Mi è venuta in mente una riflessione...
Dunque, secondo le scritture le cose sono andate pressappoco in questo modo:
Dio crea l'uomo, gli piazza un albero in mezzo al giardino e dice che l'uomo può fare quello che vuole TRANNE mangiare dall'albero.
L'uomo mangia dall'albero. Questo "dimostra chiaramente la volontà dell'uomo di ribellarsi a Dio"
Dio non ammazza subito l'uomo. No, xchè altrimenti "qualcuno" avrebbe potuto dire che forse l'uomo tutti i torti non ce li aveva.... Invece lo priva dell'immortalità, lo caccia dal paradiso, gli leva la principale fonte di sostentamento, fa in modo che l'uomo possa ammalarsi e infortunarsi e poi sta a guardare "x vedere se l'uomo è in grado di gestirsi da solo"...
Poi, quando lo riterrà opportuno deciderà che l'uomo ha provato a sufficienza a gestirsi da solo e ha fallito, raccoglierà i fedeli e massacrerà tutti gli altri.
E in questo modo avrà dimostrato che era meglio fin dall'inizio fare la sua volontà...
E' come se io fossi un atleta e il mio allenatore affermasse che solo grazie a lui e ai suoi allenamenti o riuscirò a correre i 100m in meno di 10 secondi. Allora io gli dico che potrei anche farcela senza di lui, in fondo sono un atleta. Allora lui mi da una martellata in un ginocchio e mi rompe una rotula e poi mi dice: "Si, fai vedere se ci riesci a correre i 100m in meno di 10 secondi"...
In effetti l'uomo non ha mai avuto l'opportunità di dimostrare che sapeva autogestirsi al meglio delle sue possibilità perché da quando ha mangiato il frutto, e quindi da quando è iniziata la prova vera e propria, non è mai stato al massimo delle sue possibilità ma è stato pesantemente sgravato già in partenza...