ma che è tutto sto sangue??sembra di stare in un mattatoio![]()
ma che è tutto sto sangue??sembra di stare in un mattatoio![]()
mi state facendo morire con quella faccina disgustosa![]()
vendere un diego così è un suicidio.. prendere al suo posto di natale è un suicidio lento e sofferto.
MorattoCarlo Nesti: "E Moratti si meraviglia pure?"
25.08.2010 08.06 di Redazione TMW. articolo letto 2958 volte
Fonte: di carlo nesti per carlonesti.it
Prima Moratti riesuma Calciopoli, quando non c'entra nulla con il tema, dicendo: "Meglio tutti stranieri, che rubare le partite". Poi John Elkann gli risponde per le rime. Infine, Moratti si meraviglia della risposta. E io, dal canto mio, mi meraviglio della meraviglia del presidente dell'Inter! Moggiopoli ha distrutto la Juve, ha messo in condizione i nerazzurri, con pieno merito, di vincere tutto, e Moratti si sente ancora in dovere di infierire sugli sconfitti?
A volte mi viene il dubbio, come nell'imitazione di Teocoli, che il presidente insegua i microfoni, anche quando i microfoni, per una volta, farebbero volentieri a meno di lui.
Ma che sommo poetaJuventus: è la squadra di Marotta
25.08.2010 07.32 di Redazione TMW. articolo letto 5825 volte
Fonte: di Alvise Cagnazzo per tuttojuve.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
Come sughero che impedisce ad un colloquio di inabissarsi, l'arrivo di Alberto Aquilani, se non altro, servirà a mantenere a galla il pensiero, non più comune, non più scontato dopo l'ultimo disastroso biennio, di una società desiderosa di mutare, e rimodernare, la propria immagine. La detronizzazione di Blanc, esperto di tennis prestato dai tratti somatici assai simili a quelli del presentatore Milo Infante, un dovere morale da parte della proprietà, l'investitura di Andrea Agnelli come nuovo ed operativo presidente, la cesura del cordone ombelicale con l'ex factotum Alessio Secco e l'instaurazione della monocrazia Marotta, fondamentale non solo per verniciare la nomenclatura dirigenziale, ha dunque prodotto una rivoluzione estiva dal sapor di primavera. Meglio scegliere, che farsi scegliere, sembra suggerire in una sorta di linguaggio muto, gestuale, la nuova politica inaugurata dal direttore generale Marotta. Dotato della pazienza di un pescatore e di un istinto commerciale degno del miglior venditore di seta mai transitato dalla Repubblica marinara di Genova, il nuovo timoniere bianconero ha così riassestato il "Pequod" bianconero grazie agli innesti, ufficializzati nel giro di un pomeriggio, di Krasic ed Aquilani, senza scomodare più del dovuto la verginità, parziale, del bilancio societario.
Più del tornante serbo, acquistato per poco meno di quindici milioni, in ragione di un rateo triennale dalla sofisticata struttura, è l'ingaggio di Aquilani ad aver invertito la rotta di un percorso mercantile altrimenti sinusoidale, poco idoneo a supportare le pur ottime referenze del neo direttore generale sabaudo. Giunto a Torino con il principale obiettivo di ricostruire le fondamenta di una società offerta in pasto alla mercé di una lobby di procuratori avidi, su tutti il portoghese Mendes prima, capace di rifilare nella stessa stagione sia Jorge Andrade che Tiago, "lavatrice" rimasta senza ammorbidente, facendo leva sull'inesperienza sconcia di Secco. Spesso e volentieri impegnato a tenere a bada i componenti di un organico che, di fatto, mai hanno riconosciuto la promozione di quel ragazzo sempre avvinto nell'ombra di Luciano Moggi, considerato uno fra loro e non uno di loro. Spendere dodici milioni, due da corrispondere immediatamente e ben dieci da riconoscere all'Udinese al termine della stagione, per Simone Pepe, declinazione imperfetta di quel Di Livio che contribuì alle numerose vittorie della Juventus lippiana, sarebbe stato un azzardo economico persino per il principe ismaelita Aga Khan, protagonista della desolante cementificazione di una ancora disabitata costa Smeralda per riempire le pance della borghesia anni sessanta. Così come lo spreco di dodici milioni, in unica tranche, riconosciuti al Catania per "Malachia" Martinez, per il quale Gigi Del Neri dovrà operare una mutazione kafkiana al fine di convertire una anarchica mezza punta in disciplinato cursore di fascia.
Il taglio di Zebina, relitto abbandonato a Torino dal giorno della retrocessione in cadetteria, e la sistemazione, pur temporanea, dell'abuso edilizio Tiago all'Atletico Madrid, hanno invece alleggerito il sovrappopolato organico sabaudo, non più intasato dalle presenze di Cannavaro, Chimenti, Giovinco, Molinaro ed Ekdal. Oltre che alleggerito dalla miracolosa, ed inattesa, emigrazione di Poulsen, danese assai impacciato e friabile, non buono nemmeno per far un po' di legna a centrocampo, al Liverpool. Cessione dalla quale la Juventus ha ricavato poco meno di sei milioni. A corredo di un risparmio sul monte ingaggi per nulla trascurabile nell'ottica di una gestione economica impoverita dalla mancata partecipazione alla Coppa dei Campioni e dalla desolante decurtazione dei proventi del nuovo sponsor istituzionale. A causa di un accordo concluso, manco a dirlo, dalla precedente gestione societaria, che ha tradotto da undici milioni a soli otto milioni netti l'introito annuale per il prossimo biennio. Poco anche per una Juventus estromessa dall'Europa snob, ma pur sempre ancorabile al fascino della propria recente storia al fine di ottenere un legame commerciale più favorevole. L'addio di Fassone, approdato al Napoli con l'arduo compito di varare il progetto stadio, parrebbe dunque rientrare in un sottile gioco di potere, volto a punire chi, oramai certo di un nuovo ed appagante approdo, non ha condotto con entusiasmo l'ultima importante decisione commerciale per il futuro economico della società.
L'acquisto di Aquilani, risponde inoltre alla duplice esigenza di una Juventus bisognosa di svecchiare l'organico, cassando i senatori di uno spogliatoio sempre più simile ad una polveriera, come testimoniano i ceffoni di Camoranesi sulla guance impassibili di Ranieri nell'intervallo di una gara divenuta storica per il monologo triste di Buffon, rientrato in campo anzitempo pur di non assistere all'implosione della sua Juventus, e fornire alla nazionale di Prandelli un blocco bianconero granitico e compatto, dal quale poter attingere in occasione del nuovo ciclo azzurro. La presenza di Aquilani nel nuovo centrocampo bianconero, completato verosimilmente da Martinez o Pepe, e da Marchisio e Krasic, consentirà di attuare, definitivamente, la metamorfosi tattica del 4-3-1-2, che ha reso friabile come un panetto di burro la Juventus di Ferrara e Zaccheroni, in un vero e proprio 4-4-2, con Aquilani a dispensare verticalizzazioni e cambi di ritmo sulla linea mediana. Concedendo al capitano in pectore Marchisio, o agli sherpa Sissoko e Felipe Melo, un margine di manovra consono alle proprie caratteristiche. Perché, senza un buon regista, persino il miglior attore rischia di diventare una comparsa…
MaroggiCarlo Nesti: "Juve, sorpresa Di Natale"
25.08.2010 00.08 di Redazione TMW. articolo letto 1389 volte
Fonte: di carlo nesti per carlonesti.it
© foto di Federico De Luca
Se è vero il "regalo Di Natale" stra-anticipato della Juve, Marotta ha imitato il miglior Moggi: 1000 nomi sui giornali, per mesi, e mai quello di chi è realmente arrivato.
L'acquisto dell'attaccante dell'Udinese significa:
1) che la Juve vuole rivincere subito, perché, se no, non avrebbe investito su un giocatore dai gol sicuri, ma tutt'altro che giovane;
2) che Del Piero deve rassegnarsi alla panchina, a partire dalla quale, per carità, può ancora essere utile. Di Natale, infatti, sarà la spalla di Amauri o Iaquinta, assolutamente non in concorrenza, come poteva essere lo spaesato Diego (che ha perso la sua scommessa), con Ale.
Ancora nn si sa dove va?Trezeguet, l'agente: "David vuole la Lazio"
25.08.2010 00.13 di Riccardo Mancini articolo letto 18452 volte
Fonte: lalaziosiamonoi.it - Zappulla
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
La Lazio studia le ultime mosse di mercato per impreziosire la rosa e alla voce possibili acquisti, resta in stand-by il nome di Santa Cruz. 'Serve una punta di peso per completare lo scacchiere in attacco', questa è stata la richiesta ribadita a più riprese dal tecnico Edy Reja. L'ultimo ritocco sarà dunque un centravanti e radiomercato già da diverse ore da per concluso l'affare con il Manchester City per portare El Puntero alla Lazio. Tutto fatto o quasi, tutto deciso e accordato, tranne le sigle dei diretti interessati sui contratti come ha recitato proprio oggi pomeriggio il presidente Lotito ai nostri taccuini: "Manca la firma ed i contratti si possono depositare in Lega calcio solo quando sono firmati" . Sembrava una frase di circostanza, una delle solite precisazioni di facciata del patron biancoceleste, che avrebbe anticipato di lì a poco un affare ormai annunciato. Ed invece no. La riflessione della Lazio sull'ultimo acquisto da operare in sede estiva sta aprendo all'interno del club un vero e proprio scambio di idee. Lotito, Tare e Reja si sono mossi sino ad ora in perfetta simbiosi, sposando progetti ed obiettivi. Roque Santa Cruz è ormai diventata la prima scelta del tecnico goriziano, che vede nel paraguayano il perfetto tassello da inserire in avanti nella sua Lazio. Lotito l'ha capito, e si è mosso per tempo a fari spenti per strappare l'ok del City, che ne detiene il cartellino. Tutto deciso: costi, modalità e operazione. L'accordo raggiunto in serata prevede infatti il trasferimento in prestito oneroso (circa due milioni di euro) con diritto di riscatto già fissato a circa 6 milioni, ed il pagamento congiunto del salario del calciatore che si aggira intorno ai 2,5 milioni di euro. Un trasferimento deciso nei minimi dettagli, che manca solo del cosiddetto nero su bianco per definirsi Ufficiale. Un dettaglio che mai come stavolta stavolta non è da considerarsi di poco conto. Il presidente Lotito infatti sta prendendo tempo. Non è del tutto convinto della bontà dell'operazione in corso e nutre seri dubbi sulle condizioni fisiche di Santa Cruz. Incertezze, timori, esitazioni rese ancor più forti, da una telefonata giunta nel tardo pomeriggio sul suo cellulare. La voce amica di un procuratore ed un'offerta troppo importante da non poter non prendere in considerazione hanno praticamente frenato l'affare in dirittura d'arrivo, aprendo una discussione interna alla Lazio per decidere il da farsi. L'interlocutore al di là della cornetta era Antonio Caliendo, con il quale Claudio Lotito condivide un ottimo rapporto. L'agente in questione, che nella sua scuderia annovera nomi importanti come Maicon ed Ederson, ha parlato per più di un'ora con il patron biancoceleste per offrire un calciatore di prima scelta alla Lazio. "Si tratta di un attaccante di prima fascia e di caratura internazionale - Ha affermato Caliendo in ESCLUSIVA a LALAZIOSIAMONOI.IT – Ho proposto a Lotito David Trezeguet". Il possente attaccante francese in rotta con la Juventus e ad un passo dall'Hercules sarebbe felice di giocare con Zàrate e compagni tanto da spingere il suo agente a proporsi al club romano: "David è un giocatore che ormai non deve più dimostrare niente a nessuno. È integro e il suo valore è sotto gli occhi di tutti. Lui ha segnato più di tutti in Europa e nel momento in cui si è deciso di guardare al di là dei colori bianconeri ha subito pensato alla Lazio. Trezeguet ha tanti estimatori: ci ha chiamati l'Hercules e abbiamo parlato con il Saragozza, ma davanti alla chance di giocare in questa Lazio forte che sta costruendo Lotito, lui si è detto entusiasta". E allora ? qual è il vero nodo da sciogliere…? Verrebbe da chiedersi. Un quesito lecito dunque, che Caliendo non esita a fugare: "Semplice. Anche Lotito era eccitato dall'idea di ingaggiare David – ha ribadito Caliendo – ma per dire sì voleva l'ok di Reja. Da quel momento in poi però non li ho più sentiti e a questo punto forse bisognerebbe chiedere al tecnico della Lazio, quale valutazione ha fatto del calciatore…"
La schiettezza di Caliendo lascia poco spazio alle interpretazioni tant'è vero che l'agente di Trezeguet, ci tiene a sgombrare il campo dagli equivoci di ordine economico: "Io con Lotito ho un rapporto limpido, e i problemi economici li metto dietro a tutto. Per far venire Trezeguet alla Lazio non esistono difficoltà d'ingaggio. Ripeto è solo una scelta di ordine tecnico…".
Al momento fra Roma e Cortina (sede estiva del presidente) il telefono impazza. Claudio Lotito tiene in piedi un filo diretto fra diesse e allenatore. Vuole essere certo sul da farsi. L'offerta dell'amico Caliendo è di quelle che non si possono rifiutare, anche se dalle segrete stanze di Formello trapela la diffidenza di Edy Reja. Il tecnico goriziano sino a poche ore fa si era convinto della candidatura di Santa Cruz come quarto attaccante della Lazio e non vorrebbe dirottare su altri giocatori. Il rischio non marginale poi di dover gestire la concorrenza in avanti di Zàrate, Rocchi e Floccari, con un campione della caratura di David Trezeguet lo preoccupa non poco. Per ora tutto è rimandato alle prossime ore. Il tempo stringe e la scelta giusta passa inevitabilmente per una accurata riflessione. Ma stavolta l'occasione si chiama Trezeguet e come dice Caliendo "non passerà due volte… Domani se la Lazio vorrà ci chiamerà, altrimenti faremo le nostre scelte…"
...Juve, i colpi last minute
25.08.2010 00.00 di Antonio Vitiello articolo letto 22058 volte
© foto di Federico De Luca
Non è un sogno, non è fantasia, nemmeno una bufala di mercato. La Juventus ha iniziato da una settimana la rivoluzione, un cambiamento sorprendete che va contro ogni pronostico, tirando fuori dal cilindro l'ennesimo colpo a sorpresa. Dopo Aquilani, chiuso in 24 ore, arriva l'attaccante Antonio Di Natale. L'esterno è l'ultima sorpresa di una dirigenza che vuole riscattarsi dopo aver beccato qualche fischio. L'annuncio non è ancora arrivato, ma dipende tutto dai bianconeri, che stanno valutando di cedere Diego. Sette milioni messi sul piatto della bilancia per convincere il presidente Pozzo. Il napoletano arriverebbe per giocare la sfida più importante della sua carriera, approdare e stupire alla Juventus. Lo staff bianconero si è specializzato nelle trattative last minute, sorprendendo per velocità e persuasione. Il Di Natale dell'ultima stagione meriterebbe senza ombra di dubbio il passaggio alla vecchia Signora, come se fosse un premio alle tante battaglie vinte e perse al Friuli. Dopo 86 gol e quasi 200 partite con l'Udinese, è pronto per il grande salto. L'ex Empoli ha già parlato con la dirigenza friulana, non c'è nessun ostacolo per il passaggio, Di Natale aspetta solo la telefonata di Marotta. Il 33enne è pronto a vivere una seconda giovinezza, il passaggio al bianconero di Torino è cosa fatta.
Io dico che prima di venerdì nn si muove nullaESCLUSIVA TMW - Juventus, domani l'incontro per Di Natale
24.08.2010 23.41 di Claudio Colla articolo letto 15084 volte
Fonte: Raffaella Bon per TuttoMercatoWeb
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
Nonostante la secca smentita rilasciata dal patròn dell'Udinese Gianpaolo Pozzo riguardo il possibile passaggio di Antonio Di Natale (32) alla Juventus, la trattativa, annunciata in esclusiva da TuttoMercatoWeb, prosegue: è previsto infatti per domani un incontro tra le due società, che potrebbe già dare luogo a sviluppi decisivi per l'approdo dell'attaccante napoletano al club torinese.![]()
di natale![]()
Juve, ora l'assalto si può
25.08.2010 09.51 di Gianluigi Longari articolo letto 1645 volte
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Non è che da Torino abbiano gufato, questo no di certo, però è inevitabile che dietro al disappunto di Beppe Marotta per aver visto sfumare sul più bello un sogno Champions League che l'aveva visto grande protagonista nella passata stagione, ci sia stata anche una punta di felicità per le rinnovate chances di poter arrivare a quel fuoriclasse che stava riuscendo a ribaltare praticamente da solo le sorti di una gara all'apparenza compromessa.
Parliamo di Giampaolo Pazzini,e della voglia della Juve di vestirlo di bianconero. Sogno impossibile con una Sampdoria qualificata in Champions, trattativa difficile ora che i doriani si dovranno accontentare del purgatorio Europa League.
L'apertura arriva in prima persona dal presidente blucerchiato Garrone, che se fin qui era stato categorico riguardo all'impossibilità che il Pazzo potesse lasciare Genova, ieri si è lasciato andare ad un più conciliante "Per ora è qui con noi".
Da Torino ci sperano sul serio...![]()
Stiamo per sfiorare il ridicolo.
Ci rideranno in faccia, in Europa e in Serie A.
L'unico appiglio che mi rimane è il continuo fare lo gnorri (anche a microfoni spenti) di Diego riguardo un suo trasferimento. Questo mi fa pensare che nessuno gli sta aprendo la porta per farlo andare, e un signore come Marotta non gli dirà all'ultimo minuto che è stato ceduto. Credo quindi che tutto questo vociferare sia solo una copertura.
Per 7 milioni, comunque, valeva la pena riscattare Candreva, che ha 10 anni in meno di Di Natale. Meno male che martedì è ormai vicino![]()
di natale è il peggior giocatore che potevamo prendere per sostituire diego![]()
bellissimo il sondaggio di tuttosport..
secondo voi di natale è l'acquisto giusto?
il 75% dice di no![]()
Ma ancora co sto candreva? ma come si fa a paragonare i soldi spesi per due giocatori aventi due ruoli completamente diversi?Stiamo per sfiorare il ridicolo.
Ci rideranno in faccia, in Europa e in Serie A.
L'unico appiglio che mi rimane è il continuo fare lo gnorri (anche a microfoni spenti) di Diego riguardo un suo trasferimento. Questo mi fa pensare che nessuno gli sta aprendo la porta per farlo andare, e un signore come Marotta non gli dirà all'ultimo minuto che è stato ceduto. Credo quindi che tutto questo vociferare sia solo una copertura.
Per 7 milioni, comunque, valeva la pena riscattare Candreva, che ha 10 anni in meno di Di Natale. Meno male che martedì è ormai vicino![]()
La parte grassettata mi ha fatto cappottareCaliendo: «Ho proposto Trezeguet ala Lazio»
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L'agente dell'attaccante: «Lotito era eccitato dall'idea di ingaggiarlo ma per dire sì voleva l'ok di Reja. Da quel momento in poi però non li ho più sentiti. Non esistono difficoltà d'ingaggio, è solo una scelta di ordine tecnico»
ROMA, 25 agosto - «Ho proposto a Lotito David Trezeguet». Parola di Antonio Caliendo. Secondo il procuratore del giocatore francese, l'attaccante bianconero, in rotta con la Juventus e ad un passo dall'Hercules, sarebbe felice di giocare alla Lazio tanto da spingere il suo agente a proporsi al club romano. «David è un giocatore che ormai non deve più dimostrare niente a nessuno - ha spiegato l'agente a lalaziosiamonoi.it - È integro e il suo valore è sotto gli occhi di tutti. Nel momento in cui si è deciso di guardare al di là dei colori bianconeri ha subito pensato alla Lazio. Trezeguet ha tanti estimatori: ci ha chiamati l'Hercules e abbiamo parlato con il Saragozza, ma davanti alla chance di giocare in questa Lazio, si è detto entusiasta».
DECIDE REJA - Il problema sarebbe lo scarso gradimento del tecnico biancoceleste, Edy Reja, contento dell'arrivo di Santa Cruz. «Anche Lotito era eccitato dall'idea di ingaggiare David - ha ribadito Caliendo - ma per dire sì voleva l'ok di Reja. Da quel momento in poi però non li ho più sentiti. Per far venire Trezeguet alla Lazio non esistono difficoltà d'ingaggio. Ripeto è solo una scelta di ordine tecnico». Per ora tutto è rimandato alle prossime ore e l'arrivo di Santa Cruz sembra fugare ogni dubbio. «Domani se la Lazio vorrà ci chiamerà - ha concluso Caliendo - altrimenti faremo le nostre scelte».![]()
io ho deciso che la storia via diego (25) dentro Capdevilla (32) Di Natale (33) è tutta una cazzata.25/08/2010 - IMPROVVISA SVOLTA SUL MERCATO
Juve, a sorpresa arriva Di Natale
Bianconeri scatenati: cedono Diego al Wolfsburg, trovano l'accordo per la punta dell'Udinese. E vanno all'assalto del difensore "mondiale" Capdevila
GIANLUCA ODDENINO
VILLAR PEROSA
«Qualcosa faremo nell'ultima settimana, tutto può succedere in entrata e in uscita». Beppe Marotta è stato di parola e gli arrivi di Krasic (ieri primo allenamento) e Aquilani (oggi l'annuncio) non sono stati che l'antipasto di un finale di mercato che promette spettacolo. Una volta Villar Perosa era il vernissage bianconero e l'occasione per conoscere la squadra al completo, nella nuova era juventina il tradizionale appuntamento in casa Agnelli è invece diventato il momento migliore per fare mercato e rivoluzionare la rosa. Nell'arco di una giornata i dirigenti bianconeri sono riusciti a cedere Diego, comprare Di Natale, far uscire Trezeguet dalla Juve e puntare su Capdevila. Una girandola di telefonate, trattative e appuntamenti che praticamente hanno rivoluzionato l'attacco e fissato i paletti per rinforzare la difesa.
Marotta dopo incontri, dietrofront, accordi e smentite è riuscito a piazzare Diego al Wolfsburg: il brasiliano torna in Germania dopo solo una stagione, mentre la Juve incassa 18 milioni di euro e così potrà finanziare il resto del mercato. Sei milioni e mezzo di euro verranno subito impegnati per acquistare Totò Di Natale dall'Udinese, il resto andrà a finanziare l'assalto al terzino sinistro Joan Capdevila. Lo spagnolo del Villarreal è l'uomo che Del Neri aveva chiesto per rinforzare la difesa e soprattutto la fascia sinistra, attualmente presidiata dal solo De Ceglie. La Juve ha preso contatti con gli spagnoli e sarebbe pronta a offrire 10 milioni per il 32enne campione del mondo. La priorità è questa, visto che il centrocampo è stato assestato con l'arrivo di Aquilani (visite mediche ok) e Krasic, mentre l'attacco è stato stravolto in un colpo solo. Finora quello offensivo era l'unico reparto rimasto al di fuori dalla girandola delle cessioni-acquisti, ma nel giro di poche ore tutto è cambiato. Fuori Diego e Trezeguet, con modalità diverse, e dentro Di Natale.
L'amichevole con la Primavera è stato l'ultimo ballo di Diego, che curiosamente è stato schierato titolare in coppia con Del Piero. Il brasiliano si è congedato con un bellissimo gol, prima di fendere la folla che lo acclamava. «Mi vendono al Wolfsburg? Io non so proprio nulla», rispondeva Diego prima di risalire sul pullman bianconero. In verità, Marotta aveva già trovato l'accordo coi tedeschi, incassando 7 milioni in meno di quanto avevano pagato Blanc e Secco la scorsa stagione. «Ogni anno bisogna rivedere e ricominciare da capo con le squadre», ha commentato John Elkann alla domanda su Diego. La cessione è un dato di fatto e al suo posto, al fianco del capitano Del Piero, arriva il quasi 33enne Di Natale: all'Udinese vanno 6,5 milioni, il giocatore prenderà 2 milioni di euro all'anno fino al giugno 2012. «Io voglio chiudere la carriera a Udine e non so nulla della Juve»: così l'ex azzurro ha cercato di calmare i tifosi friulani dal palco della presentazione dell'Udinese.
La trattativa, però, è decollata in un giorno e bissa così il blitz compiuto per Aquilani: oggi l'agente Carpeggiani sarà a Torino per chiudere l'affare. Un giorno ricco di appuntamenti, visto che il procuratore di Trezeguet, Caliendo, parlerà con Marotta. In pole position c'è l'Hercules Alicante, squadra neopromossa nella Liga spagnola e città della moglie di David. La Juve è disposta a concedere una buonuscita da 2 milioni, visto l'ingaggio da 4,5 milioni fino al prossimo giugno. Nella trattativa si è infilata la Lazio, ma dopo il primo contatto i biancazzurri hanno diroittao il proprio interesse sul paraguaiano Roque Santa Cruz. Più indietro, invece, ci sono le ipotesi Saragozza ed Everton. Il resto è legato ai rinforzi della difesa. Se Burdisso rimane la prima opzione alla voce difensore centrale, l'alternativa porta a Bocchetti del Genoa. Si lavorerà per prestiti, vista l'operazione in piedi per Capdevila. «Il mercato ha dato ottimi risultati - commentava Andrea Agnelli da Villar Perosa - ed abbiamo la massima fiducia nel direttore generale Marotta».
Un'intera sessione di calciomercato a prendere u30 e a cedere e dare via ultratrentenni e poi nel finale cediamo un 25enne per prendere due ultratrennenni ?
Spero siano solo cazzate.
Juve da scudetto25/08/2010 - INTERVISTA
Vialli si butta: "Punto su Aquilani"
«Alberto ha Dna bianconero»
GUGLIELMO BUCCHERI
ROMA
Gianluca Vialli, le piace la nuova Juve?
«Mi piace e mi incuriosisce perché alcune operazioni sono state geniali. Si vede la mano di chi, come Marotta e Del Neri, sa fare bene il suo mestiere ovunque è chiamato a lavorare».
Quale può essere il punto di forza dei bianconeri?
«Per i nuovi arrivati la Juve è una conquista, un club dove faranno di tutto per legarsi a vita: si sta creando un senso di appartenenza che ricorda esperienze passate, variabile determinante per arrivare lontano».
L'Inter è sempre distante?
«Non più come prima. E se a Torino si crea un clima di entusiasmo attorno e dentro la squadra, penso che già da questo campionato la Juve possa puntare a vincere lo scudetto».
C'è un volto nuovo su cui si sente di scommettere?
«Aquilani. Il centrocampista romano ha il dna da juventino».
Il gioco di Del Neri sembra adattarsi a quello di Amauri. Può essere l'anno del brasiliano?
«Prima non gli arrivavano i cross, adesso è diverso: Del Neri dà molta importanza agli esterni e, gli esterni, devono metterla là in mezzo. Sì, credo che per Amauri sarà il campionato del riscatto, l'ho capito anche da come si muove senza palla: nel calcio bisogna anche correre, ma non a vuoto».
Dalla Sampdoria alla Juve, il salto è triplo. Devono temere qualcosa Marotta e Del Neri?
«Io che ho vissuto le due realtà, posso dire che è più difficile far bene a Genova perché c'è il confronto quotidiano con l'altra squadra cittadina. Certo, la Juve ha milioni di tifosi, ma in città si vive senza particolari pressioni la passione per il calcio».
Giovani (ma non solo) e determinati, i nuovi. Che ruolo potrà avere Del Piero in questa nuova fase di ricostruzione?
«Giovani, determinati e, fatemi dire, anche italiani. Alex sarà decisivo come al solito, sia che giochi dall'inizio, sia che parta in panchina. E, questo, il tecnico lo sa bene».
Lei commenta le sfide di Champions per Sky: che impressione le ha fatto Krasic con il Cska Mosca in Europa?
«Se ripeterà le cose fatte fino ad ora, per la Juve si rivelerà un grandissimo colpo![]()
GANAR!![]()
Iamm bell iamm...una firmetta e bafandoculuJuve, Chiellini in sede per il nuovo contratto
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Il difensore chiede un ritocco d’in*gaggio (da 2 a 3,5 milioni) per prolungare fino al 2015 il le*game con i bianconeri. Ades*so spetta al club reperire le risorse necessarie a soddisfa*re le richieste. A settembre c’è in ballo anche il prolunga*mento di Marchisio
TORINO, 25 agosto - Un incontro tran*sitorio, importante perché ha permesso di compiere ulterio*ri passi avanti verso la con*clusione della trattativa, ma non ancora decisivo per arri*vare alla firma. Ieri mattina Giorgio Chiellini e il suo pro*curatore, Davide Lippi, sono andati nella sede della Ju*ventus per incontrare il dg Beppe Marotta. Al dirigente bianconero hanno illustrato le loro richieste, il ritocco d’in*gaggio (da 2 a 3,5 milioni) per prolungare fino al 2015 il le*game con la Juventus. Ades*so spetta al club reperire le risorse necessarie a soddisfa*re le richieste. Il giocatore è comunque fiducioso sulla so*luzione positiva della verten*za. Per la firma, però, biso*gnerà attendere la sosta del campionato: in questo mo*mento la Juventus ha altre priorità, deve completare la campagna acquisti. A inizio settembre potrà concentrarsi sui rinnovi. Oltre a Chiellini, c’è in ballo anche il prolunga*mento di Claudio Marchisio: il club ha smentito le voci del*l’assalto del City.Marina Salvetti
Voglio vedere Felipe Melo che si autostipendiaJuve: Krasic si paga l’aereo!
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Per giungere puntuale, il serbo affitta un jet e sbarca a Villar da eroe. Oggi Aquilani. Primo allenamento, il colloquio con Del Neri, la telefonata di Stankovic: che emozioni per Krasic. L’ex del Liverpool è atteso alla firma
TORINO, 25 agosto - Un gesto d’amore per la Juventus, immediata*mente ricambiato dai seimi*la tifosi bianconeri di Villar Perosa che lo hanno accla*mato, coccolato, fotografato per oltre un’ora. Attore pro*tagonista, Milos Krasic, l’e*sterno serbo che, pur di arri*vare in orario per il primo al*lenamento con la Juventus nel feudo degli Agnelli, ha preso un aereo privato pa*gandolo di tasca sua.
L’INTOPPO - Un gesto di se*rietà e di passione infinita. Domenica Krasic è partito da Torino per Mosca, dove ha fatto le valigie, e poi si è tra*sferito a Belgrado. Lunedì mattina era all’ambasciata italiana, purtroppo chiusa per lavori di ristrutturazio*ne. Con l’aiuto della Juven*tus e del Coni è riuscito a rin*tracciare la segretaria del*l’ambasciata e ha ottenuto le carte per il rilascio del per*messo di soggiorno. Le lun*gaggini burocratiche, però, non gli hanno consentito di prendere l’aereo prenotato dalla Juventus e arrivare a Torino ieri all’una, in tempo per salire sul pullman della squadra per Villar Perosa. Con il nuovo volo sarebbe sbarcato a Caselle soltanto alle 18.
LA SCELTA - Milos, però, non vuole mancare al primo ap*puntamento, è una questio*ne di professionalità. Così decide di affittare un aereo, un volo privato Belgrado-To*rino, costo sui dieci mila eu*ro: arriva puntuale alle 15 a Torino, dove lo attende l’a*gente Fifa Marco Naletilic, che lo porta a Villar Perosa per la prima sgambata insie*me con il preparatore atleti*co Roberto De Bellis. Una scelta che lascia di stucco an*che il direttore generale del*la Juventus, Beppe Marotta: «Non posso crederci che ab*bia fatto una cosa del gene*re... ». Già, non è da tutti, ma cosa non si fa per la Juven*tus.
GLI APPLAUSI - E a Villar Perosa Krasic ha potuto ta*stare di persona cosa signifi*ca essere un bianconero. Una folla festante lo ha osannato come un eroe, ha trascorso mezz’ora a firmare autografi, ha dovuto compie*re due giri di campo per salu*tare tutti i tifosi ammassati contro le transenne. Il tutto sotto lo sguardo attento e or*goglioso di Nale Naletilic, pa*dre di Marco e procuratore storico serbo.
Leggi l'articolo completo sull'edizione odierna di Tuttosport Marina Salvetti
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dov'è il sondaggio del tuttosport ?
lavaggio del cervello in remoto (terror cit.)Carlo Nesti: "Juve, sorpresa Di Natale. Marotta ha imitato il miglior Moggi"
25.08.2010 09.00 di Redazione TuttoJuve per tuttojuve.com articolo letto 5273 volte
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Se è vero il "regalo Di Natale" stra-anticipato della Juve, Marotta ha imitato il miglior Moggi: 1000 nomi sui giornali, per mesi, e mai quello di chi è realmente arrivato.
L'acquisto dell'attaccante dell'Udinese significa:
1) che la Juve vuole rivincere subito, perché, se no, non avrebbe investito su un giocatore dai gol sicuri, ma tutt'altro che giovane;
2) che Del Piero deve rassegnarsi alla panchina, a partire dalla quale, per carità, può ancora essere utile. Di Natale, infatti, sarà la spalla di Amauri o Iaquinta, assolutamente non in concorrenza, come poteva essere lo spaesato Diego (che ha perso la sua scommessa), con Ale.
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Francamente mi sono stufato di leggere certe interviste...tu la juve te la devi meritareGIOVINCO: "Spero che la Juve mi rimpianga"
25.08.2010 09:30 di Francesco Maisano articolo letto 1892 volte
© foto di Filippo Gabutti
Una delle cessioni più eccellenti di questa estate juventina, Sebastian Giovinco, non le manda a dire alla sua ex squadra: la formica atomica, intervistata dalla Gazzetta dello Sport, punzecchia in modo piuttosto chiaro la Juventus e spera che la sua partenza verso Parma sia rimpianta dalla società di corso Galileo Ferraris: "Avrei potuto giocare di più alla Juve ma ci sono state altre problematiche, scelte diverse. Se non ho giocato quasi mai, qualche colpa ce l’ho anch’io, potevo fare di più ma non sono stato messo mai nelle condizioni di far bene. Spero e penso che la Juve mi rimpiangerà. Cosa ho imparato da Del Piero? - chiude il piccolo trequartista gialloblu - Ho giocato poco quindi ho imparato poco".
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Questo serbo già mi piace...
... penso che in quanto a impegno e professionalità non avrà nulla da invidiare al mitico Pavel !!!!!!!!!
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Al momento ha 4 anni di contratto con l'udinese.
Dubito che accetti (anche se sicuramente a torino prenderà di più) un contratto di appena due stagioni...
L'eventuale cessione di Diego può essere parzialmente giustificata solo se arriva pazzini.
Via Diego e Trezeguet, dentro Pazzini e Di Natale.
Diego è giovane, è uno dei pochi in squadra in grado di trattare la palla, ed è un giocatore che può farti fare il salto di qualità... e può farlo per altri 5-7 anni.
Una grande squadra certi giocatori non li cede... o se lo fa, li cede a caro prezzo (vedi Balotelli).
Ma ogni tanto tendo a dimenticare che noi, attualmente, non siamo una grande squadra.
Una grande piazza si... una grande squadra non più.
E nell'ottica della squadra "da quarto posto" (a sgomitare con napoli, samp, fiorentina e palermo... più o meno), mandar via uno dei pochi giocatori "appetibili" rimasti, per prenderne due più adatti ai geniali schemi tattici del tecnico, ha il suo senso.
Quindi, pur nell'assoluta convinzione che la scelta suicida di delneri abbia consapevolmente comportato l'allontanamento degli unici giovani di classe che avevi in squadra (diego, giovinco, candreva... gente su cui potevi costruire qualcosa di duraturo) ed abbia comportato un consapevole ridimensionamento delle proprie ambizioni ben superiore a quanto fosse secondo me necessario, se "scambiano" Diego e Trezeguet per Pazzini e Di Natale mi può anche andar bene...
Pazzini è un'ottima prima punta (da vedere quanto renderà in una grande squadra... ehm, volevo dire in una grande piazza - azz... mi è risuccesso di nuovo... sorry), quella che ci serve.
Di Natale, a parte le cose di cui si è già parlato (è vecchio, ed ha dimostrato di non reggere le pressioni ad alti livelli), è un'ottima seconda punta. Giocatore di talento indiscutibile.
Ma se davvero il sacrificio di Diego serve per prendere Capdevilla (32) e Di Natale (33)... preferisco non commentare più.
Tra l'altro diceva giustamente qualcuno ieri che in una grande squadra non sono i giocatori a doversi adattare agli schemi, ma sono gli schemi a dover essere costruiti sui giocatori di talento che hai.
Ma torniamo al discorso di cui sopra...
Ora ci prende per il culo pure vialliJuve da scudetto![]()
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Ultima modifica di Bobo; 25-08-10 alle 10:36:05
La cessione di Diego io la vedo solo in questa ottica:
la dirigenza ha paura che se il brasiliano dovesse toppare un'altra stagione (esempio perchè relegato in un ruolo non propriamente suo) si potrebbe verificare un altro caso Tiago.
Ossia avere in casa un giocatore senza più mercato, schiavo di un ingaggio importante, vendibile solo realizzando una pesante minusvalenza.
Di fronte ad una offerta intorno ai 20 mln (5 in meno di quello pagto solo un anno fa) ci stanno pensando.
Detto questo, io Diego lo terrei tutta la vita e sono strasicuro che se in panchina ci fosse stato un qualsiasi altro allenatore al posto di Delneri il problema Diego non sarebbe esistito ...
Se proprio dobbiamo venderlo avremo bisogno come il pane di una seconda punta di qualità (Benzema ! che proprio seconda punta non è), non è immaginabile giocare con la staffetta Dinatale DelPiero... se cosi dovesse andare io penso che il capitano a gennaio rescinde il contratto ...
Se i 12 fottuti mln di euro spesi per quel bidone di Martinez fossero stati risparmiati a quest'ora potevamo muoverci meglio sul mercato ...
Se Diego (per una questione di valore di mercato ed età) partiva sicuramente come titolare, francamente vedo più complicato che il 33enne di natale possa strappare il posto al capitano...Se proprio dobbiamo venderlo avremo bisogno come il pane di una seconda punta di qualità (Benzema ! che proprio seconda punta non è), non è immaginabile giocare con la staffetta Dinatale DelPiero... se cosi dovesse andare io penso che il capitano a gennaio rescinde il contratto ...
Se i 12 fottuti mln di euro spesi per quel bidone di Martinez fossero stati risparmiati a quest'ora potevamo muoverci meglio sul mercato ...
Del Piero quando ha saputo della nuova offerta dei tedeschi per diego, secondo me ha stappato una bottiglia di champagne.
Di qualità.
E Tuttosprot gli è andato a ruota.
Tra l'altro davvero.... qui pare che stiano contando anche gli spiccioli... e poi spendi 12mln sonanti per martinez, 5mln sonanti per un portiere di 34 anni... e ti dici disposto a spendere (vedremo) 7mln per un attaccante (bravo, senza dubbio) di 33 anni e 7mln per il quarto centrale difensivo?
Cediamo Diego per prendere Capdevila, e poi andiamo a spendere 7mln per burdisso?
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Ultima modifica di Bobo; 25-08-10 alle 10:53:25
al posto di spendere 12 inutili milioni per martinez potevamo spenderne 7 per prendere un terzino decente come rafinha
c'erano mille modi migliori di spendere quei soldi ...
anche perchè ad oggi Lanciafiamme sembra molto ma molto più in palla di quel bidone di Martinez ...
Ho detto più volte che ho bruttissime vibrazioni su martinez... mi sembra un bidone alla almiron lontano un miglio... gente brava in provincia, ma che poi in una grande piazza si scioglie.
Con l'aggravante che lo abbiamo preso per farlo pure giocare in un ruolo non suo...
Questo a livello di primissime impressioni superficiali.
Prima di affossarlo definitivamente però, io direi di dargli almeno qualche mese di tempo... tutti dicono che ora come ora è totalmente fuori forma.
E probabilmente è vero.