ChX davilmanAmon
A quanto ne so io i gas si espandono se surriscaldati e si contraggono se raffreddati.Forse con l'aria è diverso...boh!
ChX davilmanAmon
A quanto ne so io i gas si espandono se surriscaldati e si contraggono se raffreddati.Forse con l'aria è diverso...boh!
giustonasou ha scritto dom, 28 agosto 2005 alle 17:22
ChX davilmanAmon
A quanto ne so io i gas si espandono se surriscaldati e si contraggono se raffreddati.Forse con l'aria è diverso...boh!
allora:
se aumenti la temperatura->se la pressione è costante aumenta il volume, altrimenti se il volume deve rimanere costante aumenta la pressione
quindi se un gas si espande (dim il volume) diminuisce la pressione che fa diminuire la temperatura (è il principio su cui si basana frigoriferi/condizionatori)
l'aria fredda è più densa di quella calda perchè diminuendo la temperatura e mentenedo costante la pressione il volume deve diminuire... ma non sono sicuro sono andato ad indovinare
se ben mi ricordo pv=nrt boh dovrei propio ripassarle ste cose
non vedo dove sia la contraddizione con quanto ho detto..nasou ha scritto dom, 28 agosto 2005 alle 17:22
ChX davilmanAmon
A quanto ne so io i gas si espandono se surriscaldati e si contraggono se raffreddati.Forse con l'aria è diverso...boh!
I gas si contraggono se raffreddati, quindi è ovvio che a quel punto saranno più densi.
Io ho detto che quando si dilatano si raffreddano, non che per dilatarli vanno raffreddati, è diverso.Ad esempio se tu porti un gas in una zona dove la pressione è più bassa questo comincia a dilatarsi e dilatandosi si raffredda, in virtù del raffreddamento perde meno densità di quanto dovrebbe per il cambio di pressione..ciò mi pare per una lagge chimica che tende a conservare lo stato delle cose, non ricordo esattamente il nome.Comunque, tra due gas a stessa pressione quello più freddo è sicuramente più denso.
Eccomi qui, scusate, mi intrometto nei vostri discorsi...con una domanda da pieno novellino.
Tra 1 settimana compirò 17 anni, e anche se tardino, mi sono avvicinato ora nel mondo delle moto.
Sto facendo la patente per il 125 e dopo tre mesi di ricerca piena, finalmente ho trovato un'aprilia rs 125 replica del '98 FORTUNATAMENTE non potenziata, ma ancora a 11kw.
Dico fortunatamente per due motivi.....beh, innanzitutto è la mia prima moto quindi non credo che mettermi in mano 34cv ora sarebbe una bella idea....
Secondariamente, al momento del potenziamento, tramite kit , vorrei essere io stesso a fare questa cosa, però io in campo motori ne so 0.
Chiedo consiglio a voi, come posso fare per iniziare a capire come lavorare,sistemare la meccanica della mia moto?
Non ho intenzione al minimo danno, di ritrovarmi dal meccanico, perchè non so cos'abbia la mia moto...
Attendo risposte , grassie a tutti
Se nel kit di ripotenziamento è compresa la rimappatura della centralina non penso tu possa agire da solo. Prova a chiedere a chk, magari in privato, se lui ne sa di più dal momento che è la sua moto.
ciao
paperino185 ha scritto lun, 12 settembre 2005 alle 12:29
Se nel kit di ripotenziamento è compresa la rimappatura della centralina non penso tu possa agire da solo. Prova a chiedere a chk, magari in privato, se lui ne sa di più dal momento che è la sua moto.
ciao
magari sapete se esiste qulache software affidabile da provurarsi per in casa questi lavoretti??
Che io sappia l'unico modo per andare a modificare le centraline in maniera fatta in casa è quella di procurarsi una powercommander III usb, una centralina "secondaria" che si pone sotto la centralina originale e tramite la quale puoi andare ad intervenire sui valori dell'iniezione. Valori che però per essere corretamente impostati senza far casini necessitano di banco prova professionale. In alternativa dal sito della powercommander si possono scaricare mappature per le differenti moto/scarico/filtro esistenti da inserire tramite usb nell'apparato senza la necessità del banco prova.
qualcuno ha voglia di spiegare qualcosa sulle sospensioni?
spiegazioni su precarichi, compressione, ecc...
La storia infinita.......
Sisi, questo interessa anche a me!Lele83 ha scritto mer, 21 dicembre 2005 alle 00:03
qualcuno ha voglia di spiegare qualcosa sulle sospensioni?
spiegazioni su precarichi, compressione, ecc...
A quanto ho capito c'è gente che ne capisce, spiegatemi un pò, anche per grosse linee. Soprattutto mi interesserebbe l'effetto che hanno sulla moto.
Mi hanno suggerito questo link, non sono riuscito a verificarne il contenuto (troppi download in corso) che spero non sia coperto da diritti, nel caso contattatemi che cancello immediatamente.
http://www.quickdump.com/files/610497369 .html
il problema delle centraline aggiuntive tipo PCIII è che regolano soltanto parametri marginali, permettendo una migliore iniezione ma alzando i consumi in maniera paurosa.paperino185 ha scritto mar, 11 ottobre 2005 alle 15:45
Che io sappia l'unico modo per andare a modificare le centraline in maniera fatta in casa è quella di procurarsi una powercommander III usb, una centralina "secondaria" che si pone sotto la centralina originale e tramite la quale puoi andare ad intervenire sui valori dell'iniezione. Valori che però per essere corretamente impostati senza far casini necessitano di banco prova professionale. In alternativa dal sito della powercommander si possono scaricare mappature per le differenti moto/scarico/filtro esistenti da inserire tramite usb nell'apparato senza la necessità del banco prova.
tra l'altro risultano molto meno performanti della rimappatura della centralina originale oppure di una equivalente ma racing.
no veramente sulle sospensioni
tipo a me sembra che certe volte in curva a velocità sostenuta l'anteriore tenda a "spingere verso l'alto troppo, perchè?
volevo sapere una cosa che riguarda i 2t...
ma che differenza c'è fra ammissione nel carter e nel cilindro? io ho sempre sentito che nel carter è meglio, ma poi ho visto che le suzuki da cross di qualche anno fa (e forse anche di oggi) hanno l'ammissione nel carter i 125 e nel cilindro i 250... come si spiega questa diversa scelta?
Rispolveriamo il topic
L'azienda francese è partita dai freni di un bimotore per testare un nuovo impianto più leggero, potente ed efficace di quelli tradizionali
Creata nel 1985, la francese Beringer (www.beringer.fr) è una delle realtà più attive nella progettazione di impianti frenanti innovativi per moto, quad, auto e aircraft.
Più piccola del colosso Brembo, l'azienda che fa capo a Gilbert e Veronique Beringer è più snella, e dunque riesce a sperimentare soluzioni ardite con maggiore facilità: una prova di questa prontezza sta nel nuovo impianto frenante, presentato un mese fa all'EICMA e il cui prototipo è attualmente allo studio su alcune moto che corrono nei campionati Supermotard.
I Beringer sono partiti dai freni del loro bimotore, e li hanno riprodotti in scala per poterli adattare ai cerchi a raggi di una supermotard: il risultato, affermano, è esaltante, con un risparmio di peso di 500 grammi, effetto giroscopico ridotto di tre volte e potenza frenante aumentata del 20%; il tutto eliminando anche la torsione che si genera nella forcella quando interviene con forza un solo disco freno.
sempre in tema freni esiste, per chi non la conoscesse, la soluzione proposta da BRAKKO: ganza!
http://www.motoblog.it/post/21793/br...stema-frenante
L'avevo vista qualche tempo fa su Nuvolari, carina come idea.sempre in tema freni esiste, per chi non la conoscesse, la soluzione proposta da BRAKKO: ganza!
http://www.motoblog.it/post/21793/br...stema-frenante
Posto che non ne so un cazzo, mi è sorto un dubbio.immaginiamo di guidare un bicilindrico di discreta potenza, un S4R, e di arrivare lunghi lunghi in frenata. quello che succede nella stragrande maggioranza dei casi è che il pilota pinza con "violenza" l'anteriore scalando repentinamente le marce per permettere alla moto di inserirsi facilmente in curva. piegando.
all'improvviso l'incoscienza.
la coppia motrice (la coppia non è altro che una grandezza che in fisica è nota come Momento) non è più quella del motore ma quella della ruota, un assurdo. per assurdo quindi la ruota trasferirà motricità al motore attraverso la frizione.
essendo la frizione solidale al motore in questo caso, la ruota finirà per bloccarsi, saltellando e scodando violentemente.
Anzi, due.
1) perchè non frenare col freno posteriore? Questo non dovrebbe ridurre il problema?
2) la frizione è solidale col motore, e ok. però quando scalo, e ok, intervengo sul rapporto giro motore-giro ruota, il massimo che posso ottenere, tramite la frizione, è che la ruota si adatti bruscamente ai nuovi giri del motore, oppure che il motore salga di giri, o entrambe le cose(non so, ho in mente in macchina: se vado a 50 in quinta e poi scalo in quarta, i giri salgono E la macchina frena, ma non mi si bloccano le ruote). perchè la ruota si dovrebbe BLOCCARE?
no no, è che il posteriore è scarico e quindi non freni un caz. Tutta la staccata si fa con l'anteriore, il posteriore c'è proprio chi nemmeno lo usa, anche perchè rischi di bloccarlo. Il posteriore credo si usa per delle piccole correzioni in curva e per evitare che impenni la moto in accelerazione.
Per il punto 2 è un po' più complicato mi sa, prima di dire cazzate preferisco aspettare. Per avere la risposta di Vox in persona però ti toccherebbe aspettare un po', è stato bannato!
è che la forza trasmessa a terra dipende dal coefficiente di attrito e dalla forza verticale al terreno. Quando te freni la moto si "impunta", si carica di più sul'anteriore e meno sul posteriore, quindi non riesci a trasmettere a terra la coppia. Il contrario avviene quando acceleri, infatti se ci fai caso le macchine più sportive hanno tutte la trazione posteriore. L'avessero davanti le ruote slitterebbero e non farebbero un metro.
Domanda per i più tecnici:
Volendo ridurre l'effetto "anteriore che chiude" quando per un ostacolo improvviso si tocca il freno anteriore in curva ha senso alzare un po' le piastre sulle forcelle? o conviene lavorare in altre direzioni?