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Riecco Zanetti, il faro della Juve "Ci è mancato"
Cristiano Zanetti, 31 anni, è alla Juve dall'estate 2006
Ranieri lo ritrova dopo 4 mesi
MASSIMILIANO NEROZZI
TORINO
Designato e annullato il giorno del rientro, già tre volte, come un qualsiasi turista sperduto in Thailandia, ora Cristiano Zanetti s’è appuntato una nuova data sul calendario, domenica prossima, 7 dicembre. Da come correva nella partitella di ieri, a Vinovo, finita senza guai ai muscoli, potrebbe essere la volta buona: almeno per rimettere il nome sulla lista dei convocati, e magari il sedere in panchina, a Lecce. La ricomparsa troncherebbe a 119 giorni l’assenza, cioè quattro mesi: degenza ragguardevole per una «distrazione muscolare al terzo superiore della coscia destra», quello che fu il primo guaio diagnosticato il 10 agosto, alla vigilia dell’esordio nei preliminari di Champions League. Da lì in poi, suo malgrado (e della Juve), Zanetti è stato spettatore retribuito, vedendosi in pantofole 21 partite, tra Europa e campionato.
Alla ripresa del lavoro, dopo due giorni di pausa, il centrocampista s’è fatto tutto l’allenamento con la squadra, compresa la partitella finale, sotto gli occhi di Claudio Ranieri e del ds Alessio Secco. Decisamente più avanti degli altri compagni di sventura, come Poulsen, Trezeguet e Salihamidzic, alla prese con un programma differenziato agli ordini del preparatore Andrea Scanavino. Solo palestra e terapie, invece, tanto per completare il bollettino medico, per Camoranesi, Buffon, Zebina, Knezevic e Tiago. Estraendo tutti gli amuleti disponibili, Zanetti dovrebbe finalmente essere tornato tra i giocatori in attività, uscendo da un labirinto allucinante. Si fermò, all’improvviso, già all’inizio di ottobre, quando il rientro pareva questione di giorni, così come s’inchiodò il 7 novembre, pure avviato verso il campo. A complicare le condizioni di salute dell’ex interista sono state alcune ricadute, su muscoli che già in passato ne hanno minato la carriera. «La lesione si è cicatrizzata - spiegò il dottor Riccardo Agricola - responsabile dello staff medico bianconero - e da qui nascono i problemi, perché a volte ciò determina momenti di infiammazione che costringono il giocatore a rallentare il ritmo, temendo di farsi male». Problema che ha levato alla Juve il suo miglior centrocampista, perché questo fu Zanetti, la scorsa stagione: «Faro e metronomo del centrocampo», nelle parole di Claudio Ranieri. Che a ottobre, durante la cena con i parlamentari juventini, confidò la pesantezza dell’assenza, quando sui bianconeri infuriava la bufera: «La verità è che ci manca Cristiano Zanetti». Pensiero ripetuto anche di recente. Lui è quello che s’apposta sempre nel cespuglio giusto quando c’è da difendere, che sa armare i piedi avanzati: più tattico di Sissoko, più tecnico di Poulsen. L’unico della tribù ad avere lanci a lunga gittata, come le due aperture con le quali, di questi tempi, spedì in porta Del Piero contro la Lazio, dentro l’Olimpico della capitale. Uno che, a occhio (compreso quello di Ranieri), pure quest’anno sarebbe stato titolare: «Zanetti non lo cambio con nessuno», disse il tecnico a Pinzolo, parlando del centrocampo appena fabbricato con l’arrivo di Poulsen. E ancora, l’anno scorso, quando Cristiano in un paio di partite accartocciò la concorrenza di Tiago e Almiron: «Lui ci ha fatto quadrare la squadra, per questo gioca», spiegò conciso e chiaro il tecnico. Difatti giocò ventisei partite, non male per uno tormentato dagli infortuni, disturbato solo da uno stiramento primaverile. Quest’anno, invece, non s’è ancora visto: l’aspettano, tra i convocati o in panchina, a Lecce, magari per poi addentare un pezzetto di Milan. Per scudetto e Champions è ancora in tempo.
Beh c'è da dire che se rientra domenica e le fa tutte ne gioca quante l'anno scorso, ma sono molto molto dubbioso.
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La Juventus non dorme: continua a monitorare Trochowski, piace Yaya Tourè ma mica è fatta come sostiene qualcuno. Perché sul centrocampista che ha ormai litigato con il Barcellona (anche se il ragazzo ufficialmente dice di essere contento) è piombato l'Arsenal che vorrebbe unire i due fratellini, lo stesso Arsenal che lo aveva cercato con insistenza prima che l'ivoriano decidesse di scegliere le Ramblas e il Porto Olimpico.
Lo scorso giugno vi avevo parlato di Huntelaar come primario obiettivo del Real Madrid, malgrado ci fosse chi pensava di indirizzarlo verso la Roma (costava non meno di venti milioni ed è già tanto che la rinomata gioielleria Ajax abbia fatto lo sconto). L'operazione è andata a buon finire in queste ore per l' infortunio di Van Nistelrooy, sarebbe stato meglio chiuderla già in estate. Huntelaar ha tutto per esplodere a Madrid, gli unici problemi possono essere rappresentati dai disastri tattici di Schuster, dal mio punto di vista un allenatore assolutamente inadeguato (non ora, ma a luglio quando mi chiesero un parere) per le ambizioni di casa Real. A proposito dei colossi di Madrid, va segnalato che stanno continuando ad avanzare in direzione Schweinsteiger: ci sono stati contatti segreti, almeno due-tre a settimana, il Real è disposto ad allargare la proposta di ingaggio a sei milioni netti a stagione, pur di prenderlo a parametro zero. E' chiaro che a queste condizioni, e il signor Bastian guarda molto al conto in banca se proprio deve congedarsi da Monaco di Baviera, la Juve rischia di defilarsi: non è comunque il momento di tirare le somme.
Da una parte penso, beati i tifosi del real che hanno una squadra che gli compra Huntelaar e gli promette Schweinsteiger e Cristiano Ronaldo, dall'altra però mi dispiace perchè ogni anno si vedono comprare diversi fenomeni però poi vengono a torino e vedono la loro squadra perdere sistematicamente :rotolul: