Il cine-salottino [tema libero, opinioni e spam] - In lingua originale

No perché invece videogiochi=gente tosta, vero?

Citazione:

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Originariamente Scritto da Davidian

Vedo che non hai letto la mia risposta.

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Ho letto la tua risposta è proprio per questo non capisco il fatto di sottolineare che questo è un forum di videogiochi.
L'importanza data ad un utente di forum sarebbe la medesima anche se fossimo in un forum di freccette. Il fatto che tu abbia sottolineato "forum di videogiochi e di film" a me è sembrato che tu volessi sottolineare che l'argomento del forum era tanto frivolo da ridurre l'importanza degli utenti stessi.

Citazione:

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Originariamente Scritto da MiaPiccolina

Ho letto la tua risposta è proprio per questo non capisco il fatto di sottolineare che questo è un forum di videogiochi.
L'importanza data ad un utente di forum sarebbe la medesima anche se fossimo in un forum di freccette. Il fatto che tu abbia sottolineato "forum di videogiochi e di film" a me è sembrato che tu volessi sottolineare che l'argomento del forum era tanto frivolo da ridurre l'importanza degli utenti stessi.

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Se proprio vogliamo è il forum in sè frivolo, nel senso che è, appunto, un posto di ritrovo. Se la gente và e viene (per qualsiasi motivo) non mi pare che se ne debba fare una tragedia o dire "oddio, ora che se ne è andato tizio, che perdita per questo posto, come faremo ora?"

Citazione:

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Originariamente Scritto da Hellvis 2012

No perché invece videogiochi=gente tosta, vero?

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No, purtroppo anche cazzoni ogni tanto, ma vabbè :asd:

Citazione:

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Originariamente Scritto da Davidian

Se proprio vogliamo è il forum in sè frivolo, nel senso che è, appunto, un posto di ritrovo. Se la gente và e viene (per qualsiasi motivo) non mi pare che se ne debba fare una tragedia o dire "oddio, ora che se ne è andato tizio, che perdita per questo posto, come faremo ora?"

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sbaglierò io, ma il concetto mi pareva esattamente l'opposto.
ovvero: "che dite, finalmente ci siamo liberati di lui una volta per tutte?"

Eh! :sisi:

Ma sai a me cosa cambia :asd:

Da lurkatore seriale di Oggi ho Visto, perdonandogli lo "sciovinismo cinematografico" trasudante dalle sue recensioni, Alastor era un valore aggiunto della sezione :sisi:
Cosi' come paradossalmente lo è Mia Piccolina.
Certo, dei suoi pareri mi fido tanto quanto della vagina di un travone, ma almeno dai suoi interventi, e da quelli di Alastor, si accende spesso un vivace :asd: dibattito.

Aridatece Alastor!

quoto Zero

Ah, sono iniziate le riprese in Interstellar. :pippotto: :vojo:
Strano non vedere Pfister come DOP. :uhm:

Lo conosco da mesi ma.. quando ce vo' ce vo':

Buonismo: il cancro della verità

Stiamo per descrivere un vizio tipico di questi tempi, del quale ben pochi possono dirsi esenti. Il buonismo è un vero e proprio virus che si manifesta in forme più o meno acute e del quale tantissimi sono i portatori sani.

Spoiler:

Buonisti sono sempre e solo gli altri. Il buonismo è un vizio la cui ammissione è un tabù, pena l’emarginazione e la derisione. Se da un lato l’inclinazione al cinismo (che del buonismo, in fin dei conti, è il rovescio della medaglia) incute sempre una sottile ammirazione, quasi un timore reverenziale, il buonista sarà sempre e solo una buffa e patetica macchietta, incline alla retorica dell’accondiscendenza, del sorriso facile, dei buoni sentimenti, del compromesso inteso soltanto nella sua accezione nobile.

Ciononostante il buonismo è la vera malattia morale di questo secolo perché si ricollega alla decadenza dei tempi attuali, a quella paralisi della volontà, quell’inettitudine borghese che, all’inizio del secolo scorso, stimolò la riflessione di giganti della narrativa come Kafka, Musil e Svevo.

Il buonismo è la declinazione nazional-popolare del “pensiero debole”, del politically correct anglosassone, del relativismo teoretico e morale. Il buonista è un uomo tarato da una pugnace ossessione per gli altri, per tutto ciò che è altro in senso sia personale che ideale, sia concreto che astratto. Da un lato è convinto che l’erba del vicino sia sempre più verde, dall’altro, poiché gli è stato insegnato che l’invidia è un difetto, deve ostentare ammirazione per quel vicino. Non è un uomo sicuro di sé, affatto: nasconde dietro sorrisi, i suoi assillanti sensi di colpa, è terrorizzato dall’idea di non essere apprezzato.

Il buonista è continuamente alla ricerca di mediazioni e, non credendo nell’esistenza di una Verità ultima, dovrà adeguarsi alle tante verità contingenti che individua intorno a sé. Anche a livello mentale è fondamentalmente un pigro e parla per slogan, per luoghi comuni, per “sentito dire”, non è incline alla riflessione profonda, né alla messa in discussione delle sue piccole certezze quotidiane. Un po’ come il dottor Adattati, protagonista del racconto Un uomo tranquillo di Stefano Benni, che ha “una sola idea chiara, irrinunciabile, trainante: non avere idee”. All’arrivo del nuovo capoufficio Adattati va nel panico, al pensiero di dover rinunciare alle abitudini e ai discorsi del precedente dirigente (“una vaga misoginia con sospette fantasie lolitiche, il gusto della citazione latina, la pipa, le scarpe inglesi, la squadra del Deportivo, l’attore B., il conducatore televisivo T., le barzellette un po’ spinte, i temperini a ghigliottina, la sfiducia nei medici e i discorsi sull’ulcera”) cui si era camaleonticamente adeguato.

Il buonista manifesta spesso sentimenti o ideali umanitari, tuttavia lo fa soprattutto per dare una buona immagine di sé. Non ha una vera consapevolezza degli effetti delle proprie azioni: il vecchio aforisma “Di buone intenzioni è lastricata la via dell’inferno” (Samuel Johnson) gli è del tutto estraneo. La qualità indiscussa del buonista è quella di non adirarsi quasi mai, eppure qualora gli capiti di essere sbugiardato, è facile vederlo in preda al panico o all’isteria, oppure rimanere silente e attonito. La sua etica non è mai fondata su Verità oggettive, quanto sullo spirito dei tempi, al quale tende ad attenersi in modo maniacale e quasi dogmatico, e in nome del quale sa ergersi, quando vuole, a severo censore e fustigatore di costumi. È forte coi deboli e debole coi forti.

Il resto lo trovate googlando..

Maronna che tamarrata, praticamente 300 in salsa russa :bua:
http://www.youtube.com/watch?v=l5q8yiXK69I

Qualche asian fag lo conosce?
https://encrypted-tbn1.gstatic.com/i...OX5szJl9IOHbFG

io sono un cinico buonista :asd:
cmq hellvis altro che asian fag, e' un film imprescindibile per il cinema mondiale , tie'

Dobbiamo scegliere il proprio allineamento stile D&D? :asd:

Citazione:

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Originariamente Scritto da Alfio

io sono un cinico buonista :asd:
cmq hellvis altro che asian fag, e' un film imprescindibile per il cinema mondiale , tie'

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sì infatti, è un super classico.

Citazione:

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Originariamente Scritto da Alfio

io sono un cinico buonista :asd:
cmq hellvis altro che asian fag, e' un film imprescindibile per il cinema mondiale , tie'

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eh lo so, 4 stelle mica per caso dal Sommo.

Citazione:

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Originariamente Scritto da Davidian

Dobbiamo scegliere il proprio allineamento stile D&D? :asd:

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Caotico Malvagio :caffe:

Citazione:

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Originariamente Scritto da Nevade

Caotico Malvagio :caffe:

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Ci sta :snob:

Io scelgo caotico neutrale :fuori:

Caotico cazzeggio :snob:

Dopo essermi rivisto L'Ultimo Samurai l'altro ieri ecco che mi capita di vedere Emperor e giù ancora con la cultura giapponese.
Una produzione tutta giapponese ma con un regista inglese e con protagonisti due attori americani, Matthew Fox e Tommy Lee Jones. Quest'ultimo nei panni del Generale Douglas MacArthur, mandato in giappone, dopo la fine della guerra per guidarne la ricostruzione.

La trama è intrigante; MacArthur ed il suo collaboratore, il generale Bonner Fellers, dovranno indagare sull'imperatore Hirohito e decidere se arrestarlo per crimini di guerra. Una decisione delicata per il futuro del giappone, infatti l'imperatore è ancora venerato dal suo popolo come un dio, nonostante il fatto che il paese è ridotto in rovina ed alla fame.
Fellers avrà il suo ben da fare, perché ovviamente non si tratta di una semplice indagine, ma di una profonda comprensione delle tradizioni millenarie del Giappone.

Ottima ricostruzione storica di fatti avvenuti realmente. Ovviamente c'è anche un pò di romance che però non da affatto fastidio, anzi rende molto più intrigante la ricerca di Fellers.

Ottimo film.

er foco d'agosto :rotfl:

Citazione:

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Originariamente Scritto da MiaPiccolina

Dopo essermi rivisto L'Ultimo Samurai l'altro ieri ecco che mi capita di vedere Emperor e giù ancora con la cultura giapponese.
Una produzione tutta giapponese ma con un regista inglese e con protagonisti due attori americani, Matthew Fox e Tommy Lee Jones. Quest'ultimo nei panni del Generale Douglas MacArthur, mandato in giappone, dopo la fine della guerra per guidarne la ricostruzione.

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si ma farsela con due film americani è da :facepalm:

:rotfl:

Citazione:

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Originariamente Scritto da Alfio

si ma farsela con due film americani è da :facepalm:

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Il primo è una produzione USA-Giappone, il secondo solo Giappone... e l'ho pure scritto.

mavvedeteKurosawa

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Originariamente Scritto da nobu_

http://www.youtube.com/watch?v=rS8zOLOcPMQ

http://i.imgur.com/tPznJhN.gif

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una valanga di copertine fb in arrivo :asd:

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Originariamente Scritto da oas

mavvedeteKurosawa

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Se lo scrivevo io arrivava di corsa qualcuno a dirmi che il cinema giapponese non si ferma a Kurosawa... :bua:

Kurosawa è già fin troppo mainstream :tsk:

Ognuno ha il suo feticcio orientale:sisi:

kiyoshi kurosawa.

Owned.

:rotfl:

Kurosawa is the new Anderson :asd:

:asd:

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Originariamente Scritto da Hellvis 2012

No perché invece videogiochi=gente tosta, vero?

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Il fatturato dell'industria dei videogiochi surclassa quello del cinema da qualche anno, quindi si, è gente tosta :asd:

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Originariamente Scritto da Chiwaz

Il fatturato dell'industria dei videogiochi surclassa quello del cinema da qualche anno, quindi si, è gente tosta :asd:

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Ma non era sbagliato valutare la qualità di un prodotto dal successo o meno commerciale? :pippotto:

"tosto" non significa "di qualità".

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Originariamente Scritto da MiaPiccolina

Se lo scrivevo io arrivava di corsa qualcuno a dirmi che il cinema giapponese non si ferma a Kurosawa... :bua:

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A parte il trolling magistrale su Kurosawa figlio ( :asd: ), quel qualcuno avrebbe anche ragione! Ma qui si va per gradi: al momento non è che ti serva sapere dove il cinema giapponese si ferma, ma da dove parte! :asd:

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Originariamente Scritto da Mikk

Ma qui si va per gradi: al momento non è che ti serva sapere dove il cinema giapponese si ferma, ma da dove parte! :asd:

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Ditemi magari per dove passa... :asd:

Link schifoso et raccapricciante:

http://www.listal.com/list/totally-f...-films-disturb

Me ne mancano pressapoco tutti.