Originariamente Scritto da
Edward Green
Feltri è uscito con il secondo capitolo sulle materie umanistiche:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015...ostri/1959668/
(Per il primo capitolo QUI:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015...stici/1954676/)
E' un articolo con una bella dose di rosik (il capitolo sulla Bocconi
) e una serie di considerazioni da discutere:
1)Il messaggio di fondo è chiarissimo: frequentare le facoltà umanistiche o semi-umanistiche non paga. Scegliere ciò che piace non paga. Quindi, stando all'articolo, se la gente è una minimo furba, domani le facoltà umanistiche chiudono automaticamente, a meno di avere gente animata da spirito di povertà.
2)La mancanza di investimento in cultura scientifica e la considerazione che la cultura sia solo umanistica ha causato gravi danni al dibattito generale, fra ogm, vannoni, ecc.
Per quanto mi riguarda commento così i due punti:
- per quanto riguarda il primo punto, la questione è molto semplice: studiare per denaro o per fare ciò che ci gratifica? Questo è il dilemma. Tutto dipende dall'indole e dalla capacità di un individuo di sopportare i successivi 40/50 anni (l'età pensionabile aumenta sempre di più) a fare un lavoro che gli fa schifo o poco gratificante, ma con 400/500/600 € in più.
Ne ho conosciuti a bizzeffe di gente del genere. Alcuni reggevano bene, perchè per loro il denaro era uno dei valori supremi. Altri invece stanno passando una vita penosa, ma la nascondono in vari modi (uno più comico dell'altro).
Ci sono troppi laureati nelle facoltà umanistiche? Io ho sempre proposto un bello sbarramento per sfoltire. Ovviamente soluzione inapplicabile per la nostra classe dirigente.
- Il problema non è solo il fatto che certi vecchiacci professoroni propongono solo la cultura umanistica. Il problema è che in questo paese la cultura in generale è sempre stata presa a calci. In primis da una classe dirigente che non investe sul lungo periodo, ma investe nei propri parassiti. In secundis da un clima culturale mediatico a dir poco aberrante, dove professionisti delle televisioni, radio e anche internet, non fanno altro che proporre il peggio per le masse.
Bisogna sempre partire dal principio che la società degli intellettuali (ma de che?
) non esiste e non esisterà mai. Comunque una società un pò meglio attrezzata si può ottenere. Ma per avere questo servirebbe una rivoluzione scolastica e culturale con massicci investimenti seri (e non soldi buttati a cazzo). In un paese come l'Italia si potrebbe ottenere un surplus economico enorme. Invece otteniamo un paese che a livello turistico non rende come dovrebbe (roba da matti...).
Il fatto di aver domani cento scienziati in più o duecento ingegneri in più, non vorrà dire avere una società migliore o più capace/intelligente. Ho visto economisti non sapere nulla di politica e bersi le stronzate dei politici degli ultimi 30 anni. O scienziati che sanno poco o niente di storia. O ingegneri incapaci di descrivere banalmente la politica attuale. Così come psicologi che ignorano la politica estera. O letterati che non sanno fare 2+2. E potrei andare avanti l'infinito.
Poche persone hanno una buona conoscenza del mondo e della realtà che li circonda (infatti Backstage è una sezione frequentata da quattro gatti
).
Forse Feltri dovrebbe domandarsi quanta cultura generale c'è in questo paese e a che livello è diffusa...