Ultima modifica di andro; 12-04-10 alle 10:35:35
Si ma non fare errori grammaticali che se no dai ragione al DooM
haha ninja edit
Ultima modifica di Ronove; 12-04-10 alle 10:38:30
ma perchè non vi fate annettere alla francia?!![]()
Te scherzi ma quando sento gente parlare in dialetto piemontese mica mi sembra tanto diverso dal francese![]()
il dialetto del mio paese è molto simile in molte parole al francese, difatti 3 miei amici sono andati a dublino subito dopo la partita con la francia ed in un pub li insultavano![]()
lezard lo prendi monster hunter?
Dicono che il dialetto più simile al francese sia il barese, e se lo dice mio nonno che ha passato vent'anni in belgio ci posso anche credere
PS: doom ma vaffanzum![]()
eh![]()
ma rekkia san che fine ha fatto?![]()
no non è old, no, tranquilloma questo l'avevate visto (quasi sicuramente sarà old ma...)?!non ci credo
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lo hanno trasmesso tutti i TG quel giorno... non so di 200 anni fa ormai
sono andato avanti una settimana a rivederlo ridendo come uno scemo sempre come lo vedessi la prima volta![]()
eh io nn l'avevo visto, cioè me ne avevano parlato, ma oggi mi son ricordato e l'ho cercato sul tubo![]()
http://www.swfme.com/view/1046212
bella la fisica di questo Tetris![]()
confermo che il dialetto barese è spiccicato al francese...
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chi vuole la traduzione??![]()
Il dialetto di Adelfia lo è molto di più![]()
CLASSICconfermo che il dialetto barese è spiccicato al francese...
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chi vuole la traduzione??![]()
hot tub time machine, potenzialmente il mio nuovo best movie evah![]()
Per fare pagine web, va bene microsoft expression?
DAJE CHE DOMANI INIZIA MORATTOPOLI!!!!!!
ovviamente diranno che è tutta colpa del buon giacinto![]()
per 5minuti
Papà, ma tu fai il tifo per chi ruba?
All'inizio della fine, nel maggio del 2006, mio figlio, quello più grande, non aveva ancora 6 anni e di calcio s'interessava poco o nulla: solo più tardi si sarebbe avvicinato a quello giocato. Però mi vedeva qualche volta balzare in piedi dal divano davanti alla tv, con le braccia alzate o altre, più raramente per la verità, con le mani nei capelli, davanti alle gesta di quei calciatori con la maglia a strisce bianche e nere. Gli capitava pure di ascoltare i telegiornali, di vedere le immagini ripetute alla nausea di quell'uomo con pochi capelli, gli occhialini, una mano nella tasca e quell'altra col telefono perennemente appiccicato all'orecchio che ai suoi occhi di bambino, ma temo anche a quelli di molti “grandi”, aveva tutti i connotati dell'”uomo nero”. Il tutto accompagnato da parole come “Calciopoli”, “associazione per delinquere”, “truffa sportiva”, “campionato irregolare” che, vi assicuro, per quanto difficili da capire per un bambino di 6 anni, alla lunga riescono a formare delle idee. Al punto che un bel giorno, anzi bruttissimo, mio figlio mi chiese: “Ma papà, tu fai il tifo per quelli che rubano?”. Spiegare le cose della vita ai bambini secondo me è uno degli esercizi più difficili in assoluto, perchè devi fare il massimo sforzo per usare concetti semplici, facilmente assimilabili. Ricordo che non mi uscì niente di meglio di un “Così pare. Dicono che la Juventus abbia rubato. Ma io non ci credo”. Ma non devo essere stato molto convincente.
Dei quattro anni successivi, eviterei volentieri di parlarne: delle chiacchiere con gli amici e i conoscenti, nei quali dovevo fare di tutto per evitare che si finisse a parlare di calcio e quando capitava non potevo che constatare come il normale confronto tra tifosi, con il consueto corollario di sfottò e battute reciproche col quale ero fino ad allora cresciuto, si era ormai trasformato in un perenne atto d'accusa: da una parte il mondo degli onesti che si sfida a calcio e a volte vince e a volte perde, giocando più o meno bene, con più o meno fortuna, più o meno aiutini per sviste arbitrali che esistono fin da quando è stato inventato il gioco del calcio, dall'altra noi, “quelli che rubano”, “i ladri”. Così tornava a risuonarmi nella mente quella domanda terribile di mio figlio: “Papà, tu stai coi ladri?”.
Io per la verità faccio fatica a stare con quelli che rubano persino nei film e al massimo provo un po' di umana comprensione per quelli che vengono beccati a rubare da mangiare nei supermercati, ma tant'è, ormai, per via di quella “fede” bianconera, ero stato catalogato tra i disonesti.
Succede però nell'anno di grazia 2010 (e mi rendo conto di essere anche arrivato molto tardi, rispetto ad altri, ma certamente molto prima rispetto a chi aveva il dovere di farlo) che leggendo documenti, ascoltando registrazioni, valutando dati oggettivi, comincio a a rendermi conto che più di qualcosa nella “madre di tutte le inchieste sul calcio”, non torna. Vorrei evitare le suggestioni, sui è stata costruita gran parte della farsa, fino addirittura a farne una “fiction” televisiva di grande presa e mi limito a tener d'occhio la matematica che, come mi ripeteva mio padre fino alla nausea, “non è un'opinone”. Così rifletto che se su 171.000 telefonate intercettate in 9 mesi, per l'inchiesta ne hanno “attenzionate” solo 1000, quelle utili a fare il ritratto dell'uomo nero, significa che il 99,41% non è stato nemmeno preso in considerazione e quindi, anche ad essere buoni, credo si possa parlare di un'inchiesta superficiale. Se poi sento (sia benedetta Radio Radicale) o leggo (un monumento per Antonello Angelini e Massimo Zampini!) un tenente colonnello dei carabinieri capace di farmi vacillare l'assoluto rispetto che ho sempre avuto nell'Arma con i suoi “non so”, “non ricordo”, “non l'ho vista”, “leggevamo i tabellini dei quotidiani sportivi, la Gazzetta... il Corriere dello Sport ma Tuttosport no eh”, allora cominciano a venirmi un po' i brividi.
Poi leggo, grazie a chi ha passato ore a fare calcoli e confronti scrupolosi, che con gli arbitri della cosiddetta “cupola” che nel frattempo è diventata una più amichevole “combriccola romana” la Juventus ha fatto meno punti (1,89 a partita) che con quegli altri “non amici” (2,63) e che nella classifica delle “ammonizioni mirate” (quelle con cui si sarebbe fatto in modo di escludere certi giocatori dalla sfida successiva) la Juventus sta dietro ad Atalanta e Reggina, con un solo cartellino in più rispetto al Brescia, e in quella delle espulsioni mirate, sta dietro a Reggina, Bologna, Sampdoria, Siena, a pari con Atalanta, Palermo e Parma. Questi sono dati oggettivi. Ecco, a questo punto, prima ancora che venissero svelate le ultime telefonate (ultime per ora, sia chiaro, per ascoltarle tutte serviranno forse altri 2 o anni...) ha cominciato a radicarsi in me quella che oggi è diventata un'assoluta convinzione, ovvero che al netto di comportamenti certamente censurabili (e punibili secondo il codice sportivo), di dirigenti che non facevano altro che adeguarsi ad un malcostume ampiamente diffuso ma senza mai arrivare a stravolgere gli esiti del confronto sportivo, fino a reale prova contraria che ad oggi non esiste, la Juventus non ha rubato assolutamente nulla.
La Juventus, quella Juventus, vinceva sul campo semplicemente perchè era (ahimè, come mi pesa questo verbo al passato) la squadra più forte, come dimostra, a chi non è accecato dall'odio, l'elementare considerazione che alla finale della Coppa del Mondo di calcio del 2006 aveva in campo, divisi tra Nazionali di Italia e Francia, ben 8 suoi giocatori. Per tornare alla matematica, significa che tra i protagonisti della finale della più importante competizione calcistica al mondo, che potevano essere tesserati in squadre di club di tutto il pianeta, uno su quattro (ho fatto il conto anche considerando le panchine), guarda caso era tesserato della Juventus. Solo coincidenza o forse frutto del lavoro di chi per anni ha lavorato alla costruzione di una squadra formidabile?
A questo punto, come cittadino italiano e non come tifoso juventino, vorrei che che ci fossero giudici in grado, con un lavoro scrupoloso e coscienzioso, di ristabilire finalmente la verità su “Calciopoli”. Di un risarcimento per quello che ho patito in questi quattro anni insieme a milioni di altri tifosi bianconeri non voglio nemmeno sentir parlare, tanto è impagabile il valore che ci è stato tolto, quanto è impossibile riavere la squadra che avevamo. Ma una cosa oggi per me conta più di ogni altra: poter guardare negli occhi mio figlio, che nel frattempo si è avvicinato ai 10 anni per dirgli con voce ferma e sicura: “No, papà non ha mai fatto il tifo per chi ruba; è che purtroppo i ladri veri ci hanno rubato la Juve”.