Credo che farsi una precisa idea di come stia andando la campagna sia davvero difficile, i media (dunque noi) sanno poco o nulla di ciò che è importante...
Nè bisogna prendere alla lettera i "proclami" (positivi o negativi) dei responsabili militari atteso che è facile immaginare dipingano un quadro più fosco (o più luminoso) per ottenere quanto richiesto...
Mica penserai che davvero l'ISAF possa capillarmente controllare il territorio?! Non ci sono riusciti i Russi, con ben altre forze ed "altri" approcci tattici, figuriamoci l'ISAF...
Dalla "ricostruzione/pacificazione" non si scappa, è una campagna che non si può risolvere solo militarmente (salvo a sposare una dottrina di tipo "imperialista", nel senso che: "ci siamo e non ce ne andiamo più", ma credo che a nessuno faccia gola, in tal senso, l'Afganistan, quanto meno poichè significa combattere ancora per almeno un trentennio a fronte di risorse strategiche non decisive, anzi rapporti costi/ricavi disastrosi).
E' proprio qui il nocciolo: ricostruire e levarli dalle capanne di fango (Kabul, ed altri centri, non è che siano propriamente villaggi di capanne), farli sviluppare, riempirgli la pancia e fargli capire che si sta meglio a casa a pancia piena a vedere serial su una poltrona che non ad andar a zonzo su montagne, a meno 20, con un rpg... Il problema è che non è affatto facile, anche perchè ci sono rilevanti "centri di interesse" (che nulla hanno a che fare con la religione se non strumentalmente), che hanno ragione di temere tutto ciò...
Certo è che fino ad oggi poco è stato fatto, in tanti anni, per rendere autonoma, anche militarmente, la eadership afgana (ammeso che l'attuale sia tale, vedasi i forti sospetti di brogli nelle ultime elezioni), e se non si passa da li...
Insomma, il problema ce lo si doveva porre prima, non era diffile fare un analisi che prospettasse il gran casino che c'è, poi attaccare l'Iraq, e mettere altra carne al fuoco (e che carne!) è stata una genialata... Saddam, a mio avviso, poteva essere addiruttura utile, come nel passato -anni 80-, se al bastone si fosse saputo alternare anche la carota...
Invece si è preferito incorrere in uno degli errori strategici più elementari: dividere le forze (cosa che nelle attuali democrazie occidentali è ancor più grave atteso quanto la gente sia consapevole, sotto certi aspetti, di quanto costano DUE guerre) ed affrontare due "problemi" contestualmente, nel peggiore dei modi, peraltro.