INTANTO, L'AUTHORITY PER L'ENERGIA BOCCIA LA ROBIN TAX
Manovra, ad Arcore si cerca l'intesa
Bonino: «La situazione è grottesca»
Vertice Berlusconi-Bossi, si discute di pensioni, piccoli Comuni e Iva. L'Idv: «Gioco a Monopoli coi soldi nostri»
MILANO - Riflettori puntati sull'incontro ad Arcore tra Berlusconi, Bossi e Tremonti (presenti anche Tremonti e Alfano) . I punti su cui trovare l'intesa sono sempre le pensioni (che non dovrebbero essere ritoccate); i piccoli Comuni (non dovrebbero più essere accorpati); l'Iva. Scontato un alleggerimento del contributo di solidarietà, con un probabile punto di caduta su un prelievo del 5% sopra i 200mila euro, mentre il nodo delle province sembra sarà rimandato ad un disegno costituzionale che dovrebbe prevedere anche il dimezzamento dei parlamentari. Stasera alle 20 scade il termine per la presentazione degli emendamenti.
Mentre il capo del governo e l'allaeto decidono come modificare il provvedimento economico, centinaia di sindaci, in rappresentanza di 1.936 Comuni, protestano in corteo a Milano contro la manovra. In prima fila il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, di Milano, Giuliano Pisapia, di Torino, Piero Fassino, e di Genova, Marta Vincenzi. Tra i punti su cui si cerca la quadra le pensioni, l'Iva, il taglio agli enti locali, il contributo di solidarietà. Concluso il vertice ad Arcore, nel pomeriggio la Lega riunirà nella sede di via Bellerio, a Milano, la segreteria politica. Sempre nel pomeriggio il Terzo Polo in una conferenza stampa illustrerà i suoi emendamenti alla manovra.
L'Authority per l'Energia boccia la Robin Tax che, afferma nel parere inviato al Parlamento, riduce «la propensione all'investimento» e rischia di avere un impatto «particolarmente negativo sui consumatori». In linea generale, si legge nel parere di cui Radiocor anticipa in contenuti, l'Authority ritiene che «il settore dell'energia non sia oggi caratterizzato da fondamentali tali da giustificare che l'aumento dell'Ires sia circoscritto al solo ettore energetico».
Questa storia della manovra è diventata grottesca. Prima l'abbiamo votata in tre giorni perchè era urgentissima, ora sembra sia diventata figlia di nessuno». Lo ha detto Emma Bonino vicepresidente del Senato. «Poi Berlusconi si è precipitato a farne una nuova. Non si fa nemmeno in tempo a mandare questa manovra in commissione che diventa figlia di nessuno. Su questo Tremonti ha ragione: il decreto è stato votato all'unanimità in Cdm. Ma oggi non è più quello di prima».