Un mio professore all'università, che teneva il corso di Tecnologie della letteratura (!!) aveva delle tesi piuttosto affascinanti a tal proposito. Abbastanza complicate ma avevano un senso.
Per dirla in due parole lui riteneva che chi studiava filosofia nella concezione classica del termine in realtà non era un filosofo bensì uno storico della filosofia, buono solo a insegnare di nuovo storia della filosofia o essere impiegato all'ufficio gestione risorse umane di un'azienda (parole sue eh). Egli riteneva che gli informatici erano i veri filosofi moderni, in quanto si occupano di come rappresentare e dare una forma a concetti astratti e quasi metafisici come conoscenza e informazione. Dargli torto è difficile per me, dato che a ben vedere i filosofi più importanti per il pensiero moderno (Cartesio, Leibniz, Wittgenstein, eccetera) di fatto non avevano una preparazione predominante filosofica. Se poi aggiungiamo che gran parte del pensiero moderno è stata enormemente influenzata anche da studi di fisici come Planck ed Einstein...
Insomma un filo logico io ce lo vedo, se ti può confortare![]()