I servizi on line non ci cambiano la vita. Beh, che dire, come primo pensierino del 2005 non c'è male: l'ottimismo regna supremo. Ma d'altronde come altro può reagire un comune mortale alle prese con i suoi doveri nei confronti della brucorazia, a cui viene negata anche la più moderna delle scappatoie? Mi spiego meglio. I meglio informati tra di voi sanno due cose di me: 1) torno da una spiacevole tonsillite, che mi ha costretto a casa per ben 15 giorni, e 2) presto convolerò a giuste nozze, con il simpatico codazzo di doveri burocratici che precedono l'occupazione di una casa nuova.
Ebbene, per il motivo numero 1 mi sono recato alla casa al punto 2, e ho recuperato la prima bolletta di uno dei cosiddetti "servizi essenziali", che ovviamente scadeva quattro giorni prima. Vado in posta col mio bollettino, e trovo i due uffici postali della città invasi da un'orda incontrollabile di vecchietti tutti in fila, una fila lunga chilometri che non lascia di fatto presagire a un veloce disbrigo della pratica. Al che penso: "ma Paolone, che scemo che sei! siamo nell'era di Internet perbacco! basta collegarsi al sito del valente fornitore del servizio, e il problema si risolve". Già. Mi collego, e benché nella loro spropositata e stratosferica banca dati abbiano già raccolto il mio nome, il mio cognome, il mio numero di telefono, il codice fiscale, e dozzine di altri dati più o meno sensibili (tra cui non escludo il risultato delle analisi sulle mie tonsille), sono stato obbligato ad aprire un nuovo account di posta elettronica sul loro servizio webmail personale, sul quale indirizzare tutte le comunicazioni sulle mie bollette (ma perché? io ne ho già cinque di indirizzi email! non me ne faccio nulla di un sesto!). Dopo tanto peregrinare, trovo finalmente l'agognata opzione "PAGA CON CARTA DI CREDITO" e ci clicco sopra. Mi aspettavo la solita finestrella in cui inserire il numero della carta, e invece mi trovo con sorpresa un messaggio che dice "il pagamento è stato effettuato, avrà notizie nella sua casella di webmail". Ma come!? Loro non hanno il mio numero di carta di credito, eppure riescono ad addebitarmi lo stesso la bolletta? Qualcosa non quadra. Faccio un altro viaggio fra mille pagine del sito finché non trovo un linkino seminascosto con scritto: "posta". Speranzoso ci clicco sopra e... non c'era Internet Explorer o Firefox che reggesse, in ogni caso l'unico messaggio che mi è apparso è stato un laconico "500 Internal Server Error". Morale della favola: sono tornato all'ufficio postale, ho fatto la fila, ho pagato col bollettino e adesso sono qui in pensiero, chiedendomi se per caso non abbia pagato miracolosamente due volte la stessa bolletta, con quel pizzico di magia dovuto al fatto che il mio numero di carta di credito dovrebbe essere ancora perfettamente sconosciuto.