Se gli Stati Uniti hanno le loro belle contraddizioni, come si faceva notare nell'editoriale di sabato, non è che la Cina sia messa meglio... In pieno boom economico, come se non bastassero le assurde questioni di censura di siti internet e videogiochi, o le continue "retate" agli internet point, è di qualche giorno fa la notizia che il governo cinese avrebbe aperto - già da marzo, però - una clinica per la «disintossicazione» da videogioco e da internet, per le persone che passano troppo tempo online mandando a catafascio il resto della propria vita, dal rendimento scolastico alle relazioni sociali, arrivando persino a mettere a rischio la propria salute.
I sintomi della dipendenza sono quelli tipici di mille altre: depressione, paura, scarsa interazione con gli altri, nervosismo, disturbi del sonno e - in questo caso specifico - intorpidimento delle mani. C'è chi entra di sua spontanea volontà, chi invece ci finisce spinto dai genitori. Le cure sono altrettanto prevedibili: lontani da monitor e cavi di rete, i pazienti vengono distratti per un paio di settimane da sport di movimento, giochi di società con gli altri pazienti e dosi massicce di tranquillanti.
I vari comunicati stampa (eccone uno) riportano più o meno tutti le stesse notizie, ma nessuno ci racconta cosa succede ai "disintossicati" quando ritornano alla loro vita di tutti i giorni.
Anche se non è difficile immaginarselo.