keiser ha scritto mar, 17 gennaio 2006 alle 11:15
A volte, specialmente dopo aver chiacchierato con amici di qualche film, o ascoltando di soppiatto la gente al bar che borbotta di un programma tv, mi ritrovo a pensare a come sarebbe se anche i videogiochi avessero la stessa diffusione e popolarità degli altri media, se la "gente comune" al tavolo parlasse nello stesso modo delle casalinghe disperate e di need for speed, di lost e di dreamfall.
Una situazione per molti versi auspicabile, che però vedo ancora parecchio lontana nel futuro, ammesso che mai si possa verificare.
Anche perchè in molti casi, quello che fa scaturire questo genere di discussioni nasce dalla contemporaneità dell'evento di cui si parla.
Il film visto insieme in compagnia (o in un arco limitato di tempo, poniamo una settimana), il programma televisivo trasmesso la sera prima...
Il videogioco è per sua natura più individuale di tv o cinema, viene giocato in tempi e modi diversi, e manca spesso del fattore comune dell'esperienza "vissuta" contemporaneamente ad altre persone.
Discorso a parte merita il multiplayer, ovviamente, che però è un genere/approccio ancor più di nicchia.
In questo flusso disordinato di pensieri c'è anche il desiderio perverso che le cose rimangano così, perchè in fondo è bello far parte di un mondo "diverso", bello, estraneo alla maggior parte della gente, e che la passione e l'amore per questo strano universo digitale ci fa spesso considerare elitario, e se da fuori ci vedono come degli "sfigati", chissenefrega.