L'onorevole Chuck Schumer, senatore statunitense democratico, si è alleato con un gruppo religioso conservatore per cercare di mettere a punto una nuova legge contro lo spam. L'idea che sta alla base è la creazione di un registro federale di indirizzi e-mail chiamato "Do Not Spam", che raccolga gli indirizzi di chi non vuole ricevere posta elettronica non gradita. Novità interessante, nella proposta di legge verrebbe data per la prima volta ai singoli cittadini la possibilità di far causa agli spammatori, richiedendo mille dollari di multa per ogni messaggio non gradito ricevuto sul proprio indirizzo, qualora fosse inserito nel registro "Do Not Spam". La legge prevede anche che i messaggi promozionali non richiesti debbano contenere la stringa ADV (abbreviazione di advertisement, ossia annuncio pubblicitario) nell'oggetto.
La questione dello spam è ormai annosa, sulla bocca di tutti più degli mp3 e del P2P, ed è oggettivamente controversa. Questa legge nasce, nelle intenzioni del senatore, con lo scopo primario di bloccare l'invasione ormai incontrollata di mail che invitano a visitare siti porno, promuovono il sesso in rete e in generale riempiono il PC di immagini che vanno sicuramente oltre il comune senso del pudore. Il problema, sottolinea il senatore, non è tanto della presenza in rete di immagini di questo tipo, ma il fatto che simili email arrivino -per l'appunto- non richieste e neppure gradite su tutti i PC, compresi quelli dei bambini, che si ritrovano sbattute in faccia cose che sarebbe opportuno non vedessero.
Da una parte, come utente piuttosto smaliziato di Internet, credo che una simile proposta serva solo a "calmare le acque", senza avere grandi effetti pratici. D'altro canto, come padre di una bambina di un anno e mezzo, mi rendo conto che tra qualche tempo dovrò cominciare ad avvicinarla al mondo del computer, e sicuramente anche a quello di Internet. E vi confesso che l'idea che la sua casella di posta diventi come la mia non mi entusiasma affatto... In quest'ottica, l'ipotesi di una "white list" per la piccola Sara, sebbene totalmente in contrasto con la filosofia della posta elettronica, mi pare una delle poche praticabili...
PS: Il meccanismo della white list di una casella email funziona nel seguente modo: il client di posta elettronica possiede un elenco di indirizzi "autorizzati" a scrivere a quell'account. Vengono accettati e scaricati tutti e soli i messaggi che provengono da uno di questi indirizzi. Tutti gli altri vengono cancellati a priori. Semplice, no?