Dopo lo spiazzante debutto della settimana scorsa, e dopo qualche “scivolone” di sceneggiatura nella puntata di ieri sera, finalmente
Lost riprende il controllo della situazione…
“Sono confuso” afferma un redivivo Sayid.
“Pure io”, replica la Poli. Eh, sì. Per un po’ ho creduto che gli autori di
Lost si fossero mangiati le piantine coltivate dal giapponese nel tempio. Per la prima volta in sei stagioni ho pensato di trovarmi di fronte ad un episodio
brutto di
Lost. Fortunatamente mi sbagliavo, anche se prima di riprendersi nel finale
Quello che fa Kate è un’accozzaglia di assurdità. Mi spiego: che
fa, appunto,
Kate? Si fa levare le manette da un tizio minacciandolo con una pistola e raccontandogli serenamente di essere ricercata per omicidio (e se lui chiamasse la polizia? E se lo avesse fatto il tassista che ha lasciato andare?).
Poi torna indietro e come se niente fosse accompagna la donna incinta che aveva appena sequestrato (siamo improvvisamente
amiche per la pelle) a casa della candidata a madre adottiva di suo figlio (e lei,
Claire, per tutta risposta tenta di scodellarle il pupo sullo soglia di casa per impedirle di ripensarci davvero. Salvo poi, in ospedale, urlare disperata:
“Il mio Aaron sta bene?” due secondi dopo aver cercato di liberarsene. No, dico: ma la
coerenza?).
Dopodiché, che altro fa Kate? Da brava ricercata
prudente, se ne va in giro per gli ospedali a parlare coi medici (il
dottor Ethan, santo cielo!). Cari autori, questa sequenza di assurdità andrebbero spiegate nei prossimi episodi, altrimenti la cosa non regge (anche se ho apprezzato l’ironia:
“Perché mi fai questo?” chiede in lacrime il torturatore prima di essere marchiato a fuoco).
Le cose migliorano con
Sawyer e Kate che
tornano in sé, ai bei vecchi tempi della prima stagione. Lei riprende la sana abitudine di puntare pistole a destra e a manca e di scappare un po’ ovunque, lui dopo il dolore per la morte di Juliet torna in modalità “io per me e Dio per tutti” e se ne va dal tempio al grido di “
arrangiatevi” (o anche “crepate”, è uguale). Questo ha senso, tanto che la sequenza fra Kate e Sawyer al pontile è stata una delle poche
davvero riuscite ieri sera. Insieme a quelle con Jack al tempio, naturalmente.
Perché anche il nostro
Jack torna in sé: riprende il suo ruolo di leader, preoccupandosi di chi sta con lui (Hurley, Sayid, Jin, Kate e perfino Sawyer). Affronta gli Altri al tempio (che si comportano, coerentemente, da Altri: “
Vieni un momento che ti devo parlare”, e poi ti torturano. “
Prendi la medicina, che ti fa bene”, e poi salta fuori che è veleno). Ma il ritrovato “vecchio Jack” non lascia che Sayid prenda il veleno, anzi: tenta di inghiottirla lui, la pillola, per sfidare gli Altri a raccontargli la verità sulla “infezione”.
Ed eccolo servito: qualcosa di
oscuro si è impossessato di Sayid. Qualcosa che in breve tempo prenderà il sopravvento e infetterà anche gli altri (e gli Altri). Qualcosa che ha già infettato sua sorella Claire (la ricordate, inquietante, accanto al suo papà nella capanna di Jacob? Adesso sappiamo che forse non era lì per volonta di Jacob. E forse sappiamo anche come mai Jacob, prima, avesse chiesto
aiuto a John Locke). Poi Jack chiede agli Altri come sono arrivati sull’isola e si sente rispondere che “ci sono stati portati”. Ed ecco qui la teoria. Gli Altri sono come i sopravvissuti del volo 815: personalmente
selezionati da Jacob nel “mondo reale”, come i nostri naufraghi, e fatti arrivare (non importa come) sull’isola per rinforzare le fila della “sua gente” e combattere la
Nemesi . Nemesi che, dal canto suo, forse non può “portare” gente sull’Isola ma può
infettare quelli portati da Jacob, insinuandosi in qualche modo nel loro spirito e nella loro coscienza per portarli dalla sua parte.
Qualcosa di oscuro: lui, la Nemesi, l’uomo in nero, il Mostro di Fumo Nero.
Bene: è tornato
Lost. Con i protagonisti che, dopo tante vicissitudini e forti cambiamenti, tornano alle origini; con un Jack che lotta e cerca di nuovo di fare
la cosa giusta; con una Kate che scappa e un Sawyer che pensa per sé. Con due Altri che battibeccano perché uno dei due è un chiacchierone. E, soprattutto, con un bel
colpo di scena finale alla Lost: una Claire in puro
stile Rousseau (stesso
hair stylist, stesso sarto) che spunta dalla giungla per salvare Jin. Appena in tempo. Bentornato,
Lost.
CURIOSITÀ
Justin e Aldo, gli Altri che accompagnano Kate e Jin nella giungla, sono interpretati rispettivamente da
Dayo Ade (
Degrassi Junior High) e da
Rob McElhenney (Mac in
C’è sempre il sole a Philadelphia, di cui è anche sceneggiatore e produttore esecutivo), che riappare nel ruolo di Aldo dopo una cinquantina di episodi di assenza.
Il tassista è
David H. Lawrence (Eric Doyle in
Heroes), mentre il meccanico che libera Kate dalle manette è
Jeff Kober, già visto in
Sons of Anarchy, Buffy e
Falcon Crest.
La misteriosa
infezione di cui parla Dogen, quella che “trasforma” chi ne viene colpito facendone emergere il lato oscuro, ricorda molto la
malattia di cui aveva parlato diverse volte la Rousseau: una sorta di morbo che aveva infettato il suo compagno e il resto del suo equipaggio, lasciandola sola a vedersela con la giungla e con gli Altri.