Io l'avrei mandato a Reggio Calabria,tanto ci sarebbe andato lo stesso.
Insisto per Reggio Calabria e gli avrei prenotato un appuntamento per Ferragosto.
Altra amica che si lagna della batteria del computer che dura poco dopo appena un anno.
"Ma come l'hai usato?"
"Sempre con la batteria, il tecnico mi aveva detto che era meglio così altrimenti la batteria a non essere usata si rovinava"
batteria da buttare
Facepalmo più per il "tecnico", che peraltro le ha fatto prendere un portatile con un Athlon che scalda in modo osceno, che per lei che povera non se ne intende e si fida di chi dovrebbe saper fare il proprio lavoro
Anzi, lei la rispetto abbastanza perchè in un anno di possesso è stata brava e NON ha riempito il PC di schifezze assortite, addirittura si carica in un tempo normale...
Ovviamente sempre con la batteria e cavo elettrico inserito...
ecco ma io sta cosa non l'ho mai capita, dato che ci sono mille opinioni diverse: cosa è meglio fare per mantenere il più possibile in salute la batteria?
Mah...a dire il vero anche io sono convinto che usando la batteria (facendola scaricare anche non completamente e ricaricandola) e lavorare il meno possibile con la spina attaccata si aumenta la vita della batteria...con il mio ha funzionato. Poi sono convinto che farti tutte queste seghe mentali per farla durare un mese di più non conviene. Poi alla fine del suo ciclo di vita andrò di presa sempre attaccata anche io
Scusate dato che non possiedo il portatile,potete spiegarmi qual'è il modo migliore per usarlo in modo da evitare quello che ha raccontato Violet?
Ve lo chiedo perché anche mia madre ha la batteria che ormai non si carica più, e può lavorare solo collegata alla corrente.
La mia va avanti dal 2008 così.
Ora ogni tanto vacilla ma cammina lo stesso.
Grazie per il link ,un mio collega mi ha telefonato dal lavoro per sapere se questa faccenda colpiva anche i nostri pc (in teoria dovrebbero essere protetti) e gliel'ho dato.
quando si usa il portatile collegato alla linea elettrica la batteria va toltaScusate dato che non possiedo il portatile,potete spiegarmi qual'è il modo migliore per usarlo in modo da evitare quello che ha raccontato Violet?
Ve lo chiedo perché anche mia madre ha la batteria che ormai non si carica più, e può lavorare solo collegata alla corrente.
Non lo sapevo,grazie.
Gli utenti Apple saranno contenti di sapere questo
io uso il pc a lavoro con la batteria e la corrente attaccata... lo ho da 4 anni (dell studio) e la batteria mi dura ancora 4-5 ore tranquillamente....
La tolgo solo quando gioco a qualche gioco che scalda e richiede tanta cpu (per un fattore di maggior raffreddamento)...
ecco, anche qui i pareri sono i più disparati
La risposta è: dipende!
E' un portatile nel vero senso della parola o lo usi sempre su una scrivania con la corrente a portata di mano?
Se non ti serve per lavorarci in treno o per guardare filmoni da 3 ore tienilo attaccato. Il problema del degrado della batteria è un non problema, se non ti servono assolutamente autonomie lunghe, anche perchè magari perdendo un sacco di tempo a stare attento a trattare bene la batteria, staccarla attaccarla, fare cicli di carica-scarica completa e darle il bacino della buona notte ti ritrovi con un 20% in più di autonomia di quello che se ne è sempre fregato, e ha avuto molto più tempo libero per sè stesso.
In compenso con la batteria sempre attaccata hai un ottimo ups nel caso ti saltasse la corrente o dessi un calcio alla presa. Se ci lavori o ci giochi in quei casi sono madonne e santi...
mah io nella maggior parte dei casi lo tengo attaccato alla presa. però capita che, per esempio, voglio portarmi il pc in cucina per vedermi un film mentre mangio e quindi mi torna comodo staccare direttamente il pc (che è acceso/in standby). quindi è una situazione un po' ibrida la mia. e cmq sono alla terza batteria in quattro anni
Ci sono molte ipotesi discordanti, ma la maggior parte non è basata su nozioni scientfiche. Vediamo di fare chiarezza con un po' di fatti:
- Le batterie per computer, e quelle di vari altri gadget con richieste energetiche più o meno elevate, sono composte tipicamente da più celle. Una cella agli ioni di litio o ai polimeri di litio (Li-Ion oppure Li-Po; elettricamente funzionano nello stesso modo) ha una tensione nominale di 3.7V (può cambiare a seconda dello stato di carica, ma si considera un valore medio per semplificare i calcoli); le batterie da computer tipicamente hanno tensioni multiple di 3.7: 7.4V, 11.1V, 14.8V. Ogni tanto (spesso in batterie più vecchie) si considera invece il numero 3.6V, con i multipli 7.2, 10.8, 14.4. Ai fini pratici non c'è alcuna differenza.
- Le celle possono essere collegate in serie (aumentando la tensione), in parallelo (aumentando la capacità), o in configurazione simmetrica serie-parallelo (aumentando entrambe). Una combinazione di più celle costituisce una batteria. Volendo essere pedanti è quindi sbagliato chiamare "batterie" le classiche pile stilo, in quanto sono singole celle. Invece le batterie a 9V sono effettivamente batterie, contenendo tipicamente 6 piccole celle da 1.5V. Di tutto questo non frega niente quasi a nessuno, ma ve lo dico lo stesso così capite meglio i seguenti punti.
- La chimica LiIon è scarica a 3V per cella, e completamente carica a 4.2V. Farla andare sotto i 3V arreca danno a seconda di quanto sotto va e di quanto a lungo la si tiene sotto. Farla andare oltre i 4.2V causa un degrado rapido, che si traduce in una diminuzione di cicli a seconda di quanto si va oltre (passano da alcune centinaia a alcune decine, proseguendo passano a numero singolo). Se si va oltre i 4.5V la chimica LiIon va in thermal runaway, che è un modo originale per dire "fa bum". Onde evitare che vada a fuoco tutto le celle di cui sono fatte le batterie da computer (nella maggior parte dei casi si tratta di tipo 18650) hanno una protezione passiva: se la pressione interna oltrepassa un certo limite una specie di valvolina apre il circuito e disabilita la cella definitivamente. Questa rimane comunque una misura d'emergenza, e sono capitati casi in cui non ha funzionato. Inoltre i portatili più compatti, e penso tutti gli Apple, usano celle proprietarie ai polimeri più efficienti ma prive di questa misura di sicurezza (perchè contenute in sacchetti di plastica invece che contenitori metallici).
- Ne consegue che i caricabatterie per LiIon non vanno mai, a meno di drastici e immediati problemi di design che mai supererebbero la fase di testing, oltre i 4.2V per cella. Quindi quanto riferito dallo Zio:
non è necessario. Si può tenere una batteria attaccata per mesi di fila senza che questa si sovraccarichi.
- In buone condizioni di salute una cella ricaricabile al litio perde talmente poca carica nel corso del tempo che si può dire che, a fini pratici, non è soggetta ad auto-scarica. Tuttavia le batterie dei gadget e dei computer comprendono sempre dei circuiti di carica e stabilizzazione; il loro compito è di assicurarsi che tensioni e temperature rimangano al corretto livello onde evitare sovraccarichi o instabilità tra le celle collegate in serie. Questi circuiti richiedono un minimo di energia per funzionare; idealmente la quantità richiesta è molto poca, e idealmente dovrebbero auto-disattivarsi se la tensione delle celle diventa troppo bassa. Non tutti i produttori però utilizzano circuiti di buona qualità, e quelli scarsi spesso non si spengono quando dovrebbero e consumano troppa energia. Questo si traduce in batterie che perdono carica nel corso del tempo.
- Ne consegue che se si scarica completamente la batteria e poi ci si dimentica di ricaricarla è possibile che la tensione per cella vada sotto i critici 3V. In queste condizioni le celle si degradano, ed è possibile che ricaricandole ad alta velocità diventino instabili e vadano in thermal runaway (bum). In realtà se non sono andate molto sotto applicando una corrente di carica molto bassa è spesso possibile recuperarle e continuare a usarle con solo una lieve perdita di capacità, ma bisogna saperlo fare aprendo la batteria e bypassando il circuito di carica. Comunque vista la potenziale insicurezza della situazione, se vanno sotto i 3V i circuiti di protezione si rifiutano di ricaricare la batteria. L'utente normale non può fare altro che cambiarla.
- In condizioni tipiche di utilizzo (batteria spesso carica, temperature di esercizio normali) ci si può aspettare che una batteria LiIon perda circa il 20% della sua totale capacità ogni anno. La qualità delle celle influisce molto, ovviamente, con celle che ancora arrancano semi-utilmente dopo 10 anni (ne ho alcune e posso testimoniare personalmente) a celle che sono totalmente inutilizzabili dopo solo uno (idem).
- Temperatura e stato di carica influiscono molto sulla degradazione nel corso del tempo. Il livello di carica in cui una cella LiIon si degrada di meno è 40% (tensione per cella senza sforzo: approssimativamente 3.8V); la temperatura è attorno ai 0 gradi. Qualsiasi deviazione aumenta la degradazione.
- Ne consegue che se si prevede di non utilizzare una batteria LiIon per parecchio tempo è saggio scaricarla al 40% e poi metterla in frigo (non in freezer, in cui le temperature sono ben inferiori ai 0°C). In questo modo si mantiene al minimo assoluto il degrado della chimica Li-Ion, ovvero attorno al 2-4% annuo. Ovviamente è bene tirarla fuori ogni tanto e controllare che il circuito interno non l'abbia scaricata sotto il 40%. Nel caso va caricata leggermente finchè non raggiunge il 40% di nuovo.
- Le celle LiIon nuove hanno bisogno di circa una decina di cicli per "entrare in regime" e dare il massimo di cui sono capaci. Non si tratta tuttavia di una enorme differenza; non ho dati ufficiali alla mano, ma da quanto ho letto in giro questi cicli di rodaggio ne migliorano la capacità dal 10% al 20%. Ovviamente la capacità ufficiale si riferisce al massimo possibile, appena finito il rodaggio prima che la cella cominci a degradarsi significativamente.
- Le celle LiIon hanno un numero finito di cicli utili: tipicamente i dati ufficiali forniti dai produttori vanno dai 300 ai 500 prima che la batteria si degradi (in condizioni assolutamente ideali) all'80% della capacità iniziale. I cicli parziali le degradano meno dei cicli totali: se si scarica una batteria LiIon che normalmente durerebbe 500 cicli solo a metà e poi la si ricarica subito, durerà più di 1000 di questi cicli parziali. Quanto di più, ovviamente, varia a seconda della qualità delle celle.
- Tuttavia qualsiasi utilizzo le degrada, per quanto poco. Una batteria tenuta carica e utilizzata solo occasionalmente durerà sempre di più di una che, in pari condizioni, viene scaricata più spesso.
- Esistono chimiche diverse, sempre basate sul litio, che durano di più; per esempio il tipo di batteria LiFePO4, abbreviato anche come LiFe o LFP, tipicamente ha 2000 cicli di vita e una durata stimata di 10 anni, oltre alla capacità di erogare molta più corrente senza danneggiarsi. Si tratta anche di celle molto più sicure, in quanto anche sovraccaricandole brutalmente o danneggiandole fisicamente non prendono fuoco, e sopravvivono a trattamenti sorprendentemente crudeli. Purtroppo la densità energetica è pari alla metà delle normali celle LiIon, quindi difficilmente vengono utilizzate in applicazioni che non richiedano una massiccia erogazione di corrente o una vita molto superiore. Una configurazione dell'OLPC XO-1 prevedeva l'uso di LiFePO4.
Spero che tutto ciò chiarisca i vostri dubbi ovviamente tutto è variabile a seconda dell'utilizzo fatto e delle condizioni, ma utilizzando questa come guida generica dovreste massimizzare la vita delle vostre batterie
Ultima modifica di Iron Mew; 09-07-12 alle 16:51:39
Molto interessante.
Però sono arrivato alla conclusione di non farmi seghe mentali, caricarla prima di uscire, utilizzarla attaccata quando ne ho bisogno e c'è una comoda presa a muro e buttarla (anzi "smaltirla") quando non regge la carica di una normale sessione di lavoro (ad esempio la durata di una classe all'università) di certo non mi metto a metterla in frigo per conservarla nelle condizioni ideali
Interessante papello
Una domanda: da quanto hai scritto sembrerebbe confermata l'opinione, che già avevo sentito, secondo cui le Li-Ion conviene ricaricarle alla prima occasione in cui si ha una presa disponibile, anche se magari sono ancora all'80% della carica, ho capito giusto o non ho capito un'ostia?