Forse non lo sapete, ma la WinZip Computing (http://www.winzip.com/) e la PKWare (http://www.pkware.com/) stanno dandosi battaglia, in questi mesi, per definire uno standard per il formato .zip criptato. L'azienza fondata da Phil Katz nel 1986 e che ha "inventato" il formato di compressione più popolare di sempre sta cercando di far brevettare gli archivi a forte criptatura, così da - auspicabilmente - chiudere una volta per tutte la faccenda.
La "strong encryption" applicata ai normali file .zip, che dovrebbe consentire la creazione di archivi sicuri, è una feature inserita lo scorso anno in PKZip 5.0, senza che ne venisse resa pubblica la modalità di implementazione. Questo ha costretto la WinZip Computing a sviluppare un proprio algoritmo di creazione di archivi criptati, con il risultato che i due formati sono incompatibili tra loro: WinZip non può aprire gli archivi criptati creati con PKZip, e viceversa. Un deciso passo avanti per quello che attualmente è il formato di compressione più diffuso sul pianeta.
La soluzione, secondo la PKWare, è a portata di mano: per dirimere la questione sarà sufficiente che la WinZip Computing utilizzi il formato brevettato pagando le dovute royalty. Non è difficile immaginare la faccia perplessa di quelli della WinZip, forti di una posizione di forte leadership sul mercato (quanta gente usa WinZip? E quanta PKZip?), di fronte ad una simile proposta... Secondo molti analisti, l'intera vicenda potrebbe risolversi in un nulla di fatto: in fin dei conti, alla maggior parte della gente non gliene frega niente degli archivi criptati, WinZip può semplicemente decidere di non inserire questa feature nel suo programma, e chi ne ha davvero necessità potrà utilizzare PKZip 5.0.
Qualche maligno ha anche insinuato che lo standard zip, gratuito da quasi vent'anni, «comincia a mostrare i segni del tempo, e una "bagarre" del genere non aiuta, anzi, si rivela essere solo un altro chiodo sulla bara».