riappaio in questo topico per un'altra testimonianza di vita vissuta (leggasi: non ho un casso da fare)
sabato insidipo, in città. bel tempo, caldo, l'ideale sarebbe uscire dal caos metropolitano. un amico se ne esce con la giusta trovata: "andiamo su in montagna da me e scendiamo giù domani pomeriggio"
benissimo. dopo mille peripezie tra telefonate, prendi la macchina io la prendi tu (un dilemma, quando si tratta di serate alcoliche) e si arriva su nel ridente paese.
al che, una piacevole sorpresa: praticamente c'è la fiera paesana. ogni due metri c'è un chioschetto con birra, vino, stuzzichini ad aggiungersi ai tiiIiiIipici bar di montagna "se non sei ciucchissimo non ti facciamo entrare"
si parte: aperitivo, una birretta en passant, tutto in ordine. si va verso la cena. comincia inesorabile il declino dei nostri eroi: le portate sono tante, ma il bere è anche di più. e commettono il fatale errore: cena a base di vino , peraltro rosso, rossissimo.
le portate ci sono servite da una cameriera piuttosto carina, di quelle che se ti danno una tettata devi cambiare la foto sulla carta d'identità, diciamo.
un mio amico, già piuttosto avanti col tasso (alcolemico,non l'animale) pensa bene di farsi bello dimostrando un'altissima capacità di bere. finito il caffè, si ordina l'amaro, e il genio ha la brillante idea di chiederne una bottiglia intera (con accluso "oooooooh" dei commensali). bottiglia finita in maniera brillante. e va bene.
qua cominciano le prime difficoltà. difficoltà di memoria per me, intendo. il tour serale prosegue all'incirca bevendo una birra media ad ogni chioschetto (e qua si evince l'allucinante combo birra-vino-superalcolico-birra) giracchiando e importunando le femminazze montanare del luogo (tutte vestite con la camicia scozzese). il colpo di grazia si ha probabilmente all'entrata di un pub particolarmente "IN" in cui il nostro eroe (cioè il sottoscritto) ha la grande idea di ricominciare con i superalcolici attaccando una vodka alla pesca.
KO tecnico, amisci: si apre il manuale della sboccata alla pagina 23. io e un altro perdiamo di vista il resto della brigata, e decidiamo di recarci a piedi verso la casa (a 5 minuti, per fortuna). ci sediamo ad aspettare gli altri che tornino , al loro ritorno i melnetti ci informano che hanno provato a cercare un fornazzo d'emergenza (di quelli in cui devi prendere pane o alimenti che aiutino lo stomaco con un "effetto spugna") ma a nulla è servito. e sarebbe servito, perchè....
perchè il qui presente crolla. appena salito in casa, non fa in tempo a piazzare il secchio tattico di fianco al letto che un primo getto di sbocc ha già riempito l'arnese. ed essendo come si sa contagioso,come lo sbadiglio, anche un altro mio amico si reca al cesso a svuotare il proprio stomaco di tutte le schifezze.
cercando di rimanere sveglio per non sporcare il letto.
eh-eh! impossibile. mi alzo al mattino (mattino...le 12) e scopro con gaudio che è tutto in ordine. anche gli altri sono piuttosto in forma. Cioè, non ci sono disastri per la casa: lo stomaco dei nostri eroi è visibilmente compromesso. si scopre un mistero non ancora svelato: uno dei due che non hanno patito ha una foto del suo deretano NUDO in mezzo alla piazza. cosa sia successo, non si sa.
penso sia tutto a posto, mi terrò un pò di mal di stomaco per il resto del giorno, vabbè. al che mi sovviene un terribile ricordo: nel pomeriggio devo giocare a calcetto. NOOOOOOOOOOOOOOO