manuè ha scritto ven, 18 novembre 2005 alle 19:48
sarib ha scritto ven, 18 novembre 2005 alle 17:57
l'enesima porcata filoamericana come s ei veideogiochi possano tira fuori un killer da una persona normale , se uno è normale resta normale pure s egioca 24 ore al giorno a counterstrike se uno è malato di mente gli bastera' vedere gatto silvestro che insegue il topo per pianificare una strage.
Il resto è fuffa riciclata chi ha una testa la usa e capisce che un gioco è un gioco punto e basta chi è cretino gli basta qualsiasi stimolo pure banale per fare minchiate.
Ho sempre giocato a giochi di guerra prima con gli strategici ora con gli fps , ma per me sono un gioco e basta di certo non esco l'indomani con in mano un uzi a far strage di gente innocente.
quoto tutto e il discorso potrebbe allargarsi.
come tanti della mia classe (1970) sono cresciuto a pane e robottoni "made in nippon" (goldrake, mazinga, jeeg et similia) che se le davano di santa ragione, ma non ho mai provato il desiderio di emularne le gesta.
ancora, i miei mi hanno regalato un mucchio di pistole e/o fucili giocattolo ma non mi è mai passato per la mente di trovarne uno vero per uccidere qualcuno, ci giocavo con i miei amici e tutto rimaneva a livello di gioco.
qualche tempo fa invece ho sentito la notizia che un bambino ha tentato il suicidio perchè in una puntata il suo pokemon preferito ha perso, oppure quell'altra di un bambino a cui è stato regalato un giocattolo che rappresentava un alieno da smembrare e che ha provato a fare la stessa cosa alla sorellina, salvata in extremis dall'intervento dei genitori.
la domanda sorge spontanea: eravamo noi che riuscivamo a distinguere meglio la realtà dalla fantasia (anche a suon di sberle, quando servivano), sono i ragazzini di oggi con una maggiore percentuale di segatura nel cervello o non sarà che i genitori odierni, non riuscendo ad educare i figli, si trincerano dietro queste stupidissime associazioni sperando che il problema si risolva solo con la proibizione di questo o di quel videogioco?