Che quello della KumaGames fosse un gioco dai contenuti quantomeno discutibili è argomento che abbiamo già affrontato. Che i titoli di guerra avessero ormai stancato il sottoscritto è pure cosa risaputa. KumaWar consiste di missioni "episodiche" da scaricare settimanalmente, che si concentrano sugli ultimi avvenimenti di natura bellica che si verificano nel mondo. "Real War News. Real War Games". Uno slogan che non lascia certo spazio ad interpretazioni, aprendo invece le porte alle prevedibili polemiche, come quelle seguite alla missione che ricostruiva la cattura di Saddam Hussein nel covo in cui era nascosto.
L'ultima missione rilasciata sta creando un mezzo caso diplomatico. Intitolata Assault on Iran, vìola la prima regola del gioco: anzichè attenersi ai fatti, anticipa quello che potrebbe essere lo scenario dei prossimi mesi (di cui va detto si parla già da parecchio tempo), ossia un intervento armato in Iran. Nel gioco, una squadra segreta degli Stati Uniti si deve infiltrare in un deposito di uranio e raccogliere prove che sta per essere costruita una bomba nucleare.
Lo scenario ha attirato le attenzioni del quotidiano Kayan Daily e di un nutrito gruppo di iraniani, che ha firmato una petizione online.
Avvilente e offensiva la risposta di Keith Halper, capo della KumaGames: «questa controversia mi stupisce. Non mi aspettavo che ci potesse essere gente in Iran che si accorgesse dell'esistenza del gioco». Come se laggiù vivessero tutti nelle caverne.