Non passa giorno che qualche telegiornale o quotidiano si scagli contro i videogiochi, citando ricerche e studi, se non addirittura sondaggi, che rivelano la natura pericolosa e deviante del nostro passatempo preferito; più sporadicamente, appaiono articoli che portano avanti la tesi opposta, quella secondo cui i vg aiutano a stare meglio, a socializzare, a vivere più sani e più belli. Il risultato, a cercare di guardare con occhio imparziale (non che sia facile) questo continuo altalenare di opinioni tra il bello e il brutto dei videogiochi, è di un gran casino generalizzato, in cui si finisce per non sapere che pesci pigliare.
Mi metto nei panni di un genitore apprensivo che non lavora per una rivista di videogiochi o non legge TGM (^__^) , e si trova bombardato da informazioni sempre discordanti, che un giorno dicono una cosa e il giorno dopo la negano. Che fare? Stare sulla difensiva e bandire i vg dalla propria casa? Fregarsene e lasciare che il figlio di tre anni sviluppi tendenze omicide giocando a GTA? Nessuna delle due cose, ovviamente. Al solito - evviva la banalità - la verità sta nel mezzo, senza eccedere né in un senso né nell'altro. Però al giorno d'oggi a quanto pare è così che si fa informazione, urlando ad ogni costo, e così andrà avanti almeno fino a quando i media non cominceranno ad occuparsi (leggi: a prendersela) d'altro.
Buon ponte (a chi lo fa), ci si rilegge martedì!