State facendo confusione tra vendite e qualità di un opera che sono due cose niente affatto correlate.Chiedo venia su Sokal, tuttavia direi che le tue affermazioni sono comunque azzardate e fuori luogo riguardo i videogiochi.
Assodato questo, fortunatamente già su Moccia hai rivisto un pò il tiro, vorrei comunque ricordarti che Twilight è stato pubblicato a fine 2005, il film è stato annunciato durante il 2006. Il libro è stato al 5 posto nelle vendite nel primo mese e ha raggiunto nel secondo il primo posto, come puoi vedere (ma questo lo sapevo già, sia chiaro, sul film ho affrontato già discussioni in altra sede ) cercando in rete. Direi si ascrive alla tipologia da me enunciata poc'anzi.
Per quanto riguarda la Troisi, visto che la consci, dille di leggere qualche autore italiano serio prima di imbarcarsi nelle zozzerie che ha messo su carta e ricordale che alla locale libreria Feltrinelli dove mi reco di solito, visto che la pubblicità non era presente secondo te e lei evidentemente, al'ingresso campeggiava un enorme cartellone in cartone con l'immagine della donzella protagonista all'uscita di Cronache del Mondo Emerso (dalla sua testa bacata)...E pensare che il libro di Eco, pure tradotto all'estero, manco un manifestino aveva....
Nessuna confusione, almeno da parte mia, I dolori del giovane Werther fu un grandissimo successo di vendite e pubblico, tanto che le stampe illegali fioccarono (si c'era anche allora la pirateria), ma fu comunque un'opera eccezionale. Oggi, per una questione che vede primeggiare prima di tutto il profitto, è molto facile che i prodotti di massa siano spesso tarati per essere un successo commerciale piuttosto che un'opera con qualche valenza artistica. Paradossalmente prima il successo era conseguenza spesso del valore dell'opera, oggi al contrario c'è un movimento di opinione, di cui anche Satan è rappresentante, che vuole affermare l'esatto opposto...
Ok, su questo sono d'accordo.
Siamo d'accordo che lo sci-fi è questo, ma allora la mia domanda è: in che modo la faccenda degli avatar in questo film ti fa riflettere sul suo impatto sulla vita delle persone? A parte all'inizio, dove il protagonista riprova l'ebrezza nell'uso delle gambe, mi pare che questi avatar vengono usati unicamente come pretesto per un travestimento.E a mio avviso una "tematica" sci-fi che non ha un impatto nella trama e nella storia, cioé che non faccia riflettere sulla differenza che fa una tecnologia nella vita delle persone non é una tematica sci-fi, é pura arte visiva che non serve a nulla
Il protagonista risulta profondamente cambiato per lo scambio culturale con i puffi, non tanto per il concetto di vivere in un alter ego.
Non so se mi spiego: il concetto di avatar può essere potenzialmente un bell'elemento di sci-fi (è usato in infiniti libri) ma in questo film è appena abbozzato. Infatti sono d'accordo con il tuo primo commento: questo non è un film sci-fi.
Si, per gli abitanti era un qualcosa di magico e dal loro punto di vista questi alberi non erano forse diversi da quelli che possono essere gli alberi per un elfo della terra di mezzo.Ma se proprio vuoi farla diventare una cosa sci-fi, devi affrontarla in modo molto piú radicale... mentre i personaggi per comunicare col pianeta si mettevano a dire addirittura le stramaledette preghiere.
Perció io come tutti l'abbiamo percepita naturalmente come una cosa "magica", ci vuole uno sforzo interpretativo a vederla come scienza, allo stesso modo in cui PUOI sempre vedere e giustificare come fantascienza le magie di gandalf.
Ma, a differenza che nell'opera di Tolkien, qui ti viene detto che le radici degli alberi formano sinapsi fra di loro e sono possibili più connessioni che in un cervello umano, o no?
Che non è abbastanza e che l'impatto di quella sequenza sia pressappoco nulla sul film, siamo d'accordo ma non puoi negare che esso E' un elemento di sci-fi, potenzialmente (nel senso che ne avessero approfondito l'impatto sarebbe stato un elemento di sci-fi a pieno diritto)
E' un discorso che non sta in piedi paragonare la fruibilità e la possibilità di esprimersi oggi ed ai tempi di Goethe.Nessuna confusione, almeno da parte mia, I dolori del giovane Werther fu un grandissimo successo di vendite e pubblico, tanto che le stampe illegali fioccarono (si c'era anche allora la pirateria), ma fu comunque un'opera eccezionale. Oggi, per una questione che vede primeggiare prima di tutto il profitto, è molto facile che i prodotti di massa siano spesso tarati per essere un successo commerciale piuttosto che un'opera con qualche valenza artistica. Paradossalmente prima il successo era conseguenza spesso del valore dell'opera, oggi al contrario c'è un movimento di opinione, di cui anche Satan è rappresentante, che vuole affermare l'esatto opposto...
Uh?? Guarda che il paragone regge, anzi è calzante proprio perchè allora il successo era determinato davvero dal valore del romanzo. Abbiamo troppi preconcetti: i romanzi venivano venduti anche all'epoca, secondo te si campava di aria fritta??? Certo la diffusione e l'alfabetizzazione era inferiore ad oggi, ma rimarresti stupito approfondendo l'argomento....
Ma se vuoi possiamo arrivare ad un epoca più consona, magari a quella di Pirandello? Il discorso non cambia di molto. Anzi amplifica la differenza con l'oggi, dove il successo è il metro del valore dell'opera per molti (successo determinato non tanto da un'eccezionale sforzo creativo, ma da un ben studiato progetto di vendite).
Discorso antipatico, elitista o quant'altro, ma purtroppo vero....
No, no ma io sono d'accordo che oggi si confonda il valore dell'opera con il suo successo per una questione d'ignoranza, però fondamentalmente non vedo il nesso.Uh?? Guarda che il paragone regge, anzi è calzante proprio perchè allora il successo era determinato davvero dal valore del romanzo. Abbiamo troppi preconcetti: i romanzi venivano venduti anche all'epoca, secondo te si campava di aria fritta??? Certo la diffusione e l'alfabetizzazione era inferiore ad oggi, ma rimarresti stupito approfondendo l'argomento....
Ma se vuoi possiamo arrivare ad un epoca più consona, magari a quella di Pirandello? Il discorso non cambia di molto. Anzi amplifica la differenza con l'oggi, dove il successo è il metro del valore dell'opera per molti (successo determinato non tanto da un'eccezionale sforzo creativo, ma da un ben studiato progetto di vendite).
Discorso antipatico, elitista o quant'altro, ma purtroppo vero....
Incredibile..oltre 2 MILIARDI DI DOLLARI NEL MONDO
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se i biglietti costassero il doppio staremmo a quattro miliardi di dollari!
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Bhè in Uk costano molto di più che da noi: un mio amico ha speso 16 sterline e ci è andato con la donna: 32 sterline sono tipo 40 euro (forse di più) per due persone![]()
Che poi prezzo o non prezzo dei biglietti si sa che Avatar sta facendo sfraceli al botteghino: non avevo mai visto che per un film dopo tre settimane si dovesse ancora prenotare...
Piccola "recensione" della produzione del film
How to Made
io ho prenotato per l'imax spendendo 15£ a cranio
Ma verissimo, l'ho detto all'inizio infatti che é giusto un vezzo raffazzonato... come John Smith non aveva bisogno di possedere un indiano non c'era bisogno nemmeno qui. Lo rendono forzatamente obbligato rendendo i puffi dei vatussiSiamo d'accordo che lo sci-fi è questo, ma allora la mia domanda è: in che modo la faccenda degli avatar in questo film ti fa riflettere sul suo impatto sulla vita delle persone? A parte all'inizio, dove il protagonista riprova l'ebrezza nell'uso delle gambe, mi pare che questi avatar vengono usati unicamente come pretesto per un travestimento.
Il protagonista risulta profondamente cambiato per lo scambio culturale con i puffi, non tanto per il concetto di vivere in un alter ego.
Non so se mi spiego: il concetto di avatar può essere potenzialmente un bell'elemento di sci-fi (è usato in infiniti libri) ma in questo film è appena abbozzato. Infatti sono d'accordo con il tuo primo commento: questo non è un film sci-fi.
e in parte anche dal fatto che é momentaneamente storpio. Ma sono entrambi deus ex machina che sanno di posticcio.
Insomma sono d'accordissimo con te sulla cosa.
L'accenno alle sinapsi ammetto di averlo mancato del tutto.Si, per gli abitanti era un qualcosa di magico e dal loro punto di vista questi alberi non erano forse diversi da quelli che possono essere gli alberi per un elfo della terra di mezzo.
Ma, a differenza che nell'opera di Tolkien, qui ti viene detto che le radici degli alberi formano sinapsi fra di loro e sono possibili più connessioni che in un cervello umano, o no?
Che non è abbastanza e che l'impatto di quella sequenza sia pressappoco nulla sul film, siamo d'accordo ma non puoi negare che esso E' un elemento di sci-fi, potenzialmente (nel senso che ne avessero approfondito l'impatto sarebbe stato un elemento di sci-fi a pieno diritto)
E in effetti si, inserito nella storia in modo piú radicale, di modo cioé che vada oltre l'utilizzo spirituale/magico fatto dai nativi, senza ignorare cmq questo rapporto, ma puntualizzandone l'effetto sistematico, sarebbe un elemento sci-fi valido
Infatti mi aspettavo, anzi speravo, che la questione dell'avatar fosse principale nella trama... che cioé il protagonista potesse in qualche modo risolvere la guerra alternando possessione a interazione con gli umani e coi computer in qualche modo. Non ci sarebbe voluto chissá che trovata. Avrebbe potuto con l'aiuto di qualcuno apporre delle modifiche al sistema di possessione, collegarsi tubi e cavi nel cervello per controllare sia le navi meccaniche che il suo avatar. Non sarebbe stato male che dopo chissá quali difficoltá tecniche e meditative tutto si ferma, e vedi tutte le navi simultanemante voltarsi contro il bastardone di turno.
Nello SCI-FI non puoi rilegare queste cose al secondario ed estetico, devono essere loro i motori e risolutori di tutto, come creatori supremi. Questo dovrebbe essere coerente con una delle morali del genere, che la tecnologia influenza la nostra vita. Nell'epica erano gli déi della natura, nello sci-fi é il Dio delle macchine, creazione dell' Uomo.![]()
Ultima modifica di Fenriz.III; 03-02-10 alle 21:07:56
Confermo, io con la riduzione del lavoro ho speso 8 sterle.... Quasi mi suicidavo quando ho sentito il prezzo.... Poi ci si lamenta dei prezzi in Italia....Bhè in Uk costano molto di più che da noi: un mio amico ha speso 16 sterline e ci è andato con la donna: 32 sterline sono tipo 40 euro (forse di più) per due persone![]()
Che poi prezzo o non prezzo dei biglietti si sa che Avatar sta facendo sfraceli al botteghino: non avevo mai visto che per un film dopo tre settimane si dovesse ancora prenotare...
PS Fenriz più che altro la cosa clamorosa che hanno mancato nella trama era forse lo spunto meno scontato. L'Avatar è un essere vivente? può avere una volontà propria? E cosa penserebbe dell'appropriazione indebita del proprio corpo?? Se avessero sviluppato queste domande, allora si che il titolo avrebbe avuto senso, ma soprattutto forse un poco di introspezione ne sarebbe venuta fuori invece della solita "falsa" retorica americana...... Una cosa molto dickiana che secondo me avrebbe dato tutt'altra dimensione al film, ma a quel punto non sarebbe stato Cameron....
Ultima modifica di Zeppeli; 03-02-10 alle 21:00:02
Guarda da un certo punto di vista meglio che non l'abbia affrontato, davveroPS Fenriz più che altro la cosa clamorosa che hanno mancato nella trama era forse lo spunto meno scontato. L'Avatar è un essere vivente? può avere una volontà propria? E cosa penserebbe dell'appropriazione indebita del proprio corpo?? Se avessero sviluppato queste domande, allora si che il titolo avrebbe avuto senso, ma soprattutto forse un poco di introspezione ne sarebbe venuta fuori invece della solita "falsa" retorica americana...... Una cosa molto dickiana che secondo me avrebbe dato tutt'altra dimensione al film, ma a quel punto non sarebbe stato Cameron....![]()
Questo film è riuscito bene così: riesce a fare quello che deve, cioè intrattenere. Inutile snaturarlo mettendoci tematiche da Matrix o Tredicesimo piano e più in generale di esistenzialismo.
Insomma è un film di Cameron, poca sostanza ma tanta innocavazione tecnologica e capacità alla fine di tenerti incollato alla poltrona anche con un intreccio narrativo prevedibile e scontato. Insomma lui è uno che sa come narrare una storia, nonostante il "cosa" narrare non sia poi nulla di che.
In pratica quello che fa non è bello, ma è il migliore nel farlo (citazione da Wolverine)![]()
postiamola anche qua vah
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Molto meglio quella di Zuzzurro e Gaspare!
Mitici, lacrimuccia ricordando drive in!Molto meglio quella di Zuzzurro e Gaspare!
Ma se lui ha una coda io che l'ho visto due volte?? (precisiamo mi hanno offerto cinema la seconda se no non tornavo)