Alcuni dati interessanti relativamente al profilo socio-demografico del rapporto AESVI (pdf), secondo cui un italiano su tre genericamente «gioca ai videogiochi», senza fare troppa distinzione tra Prato Fiorito e Half-Life 2. Che poi non siano solo ragazzini a giocare, ma gente che ha qualche anno sulle spalle (e che evidentemente era ragazzino quando il fenomeno è cominciato ad esplodere) è un risultato quantomeno atteso.
Meno prevedibile il dato relativo alle piattaforme di gioco: il 91% usa il PC, il 52% le console, il che implica - se non vado errato - che più o meno il 40% dei videogiocatori dispone di entrambe.
Il tempo medio dedicato al ludo è ovviamente maggiore nel fine settimana, ma in calo; il 10% dei giocatori si dedica al multiplayer, anche se il dato è troppo generico per gioire o per intristirsi, dipende da come è stata posta la domanda (e non lo sappiamo).
C'è poi un ultimo dato, piuttosto nascosto, nella scheda dei dati economici (sempre pdf), secondo cui il livello di concentrazione dei primi 30 titoli best seller per PC (nei canali distributivi moderni, ossia impermercati ecc.) è pari al 25%, mentre per GameCube questo dato schizza al 50%, e si attesta sul 40% nel caso di PS2 ed Xbox.
Visto in un altro modo, questo vuol dire che su console la metà della gente compra i titoli che potremmo definire "di cassetta", andando "sul sicuro", mentre il settore PC ha una vitalità decisamente superiore, il che è sicuramente un bene.