Vedo che ci siamo capiti. E' pur vero che 3 anni sembrano pochi, ma in termini lavorativi (coi ritmi evolutivi di oggi) sono tantissimi. Basti vedere 3 anni fa come stava la situazione, oggi va molto peggio ... ma comunque rimane pur sempre un indeterminato, per cui licenziare per giusta causa sarà obbligatorio.
Attenzione: rimangono in vigore apprendistati, stage (obbligatoriamente retribuiti come da legge già in vigore) e partite IVA. Semplicemente si elimina tutta quella giungla di cococo, cocopro, codiqui, codilì, colibrì eccetera. Nulla vieta ad un'azienda di prenderti per uno stage di 6 mesi rinnovabile 3 volte consecutive (18 mesi), er poi farti un apprendistato di 3 anni, al termine del quale farti un indeterminato lasciandoti a casa a 3 anni + 1 giorno (vedi sopra)... a te sembra relativamente stabile (comunque si parla di circa 5 anni, minimo), ma prova tu ad andare in banca a chiedere un mutuo
teniamo presente che le voci sulla non-intoccabilità dell'articolo 18 persistono... staremo a vedere. Ben venga, comunque, un po' di tabula rasa.
Finirà 100% allo Stato, l'azienda pur di non darli allo stato preferirà assumerti a tempo indeterminato. O non assumerti proprio.
Secondo me alzeranno i costi del determinato; se già l'azienda beneficia delle detrazioni IRAP, di sicuro non vanno ad abbassare ulteriormente i costi dell'indeterminato.
Comunque stiamo dimenticando che il problema qui non è determinato o indeterminato, è ASSUMERE o NON ASSUMERE: potete abbassare le tasse quanto volete, ma se un'azienda non potrà più stipulare cococo e cocopro con i lavoratori, preferirà stressare i suoi indeterminati già presenti piuttosto che adeguarsi alle nuove norme per le nuove assunzioni. E questo porterà ad un BLOCCO ulteriore, altro che indeterminati come se piovesse.