Si parla tanto di Lager e Gulag senza cognizione di causa, cosa ne pensate di questa testimonianza diretta?
Per avere più di qualche informazione sui Gulag recatevi a questo link:
http://it.wikipedia.org/wiki/Gulag
Si parla tanto di Lager e Gulag senza cognizione di causa, cosa ne pensate di questa testimonianza diretta?
Per avere più di qualche informazione sui Gulag recatevi a questo link:
http://it.wikipedia.org/wiki/Gulag
Avevo già letto questa parte d'intervista.
Oltre che Gulag, cercate anche Laogai, giusto per completezza.
Mi viene da pensare che la "forma lager" sia una vera e propria forma mentis che si ripropone continuamente modificando le sue propaggini ma conservando la sua struttura repressiva e la nevrotica e disumana ricerca d'ordine.
Ovvio. gli assolutismi e i totaltarismi senza lager non possono funzionare. Dovendo per loro stessa natura negare il dissenso, o trovano un modo per reprimerlo, o salta per aria tutto. Per i monarchi assoluti c'erano le carceri come la Bastiglia per i francesi, per i nazisti c'erano i lager (che contenevano anche prigionieri politici, sempre rifacendomi al racconto di Primo Levi), per i russi i gulag e per i cinesi i laogai, per i nordkoreani i "campi di rieducazione", e via di questo passo.Karat45 ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:17
Mi viene da pensare che la "forma lager" sia una vera e propria forma mentis che si ripropone continuamente modificando le sue propaggini ma conservando la sua struttura repressiva e la nevrotica e disumana ricerca d'ordine.
Be', alla fin fine non è altro che la degenerazione di un istituto di detenzione, che a sua volta nasce da una degenrata forma di governo democratico...
Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:14
Avevo già letto questa parte d'intervista.
Oltre che Gulag, cercate anche Laogai, giusto per completezza.
http://it.wikipedia.org/wiki/Laogai
Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:21
Ovvio. gli assolutismi e i totaltarismi senza lager non possono funzionare. Dovendo per loro stessa natura negare il dissenso, o trovano un modo per reprimerlo, o salta per aria tutto. Per i monarchi assoluti c'erano le carceri come la Bastiglia per i francesi, per i nazisti c'erano i lager (che contenevano anche prigionieri politici, sempre rifacendomi al racconto di Primo Levi), per i russi i gulag e per i cinesi i laogai, per i nordkoreani i "campi di rieducazione", e via di questo passo.Karat45 ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:17
Mi viene da pensare che la "forma lager" sia una vera e propria forma mentis che si ripropone continuamente modificando le sue propaggini ma conservando la sua struttura repressiva e la nevrotica e disumana ricerca d'ordine.
Possiamo affermare, provocatoriamente, che anche abu ghraib appartiene a questa forma mentis? Voglio dire, possiamo affermare, in linea generale che ovunque ci sia una cieca ricerca d'ordine e giustizia (qualsiasi sia il regime che la governa) nascano, di contrappasso, dei "lager" che sono la negazione stessa di entrambi?
aggiungo con la modifica: per favore, non facciamolo diventare il solito topic da invidia del pene in cui si sparano cifre a cavolo per dimostrare che quello è più crudele di quell'altro...
e ricaschi in quello che levi ha appena negato. Il nazismo trova nel lager non il suo mezzo politico non per reprimere il dissenso ma propio il suo fine.Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:21
Ovvio. gli assolutismi e i totaltarismi senza lager non possono funzionare. Dovendo per loro stessa natura negare il dissenso, o trovano un modo per reprimerlo, o salta per aria tutto. Per i monarchi assoluti c'erano le carceri come la Bastiglia per i francesi, per i nazisti c'erano i lager (che contenevano anche prigionieri politici, sempre rifacendomi al racconto di Primo Levi), per i russi i gulag e per i cinesi i laogai, per i nordkoreani i "campi di rieducazione", e via di questo passo.Karat45 ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:17
Mi viene da pensare che la "forma lager" sia una vera e propria forma mentis che si ripropone continuamente modificando le sue propaggini ma conservando la sua struttura repressiva e la nevrotica e disumana ricerca d'ordine.
E per il fascio?Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:21
Ovvio. gli assolutismi e i totaltarismi senza lager non possono funzionare.
Dovendo per loro stessa natura negare il dissenso, o trovano un modo per
reprimerlo, o salta per aria tutto. Per i monarchi assoluti c'erano le
carceri come la Bastiglia per i francesi, per i nazisti c'erano i lager
(che contenevano anche prigionieri politici, sempre rifacendomi al
racconto di Primo Levi), per i russi i gulag e per i cinesi i laogai,
per i nordkoreani i "campi di rieducazione", e via di questo passo.
Comunque l'ultimo passo dove sostiene che poverini, i gulag non sono qualcosa del
socialismo sovietico, ma sono una piccola macchia, ( che diamine nessuno ha una piccola
macchia? ).
Non sono qualcosa del socialismo, non sono qualcosa nato con Lenin, ancora prima che con
Stalin, no, poveri e' tutta colpa dei brutti e cattivi zar.
Suvvia.
Suvvia.
P.S. Ai visto come si cambia discorso subito he?
Dopo una figura di cacca si passa a discutere dei lager?
No, secondo me abu ghraib, come anche guantanamo, non rientrano in questo genere di classificazioni, nel primo caso perchè non sussiste la normazione e sistematizzazione delle torture e delle sevizie, ma che si è rivelato essere un caso a se stante e anomalo, per molti versi. Il secondo caso neppure, per via del fatto che un campo di concentramento per dissidenti accoglie, un po' come per i lager dei prigionieri politici tedeschi ( Ravensbrück, per esempio ) dissidenti del paese stesso, non prigionieri fatti all'estero.Karat45 ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:25
Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:21
Ovvio. gli assolutismi e i totaltarismi senza lager non possono funzionare. Dovendo per loro stessa natura negare il dissenso, o trovano un modo per reprimerlo, o salta per aria tutto. Per i monarchi assoluti c'erano le carceri come la Bastiglia per i francesi, per i nazisti c'erano i lager (che contenevano anche prigionieri politici, sempre rifacendomi al racconto di Primo Levi), per i russi i gulag e per i cinesi i laogai, per i nordkoreani i "campi di rieducazione", e via di questo passo.Karat45 ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:17
Mi viene da pensare che la "forma lager" sia una vera e propria forma mentis che si ripropone continuamente modificando le sue propaggini ma conservando la sua struttura repressiva e la nevrotica e disumana ricerca d'ordine.
Possiamo affermare, provocatoriamente, che anche abu ghraib appartiene a questa forma mentis? Voglio dire, possiamo affermare, in linea generale che ovunque ci sia una cieca ricerca d'ordine e giustizia (qualsiasi sia il regime che la governa) nascano, di contrappasso, dei "lager" che sono la negazione stessa di entrambi?
aggiungo con la modifica: per favore, non facciamolo diventare il solito topic da invidia del pene in cui si sparano cifre a cavolo per dimostrare che quello è più crudele di quell'altro...
Parlavo solo di forma mentis...nofaxe ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:28
e ricaschi in quello che levi ha appena negato. Il nazismo trova nel lager non il suo mezzo politico non per reprimere il dissenso ma propio il suo fine.Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:21
Ovvio. gli assolutismi e i totaltarismi senza lager non possono funzionare. Dovendo per loro stessa natura negare il dissenso, o trovano un modo per reprimerlo, o salta per aria tutto. Per i monarchi assoluti c'erano le carceri come la Bastiglia per i francesi, per i nazisti c'erano i lager (che contenevano anche prigionieri politici, sempre rifacendomi al racconto di Primo Levi), per i russi i gulag e per i cinesi i laogai, per i nordkoreani i "campi di rieducazione", e via di questo passo.Karat45 ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:17
Mi viene da pensare che la "forma lager" sia una vera e propria forma mentis che si ripropone continuamente modificando le sue propaggini ma conservando la sua struttura repressiva e la nevrotica e disumana ricerca d'ordine.
Ospedali psichiatrici o regolamento dei conti immediatomasp ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:31
E per il fascio?
Leggi Levi, prima di dire cagate. I lager tedeschi erano pieni anche di prigionieri politici tedeschi, dissidenti in larga parte, che si sono fatti diec'anni e più di prigionia, la loro condizione era simile a quella dei prigionieri nei gulag, come identico era il scopo per il quale venivano ivi rinchiusi.nofaxe ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:28
e ricaschi in quello che levi ha appena negato. Il nazismo trova nel lager non il suo mezzo politico non per reprimere il dissenso ma propio il suo fine.Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:21
Ovvio. gli assolutismi e i totaltarismi senza lager non possono funzionare. Dovendo per loro stessa natura negare il dissenso, o trovano un modo per reprimerlo, o salta per aria tutto. Per i monarchi assoluti c'erano le carceri come la Bastiglia per i francesi, per i nazisti c'erano i lager (che contenevano anche prigionieri politici, sempre rifacendomi al racconto di Primo Levi), per i russi i gulag e per i cinesi i laogai, per i nordkoreani i "campi di rieducazione", e via di questo passo.Karat45 ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:17
Mi viene da pensare che la "forma lager" sia una vera e propria forma mentis che si ripropone continuamente modificando le sue propaggini ma conservando la sua struttura repressiva e la nevrotica e disumana ricerca d'ordine.
Cioe?abaper ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:36
Ospedali psichiatrici o regolamento dei conti immediatomasp ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:31
E per il fascio?
(stai parlando dello squadrismo?)
me la rispieghi?Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:35
No, secondo me abu ghraib, come anche guantanamo, non rientrano in questo genere di classificazioni, nel primo caso perchè non sussiste la normazione e sistematizzazione delle torture e delle sevizie, ma che si è rivelato essere un caso a se stante e anomalo, per molti versi. Il secondo caso neppure, per via del fatto che un campo di concentramento per dissidenti accoglie, un po' come per i lager dei prigionieri politici tedeschi ( Ravensbrück, per esempio ) dissidenti del paese stesso, non prigionieri fatti all'estero.Karat45 ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:25
Possiamo affermare, provocatoriamente, che anche abu ghraib appartiene a questa forma mentis? Voglio dire, possiamo affermare, in linea generale che ovunque ci sia una cieca ricerca d'ordine e giustizia (qualsiasi sia il regime che la governa) nascano, di contrappasso, dei "lager" che sono la negazione stessa di entrambi?
aggiungo con la modifica: per favore, non facciamolo diventare il solito topic da invidia del pene in cui si sparano cifre a cavolo per dimostrare che quello è più crudele di quell'altro...
Non fare il permaloso che qua la cagata l'hai detta tu. Il discorso che ha postato karat è facile da leggere e pensavo anche da capire.Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:37
Leggi Levi, prima di dire cagate. I lager tedeschi erano pieni anche di prigionieri politici tedeschi, dissidenti in larga parte, che si sono fatti diec'anni e più di prigionia.nofaxe ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:28
e ricaschi in quello che levi ha appena negato. Il nazismo trova nel lager non il suo mezzo politico non per reprimere il dissenso ma propio il suo fine.Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:21
Ovvio. gli assolutismi e i totaltarismi senza lager non possono funzionare. Dovendo per loro stessa natura negare il dissenso, o trovano un modo per reprimerlo, o salta per aria tutto. Per i monarchi assoluti c'erano le carceri come la Bastiglia per i francesi, per i nazisti c'erano i lager (che contenevano anche prigionieri politici, sempre rifacendomi al racconto di Primo Levi), per i russi i gulag e per i cinesi i laogai, per i nordkoreani i "campi di rieducazione", e via di questo passo.Karat45 ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:17
Mi viene da pensare che la "forma lager" sia una vera e propria forma mentis che si ripropone continuamente modificando le sue propaggini ma conservando la sua struttura repressiva e la nevrotica e disumana ricerca d'ordine.
Non c'è niente di politico, dietro abu ghraib o guantanamo e le violenze che si sono perpetrate. E' questa la differenza.abaper ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:38
me la rispieghi?Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:35
No, secondo me abu ghraib, come anche guantanamo, non rientrano in questo genere di classificazioni, nel primo caso perchè non sussiste la normazione e sistematizzazione delle torture e delle sevizie, ma che si è rivelato essere un caso a se stante e anomalo, per molti versi. Il secondo caso neppure, per via del fatto che un campo di concentramento per dissidenti accoglie, un po' come per i lager dei prigionieri politici tedeschi ( Ravensbrück, per esempio ) dissidenti del paese stesso, non prigionieri fatti all'estero.Karat45 ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:25
Possiamo affermare, provocatoriamente, che anche abu ghraib appartiene a questa forma mentis? Voglio dire, possiamo affermare, in linea generale che ovunque ci sia una cieca ricerca d'ordine e giustizia (qualsiasi sia il regime che la governa) nascano, di contrappasso, dei "lager" che sono la negazione stessa di entrambi?
aggiungo con la modifica: per favore, non facciamolo diventare il solito topic da invidia del pene in cui si sparano cifre a cavolo per dimostrare che quello è più crudele di quell'altro...
masp ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:38
Cioe?abaper ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:36
Ospedali psichiatrici o regolamento dei conti immediatomasp ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:31
E per il fascio?
(stai parlando dello squadrismo?)
è vero, vivevano in baracche a parte rispetto ai prigionieri ebrei ed erano più facilmente arruolati fra i Kapò, ma nei lager c'erano anche molti non-ebrei.Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:37
Leggi Levi, prima di dire cagate. I lager tedeschi erano pieni anche di prigionieri politici tedeschi, dissidenti in larga parte, che si sono fatti diec'anni e più di prigionia, la loro condizione era simile a quella dei prigionieri nei gulag, come identico era il scopo per il quale venivano ivi rinchiusi.nofaxe ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:28
e ricaschi in quello che levi ha appena negato. Il nazismo trova nel lager non il suo mezzo politico non per reprimere il dissenso ma propio il suo fine.Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:21
Ovvio. gli assolutismi e i totaltarismi senza lager non possono funzionare. Dovendo per loro stessa natura negare il dissenso, o trovano un modo per reprimerlo, o salta per aria tutto. Per i monarchi assoluti c'erano le carceri come la Bastiglia per i francesi, per i nazisti c'erano i lager (che contenevano anche prigionieri politici, sempre rifacendomi al racconto di Primo Levi), per i russi i gulag e per i cinesi i laogai, per i nordkoreani i "campi di rieducazione", e via di questo passo.Karat45 ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:17
Mi viene da pensare che la "forma lager" sia una vera e propria forma mentis che si ripropone continuamente modificando le sue propaggini ma conservando la sua struttura repressiva e la nevrotica e disumana ricerca d'ordine.
Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:39
Non c'è niente di politico, dietro abu ghraib o guantanamo e le violenze che si sono perpetrate. E' questa la differenza.abaper ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:38
me la rispieghi?Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:35
No, secondo me abu ghraib, come anche guantanamo, non rientrano in questo genere di classificazioni, nel primo caso perchè non sussiste la normazione e sistematizzazione delle torture e delle sevizie, ma che si è rivelato essere un caso a se stante e anomalo, per molti versi. Il secondo caso neppure, per via del fatto che un campo di concentramento per dissidenti accoglie, un po' come per i lager dei prigionieri politici tedeschi ( Ravensbrück, per esempio ) dissidenti del paese stesso, non prigionieri fatti all'estero.Karat45 ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:25
Possiamo affermare, provocatoriamente, che anche abu ghraib appartiene a questa forma mentis? Voglio dire, possiamo affermare, in linea generale che ovunque ci sia una cieca ricerca d'ordine e giustizia (qualsiasi sia il regime che la governa) nascano, di contrappasso, dei "lager" che sono la negazione stessa di entrambi?
aggiungo con la modifica: per favore, non facciamolo diventare il solito topic da invidia del pene in cui si sparano cifre a cavolo per dimostrare che quello è più crudele di quell'altro...
Te la spiego come si fa coi bambini: i tedeschi avevano tre generi di campi di concentramento principali: i campi di prigionia/lavoro, i campi di sterminio e i campi per i prigionieri politici. I primi, come Monowitz dove fu rinchiuso levi, servivano essenzialmente a sfruttare il lavoro schiavo degli internati, per poi spedirli al gas quando questi non erano più utili. I secondi non erano campi di concentramento, erano posti, come Birkenau, dove gli ebrei/zingari ecc. entravano, venivano ammazzati, e bon. Poi c'erano i lager per i prigionieri politici, come Ravensbrück, che svolgevano niente di più niente di meno che la funzione che poi hanno svolto gulag e laogai in russia e cina. ed è di questi ultimi che stavo parlando io.nofaxe ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:38
Non fare il permaloso che qua la cagata l'hai detta tu. Il discorso che ha postato karat è facile da leggere e pensavo anche da capire.Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:37
Leggi Levi, prima di dire cagate. I lager tedeschi erano pieni anche di prigionieri politici tedeschi, dissidenti in larga parte, che si sono fatti diec'anni e più di prigionia.nofaxe ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:28
e ricaschi in quello che levi ha appena negato. Il nazismo trova nel lager non il suo mezzo politico non per reprimere il dissenso ma propio il suo fine.Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:21
Ovvio. gli assolutismi e i totaltarismi senza lager non possono funzionare. Dovendo per loro stessa natura negare il dissenso, o trovano un modo per reprimerlo, o salta per aria tutto. Per i monarchi assoluti c'erano le carceri come la Bastiglia per i francesi, per i nazisti c'erano i lager (che contenevano anche prigionieri politici, sempre rifacendomi al racconto di Primo Levi), per i russi i gulag e per i cinesi i laogai, per i nordkoreani i "campi di rieducazione", e via di questo passo.Karat45 ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:17
Mi viene da pensare che la "forma lager" sia una vera e propria forma mentis che si ripropone continuamente modificando le sue propaggini ma conservando la sua struttura repressiva e la nevrotica e disumana ricerca d'ordine.
Non propriamente. I prigionieri politici difficilmente ricoprivano cariche come quella di Kapò, che erano demandate più a criminali comuni ( i "triangoli verdi" come li chiama Levi, dal simbolo che portavano cucito sulla giacca), trasferiti dalle carceri nei lager con lo scopo di usarli per controllare e far lavorare i prigionieri. I prigionieri politici avevano sicuramente agevolazioni soprattutto in campi misti, ma erano più spesso internati in campi appositi, le cui condizioni erano comunque più affini, per finalità soprattutto, a quelle dei gulag.Karat45 ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:40
è vero, vivevano in baracche a parte rispetto ai prigionieri ebrei ed erano più facilmente arruolati fra i Kapò, ma nei lager c'erano anche molti non-ebrei.Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:37
Leggi Levi, prima di dire cagate. I lager tedeschi erano pieni anche di prigionieri politici tedeschi, dissidenti in larga parte, che si sono fatti diec'anni e più di prigionia, la loro condizione era simile a quella dei prigionieri nei gulag, come identico era il scopo per il quale venivano ivi rinchiusi.nofaxe ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:28
e ricaschi in quello che levi ha appena negato. Il nazismo trova nel lager non il suo mezzo politico non per reprimere il dissenso ma propio il suo fine.Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:21
Ovvio. gli assolutismi e i totaltarismi senza lager non possono funzionare. Dovendo per loro stessa natura negare il dissenso, o trovano un modo per reprimerlo, o salta per aria tutto. Per i monarchi assoluti c'erano le carceri come la Bastiglia per i francesi, per i nazisti c'erano i lager (che contenevano anche prigionieri politici, sempre rifacendomi al racconto di Primo Levi), per i russi i gulag e per i cinesi i laogai, per i nordkoreani i "campi di rieducazione", e via di questo passo.Karat45 ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:17
Mi viene da pensare che la "forma lager" sia una vera e propria forma mentis che si ripropone continuamente modificando le sue propaggini ma conservando la sua struttura repressiva e la nevrotica e disumana ricerca d'ordine.
Appunto, mi riferivo ai triangoli verdi.Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:47
Non propriamente. I prigionieri politici difficilmente ricoprivano cariche come quella di Kapò, che erano demandate più a criminali comuni ( i "triangoli verdi" come li chiama Levi, dal simbolo che portavano cucito sulla giacca), trasferiti dalle carceri nei lager con lo scopo di usarli per controllare e far lavorare i prigionieri. I prigionieri politici avevano sicuramente agevolazioni soprattutto in campi misti, ma erano più spesso internati in campi appositi, le cui condizioni erano comunque più affini, per finalità soprattutto, a quelle dei gulag.Karat45 ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:40
è vero, vivevano in baracche a parte rispetto ai prigionieri ebrei ed erano più facilmente arruolati fra i Kapò, ma nei lager c'erano anche molti non-ebrei.Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:37
Leggi Levi, prima di dire cagate. I lager tedeschi erano pieni anche di prigionieri politici tedeschi, dissidenti in larga parte, che si sono fatti diec'anni e più di prigionia, la loro condizione era simile a quella dei prigionieri nei gulag, come identico era il scopo per il quale venivano ivi rinchiusi.nofaxe ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:28
e ricaschi in quello che levi ha appena negato. Il nazismo trova nel lager non il suo mezzo politico non per reprimere il dissenso ma propio il suo fine.Automatic Jack ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:21
Ovvio. gli assolutismi e i totaltarismi senza lager non possono funzionare. Dovendo per loro stessa natura negare il dissenso, o trovano un modo per reprimerlo, o salta per aria tutto. Per i monarchi assoluti c'erano le carceri come la Bastiglia per i francesi, per i nazisti c'erano i lager (che contenevano anche prigionieri politici, sempre rifacendomi al racconto di Primo Levi), per i russi i gulag e per i cinesi i laogai, per i nordkoreani i "campi di rieducazione", e via di questo passo.Karat45 ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:17
Mi viene da pensare che la "forma lager" sia una vera e propria forma mentis che si ripropone continuamente modificando le sue propaggini ma conservando la sua struttura repressiva e la nevrotica e disumana ricerca d'ordine.
E allora come ti spieghi perche' per gli altri c'e' stato bisogno dei campi, mentre qui no?abaper ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:39
Quote:
Cioe?
(stai parlando dello squadrismo?)
EDIT:
Li vogliamo sfoltire questi QUOTE????
it.wikipedia.org/wiki/Lista_dei_campi_pe r_l'internamento_civile_nell'Italia_Fasc istamasp ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:58
E allora come ti spieghi perche' per gli altri c'e' stato bisogno dei campi, mentre qui no?abaper ha scritto gio, 16 marzo 2006 alle 16:39
Quote:
Cioe?
(stai parlando dello squadrismo?)
nota: se ci metti l' http:// dovrebbe funzionare (se trovi degli spazi, eliminali)
la lista non è completa (è la prima che ho trovato).
Comunque la possibilità di internare i nemici politici e i non affidabili è il regio decreto 8 Luglio 1928 n 1415 (se trovo il testo completo, ovviamente lo posto)