La notizia è comparsa nei giorni scorsi su alcuni siti online (cito un paio di fonti: News.com e Repubblica.it), ed è rapidamente - e purtroppo, aggiungo io - finita nel dimenticatoio.
Dopo l'assalto frontale dei mesi scorsi, durante il quale sembrava intenzionata a spazzare via dalla faccia della terra tutte le persone che almeno una volta nella vita avessero condiviso un solo file mp3 in rete, la RIAA ha annunciato una clamorosa svolta: l'amnistia per tutti coloro che ammetteranno le proprie colpe e faranno pubblica ammenda, cancellando i file incriminati dal proprio PC e promettendo di fare i bravi in futuro. Del "regalo" potranno usufruire anche le persone non direttamente coinvolte nelle indagini o nei processi, con un inedito procedimento di autoaccusa e condono istantaneo. Per inciso, non rientrano invece nell'amnistia coloro che hanno svolto attività di file sharing per fini esplicitamente "commerciali".
Contestualmente (ma non casualmente) si registra un importante passo avanti nella lotta "concreta" alla pirateria: la Universal Music ha deciso, per il momento nei soli Stati Uniti, di tagliare del 30% il prezzo dei CD a partire dal primo ottobre, facendoli tornare a costare 13 dollari, contro i 19 di oggi, nella convinzione che questo contribuisca a riportare la gente nei negozi di musica. Dopo tante "sparate", finalmente la prima, vera mossa intelligente da parte di una major. Adesso non rimane altro che sperare che gli altri facciano lo stesso, software house comprese.