vuoi che la pensiamo all'opposto proprio su tutto tutto? è un fatto proprio statistico che su qualcosa dovremo pure esser d'accordo :bua:
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Seguendo su Google+ la faccenda di Occupy Wall Street, mi sono reso conto che:
1. tutto il mondo è paese:
http://www.youtube.com/watch?v=lBxPzhXFT6c
2. gli attivisti americani sono perfino più fastidiosi dei nostri.
E ora, per i segaioli di Backstage:
http://i.imgur.com/MeZQk.jpg
poi non dite che non vi voglio bene :asd:
Carrie Worthen si definisce "Liberal Propagandist" :asd:
^this :sisi:
Ma Vespa che da del cafone a Obama? :uhm:
http://tv.repubblica.it/politica/lib...o=&ref=HRESS-1
perché, è vietato dare del cafone a Obama?
no gli si può dare solo dell'abbronzato :asd:
dargli del cafone per una questione del genere è , come dire, ingenuo :fag:
più che ingenuo, uno che fa il cafone è cafone :sisi:
We need to go deeper.
:asd:
sono una vera piaga sti spambot.
'her gracco, qvest'anno il forecast sarà più alten perchè qvi in teteschia il mercato va sehr gut'
'eh, buon per voi, qui in italia va invece mica tanto bene'
'lo zo, infatti ci tocca di pagare anke per foi'
http://t0.gstatic.com/images?q=tbn:A...1D45nGuSPGP7zB
http://media.merchantcircle.com/3387...okay_full.jpeg
die Spiele :rotfl:
Volevo dire che sono molto orgoglioso dei miei colleghi mod :snob:
Del resto ricordiamocela anche come sexy testimone di nozze :sbav:
http://www.woonko.com/wp-content/upl...i-24091119.jpghttp://www.woonko.com/wp-content/upl...ni-2409118.jpg
la impalerei con estrema brutalità :sbav:
ero riuscito bene o male a starmene squisitamente al di fuori da 'sta noiosissima querelle su apple e mica apple, fino a che non ho letto quanto scritto da severgnini in prima pagina del corriere di oggi:
Citazione:
Arrivederci Steve Jobs, ingegnere dei sogni, genio di senso pratico, uomo non facile specializzato in cose facilissime da usare. Non ti hanno assegnato il premio Nobel: troppo difficile collocarti in una categoria. Qualcuno ha scritto che non ci hai lasciato, ti sei soltanto trasferito sulle nuvole «a settare il nuovo iCloud». Sono le consolazioni poetiche del lutto, il modo in cui chi resta s’inventa fili con chi va. Come se certi morti fossero aquiloni, cui non vogliamo assolutamente rinunciare. Steve Jobs è nostro: proprietà collettiva. Appartiene a chi ha scelto da molti anni i suoi prodotti, intuendone la genialità; a chi s’è innamorato di un iPhone o di un iPad solo recentemente, riconoscendo le icone del nuovo secolo; a chi ha lavorato con lui o per lui o contro di lui; a chi scrive questo saluto nella sera lattiginosa di Sa Pa, Vietnam settentrionale, la Cina oltre un fiume, wi-fi che funziona, MacBook Air sulle ginocchia. Tredici etti di metallo e intelligenza che mi tengono compagnia nel mondo. Il primo portatile l’ho acquistato vent’anni fa in California: Powerbook 140, il mio veicolo grigio verso un’Internet ancora in bianco e nero. Il primo computer è stato un Macintosh SE (1987), solido e cubico: ci ho scritto il primo libro. Gli amici chiedevano «Ma è compatibile?», e io rispondevo: con me di sicuro, con Microsoft non m’importa. Ricordi personali, certo. Ma il saluto del mondo, oggi, è la somma di un miliardo di ricordi, tanti sussurri che diventano un tuono riconoscente. Servizi e strumenti non alla portata di tutti? Certo. Ma alla portata di tanta gente, sempre di più. Prodotti costosi? Forse. Ma prodotti unici. Egoismo, piattaforme chiuse? Però con iTunes la musica è rinata, e App Store è il mercato dei sogni a 0,79 €.
Steve Jobs, puoi andartene orgoglioso. Hai cambiato il mondo che hai trovato, e questa è una buona maniera di vivere, per tutti. Hai dimostrato come le industrie possano migliorare la vita della gente; ed è giusto che vengano premiate dai fatturati, quando ci riescono. In trent’anni di mestiere non ti ho mai incontrato di persona, a differenza di altri americani celebri. Non ho mai partecipato ai riti di Cupertino, non ho mai assistito dal vivo alle tue splendide presentazioni egocentriche. Non ho mai acquistato un’azione Apple, anche se sono sempre stato convinto – fin da subito – del prodotto e del progetto. In fondo, non mi dispiace. Steve Jobs e Apple non saranno per me un modo per far soldi ma un modo per spenderne: bene così. Resteranno un’idea un po’ fiabesca. La mela morsicata, come sai, è un classico delle favole. Stay hungry, stay foolish, hai lasciato detto ai ragazzi americani, quando già sapevi della malattia. Restate affamati, restate folli. In tanti – non solo ragazzi, non solo in America – oggi vorrebbero dirti semplicemente: stay, Steve. Resta.
Stay,
Just a little bit longer
We want to play
Just a little bit longer
Ma ormai è tardi, neppure Jackson Browne riuscirebbe a trattenerti. Sei partito per un posto che nessuno conosce. Se riesci a tirarci fuori un’app, mandacela giù: sarà celestiale.
Spoiler:
:asd:
Ha perfettamente ragione, e chiunque dotato di un mezzo grammo di roba in testa lo confermerebbe tranquillamente.
Visto che i suoi discorsi sono forgiati e rifiniti con cura, difficilmente si può parlare di lapsus.
A meno che non si voglia dar ragione alla Bindi di turno, in questo caso Rutelli, per cui se il primo stronzo che passa per strada lancia un mattone nelle gengive a Berlusconi è senz'altro segno della debolezza di questo esecutivo :asd: