Da qui parte la mia storia, cresciuto nelle fattorie di Onar, fin da bambino mio padre e mia madre mi avevano insegnato a svolgere il mio lavoro dei campi nel migliore dei modi. Ero tuttavia felice della mia vita, abbastanza tranquilla, anche se dura; tutti i lavoratori erano protetti dalla milizia del capo, e non ci mancava nulla, o quasi. Avevo da poco compiuto 23 anni quando, giunsero voci che la barriera alla valle delle miniere era stata infranta, non si sapeva chi, o come, ma la barriera non c'era più. D'apprima nessuno sembrava voler dare troppa importanza a queste voci, ma poco tempo dopo, iniziò un esodo mai visto prima nella storia di khorinis, arrivavano persone di ogni tipo, galeotti, pezzenti, ladri, assassini, arcieri e persino guerrieri e maghi, intrappolati nella barriera oramai dissolta.
Onar non si fece trovare impreparato, raddoppiò la sua milizia e impose il coprifuoco dopo un certo orario, la situazione era diventata pericolosa. Nessuno era più sicuro di poter andare ad acquistare le materie prime che ci mancavano nella vicina Khorinis, per fortuna avevamo una buona autonomia, non ci mancava il pane e la birra che producevamo all'interno, i cacciatori ci fornivano di carne a sufficienza, però mancavano i materiali per continuare a forgiare spade e asce, e le punta delle frecce. Onar organizzò una piccola spedizione verso Khorinis, formata da 2 guerrieri e un cacciatore, con il compito di portare scorte a sufficenza di metallo per forgiare le spade, bennet, il nostro fabbro, era molto esigente. Ma passarono i giorni e le persone mandate da Onar non tornarono. Ci furono in seguito degli attacchi di banditi alla fattoria di Onar, una cruenta battaglia che lasciò sul campo molte vittime e la nostra milizia decimata, da così tanti banditi pronti a depredare tutto. Riuscimmo a difendere le nostre fattorie, ma il raccolto era andato tutto bruciato, come diverse case, le difese erano ridotte al minimo e nessun guerriero aveva più il permesso di lasciare i terreni di Onar, fu così che, quest'ultimo decise di provare a mandare qualcuno che non fosse un guerriero a khorinis, nella sua mente, la sua morte non avrebbe portato ulteriori perdite come forze difensive, il destino volle che quel qualcuno fossi io. Mio il compito di avventurarmi verso khorinis e cercare di stabilire un contatto con un fornitore di minerale per le nostre fattorie, in quell'istante, presi coscienza che, una vita da contadino, anche se dura, non mi aveva preparato alla battaglia, non ero un guerriero, non ero un abile arciere, non avevo di sicuro la destrezza di Wolf, il nostro cacciatore, oppure la distruttiva forza di Lee, venuto da noi qualche tempo fa, messosi al servizio di Onar. Capii che se volevo sopravvivere avrei dovuto arrangiarmi con......qualcosa di diverso.
Decisi di partire di notte, conoscevo la strada, dovevo solo stare attento ai saprofagi e ai lupi, di notte i banditi restavano accerchiati attorni a dei grandi fuochi, facilmente evitabili. Era buio, nella foresta sentivo solo i rumori dei miei passi e degli animali notturni, avevo una spada grezza a portata di mano, anche se, vista la mia abilità, non mi sarebbe potuta servire a molto. Mi incamminai verso khorinis, passai le fattorie di Onar, decisi di prendere la strada verso la locanda Arpia Morta, avrei potuto chiedere lì informazioni su quale fosse la strada più sicura per raggiungere la città.
Nonostante l'orario, la locanda era piena zeppa di persone che bevevano birra come pozzi senza fondo, non sembravano preoccupati dall'esodo di predoni venuti dalla valle delle miniere, mi avvicinai al proprietario, il quale mi disse che la strada principale era sotto attacco dei predoni, è che avrei dovuto prendere la strada secondaria, quella nascosta che usavo sempre da bambino quando rubavo i prosciutti alla locanda. Mi incamminai imboccando quella via, tutto andò bene e arrivai alle porte della città, passai il ponte elevatoio ma venni bloccato:
guardia: Alt! Chi sei! che cosa vuoi!
io: calmo, vengo dalla fattoria di onar, siamo stati attaccati di recente e tutti i mercenari e i cacciatori di draghi sono rimasti a difendere le fattorie, devo entrare per avviare le trattative su del minerale, ci serve per forgiare nuove armi.
guardia: e chi mi dice che sei davvero chi dici di essere?
io: Per fortuna Onar aveva previsto tutto, eccoti una lettera scritta di suo pugno
guardia: mmmm..... sembra autentica. Non ne sono sicuro ma..... beh....... ok entra! ma sappi che ti tengo d'occhio!
io: ok, vedrai che non ci saranno problemi
guardia: lo spero, per te.
Era fatta, una volta entrato in città, non mi restava che cercare un contatto per il minerale che serviva alla fattoria, ma era notte fonda, lacosa migliore da fare era cercare un luogo dove dormire, avrei iniziato il mio lavoro dal giorno successivo.