Non sono per niente d'accordoneva scusa ma messa così quasi tutti i racconti possono cambiare di visuale, anche cappuccetto rosso può diventare la storia di sopravvivenza di un povero lupo che data la penuria di piccole prede nel bosco è costretto a mangiare idiote in mantelline rosse mandate da sole nei boschi da madri irresponsabili che mandano le figlie nel bosco e allo stesso tempo permettono alle vecchie madri arterosclerotiche di vivere da sole nel mezzo del bosco invece che in un ospizio .
In realtà nella storia ciò che si racconta, e a volta chi la racconta, è preponderante.
questa discussione mi ha messo voglia di rivedermelo
Per come la vedo io, ma qua andiamo veramente sul sofico, è tutto relativo (e lo diceva uno scienziato mica un letterato qualunque)
Se mi racconti di un uomo che prende una penna c'è poco da analizzare da un punto di vista materiale, perchè descrive palesemente l'azione che fa e come la fa, ma sul significato e sulla morale di questo si apre un mondo di ragionamenti che fanno fatica a stare stretti nelle strutture narrative più classiche.
Ecco che Kevin Smith rielabora l'esplosione della morte nera fuori dallo schema avventuriero di Lucas, ecco che l'anti-eroe del Fausto mostra un lato diverso di guardare una vicenda da sempre dipinta in modo fortemente pittorico e univoco.
Non è mai ciò che si racconta, è sempre il come lo si racconta, un poliziotto a cui ammazzano la moglie è solo una tragedia ripetuta a iterim, è tutto il resto che fa la differenza fra un Max Payne e un qualsiasi film di F Gary Grey.
...e quindi ci dai ragione?
nel senso che da come si racconta la storia sembra che Batman fosse il "buono" ( per semplificare) ...e per me non è cosi'
![]()
No, perchè in quel caso si da molta attenzione e peso alle azioni dei vari personaggi non finendo mai per preferire moralmente l'uno o l'altro nonostante la narrazione sia, per ovvi motivi di scena, sbilanciata più verso un personaggio piuttosto che un altro![]()
Se uno analizza freddamente il `cosa` succede, sono d`accordo con te che non c`e` modo di distinguere il buono dal cattivo.Appunto, entrambi i personaggi hanno colpe e azioni disdicevoli dalla loro parte, entrambi seguono una propria filosofia che usa l'approccio all'illusionismo per astrarre a filosofie di vita, che finiscono con lo scontrarsi irrimediabilmente perchè opposte ma non per questo moralmente discutibili, in assoluto, tali da poterne chiaramente distinguere il torto o la ragione.
pero` se consideriamo il come la storia viene raccontata, mi sembra evidente che nel finale uno dei due personaggi venga presentato (a torto) come buono (e viene premiato dal finale), e l`altro come cattivo (e viene punito).
La sai la storia dei ruoli nella fiaba, no? Protagonista, aiutante, antagonista, oppositore, oggetto del desiderio, donatore.
Spoiler:
All`inizio fra i due personaggi sembra esserci una specularita` che li rende in perfetta opposizione, senza buoni e cattiv.
Poi alla fine il donatore (Caine) sembra voler indicare allo spettatore il buono (Bale) e il cattivo (Jackman).
Anche se i fatti lo smentiscono, la narrazione sembra assegnare i ruoli in questo modo.
king facciamo una cosa, ti mando i miei post in pm, me li correggi e poi li posto![]()
Appunto, ma un conto è distinguere "come" sono presentati i fatti secondo la struttura narrativa che spinge ad assegnare alcuni "ruoli" ai personaggi per favorire la digestione allo spettatore che si sente più al sicuro in una gabbia collaudata, un conto è moralmente e dare senso e peso alle azioni dei personaggi e astrarre a un livello superiore le loro motivazioni e azioni.
Le due cose possono coesistere o mascherarsi a vicenda ma non vanno in contrasto.
Se tu ragioni in termini di un "buono" da scovare, vuol dire che la tua logica è fallata dal principio.
è la storia di una rivalità distruttiva, non ci sono buoni e cattivi. Un'incidente la scatena, poi si comincia con le rappresaglie (il numero della pistola).
E comunque è perfettamente lecito assumere il punto di vista di qualcuno meno che innocente. Le storie non sono un tribunale, la morale non dovrebbe entrarci.
King: c'è un motivo se quelli sono i ruoli della fiaba e noi viviamo nell'età del romanzesco.
King-Uorf 2-0
![]()
Ma manco per il cazzo
Scusate ma si sta perdendo di vista il concetto più profondo nelle parole di Uorf.
Quello del "buono vs cattivo" è uno stilema che per quanto abusato non fa manco più parte di un certo modo di raccontare le cose moderno che si basa più sullo "scontro di interessi" rendendo il tutto più raffinato e intrigante.
Voler per forza inquadrarlo in questo modo vuol dire cercare di leggere il giornale con gli occhiali per vedere da lontano, è un approccio sbagliato.
Riuscireste a trovare buoni e cattivi in The Wire? E soprattutto, avrebbe senso farlo!?
No, perchè è un modo sbagliato di approcciare una storia che non è scritta con quei presupposti, allo stesso modo se The Prestige si appoggia, in modo narrativo, a uno schema collaudato, ciò che racconta e il senso che da ai fatti come dice Uorf partono da un evento per cominciare in una serie di "battibecchi" che sfociano nella sfida, motivata da tanti fattori moralmente discutibili in ambo le parti che non puoi scindere semplicemente in bianco e nero.
Andate troppo veloce per il mio ritmo.
Cattivo (dipende dal punto di vista)
si ok...Ma manco per il cazzo
Scusate ma si sta perdendo di vista il concetto più profondo nelle parole di Uorf.
Quello del "buono vs cattivo" è uno stilema che per quanto abusato non fa manco più parte di un certo modo di raccontare le cose moderno che si basa più sullo "scontro di interessi" rendendo il tutto più raffinato e intrigante.
Voler per forza inquadrarlo in questo modo vuol dire cercare di leggere il giornale con gli occhiali per vedere da lontano, è un approccio sbagliato.
Riuscireste a trovare buoni e cattivi in The Wire? E soprattutto, avrebbe senso farlo!?
No, perchè è un modo sbagliato di approcciare una storia che non è scritta con quei presupposti, allo stesso modo se The Prestige si appoggia, in modo narrativo, a uno schema collaudato, ciò che racconta e il senso che da ai fatti come dice Uorf partono da un evento per cominciare in una serie di "battibecchi" che sfociano nella sfida, motivata da tanti fattori moralmente discutibili in ambo le parti che non puoi scindere semplicemente in bianco e nero.
ma io stravaccato al cinema col popcorn in braccio, devo andare a cercare a cosa pensava il registra mentre lo faceva... oppure posso lasciarmi trasportare dalla storia, viverla impersonandomi con quello piu' simpatico e alla fine dare un giudizio ( sbagliato è Uorf, non sia mai! sbagliato! ) su perchè non m'è piaciuto il finale?
no perchè se la risposta è la prima... bhè non andro' piu' al cinema senza Uorf ( o Nevade in mancanza, ma preferei Uorf)
è arrivato il volumozzo di the walking dead![]()
Ma che c'entra, è logico che ognuno approfondisce fin dove preferisce arrivare, ci mancherebbe, però un conto è dire "per quanto mi riguarda io mi fermo qua, mi sta bene così" un conto è dire "Dal film si capisce A" quando basta andare un po più a fondo per capire che è una questione di ottica "sballata" e in realtà è Bsi ok...
ma io stravaccato al cinema col popcorn in braccio, devo andare a cercare a cosa pensava il registra mentre lo faceva... oppure posso lasciarmi trasportare dalla storia, viverla impersonandomi con quello piu' simpatico e alla fine dare un giudizio ( sbagliato è Uorf, non sia mai! sbagliato! ) su perchè non m'è piaciuto il finale?
no perchè se la risposta è la prima... bhè non andro' piu' al cinema senza Uorf ( o Nevade in mancanza, ma preferei Uorf)
E poi basta con sta storia della gente che suda mentre guarda i film cercando chissà quali significati, la maggior parte di cose che un bravo regista vuole comunicare riesce a farlo senza fare impazzire troppo lo spettatore (ok, magari Haneke no, ma gli altri si) e per lo più lo fa in modo da raccontare abbastanza chiaramente ai più quello che vuole.
Tutto quello che ne sovviene dopo o durante sta allo spettatore e la sua capacità di astrazione e compresione di sotto testi a volte solo accennati, a volte nascosti o meno.
Il resto viene naturalmente dall'esperienza, dalla voglia di vedere, dal numero di cose viste e dal bagaglio filmico che uno si porta dietro, tutto qua, niente 10 anni di studi o altro![]()
Ultima modifica di Nevade; 21-07-10 alle 15:50:31
Ma sì, infatti alla fine il tutto si riduce a ciò che cerchi nell'esperienza e a quanto in là sei disposto a spingerti, per carità sacrosanto.si ok...
ma io stravaccato al cinema col popcorn in braccio, devo andare a cercare a cosa pensava il registra mentre lo faceva... oppure posso lasciarmi trasportare dalla storia, viverla impersonandomi con quello piu' simpatico e alla fine dare un giudizio ( sbagliato è Uorf, non sia mai! sbagliato! ) su perchè non m'è piaciuto il finale?
no perchè se la risposta è la prima... bhè non andro' piu' al cinema senza Uorf ( o Nevade in mancanza, ma preferei Uorf)
Non è che non lo sapevamo già, eh. Però vabbè, si discute sempre volentieri![]()
alè!!
ho vinto!![]()
niente facepalm per me!
![]()
secondo me la mossa che mi ha favorito per la vittoria è stata questa:
Ce lo vedete Uorf che viene a prendermi sotto casa ogni volta che voglio andare al cinema? ..e soprattutto che si subisce tutto il mio spam durante il filmSolo l'idea deve averlo atterrito
ASdC Rulez
( ovviamente TVTTTTTTB Uorf ceosai)
sento che è il momento giusto per:
http://www.youtube.com/watch?v=IhJQp-q1Y1s
un quadrato bianco?
A me si vede![]()
(dato che non in ufficio non mi fa accedere ai vari Youtube, facebook ecc ecc quello che si vede quando linkate sta roba è un quadrato bianco
)