Uccio e Jimypage presentano:
LA CRIPTA DELLO ZIO TIBIA:
Frattaglie, viscere, budella e tanto, tanto sangue: lo splatter
Nascita, vita, morte e resurrezione di un mito.
Per cominciare il nostro viaggio nel mondo dell'horror all'interno di IoTGM, vorrei partire da una sorta di introduzione ad uno dei generi più spettacolari e violenti che il cinema del terrore ci abbia regalato in tanti anni di attività, e che dopo una morte che pareva definitiva, sembra essere tornato ai fasti di un tempo in questi ultimi anni, restituendo speranza a chi adorava (e adora) lo splatter e la sua esagerazione visiva.
Anni '70: anni di cambiamento per il cinema mondiale, anni di esperimenti, sorprese e violenza. Violenza grafica, di quella che colpisce dritto allo stomaco: Tobe Hooper doveva saperne qualcosa quando decise, nel 1974, di girare il mitico The Texas Chainsaw Massacre (in Italia Non aprite quella porta), storia di una allegro autostoppista antropofago e molto deviato, accolto a bordo di un furgone da 5 ragazzotti spensierati, che avranno tempo e modo di capire che cosa voglia dire avere a che fare con una famiglia di pazzi cannibali. Film esplicito, violentissimo e ricco di sangue, la pellicola di Hooper ebbe il merito di far conoscere alla massa questo nuovo filone del cinema dell'orrore: lo SPLATTER (anche se in realtà la definizione stessa sarà creata a tutti gli effetti ad inizio anni '80 dal critico americano John Mc Carthy, che la prende in prestito da un verbo della lingua inglese "to splat", letteralmente "schizzare").
Il film fu una vera e propria rivoluzione per l epoca: bandito in Australia ed Inghilterra, era ispirato alla storia di Ed Gein, il serial killer necrofilo e cannibale che sconvolse l'America nel 1957 uccidendo un numero imprecisato di donne, forse 15. Gein aveva vissuto con una madre iperpossessiva: dopo la sua morte dissotterò parecchi cadaveri di donne nei dintorni di Plainfield e nella sua casa fabbricava vestiti e maschere di pelle umana.
Giudicato insano di mente finì in ospedale psichiatrico e vi morì nel 1984. (non vi vengono in mente altri film?
In realtà non è The Texas Chainsaw Massacre ad inaugurare questo sanguinolento genere, bensì un film molto più vecchio e da noi misconosciuto, BLOOD FEAST, girato nel 1963 con soli 25000$ da Herschell Gordon Lewis: un banchetto ricco di cibo, peccato che il nutrimento derivi dall'allegro smembramento di innocenti donne, fatte a pezzi e servite in tavola...
Dopo Tobe Hooper gli anni '70 ci regalano qualche altra perla splatter, prima che il genere decolli definitivamente in quella che sarà la decade d'oro e al tempo stesso del declino dell'horror sanguinolento, ovvero gli anni '80. Il maestro Wes Craven, famoso successivamente per la creazione del celeberrimo personaggio di Freddy Krueger in Nightmare on Elm Street, ci aveva già provato nel 1972 con L'Ultima Casa a Sinistra, (pellicola violentissima fatta di rapimenti, stupri e omicidi assortiti) e si ripeterà nel cannibalismo con Le Colline hanno gli Occhi (1977), un cult che analizzeremo nel corso dei prossimi appuntamenti su IoTGM, pieno zeppo di maniaci, uccisioni folli e tantissimo sangue.
Ma l'Italia ha avuto una parte in questa rivoluzione cinematografica? Assolutamente si, i registri nostrani si dilettarono nella realizzazione di film (spesso filmacci) splatter a basso budget; ed è qui che scopriremo due autentiche perle. Nel 1979 sarà Ruggero Deodato a presentare il pluricensurato Cannibal Holocaust, cattivissima storia di come una esplorazione in Amazzonia da parte di un gruppo di giovani studenti curiosi possa finire in una vera e propria strage antropofaga. Pellicola ultraviolenta, criticatissima per le scene di violenza estrema su animali (molte delle quali ahimè reali) e anche per contenuti visivi fortissimi ancora oggi (è vietato tuttora il passaggio in televisione); sarà però metro di paragone di tutto il filone cannibalesco che da lì a poco impegnerà altri registi italiani con risultati quasi sempre deprimenti (Cannibal Ferox è uno dei tanti esempi).
Una curiosità sul film: gli effetti speciali erano così ben fatti che il regista fu 'obbligato' a presentarsi in Tv ad una trasmissione televisiva con gli attori per dimostrare che le scene di cannibalismo presenti nel film NON erano assolutamente reali, ma frutto di un ottima realizzazione degli FX. Le uniche torture reali furono quelle subite dagli animali che vennero uccisi e ripresi; Deodato si difese affermando che furono fatti a pezzi SOLO per fame, per essere mangiati in seguito, e non per il semplice lusso di girare una scena dal vivo.
Nello stesso anno di Cannibal Holocaust, il nostro Lucio Fulci, seguendo le tracce del maestro George Romero (creatore di fatto del filone degli Zombie-Horror), sforna lo splendido Zombi 2, sulla falsa riga dello Zombie-Dawn of the Dead girato dallo stesso Romero nel '79, capostipite del genere con il famosissimo La Notte dei Morti Viventi del 1968.
(Curiosità: il titolo originale della pellicola di Fulci era Zombie flash eaters, ma i produttori per sfruttare il grande successo che riscosse la pellicola di Romero, decisero di cambiarlo in Zombie 2: ovviamente non ci sono intrecci narrativi o riferimenti nei due film). Film curatissimo, cattivo e soprattutto ricchissimo di sangue, a cui seguiranno tutta una serie di pellicole sempre con gli zombie protagonisti ma con una fortissima, e fondamentale, componente splatter: sarà Fulci ad inaugurare poi la sua Trilogia della Morte con l'uscita di Paura nella Città dei Morti Viventi (1980), a cui seguiranno gli altri due stupendi film, L'Aldilà e Quella Villa accanto al Cimitero (1981), piccoli capolavori dell'horror dove il gore la fa da padrone a supporto di storie oniriche e divinamente strutturate. Lo stesso Romero proseguirà il filone zombiesco da lui stesso creato girando il terzo capitolo della sua saga sui morti viventi, Il Giorno degli Zombi (Day of the Dead) nel 1985, che avrebbe dovuto concludere il percorso cinematografico del regista americano, proseguito invece con la recente pubblicazione del quarto capitolo della saga, Land of the dead, da poco uscito in Italia con il titolo la Terra dei Morti Viventi (evviva l'originalità!).
Torniamo alla storia dello splatter, dopo questa dovuta divagazione nel filone dello zombie movie: arriviamo agli anni '80, che come ho detto rappresentano il canto del cigno del genere splatter. E' Sam Raimi nel 1982 a regalarci una perla di horror che darà vita ad una fantastica trilogia e soprattutto ad un personaggio che tutti gli amanti del cinema horror ricordano con enorme affetto. Ash è il suo nome, Bruce Campbell l'attore che lo interpreta e The Evil Dead il titolo di questo film storico e imperdibile. Tanto humour nero, una buona dose di azione, un carisma immenso del protagonista e una quantità immane di frattaglie di ogni genere, mostriciattoli, sangue, budella e quant'altro può venirvi in mente per una pellicola che ogni amante dell'horror deve vedere almeno una volta nella vita. I due seguiti, The Evil Dead 2 (1987) e The Army of Darkness (L'Armata delle Tenebre in Italia, 1992) non saranno all'altezza del loro predecessore ma riescono sicuramente a regalare tanta violenza e tanto divertimento, specie nel terzo episodio, dove la comicità di Ash si fa davvero irresistibile anche se lo splatter cala di tono.
Alla stregua di Raimi troviamo tantissimi registi che si cimentano con produzioni splatter spesso girate con pochissimi soldi ma con tanta creatività e voglia di osare: in Nuova Zelanda troveremo un Peter Jackson ancora squattrinato e desideroso di farsi conoscere al mondo del cinema che ci offrirà due splatter esilaranti e ricchissimi di ettolitri di interiora umane e di effettacci orripilanti. Sto parlando di Bad Taste (198, prodotto quasi amatoriale, pieno di comicità a tratti demenziale, con alieni invasori desiderosi di nutrirsi di carne umana ed un manipolo di deficienti impegnati nel dar loro la caccia con risultati esilaranti. lI budget era praticamente ridotto all'osso ma Jackson riusci lo stesso a girare ogni singola scena che aveva pensato; per esempio utilizzò come armi dei mitra giocatolo che teneva riposti in uno scantinato
Nel 1993 Jackson gira Braindead (da noi conosciuto come Splatters, gli schizzacervelli), storia folle di un morbo trasmesso dal morso di un topo-scimmia che trasforma in zombi chi ne viene contagiato. Questo altro non è che il pretesto per uno dei film più splatter di sempre, comico all'inverosimile, dove il sangue sembra recitare al posto degli attori e dove gli special fx si sprecano nel mostrarci budella e nefandezze di ogni tipo. Un must, e le scene finali sono qualcosa di unico, ancor oggi insuperato.
A Raimi e Jackson sono seguiti registi meno famosi, che riusciranno a creare pellicole magari meno curate ma altrettanto divertenti e violente (anche perchè raramente lo splatter vuole essere "cattivo", mentre spesso si risolve in un Grand Guignol di intrattenimento); arriveranno Basket Case di Frank Henenlotter (1981), storia di un mostroide separato dal gemello siamese che vuole vendicarsi sui chirurghi autori dell'operazione, oppure Brain Damage, sempre firmato da Henenlotter (198, dove una droga misteriosa riesce a far compiere a chi ne fa uso spargimenti di sangue di ogni tipo. Anche Stuart Gordon ci delizierà con due ottimi horror come Re-Animator e From Beyond (1985 e 1986), tratti da alcuni racconti di Lovecraft e pieni zeppi di assurde mutilazioni, decapitazioni e schifezze varie.
A metà anni '80 lo splatter delinea le sue caratteristiche aggiungendo un certo background di denuncia sociale comunque già presente più o meno velatamente anche nelle pellicole precedenti (ad esempio nei film di Romero): è il caso di Society di Brian Yuzna (1989), che dietro orride deformazioni aliene nasconde una severa accusa al capitalismo e alla sua tendenza al soffocamento di qualsiasi tentativo di lotta alla omologazione. Oppure è il caso di Jim Muro e del suo Horror in Bowery Street, che pur restando un film di basso livello cela dietro la storia di un liquido che riduce in pappa chiunque riesca ad inghiottirlo un racconto del profondo stato di disagio e di emarginazione degli accattoni che popolano le strade delle grandi metropoli USA.
Sul finire degli anni '80 anche Clive Barker con lo splendido Hellraiser targato 1987 e capostipite di una saga che purtroppo scadrà presto nel ridicolo (già dal secondo episodio per arrivare tristemente fino al quinto), ci regala un film doloroso, uno dei pochi esempi di splatter crudele, dominato dal malvagio e non più spensierato come la produzione media di quella decade.
Le uscite splatter andranno via via scemando, causa anche un sempre più scarso interesse per il genere unito alla poca creatività dei registi nel panorama cinematografico horror, più impegnati a girare terribili filmetti per adolescenti, dove il sangue neanche si nota, piuttosto che cercare di osare e di seguire gli esempi del passato alla ricerca del nuovo splatter.
Sono gli anni di film come Scream, So cosa hai fatto, Urban legends; la componente gore viene eliminata o ridotta all'osso per evitare ogni tipo di censura e rendere le pellicole fruibili anche dai teenager, mentre negli anni 70 - 80 si cercava di colpire visivamente, nel modo più potente (o violento) possibile…..e molti registi riuscirono nella loro 'rivoluzione artistica'.
Fortunatamente quest'ultimo periodo ha restituito una certa dose di speranza a noi appassionati di horror violento e sanguinolento: pellicole come La Casa dei Mille Corpi ( ed il seguito in uscita The Devil's Rejects) di Rob Zombie o come Alta Tensione di Alexander Aja (senza scomodare il cinema orientale che di splatter ha recentemente sfornato fior fiore di film piuttosto godibili) ci hanno restiuito quel senso di degrado, di disgusto, che aveva da sempre caratterizzato tutto il filone gore/splatter fin dagli inizi.
La speranza è che si possa proseguire su questo nuovo impulso di cinema coraggioso, che vuol nuovamente fare della violenza grafica il punto trascinante col quale colpire lo stomaco dello spettatore tracinandolo in una spirale di sangue fresco e rosso, togliendo spazio invece all'horror psicologico da teenager al quale purtroppo la produzione made in USA ci sta abituando fin troppo già da parecchi anni, e che non ha un briciolo della creatività a costo zero che rendeva molti film del passato piccoli cult da scoprire e con i quali divertirsi.
Insieme al compagno di viaggio Jimypage, degno moderatore (thx ) insieme al sottoscritto della Cripta dello Zio Tibia, cercheremo di illustrarvi nel dettaglio questo mondo splatter; sguazzeremo nelle interiora dei film più importanti delle varie epoche, analizzandoli e confrontandoli, proveremo a consigliare qualche piccolo capolavoro dell'orrore, e ci addentreremo anche in altri sottogeneri diversi ma altrettanto appetitosi e curiosi.
Spero che questa introduzione vi abbia almeno incuriosito, vi invito a postare le vostre sensazioni e i vostri giudizi nello spazio che creerò appositamente all'interno della Cripta, ogni consiglio, critica o plauso sarà ben accetto e preso in considerazione, e siete tutti ben accetti sulla Cripta per curiosità, domande e approfondimenti vari.
Stay tuned!