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  1. #51
    La Borga L'avatar di Il Nero
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Il discorso su GS è semplice e lineare. GS ha profitti a 10 zeri. GS realizza gran parte di questi profitti in ambito a gioco zero per definizione (i.e. trading). Quindi GS di fatto sottrae ogni anno al mondo miliardi di dollari, senza produrre in cambio sostanzialmente un cazzo. Poi ovviamente si può girare dialetticamente intorno a questo fatto in 1000 modi, ma il fatto rimane che il trading non crea valore.

    Il tutto poi sarebbe vagamente accettabile se fossero sottoposti ai rischi ed ai limiti in cui incorre chiunque faccia trading a livello personale, ma è palese ed evidente che fanno quello che cazzo gli pare con la totale connivenza del Governo, al punto di essere immuni dai propri stessi errori.
    Ultima modifica di Il Nero; 10-02-10 alle 15:45:54

  2. #52
    Il Nonno L'avatar di Edward Green
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?


  3. #53
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    Arrow Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Citazione Originariamente Scritto da Edward Green Visualizza Messaggio
    In linea teorica potrebbe accadere e le premesse sono relativamente corrette, ma questa certezza è esagerata.

    Comunque, in attesa delle decisioni odierne, ecco una notizia che se confermata la dice lunga sulla incredibile rapidità con la quale ci si è dati appuntamento ad oggi per decidere l'aiuto alla Grecia.
    Infatti molti blog, uno su tutti il sempre ottimo Zerohedge, hanno segnalato un "piccolo" aggiornamento dei dati di bilancio della Grecia. Li riporto di seguito per intero perchè appunto quasi incredibili:

    Goldman's Erik Nielsen lands the bombshell that the Greek deficit mysteriously increased from €29.4 billion to a shopping €37.9 (keep in mind, this is not Bernanke notation where only quad- prefixes impress people at this point). This increases the (running) 2009 budget deficit from 12.2% to 16%! While certainly not the last time we hear of "prior revisions", the question of just how patient Germany will be, should this number approach, oh say, 50% once the artificial support of various Goldman swaps expires (and at 50% the BSDs like Goldman will surely round up to 100%), is very much open.

    http://www.zerohedge.com/article/gre...ops+to+zero%29

  4. #54
    Lo Zio L'avatar di stuckmojo
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Citazione Originariamente Scritto da Default Visualizza Messaggio
    In linea teorica potrebbe accadere e le premesse sono relativamente corrette, ma questa certezza è esagerata.

    Comunque, in attesa delle decisioni odierne, ecco una notizia che se confermata la dice lunga sulla incredibile rapidità con la quale ci si è dati appuntamento ad oggi per decidere l'aiuto alla Grecia.
    Infatti molti blog, uno su tutti il sempre ottimo Zerohedge, hanno segnalato un "piccolo" aggiornamento dei dati di bilancio della Grecia. Li riporto di seguito per intero perchè appunto quasi incredibili:

    Goldman's Erik Nielsen lands the bombshell that the Greek deficit mysteriously increased from €29.4 billion to a shopping €37.9 (keep in mind, this is not Bernanke notation where only quad- prefixes impress people at this point). This increases the (running) 2009 budget deficit from 12.2% to 16%! While certainly not the last time we hear of "prior revisions", the question of just how patient Germany will be, should this number approach, oh say, 50% once the artificial support of various Goldman swaps expires (and at 50% the BSDs like Goldman will surely round up to 100%), is very much open.

    http://www.zerohedge.com/article/gre...ops+to+zero%29
    non cambia niente. li avrebbero tirati fuori dalla merda anche con un deficit del 50%. Non hanno scelta.

  5. #55
    Shogun Assoluto L'avatar di NoNickName
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Citazione Originariamente Scritto da stuckmojo Visualizza Messaggio
    non cambia niente. li avrebbero tirati fuori dalla merda anche con un deficit del 50%. Non hanno scelta.
    mi spiegheresti perché?

  6. #56
    Lo Zio L'avatar di painofsalvation
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Vabbene diverse soluzioni sono state prospettate, quella principale mi sembra ancora di no.

    Ovvero tassare la finanza piu' delle attivita' produttive, vedete che parecchi problemi si risolvono.

    Il problema e' che le banche tengono per le palle i politici e quindi cio' non avverra' mai di spontanea iniziativa dei governi senza avere fuori dalla finestra una moltitudine con cappi, ghigliottine, forconi molotov e via dicendo ed eventuali picche con qualche testa mozzata sovrapposta.

  7. #57
    Lo Zio L'avatar di stuckmojo
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Citazione Originariamente Scritto da NoNickName Visualizza Messaggio
    mi spiegheresti perché?
    Velocemente;

    -creerebbe un pericoloso precedente
    -La Grecia svaluterebbe di colpo e tutti i suoi creditori si attaccherebbero al c.

    Potrebbe potenzialmente rendere l'Euro anche piu' forte.

    non crediate che gli allarmismi sulla caduta dell'€ siano veri. I tedeschi non aspettano altro.

  8. #58
    Shogun Assoluto L'avatar di NoNickName
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Citazione Originariamente Scritto da stuckmojo Visualizza Messaggio
    Velocemente;

    -creerebbe un pericoloso precedente
    -La Grecia svaluterebbe di colpo e tutti i suoi creditori si attaccherebbero al c.

    Potrebbe potenzialmente rendere l'Euro anche piu' forte.

    non crediate che gli allarmismi sulla caduta dell'€ siano veri. I tedeschi non aspettano altro.
    nel senso che tornerebbero al marco ma rimarrebbero nell'UE?

  9. #59
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    Che bella idea del cazzo; e usciti dalla crisi poi come la facciamo ripartire la baracca?

  10. #60
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    Niente male come primo post

  11. #61
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    Exclamation

    Non sapevo se aprire un thread, ma lo metto qui:
    (AGI) - Roma, 12 feb. - Mai cosi' male da quasi quarant'anni.
    Il Pil italiano, dice l'Istat, e' diminuito dello 0,2% nel quarto trimestre dell'anno scorso rispetto al trimestre precedente, e del 2,8% rispetto al quarto trimestre 2008. Per l'intero 2009, invece, la crescita della nostra economia ha fatto registrare il dato peggiore dal 1971: -4,9%. La crescita acquisita per il 2010 e' pari allo zero.
    Non è tanto il dato annuale a preoccupare, ma quel -0,2% sul trimestre scorso che ci indica che la recessione è continuata anche nell'ultimo trimestre dell'anno.
    Qui c'è da capire i motivi che stanno portando a questo.

    Perchè l'economia italiana continua ad andare male, e la crisi ha soltanto peggiorato una situazione già stagnante?
    Io ho le mie idee, passo la palla a voi.

  12. #62
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Se l'italia puntasse sul vantaggio relativo e avessimo una classe politica non dico piu decente, ma piu attiva, saremmo una nazione con un economia fortissima.

  13. #63
    Il Nonno L'avatar di Hatsu
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

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    Non sapevo se aprire un thread, ma lo metto qui:

    Non è tanto il dato annuale a preoccupare, ma quel -0,2% sul trimestre scorso che ci indica che la recessione è continuata anche nell'ultimo trimestre dell'anno.
    Qui c'è da capire i motivi che stanno portando a questo.

    Perchè l'economia italiana continua ad andare male, e la crisi ha soltanto peggiorato una situazione già stagnante?
    Io ho le mie idee, passo la palla a voi.
    Concordo con l'analisi. Quando leggo dati riguardanti l'Italia, però, non posso mai fare a meno di pensare a quanto poco significativi essi possano essere considerando le dimensioni della shadow economy. Questo è un qualcosa di cui non si parla spesso ma che cambia radicalmente le carte in tavola.

  14. #64

  15. #65
    Shogun Assoluto L'avatar di Angels
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Oddio clamorosa, sta notizia scomparsa

  16. #66
    Lo Zio L'avatar di painofsalvation
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    RiEpilogando gli ultimi eventi:
    -uscita dell'italia dai PIIGS
    -ingresso della gran bretagna nei PIGGS
    -i PIGGS vengono oscurati dal CINGHIALONE:

    Spoiler:
    Dalla Grecia all’Eurozona e oltre
    Così la crisi minaccia l’America

    Ad Atene è cominciata e già si diffonde a Lisbona e Madrid, ma sarebbe un grave errore immaginare che l’attuale crisi dei debiti di Stato resterà confinata alle economie più deboli dell’Eurozona. Perché siamo davanti a qualcosa di più grande di un semplice problema mediterraneo con un acronimo che sa di fattoria (i cosiddetti Paesi «Pigs», Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna). Si tratta invece di una crisi fiscale del mondo occidentale, le cui ramificazioni sono molto più estese di quanto non sospettino oggi gli investitori. Proprio per come è stata congegnata l'unione monetaria, non esiste un meccanismo automatico per consentire il recupero della Grecia. Le possibilità restano tre: varare una stretta fiscale tra le più rigide mai applicate nella storia dell'Europa moderna; dichiarare l'inadempienza completa o parziale per il debito del governo greco; oppure (come sembra più probabile) una sorta di salvataggio condotto da Berlino. Queste stranezze dell’Eurozona non devono però distogliere la nostra attenzione dalla natura generale della crisi fiscale. Quello che dobbiamo imparare è che non esiste il pranzo gratis alla Keynes. I disavanzi non ci hanno «salvato», è stata la politica monetaria a farlo. Innanzitutto, l’impatto della spesa pubblica (quel sacrosanto «moltiplicatore») è stato di molto inferiore a quanto si auguravano i sostenitori degli incentivi all’economia. Secondo, le economie aperte in un mondo globalizzato lamentano una buona dose di «dispersione». Infine, e questo è il caso più cruciale, l’esplosione del debito pubblico ci presenta il conto da pagare molto prima di quanto non ci aspettiamo. Per la maggiore economia mondiale, gli Stati Uniti, il giorno del giudizio sembra ancora abbastanza remoto. Man mano che la situazione peggiora nell’eurozona, ecco che il dollaro si rafforza, mentre gli investitori nervosi corrono a ormeggiare i loro capitali nel «porto sicuro» del debito pubblico americano.

    Questo effetto potrebbe protrarsi per qualche mese, proprio come accadde quando dollaro e titoli di Stato fecero causa comune nel momento più buio del panico bancario scatenato sul finire del 2008. Eppure, basta un’occhiata superficiale alla posizione fiscale del governo federale (per non parlare dei singoli Stati) per capire che l’espressione «porto sicuro» è ridicola. Il debito pubblico americano è un porto sicuro proprio come lo fu Pearl Harbor nel 1941. Persino secondo le nuove proiezioni di spesa emanate dalla Casa Bianca, il debito federale lordo in mano pubblica supererà il 100% del Pil in soli due anni. Quest'anno, come lo scorso anno, il deficit federale si aggirerà attorno al 10% del Pil. Le proiezioni di lungo periodo dell’Ufficio bilancio del Congresso suggeriscono che gli Stati Uniti non riusciranno mai più a pareggiare il bilancio. Proprio così, mai più. Di recente il Fondo monetario internazionale ha pubblicato le stime degli adeguamenti fiscali che le economie sviluppate dovrebbero implementare per ritrovare stabilità nel corso del prossimo decennio. I Paesi peggiori si sono rivelati Giappone e Regno Unito (una stretta fiscale del 13% del Pil). Poi vengono Irlanda, Spagna e Grecia (9%). E al sesto posto? Tocca proprio all’America, che dovrà inasprire la politica fiscale di un 8,8% del Pil per soddisfare le richieste del Fondo monetario internazionale. L’aumento vertiginoso del debito pubblico minaccia le economie nel modo seguente, come hanno dimostrato numerose ricerche empiriche: il sollevare timori di inadempienza e/oppure di svalutazione, prima ancora che di reale inflazione, fa schizzare verso l’alto i tassi di interesse.

    Tassi reali più elevati, a loro volta, fungono da freno alla crescita, specie quando anche il settore privato è massicciamente indebitato—come nel caso di quasi tutte le economie occidentali, tra cui gli Stati Uniti. Benché il risparmio delle famiglie americane sia cresciuto dall’inizio della Grande Recessione, non è salito abbastanza per assorbire il trilione di dollari delle emissioni nette del Tesoro ogni anno. Solo due cose si sono finora frapposte tra gli Stati Uniti e un maggior rendimento dei titoli: l’acquisto di titoli di Stato per opera della Federal Reserve, e l’accumulo delle riserve in dollari da parte delle autorità monetarie cinesi. Ma oggi la Fed sta frenando gli acquisti e si prevede che voglia accelerare l'alleggerimento quantitativo. Nel frattempo, i cinesi hanno ridotto di molto i loro acquisti di titoli di Stato, da circa il 47% delle nuove emissioni nel 2006 al 20% nel 2008, fino a un 5% stimato l’anno scorso. Non ci si meraviglia pertanto se la Morgan Stanley prevede che i rendimenti a dieci anni saliranno da circa il 3,5% al 5,5% quest’anno. Su un debito federale lordo che si avvicina rapidamente ai 1500 miliardi di dollari, questo significa oltre 300 miliardi di interessi extra da pagare— e ci si arriva molto facilmente, se si pensa che la scadenza media del debito oggi è inferiore ai 50 mesi. Il nuovo budget del governo Obama prevede ottimisticamente una crescita del Pil del 3,6% nei prossimi cinque anni, con un'inflazione media dell'1,4%. Ma con i tassi reali in risalita, la crescita potrebbe rivelarsi più lenta. In tali circostanze, gli interessi da pagare potrebbero balzare in avanti, come quota delle entrate federali: da un decimo a un quinto, a un quarto. La scorsa settimana Moody’s ha avvertito gli investitori di non dare per scontata la valutazione «tripla A» normalmente assegnata agli Stati Uniti. L'ammonimento ricorda la «domanda killer» di Larry Summers (prima di riprendere l'incarico di governo): «Per quanto tempo ancora il più grande spendaccione mondiale potrà restare la più grande potenza mondiale?». Riflettendoci bene, è giusto che la crisi fiscale dell’Occidente sia iniziata in Grecia, culla della nostra civiltà. Ben presto varcherà la Manica per sbarcare in Gran Bretagna e già ci si chiede quando toccherà l'ultimo bastione della potenza occidentale, sull’altra sponda dell'Atlantico: resta questa la domanda cruciale.
    traduzione di Rita Baldassarre © Financial Times / Wylie Agency
    Niall Ferguson

    http://www.corriere.it/economia/10_f...abe_print.html

  17. #67
    Il Nonno L'avatar di Hatsu
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Citazione Originariamente Scritto da painofsalvation Visualizza Messaggio
    RiEpilogando gli ultimi eventi:
    -uscita dell'italia dai PIIGS
    -ingresso della gran bretagna nei PIGGS
    -i PIGGS vengono oscurati dal CINGHIALONE:
    No semplicemente non si può più utilizzare il termine PIIGS

    L'Italia non è quella messa peggio ma non è neppure messa bene. La Gran Bretagna è in situazione disperata. E anche Belgio e Francia non stanno bene.Tutto questo senza andare a toccare i Paesi dell'est europa.

    L'america è nella cacchina pure lei, il Giappone non serve neppure che lo dica.

    Diciamo che la situazione dei conti pubblici a livello mondiale è orrenda. Ma del resto sono mesi che lo facciamo notare

  18. #68
    Il Nonno L'avatar di ILSAGGIO
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Citazione Originariamente Scritto da Hatsu Visualizza Messaggio

    Diciamo che la situazione dei conti pubblici a livello mondiale è orrenda. Ma del resto sono mesi che lo facciamo notare

    Vado controcorrente: la situazione potenziale dei nostri conti pubblici è discreta. Nel senso che, appena saremo con l'acqua alla gola, la mossa disperata non sarà uno scudo fiscale, ma una confisca totaleglobale dei capitali ritenuti illegalmente all'estero. Se con la mancia del 5% ci abbiamo recuperato una decina di milardi di euro, parliamo di... orcapaletta, 200 miliardi di euro! Senza contare che si potrebbe con dei decreti ad hoc sbloccare subito tutti i capitali ed i beni sequestrati alla criminalità organizzata, e parliamo di cifre anche superiori.

    Con quelli si può anche pensare a una manovra drastica di ripartenza economica

    Ok, utopia, non accadrà mai... troppe difficoltà

  19. #69
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?


  20. #70
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    GRECIA, GOLDMAN E...PRODI. LE DOMANDE CHE NESSUNO PONE
    Economia DI MARCELLO FOA
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    Grazie al New York Times ora sappiamo che dietro la crisi greca, ci sono ancora una volta le grandi banche di Wall Street, secondo le stesse modalità che hanno provocato il terremoto dei subprime e il fallimento della Lehman: una truffa contabile realizzata con i derivati (potete leggere una sintesi della notizia in italiano qui .

    E chi sono le banche coinvolte? La solita Goldman Sachs, vera regina di Wall Street, da cui ranghi sono usciti ben due segretari al Tesoro (Rubin e Paulson) e JP Morgan Chase, che come spiega Massimo Gaggi, è da sempre la banca più vicina al governo americano ed è, ricordiamolo, l’istituto del banchiere più potente della storia degli Usa, David Rockefeller, nonché cantore della globalizzazione finanzaria.

    Mi chiedo: quand’è che le autorità di controllo si decideranno ad indagare a fondo su Goldman e Jp Morgan Chase? Se esaminiamo la storia recente della finanza internazionale, scopriamo sovente Goldman e lo stesso Rockfeller hanno avuto un ruolo importante, talvolta di lobby per orientare leggi in una certa direzione, talaltra a fini di lucro, come dimostra la vicenda greca.

    L’impressione è che questi stessi protagonisti abbiano creato un sistema di alleanze e connivenze che gli permette di esercitare un’influenza enorme, evitando contestualmente guai giudiziari. E forse, anche controlli e indagini credibili sulle loro attività.

    Anche in Italia. Dall’articolo del New York Times emerge che anche il nostro Paese nel 1996 è ricorso a trucchetti contabili simili a quelli greci. E chi era a Palazzo Chigi allora? Romano Prodi, ex consulente di Goldman Sachs. E chi era il direttore generale del Tesoro? Mario Draghi, che di Goldman Sachs è diventato consulente qualche anno dopo. E forse sarebbe il caso che lo stesso Prodi chiarisse finalmente i suoi rapporti con lo stesso Rockefeller, che oltre ad essere un banchiere, ha fondato il Club internazionale dei potenti, il Bilderberg. Prodi divenne a sorpresa presidente della Commissione Ue un anno dopo essere stato ammesso nel Bilderberg. Solo una coincidenza ?

    E che ruolo hanno avuto Tommaso Padoa Schioppa, nonché lo stesso Draghi, nello scandalo Easy Credit, che consentì a, guarda caso, Goldman Sachs, Jp Morgan Chase e Citigroup, una truffa ai danni dello stato per 600 milioni di euro? Di quell’inchiesta non si è più saputo nulla… ma a Goldman Sachs il governo italiano ha continuato ad affidare l’emissione di global bonds per miliardi di euro

    Sono queste le domande a cui bisognerebbe dar risposta. E che invece vengono ignorate. E credo che, in Italia, i primi a pretendere un chiarimento debbano essere gli elettori di sinistra che, in buona fede, hanno dato fiducia proprio a Prodi, a Padoa Schioppa e che oggi, con una certa ingenuità, si commuovono ascoltando Draghi.

    O sbaglio ?
    Certe volte cerco di immaginare quanto siano truccati i conti globali e mi viene in mente Cuccia: "Perché lei, nella sua vita, ha mai visto un bilancio non falso?"

  21. #71
    Il Puppies L'avatar di LuBeX
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Comunque io sono favorevole con riserva alla nazionalizzazione delle banche in crisi e molto favorevole ai dazi (ma solo nei confronti di paesi che fanno concorrenza sleale, tipo la Cina).

  22. #72
    Lo Zio L'avatar di stuckmojo
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Citazione Originariamente Scritto da LuBeX Visualizza Messaggio
    Comunque io sono favorevole con riserva alla nazionalizzazione delle banche in crisi e molto favorevole ai dazi (ma solo nei confronti di paesi che fanno concorrenza sleale, tipo la Cina).

    I casi erano due: O le nazionalizzavano totalmente, con controllo effettivo delle operazioni, o le lasciavano crollare creando nuovi spazi di mercato (per le varie HSBC, Barclays e decine di altre banche meno nella merda). Invece hanno stampato soldi e li hanno regalati a questi bastardi che ora stanno facendo soldi a manetta (facile prelevare a 0% e prestare a 6%).

    Gli unici ad essere usciti dalla crisi sono quelli che l'hanno creata.

    Poi per la Cina, non servono dazi. Basterebbe fare rispettare gli stessi standard di qualita'/lavoro/ambiente (EHS/SHEQ) che ci sono nel mondo occidentale. Poi vedi che la competizione cambia.

  23. #73
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    Citazione Originariamente Scritto da stuckmojo Visualizza Messaggio
    Poi per la Cina, non servono dazi. Basterebbe fare rispettare gli stessi standard di qualita'/lavoro/ambiente (EHS/SHEQ) che ci sono nel mondo occidentale. Poi vedi che la competizione cambia.
    E come glielo imponi? Ricordo che la Cina è sotto un regime semi-dittatoriale.
    I dazi sono ormai rimasti l'unica speranza per il Vecchio Continente.

  24. #74
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

    nel frattempo Commerzbank, Hsh Nordbank e Bayern Lb - tutte banche tedesche - sono a forte rischio di nazionalizzazione già entro il primo semestre del prossimo anno, lo ha ammesso la stessa Bundesbank che ha chiaramente fatto capire che la strada maestra sarà quella che portò poche settimane fa al salvataggio di WestLB, scherzetto costato quattro miliardi di euro ai contribuenti tedeschi.

  25. #75
    Suprema Borga Imperiale L'avatar di MrVermont
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    Predefinito Riferimento: nazionalizzare le banche e dazi le uniche cure alla crisi?

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    E come glielo imponi? Ricordo che la Cina è sotto un regime semi-dittatoriale.
    I dazi sono ormai rimasti l'unica speranza per il Vecchio Continente.
    Concordo. Ci vorrebbero dei dazi seri così da penalizzare enormemente le importazioni da certi paesi

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