[03/03/2010] Quale futuro per Call of Duty?
Quello che è già da alcuni stato definiti l'Infinity Ward-gate, e di cui abbiamo parlato ieri, continua a tenere banco anche nella giornata di oggi, che segna un importante punto di svolta sia nei rapporti tra Activision che Infinity Ward, sia sul futuro della serie Call of Duty, una delle più imporanti e vendute degli ultimi anni.
La tensione tra il publisher e la software house ha portato all'allontanamento di Jason West e Vince Zampella, i due uomini più importanti di IW, che hanno già aggiornato i propri profili su LinkedIn definendo come impieghi precedenti quelli presso Infinity Ward. Il problema alla base di questo - diciamolo pure - casino pare sia la decisione di coinvolgere altri studi nel proseguo della serie, mentre l'accordo tra lo sviluppatore e Activision rinnovato nel 2009 prevedeva che sarebbe stata solo Infinity Ward a tenere le redini e tirare le fila del progetto, in particolare nella sua "diramazione" nell'epoca moderna. Non si tratta solo di divergente di ordine "creativo", comunque.
Pare infatti che IW avesse intenzione di far partire un nuovo progetto (IP, ossia Intellectual Property, come si usa dire oggi) ambientato nel futuro, ma che Activision abbia detto graniticamente di no. La software house (di proprietà di Activision, è bene ricordarlo in questo frangente) avrebbe avviato trattative con altri publisher per portarlo avanti, dando il via all'indagine per insubordinazione di cui abbiamo riferito ieri. Il che spiegherebbe anche la dipartita di Zampella e West, evidentemente intenzionati ad andare avanti, ma da un'altra parte. La cosa più probabile che possiamo aspettarci a questo punto è - come già avvenuto in passato in altre situazioni - un esodo da parte di altre figure chiave che da IW si uniscono alla nuova realtà a cui daranno vita con ogni probabilità i primi due che se ne sono andati.
Per quel che riguarda il futuro di Call of Duty, Activision ha annunciato proprio ieri nuovi "piani strategici" per la serie, che prevedono l'istituzione di una unità di business dedicata a CoD e che si occuperà di coordinare nuove iniziative, avrà risorse interne sparse in tutto il mondo e amplierà il marchio Call of Duty con particolare attenzione a "contenuto digitale online con alto margine di profitto" (DLC a nastro?), "nuove geografie" (mappe ambientate in altri posti del pianeta?), "nuovi generi" (Call of Duty Kart? Call of Duty Wars? SimCall of Duty?) e "nuovi modelli di business digitale".
Sul fronte delle uscite quest'autunno arriverà un nuovo titolo di Treyarch (quelli di Call of Duty 3 e World At War), mentre Infinity Ward rilascerà due DLC per Modern Warfare 2 nel corso dell'anno. Per il 2011 arriverà un nuovo titolo sviluppato da una software house non ancora annunciata, un terzo realizzato da Sledgehammer Games e basato sulla serie, ma che si concentrerà sul genere degli action adventure. Infinity Ward, infine, stando ai memo che girano nella software house in questi giorni, è destinata a "rimanere centrale nel futuro di CoD". Ammesso che ci rimanga qualcuno a lavorare, si intende.
Questa, più o meno, è la situazione. Battute su Call of Duty Kart a parte, si fa fatica a tenere in due frasi separate i concetti di "più di un CoD all'anno" e "sfruttamento eccessivo"; oltretutto, l'idea di spolpare così tanto il marchio rischia di portare agli stessi risultati che si sono già visti per Tony Hawk o Guitar Hero, che non mi sentirei di commentare con esuberante entusiasmo. D'altro canto, va anche detto che il successo di Call of Duty è sotto gli occhi di tutti e non è certo che altri publisher non facciano più o meno lo stesso con i propri titoli più importanti.
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Originariamente Scritto da resieK
