Con la consueta presenza scenica che da sempre lo contraddistigue, Steve Jobs ha presentato un paio di giorni fa a Londra la "filiale" europea di iTunes (per adesso solo Inghilterra, Francia e Germania - in Italia dovrebbe arrivare a ottobre), il negozio online di Apple che permette di scaricare legalmente canzoni da un catalogo di oltre settecentomila brani, con tutte le novità del momento, parecchi pezzi piuttosto rari e altri difficili da recuperare diversamente. Il prezzo è di un 99 centesimi a canzone, e di 9.99 euro per un intero disco; è possibile, per un prezzo analogo, realizzarsi le proprie "compilation" o scaricare quelle realizzate da altri; negli Stati Uniti, dove il servizio è partito qualche tempo fa, sono state scaricate e vendute ottantacinque milioni (!) di canzoni. Personalmente, quando la cosa venne lanciata, ero pronto a scommettere che sarebbe stato il più colossale dei flop di Apple: come è possibile fare concorrenza ai vari programmi P2P, che mettono tutto quanto a disposizione, subito e gratis? Sono estremamente curioso, ma anche parecchio scettico, sul possibile successo che iTunes potrà avere qui da noi. L'annuncio dell'apertura del negozio anche in Italia è già una buona notizia di per sè, ma devo vederlo con i miei occhi: anche Jeff Bezos aveva annunciato illo tempore che Amazon.it sarebbe stato presto realtà, e invece... Segno che - forse - il mercato italiano non viene considerato terreno fertile per questo genere di investimenti...