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Claudio Sabatini è un proprietario deluso? «Nel mio ruolo sì. Il dato degli abbonamenti è una bocciatura, ma rimaniamo sereni. Sono già partite le indagini telefoniche per capire a cos’è dovuta l’insoddisfazione».
Dove ritiene d’aver sbagliato? «Forse sono stato troppo ambizioso e ho bruciato le tappe. Forse bastava migliorare la squadra del 10%, non del 100%. Io non vedo esempi di crescite così forti come la Virtus, che partiva da 30 miliardi di debiti».
Proviamo a toccare tre argomenti: prezzi alti, finale di stagione deludente, programmi societari. Crede che stia qui il problema? «Vogliamo capirlo. Probabilmente non abbiamo pubblicizzato a dovere quello che offriamo: i benefit, sì, ma anche una squadra che con un innesto a livello di Best giocherebbe per lo scudetto. Lo scorso anno abbiamo promesso sofferenza, non i playoff. Quest’anno avevamo altre ambizioni».
Dispiaciuto? «Molto. Perché se le previsioni d’incasso fossero state confermate, avremmo inserito quel giocatore perfetto per chiudere una squadra da primi posti. Così, dovremo andare su gente da 100 mila dollari».
La Virtus si tira indietro? «Dobbiamo far quadrare i conti. Col dato definitivo dei rinnovi (atteso oggi, ndr) potremo ragionare, ma è un cane che si morde la coda: avremmo potuto diminuire i prezzi del 20%, ma i tifosi sarebbero stati contenti di una squadra da salvezza?»
E’ una sfiducia irreversibile? Lei arrivando alla Virtus parlò di public company… «Probabilmente non c’è la mentalità per farla, forse non ora. Non accantono nulla, ma gli investimenti per creare una comunità e un polo d’aggregazione non mi pare abbiano ottenuto risposte positive. Nessun club, adesso, ha questa progettualità, con un circolo di fama nazionale messo a disposizione degli abbonati e una squadra che da cinque anni non era così competitiva. Ci sono i benefit e ci sono i campioni».
Quindi cosa manca? «Non ne ho idea, ma di sicuro da me i virtussini non avranno mai un comportamento da mecenate. I mecenati stanno altrove, io dal primo giorno ho detto che si spende quello che s’incassa. E per una squadra forte, da scudetto, abbiamo chiesto 100 euro in più a tutti. Forse è stato sbagliato uniformare l’aumento, e non farlo progressivo a seconda del settore, ora lo capiremo».
Martedì Stadio ha paventato un suo possibile disimpegno dall’organizzazione della Coppa Italia. In Lega, Prandi ha ammesso che non se n’è parlato. Sabatini cosa intende fare? «Diciamo che per noi la Final Eight è un investimento da 500 mila euro. E’ vero, non ne abbiamo parlato, ma la risposta degli abbonati deve far riflettere su tutto, anche sulla Coppa. Ci sembrava una bella cosa farla a Bologna, così come ci sembrava bello riportare la Virtus in Europa: si lamentano della Fiba Cup, ma era l’unica competizione alla quale potevamo partecipare».
Lei riceve lamentele dai tifosi? «Ne ho ricevute tante, di email anche con insulti, e ho smesso di leggerle. Mi dispiace per quegli abbonati che educatamente mi chiedono spiegazioni, e che non hanno risposta».
Ieri sul sito ufficiale è comparsa la “cabala di Henry”. Si parla di Lega Basket e diritti tv? «In Lega è successo qualcosa d’estremamente grave. Prandi per due volte non ha voluto informarmi delle offerte di Sky e Telecom, adducendo motivi di riservatezza, eppure qualcuno sapeva, e anch’io ne sono venuto a conoscenza. Martedì mattina, in radio e su internet, quei numeri sono usciti, io stesso a Radio Nettuno ho parlato delle riduzioni degli introiti. E in assemblea ho ribadito al presidente che avrei potuto dirgli anche le fonti dell’informazione, che sono esterne ai club di serie A. La realtà è questa, non c’è stato alcun tarallucci e vino, ma anzi mi tutelerò in ogni sede per questa gestione poco trasparente. C’è chi comanda, chi tira le fila e chi è tenuto all’oscuro di tutto».
La sua guerra con Prandi sembra non avere fine. «Per me ci potrebbero essere gli estremi per annullare l’assemblea. Di sicuro, la Virtus va avanti per la sua strada indipendente sui diritti tv. Se Sky non vorrà perdere troppi abbonati a Bologna, dovrà trasmettere tante gare in trasferta. Anche questo, volendo, è un assist per i tifosi».