Ormai conosciamo bene i meccanismi dell'hype, il gioco del creare attesa prima dell'uscita di un nuovo gioco o di un prodotto. Ed è un gioco che, nel bene o nel male, volenti o nolenti, accettiamo di giocare ogni giorno, consci che l'eccesso di aspettativa può portare a cocenti delusioni.
Ne parla anche un articolo su cnet.co.uk, raccontando l'ultima presentazione di Apple, tenuta da Steve Jobs in persona nella medesima "location" dove venne presentato l'iPod. Madornale errore.
Quando sono stati presentati ai giornalisti intervenuti il nuovo iMac Mini con processore Intel, casse e custodie in pelle per il popolare lettore mp3, sugli astanti è sceso il gelo.
Si sentivano solo rotolare dei cespugli, in lontananza, accompagnati dal suono di un'insegna che cigola, mossa dal vento.
Ecco quel che succede quando si amplificano troppo le aspettative. O semplicemente, quando abitui la gente a standard molto alti, e poi presenti prodotti che non si possono certo definire rivoluzionari.
E quindi: è stata colpa di Apple, che non avrebbe dovuto "mettere in campo" un'icona come Jobs per prodotti di secondo piano, e magari avrebbe potuto risparmiarsi un evento ufficiale da cui si è soliti aspettarsi grandi cose? Oppure, come sostiene l'articolista, può essere colpa della stampa che ama speculare all'inverosimile, rendendo impossibile per Apple soddisfare le aspettative, qualunque cosa presentati?
«Vedere Jobs presentare una custodia di pelle per l'iPod è come vedere la regina madre presentare un tostapane a Buckingham Palace»