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  1. #301
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Al momento si posso fare i più svariati voli pindarici, di fatto non se ne sa nulla (come del T50 russo, d'altronde), tuttavia non dimentichiamoci del "famoso" J10, copia "esteriore" dell'europeo Typhoon ma ben lontano da questi in temini di prestazioni...
    Se la "copia" ha seguito il medesimo criterio... Peraltro, ad una prima occhiata, considerando dimensioni, canard e pinne varie... Non so quanto effettivamente stealth sarà (senza considerare i materiali utilizzati)... Finisce che risulterà un semplice "low visibility"... Cmq staremo a vedere...
    Saluti

  2. #302
    Shogun Assoluto L'avatar di showa
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    Il J-10 è la versione cinese del Lavi, piuttosto.

  3. #303
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Citazione Originariamente Scritto da showa Visualizza Messaggio
    Il J-10 è la versione cinese del Lavi, piuttosto.
    Sono 3 aerei esteticamente simili (delta+canard).
    La configurazione originale del J10 era senz'altro "ispirata" maggiormante al Lavi (e all'F16, a sua volta ispiratore del Lavi).
    Successivamente si è avvicinato al Typhoon -ed il caso di spionaggio, a suo tempo, fece un certo clamore, anche se non andò oltre qualche soluzione aerodinamica: vedi dimensioni generali e presa d'aria motore, pur mantenendo la formula monomotore-.
    In ogni caso servirà tempo per giudicare i veivoli in questione, pur considerando che il modello Sukhoi è senz'altro più blasonato, almeno sulla carta (non dimentichiamoci che i Russi, a suo tempo, hanno sfornato uno dei migliori mezzi di tutti i tempi -Su27- i cui "nipoti" -Su 30 & c.- sono ancora oggi quanto di meglio voli in ambito militare).
    Saluti.

  4. #304
    Il Nonno L'avatar di Gil-galad, Re degli Elfi
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    Nel frattempo negli USA

    Lockheed Martin might need to redesign the short take-off and vertical-landing (STOVL) variant of the F-35 Lightning II Joint Strike Fighter, and F-35 orders will stay flat in fiscal year 2012 (FY12), US Secretary of Defense Robert Gates announced on 6 January.
    Gates announced the F-35 setbacks as part of a broader budget speech at the Pentagon in which he proposed shrinking the US Department of Defense (DoD) budget over the next five years.
    He said that the US Marine Corps (USMC) F-35B STOVL variant is "experiencing significant testing problems" that "could add more weight and more cost to an aircraft that has little capacity to absorb more of either".
    As a result, he said he would place the STOVL variant on a "two-year probation", which would be followed by cancellation if problems with performance, cost and schedule were not resolved.
    He also said that the development of the F-35B would be moved to the back of the F-35 production sequence and that more US Navy (USN) Boeing F/A-18E/F Super Hornet aircraft would be ordered to fill the void.
    Under Gates' plan, overall production of the F-35 - which comes in the conventional take-off and landing (CTOL) F-35A variant, the F-35C carrier variant (CV) and F-35B - would remain the same in FY12 at 32 aircraft.
    216 of 668 words
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  5. #305
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Sempre più difficile...

    Da Analisi Difesa, di Silvio Lora-Lamia
    25 gennaio - Diluire nel tempo il programma del Joint Strike Fighter anche per recuperare almeno 4 dei 100 miliardi di dollari necessari ad accelerare i piani per un nuovo bombardiere, a costruire nuovi velivoli “unmanned” e un lanciatore spaziale con cui sostituire Atlas, Delta e Titan, a produrre altri caccia Super Hornet e ammodernare (con radar AESA) gli F-15 per colmare i vuoti provocati dai ritardi del JSF, e infine a sviluppare un sistema di guerra elettronica avanzato (il Next Generation Jammer) senza il quale lo stesso JSF vedrebbe diminuita la sua efficacia.
    Sono questi gli snodi della “roadmap” che conduce ai futuri sistemi d’arma aerospaziali americani, annunciata il 6 gennaio dal Segretario alla Difesa Robert M. Gates. Un piano che ruota attorno a un nuovo ridimensionamento del “padre di tutti i programmi”, l’F-35, e in particolare alla messa in quarantena della versione che ne rappresenta il minimo comune denominatore, quella STOVL, in continuo, preoccupante ritardo sui tempi. “Ho deciso di sospendere l’F-35B per due anni,” ha annunciato il Segretario, “visti i problemi significativi che ha incontrato durante i test, problemi che potrebbero comportare una riprogettazione della cellula e del sistema propulsivo. Questo”, ha poi aggiunto, “potrebbe condurre a un aumento del peso e dei costi, su un aereo che ha limitate capacità di accettare l’uno e l’altro”. Parole dure come pietre, ma ancora tenere a confronto con la chiosa: “Se (gli interventi correttivi; ndr) non daranno l’esito sperato, l’F-35B potrebbe essere cancellato”.
    Quelli che per il Dipartimento della Difesa rappresentano problemi rilevanti ( “strutturali”, come un generale soprappeso, o di dettaglio - si fa per dire -, come le vibrazioni indotte dal complesso sistema propulsivo o un difetto del postbruciatore che ritarda l’erogazione della spinta massima), per Lockheed Martin sono al contrario “inconvenienti poco significativi” (così il CEO Bob Stevens già il 27 luglio scorso), imputabili in gran parte a malfunzionamenti di elementi secondari forniti dai subcontraenti, ma tali ciò nondimeno da aver impedito per buona parte del 2010 la sperimentazione dell’F-35 nelle manovre STOVL. E’ quanto mai complicato capire dove stia la verità tra le dichiarazioni tranquillizzanti del costruttore e le perduranti preoccupazioni del Pentagono. Difficile in ogni caso farsi un’idea di come ora LM possa condurre innanzi la campagna di collaudi dell'F-35B, dovendo da un lato procedere nelle prove di volo "con il freno tirato", come vuole Gates, e da un altro correre contro il tempo (due anni non sono molti) per riprogettare, integrare e testare alcuni elementi-chiave dell'aereo, dimostrando alla fine d’averlo risistemato a dovere. Una situazione per certi versi paradossale oltre che complessa e gravida di nuovi rischi (per esempio, la “risistemazione” non potrà non incidere negativamente sulla - già relativa - commonality fra le tre versioni del JSF, andando a complicare la logistica). “Analisi Difesa” ha chiesto e ottenuto a strettissimo giro da Lockheed Martin alcune precisazioni. Intanto, il costruttore americano sottolinea l’importanza del fatto che il secondo prototipo dello STOVL, il BF-2, a gennaio nel giro di una settimana abbia compiuto cinque atterraggi verticali, manovre in volo stazionario e decolli corti, recuperando così parte del ritardo accumulato nel 2010 in questa parte critica dei collaudi. “Il programma delle prove di volo dell’F-35B per il 2011 è in fase di finalizzazione”, ci hanno spiegato a Fort Worth. “Tra i nostri obiettivi c’è il primo volo del nuovo esemplare BF-5 e il suo trasferimento a Pax River; la continuazione dei test in modalità STOVL del BF-1 e la sua preparazione alle prove a bordo di una carrier (nella seconda metà dell’anno, sulla LHD-1 Wasp; ndr); il supporto del BF-3 all’avvio dell’addestramento e l’inizio per esso delle prove STOVL; e l’aggiornamento del BF-4 con l’ultima versione del Block 1 (del software del sistema di missione; ndr) e il suo avvio alle manovre STOVL”.
    La dichiarazione più importante resa ad “Analisi Difesa” riguarda però il nodo-chiave del comportamento dell’impianto propulsivo dell’F-35B, particolarmente “suscettibile” nelle manovre STOVL (decolli corti, entro i 250 metri, e atterraggi verticali) e nelle delicate fasi di transizione dal regime di sostentamento aerodinamico a quello di gettosostentazione, tanto da aver indotto il motorista Pratt & Whitney a studiare interventi correttivi sulle parti del sistema motore-albero di trasmissione-ventola anteriore che entrano in gioco in questo inviluppo. Bene, Lockheed Martin ci ha praticamente smentito quanto è stato sostenuto il 6 gennaio dal Segretario alla Difesa, e appare nel nuovo rapporto rilasciato sei giorni dopo dal Director of Operational Test & Evaluation (DOT&E) del Dipartimento, riguardo il permanere e l’entità di problemi legati alla propulsione, dichiarandoci che “il sistema propulsivo si è comportato con costanza molto bene, e non ci risulta che siano programmati grossi cambiamenti (“We know of no major changes planned”).
    Intanto, secondo i nuovi piani il Pentagono non ordinerà F-35B per i Fiscal Year 2014, 2015 e 2016 (corrispondenti rispettivamente ai lotti di produzione a basso rateo LRIP-7, 8 e 9), cioè acquisterà soltanto esemplari delle versioni A e C; se il prosieguo dei collaudi e le varie “terapie” avranno dato l’esito sperato (e Lockheed ha già dichiarato che crede fermamente di poter rimettere in sesto il suo aereo), allora alla fine del 2013, contestualmente all’avvio del F.Y. 2014, potrà decidere di ricomprendere gli F-35B in quei tre lotti. In attesa delle cure, però, singolarmente la produzione dello STOVL non si arresta: da qui al fatidico 2013 dagli scali di montaggio usciranno altri 30 F-35B. Sempre che il Pentagono non metta in moratoria anche i prossimi contratti per questa versione.
    La fase di sviluppo dell’intero programma, che a fronte di un rallentamento dello STOVL vedrà un’accelerazione delle due varianti per così dire “no-problem” del JSF, sarà allungata di altri 9 mesi (in aggiunta ai 13 concessi un anno fa) ricevendo - con buona pace dei “taxpayer” americani - altri 4,6 miliardi di dollari, e portando così il totale a circa 60 miliardi, contro i 38 previsti quando il programma partì, a un mese dall’attacco alle Torri gemelle. Altro denaro che vanificherebbe il risparmio (i 4 miliardi di si diceva all’inizio) promesso da Gates con la nuova diluizione dei tempi del programma e la rinuncia a un quarto (135 aerei) degli F-35 che il DoD aveva previsto di ordinare da qui a cinque anni (dovevano essere 492, saranno invece 357).
    Nel complicato conto del dare e dell’avere, il vero rebus resta quello del costo dell’aeroplano. L’unica certezza è che meno F-35 si costruiranno e di conseguenza più lentamente diminuirà il loro costo di produzione, più alto sarà il loro prezzo. Anche per questo Lockheed Martin, cui il DoD ha chiesto nuovamente di fissare prezzi più accettabili, attende con ansia l’anno venturo, quando si aspetta che dopo l’Australia e il Canada anche altri Paesi della compagine internazionale del programma (difficile dire quali, a cominciare dal nostro) firmino finalmente i primi contratti di acquisto per i loro JSF, rimpolpando così il carnet di ordini, almeno dal 6° LRIP in poi; sempre, però, che non ci siano nuovi ripensamenti a causa di costi non certo resi più attraenti dal rallentamento della produzione per i Services americani, e non si manifestino ulteriori dubbi sull’effettiva convenienza economica del caccia in rapporto a un’efficacia ancora tutta da dimostrare (data la nuova proroga, lo sviluppo dell’F-35, se nei prossimi anni tutto sarà filato liscio, si concluderà solo alla fine del 2016). Insomma il cane che si morde la coda.
    Nel rapporto del DOT&E rilasciato il 12 gennaio (che come il precedente ci si attende venga contestato da L.M. con gli stessi argomenti di un anno fa: esce “vecchio”, cioè superato dai progressi fatti nel frattempo dal costruttore) si dà notevole risalto a due problematiche non nuove. La prima riguarda il metodo e i parametri usati nella pianificazione delle fasi di sviluppo e delle relative prove di volo, ancora “orientata al familiare, ‘storico’ modo di rimandare” la soluzione dei problemi a step successivi là dove al contrario andrebbero pianificati più voli (“additional re-flight”) per verificare subito la bontà delle correzioni apportate. La seconda è invece la difficoltà di rispettare i tempi nello sviluppo del software del mission system dell’aereo, il cui stadio finale (il Block 3) è così avanzato da… non poter essere collaudato dal vivo, in mancanza di idonee aree di prova. Si procede troppo lentamente con i vari Block previsti (prima del 3 ci sono lo 0,5 - attualmente in uso e non sufficiente per iniziare l’addestramento -, l’1 e il 2), lamenta il DOT&E, che tra parentesi riprende in gran parte il lavoro - la Technical Baseline Revue - di revisione del programma avviato nell’agosto 2010 dal suo nuovo responsabile militare, il Viceammiraglio David Velnet. Anche se si dovesse correggere il tiro con una più efficace pianificazione dello sviluppo e dei relativi test di integrazione e convalida di questi software, è la conclusione del Pentagono, la data della fine del 2016 come tappa finale dello sviluppo del Joint Stike Fighter rimane a rischio.
    Tutta da esplorare la ricaduta per gli italiani degli ultimi sviluppi del programma JSF, cui la nostra industria si aggrappa sempre di più. Intanto si comincia a discutere sulle conseguenze che questo ennesimo allungamento dei tempi e il prospettato taglio della produzione nel prossimo quinquennio potranno avere per le oltre 30 società impegnate nella fornitura di parti ed equipaggiamenti e nella difficile acquisizione di nuovi contratti. Lockheed Martin ha fatto sapere che la nuova ristrutturazione del programma non avrà implicazioni per gli otto partner internazionali. Ma le notizie che arrivano da oltre Oceano non sono rassicuranti. Le aziende, che hanno dovuto sostenere investimenti anche per i “costi non ricorrenti” della loro adesione al programma, come minimo si troveranno a dover produrre nello stesso arco di tempo minori quantitativi di parti, elementi e quant’altro. Un più basso rateo di utilizzo delle risorse e capacità produttive messe in campo, rallenterà il rientro dagli investimenti fatti. Si vedrà, alla fine, quanto dell’impegno finanziario complessivo italiano nel JSF sarà stato possibile recuperare in termini di ritorno industriale.

  6. #306
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    E come se non bastasse...

    Sempre da A.D.
    15 febbraio 2011 – Il Programma Medium Extended Air Defense System (MEADS) ha completato a fine gennaio con successo i test fondamentali, mentre il primo Multifunction Fire Control Radar (MFCR) si prepara ad effettuare i test di sistema quest’anno presso la base aerea di Pratica di Mare. Il sistema avanzato MEADS MFCR a banda X utilizza una tecnologia active phased array grazie ai moduli di trasmissione/ricezione sviluppati in Germania. Il radar è in grado di fornire una localizzazione ad alta precisione ed una classificazione e differenziazione a banda larga. Incorpora inoltre il sistema avanzato di sensori per l’identificazione friend-or-foe (IFF) in grado di migliorare le capacità di identificazione dei pericoli. I radar MEADS sono stati progettati per proteggere le truppe impegnate negli attuali campi di battaglia asimmetrici, in cui le minacce possono sopravvenire da qualsiasi direzione. I sistemi frammentati e di settore non sono in grado di garantire una completa difesa alle forze in campo. Anche solo una piccola porzione di spazio aereo non protetta espone gli aerei da guerra al pericolo. Il team preposto alla gestione del MFCR presso LFK in Germania ha completato la fase di integrazione dell’antenna array lo scorso anno, spianando la strada per i test di assemblaggio del Transceiver Group. La fase di test della pressione refrigerante è stata completata, e la distribuzione della refrigerazione è stata testata sullo slip ring. I test finali di rotazione, entrambi effettuati a 15 e 30 giri al minuto, sono stati completati con successo.
    Nell’agosto 2010 il Programma MEADS ha completato un’ampia serie di analisi nell’ambito della Critical Design Review, con un Critical Design Review Summary realizzato presso MEADS International a Orlando, Florida. Il programma sta finalizzando la realizzazione, l’integrazione e i test prima di effettuare i test in volo in cui verranno utilizzati tutti gli elementi del sistema presso White Sands Missile Range nel 2012. Sviluppato da Germania, Italia e Stati Uniti, il MEADS è un sistema mobile di difesa aerea e missilistica (Air and Missile Defence, AMD) che sostituirà i Patriot negli Stati Uniti, i Nike Hercules in Italia e i Patriot e gli Hawk in Germania. Joint venture internazionale con base ad Orlando in Florida, la MEADS International è il prime contractor del programma MEADS. Le principali partecipate e le partner della joint venture sono MBDA in Italia, LKF in Germania (MBDA Deutschland) e Lockheed Martin negli Stati Uniti. Oggi, 1800 maestranza provenienti dai suddetti Paesi sono impiegati nel programma MEADS. Gli Stati Uniti finanziano il 58% del programma MEADS, mentre Germania e Italia contribuiscono rispettivamente con il 25% e il 17% in qualità di partner nella NATO Medium Extendend Air Defence System Management Organization (NAMEADSMO). La relativa Program Management Agency, NAMAEDSMA, è basata a Huntsville.
    Il futuro del MEADS è però tutto da definire dopo che problemi tecnici e ritardi hanno fatto slittare l’avvio della produzione al 2014 e, a metà febbraio, il Pentagono ha deciso di congelare la produzione almeno fino al 2018.

  7. #307
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    Awacks

  8. #308
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    AWACS In Afganistan...

    Ancora A.D.
    La Nato impiegherà presto gli aerei radar Awacs nelle operazioni in Afghanistan. Lo riferiscono oggi i media a Kabu citando fonti dell'Alleanza Atlantica a Bruxelles. Ufficialmente gli Awacs (Airborne Warning and Control System) controlleranno il crescente traffico aereo militare della Coalizione internazionale ma la notizia desta non poche perplessità Gli Awacs sono equipaggiati di radar e strumenti in grado di controllare ampi spazi aerei, individuare aerei avversari e coordinare le operazioni degli stormi di jet da combattimento indirizzandoli verso le forze aeree nemiche. I talebani non dispongono di nessun tipo di velivolo e quindi non sono chiari i motivi per i quali il Pentagono, impegnato peraltro a ridurre i costi, ha deciso di inviare questi velivoli in Afghanistan. Oltre alle attività addestratuve per gli equipaggi, le ipotesi più probabili riguardano il ventilato allargamento delle operazioni aeree e delle forze speciali contro le roccaforti talebane nell’area tribale pakistana, impegno che richiederebbe una copertura aerea costante. Oppure gli Awacs avranno compiti di prevenzione nei confronti dell’Iran. Se dovessero scattare blitz contro i siti nucleari di Teheran i pasdaran hanno già annunciato che attaccherebbero per rappresaglia le basi statunitensi nel Golfo, in Iraq e Afghanistan. La presenza degli Awacs in volo sul territorio afghano consentirebbe quindi di monitorare i movimenti aerei iraniani per centinaia di chilometri all’interno dello spazio aereo di Teheran e di prevenire eventuali attacchi dall’aria contro le truppe in Afghanistan.

  9. #309
    Il Nonno L'avatar di Gil-galad, Re degli Elfi
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    Alla fine(?) il contratto per la nuova aerocisterna dell'USAF è andato alla Boeing con il suo B-767.
    http://www.nytimes.com/2011/02/25/bu...er=rss&emc=rss

    Devo dire che la cosa non mi sorprende minimamente. A mia memoria, l'unico caso in cui gli USA abbiano acquistato all'estero quando esisteva una alternativa nazionale risale al 1951, quando il superlativo Canberra britannico sconfisse il mediocre XB-51 nel concorso per un nuovo bombardiere medio.

  10. #310
    Il Nonno L'avatar di Isola
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    sto f-35 nn s'ha da fare,inutile......il progetto fagocita gozziliardi di euro e quel che è peggio la versione STOVL,quella che interessa piu a noi....
    Ci accontenteremo di qualche Raptor a costo zero

  11. #311
    Il Nonno L'avatar di max_86
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    Quando l'ignoranza dilaga...

    http://www.corriere.it/foto_del_gior...20110605.shtml

    Che dite, a quanto lo trovo in edicola?

  12. #312
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Da Analisi Difesa, numero di questo mese:

    di Federico Cerruti
    Maggio 2011 - Con una cerimonia sottotono svoltasi presso l’hangar del 14° Stormo a Pratica di Mare (Roma), l’Aeronautica Militare ha preso in carico il primo di quattro rifornitori/cargo Boeing KC-767A alla presenza del sottosegretario alla Difesa Crosetto, del capo di stato maggiore Difesa gen. Abrate e del capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare gen. Bernardis.
    Il velivolo rappresenta il tanto atteso salto di qualità nelle operazioni di rifornimento in volo e di trasporto strategico dopo il vuoto lasciato dai precedenti quattro Boeing 707T/T (Tanker/Transport), macchine convertite in aerorifornitori dalle Officine Navali da velivoli di linea operati dalla TAP – Air Portugal, impiegati dalla forza armata dal giugno 1992 all’aprile 2008. La consegna del nuovo tanker (MM 62229, realizzato interamente dalla Boeing nei suoi stabilimenti di Wichita e giunto a Pratica di Mare lo scorso 29 dicembre) avviene però con quasi cinque anni di ritardo rispetto alla data prevista, ritardi dovuti a problemi tecnici, sia aerodinamici che strutturali, riscontrati nei due contenitori (pod) di rifornimento sonda e imbuto posti alle estremità alari (sistema chiamato a cestello), peraltro un sistema che la Boeing ha dovuto affrontare senza esperienze precedenti dato che i suoi tanker sono stati sempre dotati della sonda di rifornimento ad asta rigida (boom). Questo inconveniente si è poi aggiunto a quello delle difficoltà di trasformazione delle altre tre macchine da parte delle Aeronavali. La consegna del secondo KC-767A – arrivato il 10 marzo e presente nell’hangar dove si è svolta la cerimonia dell’entry into service - dovrebbe avvenire a breve mentre per la fine dell’anno arriverà la terza macchina mentre la quarta dovrebbe arrivare nei primi mesi del 2012. Il nuovo rifornitore/cargo sarà il “main pillar” delle capacità expeditionary dell’Aeronautica Militare che potrà dare alla nostra forza armata ed alla NATO una tale flessibilità da poter offrire agli alleati servizi o di vendere servizi sia per il rifornimento in volo che per il trasporto strategico. In altre parole è un velivolo che può essere inteso come un moltiplicatore di forze che eliminerà all’Aeronautica Militare l’onere di acquistare da altri paesi le missioni di rifornimento in volo; le sue avanzate prestazioni consentiranno poi di rifornire aerei da combattimento e da trasporto grazie al doppio sistema di rifornimento a cestello e ad asta rigida.
    Il velivolo infatti, che deriva dalla versione civile Boeing 767-200ER (Extended Range), dispone di quattro punti di rifornimento gestiti con una stazione Remote Aerial Refueling Operator: due punti di rifornimento hose-and-drogue (tipo a cestello) posti alle estremità alari con capacità di 400 galloni al minuto, da uno sotto la fusoliera del tipo a sonda rigida (boom) con capacità di 900 galloni al minuto e da un altro punto a cestello posto sotto la fusoliera prima della carenatura della sonda rigida con capacità di 600 galloni al minuto. La macchina può essere allestita in tre diverse configurazioni – combi, cargo e full pax – secondo le diverse esigenze operative richieste; nella configurazione cargo possono trovare posto 19 pallets standard 463-L e in aggiunta nove containers di quelli normalmente in uso con l’aviazione civile mentre in quella combi possono trovare sistemazione 100 passeggeri e 10 pallets standard con in aggiunta 9 containers. La configurazione tutto passeggeri trovano posto 200 passeggeri con relativo equipaggiamento. Il velivolo consegnato all’8° Gruppo Volo del 14° Stormo è poi in grado di essere rifornito in volo, come lo saranno gli altri tre, per incrementare ulteriormente il proprio raggio d’azione che è di oltre 11mila km. Nel corso della cerimonia è stato sottolineato che il KC-767° espleterà anche missioni di evacuazione medica strategica (MEDEVAC).
    Da aggiungere che la Boeing da luglio 2008 aveva messo a disposizione dell’8° Gruppo Volo del 14° Stormo un 767-231 commerciale con cui è stato possibile mantenere l’abilitazione degli equipaggi, addestrare i nuovi e garantire parzialmente le necessità dell’Aeronautica Militare in fatto di trasporto. Dagli ultimi comunicati diramati dallo stato maggiore Difesa, si rileva che il KC-767A è stato inserito nella missione Unified Protector della NATO per le missioni contro la Libia.

  13. #313
    Il Nonno L'avatar di Gil-galad, Re degli Elfi
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    Alleluja! Con "solo" cinque anni di ritardo e tre di buco, finalmente l'AM può dotarsi di un aerorifornitore decente.

  14. #314
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    Predefinito Re: News militari (air based)

    Interessante...
    Da Analisi Difesa.

    di Silvio Lora-Lamia
    2 dicembre - Dopo l'esperienza di "Unified Protector", l'Aeronautica Militare Italiana non ritiene più sufficienti per le sue necessità gli aerei-radar della NATO, i Boeing E-3 Sentry AWACS inquadrati nella NAEW&C Force, alla cui operatività concorre con uomini e risorse finanziarie assieme ad altri 16 Paesi dell'Alleanza. Anche in questo settore, come ha fatto con il rifornimento in volo e più di recente con i velivoli pilotati a distanza, ha bisogno di dotarsi di una propria "capacità", suscettibile in quanto tale di essere messa a disposizione anche di paesi terzi, secondo le moderne dottrine di cooperazione militare. A fornirle aerei Airborne Early Warning & Control per la sorveglianza dello spazio aereo e la gestione della catena Comando e Controllo (C2), potrebbe essere Israele, cui il nostro Paese sta offrendo i suoi addestratori avanzati Alenia Aermacchi M-346 Master. Lo "scambio", se mai si dovesse fare (in lizza c'è anche il sud-coreano KAI T-50, e si spera che la recente perdita in Dubai del primo prototipo del Master non abbia conseguenze), almeno in via preliminare andrebbe a vantaggio della Stella di Davide, visto che i quattro aerei-radar CAEW Eitam della Israel Aerospace Industries di cui si parla ci verrebbero a costare, stando a quanto riporta il settimanale specializzato americano "Aviation Week and Space Technology", 1.200 milioni di euro, mentre la trentina di M-346 che venderemmo a una società israeliana (la TOR, joint venture fra la privata Elbit Systems e la statale Israel Aerospace Industries) dalla quale poi le forze aeree israeliane acquisterebbero ore di volo, costerebbero a Gerusalemme meno di un miliardo. Ma non sarebbe un problema insormontabile. Il "pacchetto", cui hanno cominciato a lavorare gli uomini di Via XX Settembre del passato governo, è ancora allo studio e potrebbe contenere anche altro. Al momento sul tappeto da parte israeliana c'è il rinvio - per motivi di budget - dell'avvio del procurement dei nuovi addestratori. L'idea però c'è, e fonti di Gerusalemme prevedono che una base di accordo per questo possibile scambio potrà essere messa nero su bianco prima di Capodanno. Dipenderà, anche, ovviamente, dal cambio della guardia a Palazzo Chigi. Di sicuro c'è che l'aereo della IAI, basato sulla cellula del bireattore executive americano a lungo raggio Gulfstream G-550 (che così com'è costa intorno ai 50 milioni di dollari), offre un eccellente rapporto costo/prestazioni. E' considerato l'ideale sostituto dell'aereo-radar imbarcato americano Grumman E-2C Hawkeye, velivolo (senza funzioni C2) che la Heyl Ha' Havir israeliana e l'aeronautica di Singapore hanno già rimpiazzato proprio con l'Eitam, operabile a una frazione dei costi dell'E-2.

  15. #315
    Il Nonno L'avatar di Gil-galad, Re degli Elfi
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    Predefinito Re: News militari (air based)

    Bof, se ne parla di anni della necessità di aereo AEWC per l'aeronautica italiana, ma i soldi sono quelli che sono e secondo me la situazione non cambierà.

    Piuttosto, il Gripen è risultato vincitore del concorso svizzero per sostituire gli F-5.

  16. #316
    Il Nonno L'avatar di max_86
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    La Saab fa collezione di aeronautiche "tascabili"...beh, alla fine il Gripen è più semplice ed economico di molti suoi concorrenti.

  17. #317
    Lo Zio L'avatar di scutum 2
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    Citazione Originariamente Scritto da Gil-galad, Re degli Elfi Visualizza Messaggio
    Bof, se ne parla di anni della necessità di aereo AEWC per l'aeronautica italiana, ma i soldi sono quelli che sono e secondo me la situazione non cambierà. Piuttosto, il Gripen è risultato vincitore del concorso svizzero per sostituire gli F-5.
    Peraltro ai danni del Rafale, i francesi stanno ancora piangendo (visto che erano certi di piazzarlo)...

  18. #318
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    Questa è bellissima...

    ANSA: NEW YORK - La televisione iraniana ha mostrato questa sera le immagini del drone-spia perso dalla Cia la settimana scorsa in Iran. Appare praticamente intatto e quindi, con ogni probabilita', non si e' schiantato e non e' stato abbattuto: e' stato 'dirottato'; ma mentre c'e' chi gia' sostiene che forse c'e' lo zampino dei russi, a Washington il problema principale sembra essere il fatto che gli iraniani, e i loro alleati, ora possono studiarsi con calma una delle tecnologie militari americane piu' sofisticate e segrete. E gli iraniani, che ne sono ben consapevoli, hanno subito colto l'occasione per provocare il Pentagono: ''Gli esperti militari sanno molto bene quanto siano preziose le informazioni contenute in questo drone'', ha affermato all'agenzia Fars il generale Amir Ali Hajizadeh, capo delle Forze Aeree delle Guardie della Rivoluzione islamica iraniana. Secondo le indicazioni, si tratta di un Sentinel Lockheed Martin RQ 170 stealth, uno dei piu' avanzati aerei senza pilota della flotta militare americana; utilizzato anche per sorvegliare il compound in Pakistan dove si nascondeva Osama bin Laden, prima che venisse ucciso nel blitz dei Navy Seals, lo scorso primo maggio. E' pressoche' invisibile ai radar, ed e' anche dotato di un sistema di autodistruzione, proprio per evitare situazioni come questa, ma che evidentemente in questo caso non ha funzionato. Gli iraniani hanno affermato di averlo ''costretto'' ad atterrare il 4 dicembre nei pressi della citta' di Kashmar, a circa 225 km dal confine con l'Afghanistan. La maggiore preoccupazione degli Usa, ha scritto l'iraniana Fars, ''e' che l'Iran possa usare il velivolo intatto per esaminare le vulnerabilita' della tecnologia stealth e prendere contromisure per le sue difese aaeree. E anche che la Cina e altri avversari degli Usa possano aiutare l'Iran ad estrarre dati dal drone che rivelino la storia dei suoi voli, gli obiettivi che ha spiato e altre capacita'...Il colpo e' stato cosi' duro per gli Stati Uniti che ancora non vogliono accettare il fatto che il velivolo e' stato preso con un cyber-attacco''. Un cyber-attacco forse reso possibile grazie ad una tecnologia fornita da Mosca a Teheran. Un esperto del settore aeronautico citato in siti di informazione americani sull'argomento, Stephen Trimble, ha infatti sottolineato che la perdita del prezioso drone è avvenuta appena sei settimane dopo che la Russia ha consegnato all'Iran un sofisticato apparato per l'alterazione e il disturbo delle comunicazioni e dei sistemi radar e di guida di bombe e missili, denominato Avtobaza. Le sanzioni imposte a Teheran impediscono la vendita di gran parte degli armamenti all'Iran, un apparecchio come l'Avtobaza sembra pero' non essere colpito dalle restrizioni, perché rientra nei sistemi di difesa passiva. Una ipotesi che sembra trovare conferma nelle parole del generale Hajizadeh, secondo cui il drone Sentinel, ''dopo essere entrato nella parte Est del nostro Paese, e' caduto nella trappola delle nostre forze aeree e portato a terra con il minimo danno''.

  19. #319
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    Non mi meraviglierebbe se fosse un simulacro per sostenere un bluff...

  20. #320
    Il Nonno L'avatar di aga04
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    Predefinito Re: News militari (air based)

    Citazione Originariamente Scritto da Gil-galad, Re degli Elfi Visualizza Messaggio
    Bof, se ne parla di anni della necessità di aereo AEWC per l'aeronautica italiana, ma i soldi sono quelli che sono e secondo me la situazione non cambierà.

    Piuttosto, il Gripen è risultato vincitore del concorso svizzero per sostituire gli F-5.
    Non mi stupisce nessuna delle due notizie, quello che non ricordavo è che gli Svizzeri avessero ancora gli F5 (pensavo li avessero cambiati tutti con gli F1

    Non mi meraviglierebbe se fosse un simulacro per sostenere un bluff...
    Conoscendo quei simpaticoni, non mi stupirebbe

  21. #321
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    Predefinito Re: News militari (air based)

    Gennaio 2012 -Il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato un aumento del budget della Difesa di 700 milioni di dollari che ha sorpreso un po’ tutti poiché da mesi negli ambienti governativi dello Stato ebraico e lo stesso ministro della Difesa, Ehud Barak, avevano evidenziato la necessità di ridurre le spese militari per far fronte alla crisi economica e alle sue pesanti ricadute sociali. Il rapporto redatto dietro richiesta del premier dall'economista Manuel Trajtenberg raccomandava una riduzione del budget della difesa pari almeno a quei 700 milioni di dollari che costituiscono invece un incremento alle spese militari per il 2012.
    Israele spende per la Difesa 14 miliardi di dollari, di cui 3 miliardi sono costituiti da aiuti americani. “Ho riflettuto su questa questione, ma visto quello che accade nella regione, sono giunto alla conclusione che una riduzione del budget della difesa costituirebbe un errore, anzi un grosso errore”, ha detto Netanyahu. "Qualsiasi persona sensata vede quello che accade intorno a noi, tutti questi cambiamenti hanno delle conseguenze strategiche per la sicurezza nazionale dello Stato di Israele, per la nostra capacità di far fronte a nuove sfide e all'instabilità”. ’incremento del budget può essere facilmente messo in relazione al rischio di guerra con l’Iran, alla possibilità di dover presto colpire nuovamente Hezbollah in Libano del Sud o Hamas a Gaza. Movimenti che hanno ricevuto nuove armi e addestramento dai pasdaran iraniani. Nel novembre scorso fonti militari resero noto che un gruppo selezionato di militanti palestinesi della Striscia di Gaza aveva partecipato a un intensivo addestramento militare in Iran per imparare ad usare sofisticati missili anti tank di fabbricazione russa Kornet e Fagot con gittata di 4 chilometri. Armi che Hamas e Jihad Islamica avrebbero ottenuto in centinaia di esemplari, alcuni provenienti dall’Iran attraverso la Siria, molti altri invece sono stati trafugati dai depositi libici dell’esercito di Gheddafi e poi trafficati a Gaza via Sudan, Egitto e Sinai. Gli stanziamenti aggiuntivi al bilancio militare israeliano sono necessari anche per finanziare i programmi di acquisizione di nuove armi e mezzi. Quest’anno le forze aeree dovranno decidere quale nuovo aereo da addestramento acquistare tra l’italiano M 346 Master di Alenia-Aermacchi e il coreano-statunitense T-50 Golden Eagle. Il programma prevede l’acquisto di una quindicina di velivoli più supporto e assistenza tecnica al costo di circa un miliardo di dollari.

  22. #322
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    Predefinito Re: News militari (air based)

    Mosca, 23 gennaio - Siria e Russia hanno firmato un accordo da 550 milioni di dollari per la fornitura di 36 aerei per l'addestramento al combattimento Yakovlev Yak-130 Mitten. Lo rivela il quotidiano economico russo Kommersant citando una fonte vicina all'agenzia per le esportazioni militari russa, la Rosoboronexport. Gli aerei verranno consegnati a Damasco non appena sarà effettuata la prima tranche di pagamento. La compagnia Irkut che li produce sarà in grado di completare la costruzione degli aerei in un periodo di tempo relativamente breve, si aggiunge.
    Secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa specializzate la Irkut Corporation ha consegnato all'Algeria con un volo cargo Antonov An-124 tre nuovi addestratori avanzati Yakovlev Yak-130 (Codice NATO “Mitten”). Il contratto, firmato nel marzo del 2006 e per un valore di circa 250 milioni di dollari prevede un totale di 16 velivoli in consegna. Gli Yak-130 algerini saranno dotati di motori turbofan Salyut AI-222-25 (progettati dal consorzio russo-ucraino Motor Sich, Ivchenko-Progress e Saljut) da 2.500 kg di spinta ciascuno, anche se la versione da esportazione contempla la possibilità di installazione del motore americano Honeywell F124-GA-200 o del turbofan di produzione slovacca Let DV-2SM. Secondo la Irkut Co. tutti i jet ordinati dall'Algeria sono già stati assemblati e saranno consegnati entro gli inizi del nuovo anno. Il 7 dicembre 2011 il Ministro della Difesa Russa Anatoly Serdukoy, e il presidente della Irkut Corporation Alexey Fedorov, hanno firmato un contratto per la consegna di velivoli Yakovlev Yak-130 da addestramento. In base al suddetto contratto, la Irkut Corporation consegnerà 55 Yak-130 alle forze aeree russe entro il 2015. Il programma di stato per il periodo 2011-2020 prevede infatti nel campo degli aggiornamenti tecnologici un’acquisizione di 65 velivoli addestratori avanzati Yak-130. In tale occasione il Ministro della Difesa Russa Anatoly Serdukoy ha dichiarato: “Il Ministro della Difesa presta molta attenzione affinché si possa mandare in campo le truppe con attrezzature idonee al fine di migliorarne la formazione per il combattimento. L’acquisizione di aerei Yak-130 consentirà tutto ciò e aiuterà la loro preparazione al volo su veicoli di prossima generazione, che saranno acquistati presto”. Soddisfazione espressa invece da Alexey Fedorov, amministratore delegato della Irkut Corporation: "la firma del contratto di Stato sulla consegna di velivoli Yak-130 è una pietra miliare molto importante per la nostra società; confido nel fatto che riusciremo a consegnare i jet in tempo e che forniremo dei velivoli di alta qualità, realizzati per le forze aeree russe”. Per dovere di cronaca altre forze aeree interessate attualmente al nuovo addestratore russo sono la Libia (che aveva ordinato sei velivoli, attualmente non consegnati in attesa del nuovo governo che prenderà le redini del paese nord africano) e il Vietnam (con otto velivoli richiesti); interessi sull’addestratore della Yakovlev sono stati inoltre mostrati anche dall’Indonesia e dalla Siria.
    Maurizio Sparacino

  23. #323
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    Predefinito Re: News militari (air based)

    stres, 20 gennaio, 2012 – Il nEUROn, il dimostratore tecnologico per un UCAV (Unmanned Combat Aerial Vehicle) europeo, è stato ufficialmente presentato ieri ai rappresentanti dei sei paesi partecipanti al programma (Francia, Italia, Svezia, Spagna, Svizzera e Grecia) da Charles Edelstenne, Amministratore Delegato di Dassault Aviation. I rappresentanti dei paesi partner hanno potuto così osservare per la prima volta il nEUROn, che rappresenta un triplice “primato” per le industrie aerospaziali dei paesi che aderiscono al programma: primo aereo da combattimento “stealth”, primo UCAV sviluppato attraverso la cooperazione tra piu’ paesi europei e primo aereo da combattimento interamente progettato e sviluppato su di una piattaforma virtuale. Il Roll-Out del nEUROn arriva dopo cinque anni di progettazione, sviluppo, assemblaggio e prove statiche. Molto presto verranno eseguite le prime prove motore che avranno come obiettivo un primo volo a metà 2012. Successivamente sarà effettuato un programma completo di test in volo per un periodo di due anni in Francia, Svezia e Italia. Questi test riguarderanno qualità del volo, grado di invisibilità ai radar (stealth), armi aria-terra lanciate da un vano interno, integrazione in un ambiente C4i (comando, controllo comunicazione, computer e intelligence) nonché di una piattaforma non abitata nello spazio aereo. Giuseppe Giordo, Ammnistratore Delegato di Alenia Aermacchi e Responsabile del Settore Aeronautico di Finmeccanica, ha cosi commentato: “Da anni siamo fortemente impegnati nello sviluppo di prodotti altamente innovativi e con logiche di sviluppo, produzione ed utilizzo del tutto nuove rispetto al contesto aeronautico tradizionale. Grande attenzione è stata data alle attività di sviluppo tecnologico e dimostrazione dei velivoli senza pilota, capaci di compiere missioni complesse, in maniera autonoma, come lo Sky-Y di Alenia Aermacchi. Macchine estremamente sofisticate il cui utilizzo ed applicazione risulterà in enorme espansione nei prossimi decenni. Per Alenia Aermacchi il Roll-Out del NeuroN rappresenta un traguardo estremamente importante perché sin dall’inizio abbiamo profuso in questo progetto molteplici risorse, umane, finanziarie e tecnologiche. Oggi è stato compiuto un passo importante e decisivo all’interno dell’ambizioso programma nEUROn, finalizzato a progettare, costruire e sperimentare il primo dimostratore UCAV (Unmanned Combat Aerial Vehicle) europeo con caratteristiche stealth”. Il programma nEUROn, lanciato dal Ministero della Difesa francese e sostenuto da Italia, Svezia, Spagna, Grecia e Svizzera rappresenta uno sforzo molto importante per sviluppare nuove tecnologie e per creare le basi per futuri programmi di velivoli non pilotati per impieghi militari. L’obiettivo è quello di realizzare un dimostratore tecnologico full-scale di un velivolo da combattimento non pilotato UCAV (Unmanned Combat Aerial Vehicle). Dal punto di vista industriale il nEUROn è un programma guidato dalla francese Dassault Aviation con Alenia Aermacchi come primo partner industriale, con una partecipazione pari al 22% del programma e con responsabilità a livello di sistema e sottosistema. Alenia Aermacchi inoltre, come capofila nazionale, guida un gruppo di società italiane che include anche SELEX Galileo (una società di Finmeccanica). Alenia Aermacchi nello specifico è responsabile della progettazione e produzione del sistema di generazione e distribuzione elettrica; del sistema dati aria a bassa osservabilità e soprattutto del sistema integrato di armamento con piena autonomia di gestione dei sottosistemi, la cosiddetta Smart Integrated Weapon Bay (SIWB). Tale sistema consente automaticamente l’individuazione e il riconoscimento del bersaglio; la trasmissione della richiesta di approvazione al comandante della stazione di terra e il lancio dell’armamento con modalità stealth.
    Il programma nEUROn, lanciato dal Ministero della Difesa francese e sostenuto da Italia, Svezia, Spagna,Grecia e Svizzera rappresenta uno sforzo molto importante per sviluppare nuove tecnologie e per creare le basi per futuri programmi di velivoli non pilotati per impieghi militari. Questa iniziativa prevede la realizzazione di un dimostratore tecnologico full-scale di un velivolo da combattimento non pilotato UCAV (Unmanned Combat Aerial Vehicle) che volerà in Europa entro il 2012. L’attività dei dimostratori è una tappa importante nel processo di maturazione delle tecnologie in quanto porta ad una maggiore conoscenza delle stesse, diminuendo il livello di rischio, verso lo sviluppo di sistemi per impieghi operativi. Il nEUROn è rivolto alla dimostrazione di tecnologie chiave per velivoli non pilotati da combattimento con ricadute sui futuri sistemi sia pilotati che non pilotati e comprende progettazione, sviluppo, produzione e sperimentazione in volo di un velivolo senza pilota caratterizzato da una bassa segnatura radar ed infrarossa, capace di volo autonomo e lancio armamenti. Sebbene non sia un vero prototipo di una macchina operativa, il nEUROn può essere considerato rappresentativo di quella che sarà la configurazione degli UAV da combattimento futuri. Gli obiettivi che si vogliono raggiungere con questo dimostratore sono: • Compiere missione aria-terra, inserite in un sistema di comando e controllo “networkcentrico”;
    • Progettare una piattaforma stealth (bassa segnatura radar e infrarossa);
    • Lancio di armamenti da un vano interno, con tempi molto limitati;
    • Effettuare una dimostrazione di detenzione e riconoscimento autonome di un obiettivo.
    Dal punto di vista industriale il nEUROn è un programma guidato dalla francese Dassault Aviation con Alenia Aermacchi come primo partner industriale con una partecipazione pari al 22% al programma, con responsabilità a livello di sistema e sottosistema. Alenia Aermacchi inoltre, come capofila nazionale, guida un gruppo di società italiane che include anche SELEX Galileo (una società di Finmeccanica).Il contributo di Alenia Aermacchi riguarda la progettazione e la produzione del sistema di generazione e distribuzione elettrica; del sistema dati aria; dei componenti a bassa osservabilità e soprattutto del sistema integrato di armamento con piena autonomia di gestione dei sottosistemi, la cosiddetta Smart Integrated Weapon Bay (SIWB). Il sistema permetterà l’individuazione, il riconoscimento e l’illuminazione del bersaglio; la rrasmissione della richiesta di approvazione al comandante della stazione di terra e il lancio di dell’armamento con modalità stealth. Alenia Aermacchi ha concluso con successo i test di bassa osservabilità per verificare le tecnologie stealth specificamente sviluppate per il dimostratore nEUROn ed ha avviato le attività di produzione. Le capacità del dimostratore del nEUROn saranno provate in volo con test che saranno svolti in Italia, Francia e Svezia. Il programma nEUROn lanciato nel 2006, ha appena concluso la fase di sviluppo. L’anno in corso sarà principalmente dedicato alla produzione e all’integrazione delle parti, a seguito della quale avranno avvio i test a terra. I test di volo inizieranno nel 2012 e proseguiranno fino al 2013.

  24. #324
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    Predefinito Re: News militari (air based)

    Il Rafale ha vinto il concorso MRCA in India...

  25. #325
    Il Nonno L'avatar di Gil-galad, Re degli Elfi
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    Predefinito Re: News militari (air based)

    Beh "vinto" è un po' una esagerazione. È rimasto l'unico in gara, ma (Brasile docet) ciò non vuol dire che alla fine sarà davvero acquistato, dato che c'è ancora da negoziare il contratto.

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