Film o documentario?
Visualizzazione Stampabile
A parte che un documentario è un film, comunque è fiction. Van Damme interpreta Van Damme, ma il personaggio è comunque costruito e ha attorno una storia inventata.
Ahhh Dante Lam. L'ultimo Fire of conscience non mi piacque granché, ma The sniper era veramene figo.
fire of conscience non piacque neanche a me ma questo merita, solita confezione di lusso, bella storia, ottime scene d'azione, violenze quanto basta e cupo cupo cupo (dopo aver visto al far east almeno 10 film in 3 giorni con finale buonista questa è una cosa che ho apprezzato parecchio)
Io sono scappato dopo 5 minuti di Underwater love :bua:
Visto oggi Confessions... tanta roba, tensione mentale a mille, svenimenti in prima galleria pure :asd:
ecco il solito pregiudizio facile facile.
Ma chi Lynch? quello dei nani che danzano contro tempo e delle tende rosse? quello delle ciccione che lesbicano? QUELLO CHE FA FILM STRANI, ONIRICI, FILM PARTICOLARI???
A differenza di quel poco che ti è entrato del cinema Lynciano questo film è uno dei più rappresentativi del suo stile nonché della sua poetica.
<<The Elephant Man è quella dissolvenza in nero che introduce l’oscura vertigine striata di claustrofobia; siamo in un circo. Ecco a voi l’uomo elefante: una forma diversa che spia il mondo dalla sua gabbia/prigione, attraverso il buco della serratura dell’anima. Il suo volto non è come il nostro, non come il tuo; protuberanze si arrampicano sulla pelle per sfigurarla alla maniera di una losca stregoneria. Il suo volto è in realtà il mondo di David Lynch: un’epilessia loscamente perpetua, che non disdegna di ruotare su sé stessa ostentando il disprezzo per il cinema, l’arte, la vita normale. Più che il lynchiaggio di un mondo, la puntigliosa vivisezione dell’animo: ancora una volta, prematuramente rispetto a BLUE VELVET e LOST HIGHWAYS, incappiamo nel tetro miracolo laico di un’immagine dritta all’inconscio. Questo film è l’occhio distratto che guarda ma non vede, dissolvendosi davanti a sé la reale prospettiva: la macchina da presa non è la pupilla della folla scalpitante, non quella dell’umanissima cura medica né il cordoglio la speranza la lacrima. No: è l’occhio del mostro, che della sua stessa distorsione vive e si nutre, fino ad alterare perfino l’elemento cromatico stravolgendolo (il bianco&nero alla Edgar G. Ulmer). La vita trasparente, routinaria, quotidiana (…normale?) da una parte, The Elephant Man dall’altra: uno splendido DETOUR attraverso i territori dello schermo, lastricando ogni particella visiva di seme onirico pronto a fiorire o disperdersi – ma in fondo che importa? Un’opera maledetta che squarcia il sipario sullo sfondo sociale spruzzandolo di sfocata perfezione, resuscita uno splendido Frankenstein, stempera nel grottesco, affoga in un pianto disperato. Nel film di Lynch noi siamo gli uomini e rendiamo elefante chi barcolla nello spazio della nostra percezione, senza con noi forzatamente omologarsi; e per una volta lo sguardo è restituito –giustizia è fatta-, è l’elefante che timidamente ci scruta e giudica, ce lo prendiamo in pieno ed ingoiamo il nostro stesso dolore lancinante. Il rivoltamento della percezione ci trafigge – ma non è forse lo sguardo e le sue (dis)articolazioni il cuore pulsante di Lynch? Il suo filmico impazzimento procede molto oltre il semplice film: rinunciando ad essere meravigliosamente incomprensibile, oppure brillantemente (il)lineare, quello che può sembrare un compromesso con l’industry (Hurt, il giovane Hopkins) è il primo dei suoi insuperati, straordinari capolavori. Il Tod Browning del cinema irreale, dissolutoria apparenza rannicchiata sotto la pupilla di un freak; difficile parlarne, spiegare, decifrare. Il mostruoso John Merrick è esistito sul serio, se vi interessa, ed alla fine, solitario in mezzo alla folla, leverà il suo urlo lancinante: “Sono anche io un essere umano!”. Infatti siamo noi l’elefante, il lynchiano disinteresse tramico si ricongiunge per ringhiarcelo nell’orecchio con la crudeltà di un bisbiglio stravolto: ognuno è l’elefante nell’occhio di chi guarda>> Emanuele Di Nicola (/www.spietati.it)
beati voi che potete seguire il far east :( ma ditemi un po che cosa sta combinando Johnny To?
Non vedo l'ora che esca da noi,avevo letto tempo fa che si parlava di giugno,vedremo...Citazione:
Visto ieri 13 Assassins di Miike.
Passando al film: stupendo. La cosa che ho gradito di più, da buon fan di Miike, è il continuo cambio di registro, sempre sul passo del "Non sai mai cosa aspettarti da lui". In questo caso si passa da un'introduzione della vicenda sull'horror andante (c'è un pezzo che pare preso di peso da Imprint), a una parte centrale di costruzione della scena madre che rasenta, riuscendoci appieno, l'epica dei sette samurai, fino a una conclusione di action totale, intrattenimento ed epicità allo stato puro. Questa terza parte è l'oro colato della sboroneria di stile (il cammino delle sade è roba da eiaculazione lampo), tutt'altra classe rispetto a un Suker Punch qualunque. Non prende il punteggio pieno solo per due o tre bambinate ogni tanto. Ma per me, al momento, miglior film del 2011.
unterwater love è uno di quei film da amare o odiare, penso che per apprezzarlo si possa solo lasciarsi andare al nonsense, alle situazioni assurde e provocatorie e alla splendida fotografia di doyle.
Confessions non mi è piaciuto come spiegai a suo tempo. Esteticamente figo ma anche paraculo mentre nei contenuti è inumano in maniera programmatica, pollice giù "teorico" per me. comunque sono sicuro che sarà tra i film premiati al far east
http://www.terminalvideo.com/images/...319049_lrg.jpg
Visto per la prima volta, il tema trattato è molto curato, grandissime interpretazioni ma non è ( IMHO ) tra i miei film preferiti di Spielberg anche perchè risulta piuttosto pesantuccio e poco scorrevole :sisi:
E continuiamo con i soliti banalissimi ed evitabili commenti che non centrano un cavolo col topic :facepalm:
http://www.vivacinema.it/img/dogtooth_uk.jpg
Dogtooth di Yorgos Lanthimos.
Eh... e che vi dico mo?
La prima cosa che mi viene in mente è "Se Haneke avesse fatto commedie" (ma anche no) morboso e fastidioso nonostante la leggerezza con cui affronta un racconto distopico e grottesco, finale alla Guy Ritchie dei bei tempi che decostruisce ogni volontà di progressione narrativa (ma anche no).
Resta una satira atemporale e anormale sulla famiglia (ma anche no) la società (ma anche no) e Dio sa cos'altro (ma anche no).
Insomma consigliato (ma anche no).
http://4.bp.blogspot.com/_xZ7BYAiHgX...e-download.jpg
Mi è piaciuto, non saprei se si può definirlo lo Scarface di Jackie Chan con la piccola ma sostanziale differenza che JC è sempre JC e quindi ovviamente quel che fa è per il bene e non per il male :asd: però mi è piaciuto.
Ma perchè in ognuno dei suoi film il suo personaggio si chiama Jackie Chan in italiano? :asd:
No ridere no, men che meno provocare risate anzi, ma resta uno strano equilibrio che fa molto "non so bene dove andare a parare e magari non voglio manco andare a parare quindi tengo tutto e niente nel mezzo" che non so, molte volte funziona (ma anche no).
Haneke magari ci riesce, questo un po meno.
http://img211.imageshack.us/img211/4...1992bluray.jpg
E con oggi iniziato a (ri)vedere la trilogia di Rodiguez, partendo da quello che giudico il più bel capitolo, ovvero il primo, El Mariachi, semplice ma ben girato, oltretutto preferisco questo ( sconosciuto ) protagonista ad Antonioi Banderas :asd:
Il paragone neppure sussiste. La trilogia dovrebbe essere valutata nell'insieme e nella esclusiva visione registica. Desperado è uno fra gli action più belli degli anni novanta ma è impossibile preferirlo al prequel/sequel. Diversi termini, altre tempistiche, un solo obiettivo.
Guarda Seblon, in parte condivido il tuo pensiero, anche perchè mi piace questa trilogia e li reputo abbastanza diversi tra di loro
http://img809.imageshack.us/img809/6593/desperado.jpg
Infatti questa sera mi sono visto il secondo ( Desperado ), poichè è mia intenzione valutare la trilogia nel suo complesso e non nel singolo capitolo ;)
E qui posso nuovamente darti ragione Seblon, questo Desperado me lo ricordavo poco ( e male ) ed oltre a sfoggiare una gran bel cast si è rivelato esser davvero un ottimo action, sia nelle scene d'azione sia nei dialoghi ( le brevisime parti con Buscemi e Tarantino sono assolutamente fantastiche :asd: )
e poi in desperado cè salma hayek,basta e avanza questo :asd:
Anche mia :asd:
Il film mi è piaciuto, me lo sono goduto pienamente, ma penso sia il primo lavoro di Miike da me visto che non mi "stupisce" per qualche motivo, bello o brutto.
La sequenza del cammino delle spade ha esaltato anche me comunque, mi ha un po' ricordato il Kikuchiyo di Kurosawa :asd:
In che senso "ultimi"? Il Miike da cassetta è un bel po' che se ne è andato, i due Crow's Zero e Yattaman sono progetti molto equilibrati in sé e anche lo stesso zoppicante God's puzzle non è minimamente paragonabile a nulla pre-Sukiyaki. Certo, Zebraman 2 mi manca, ma direi che è stata una parentesi dovuta al fatto che fossimo nel 2010, un apostrofo goliardico.
Che comunque poneva un accento molto più a tono rispetto a questo 13 Assassins che gode sicuramente del suo tocco (ci mancherebbe) ma mi è sembrato muoversi comunque su binari meno parabolici rispetto al suo modo di fare, qualunque sia il tiro che scegli di usare per il film.
Poi te l'ho detto, può essere una mia impressione e posso aver detto l'ultima delle cazzate eh.
http://www.mediashopping.it/is-bin/i...9/229421_O.jpg
Non chiedete :bua:
Zac Efron per me rimarrà solo la versione giovane di Simon Tam :rullezza:
beh mikk ha citato tutti film che fanno parte del miike mainstream ma che hanno comunque buone dosi di follia al loro interno (e zebraman 2 si allinea con questi su entrambi i fronti). con 13 assassins ha dimostrato di saper adattare il suo stile per un film in costume sorprendentemente serio. per me è stata un ennesima prova del suo talento. ora ho fiducia, ma non so davvero cosa aspettarmi dal remake IN 3D di quel capolavoro tragicissimo che era seppuku di kobayashi
http://i1194.photobucket.com/albums/...ano_bluray.jpg
C'ERA UNA VOLTA IN MESSICO
completata la trilogia col capitolo più fiacco e meno divertente dei 3 ( IMHO ) che si riprende solo grazie al grande Johnny Depp e alle spassossissime scene d'azione ( pistoleroooooooo )
L'amico del giovane pozzetto all'incontrario è un nerd sfigatissimo che rimorchia la preside della scuola di Zac Efron parlando in elfico e andando in giro con memorabilia dei film di cult, come guerre stellari, il signore degli anelli e altro. Questa è la cosa più nerd del film.
Per il resto non è nemmeno terribile come filmetto, ma si può dirlo di roba molto ma molto migliore :sisi:
E continuiamo il mio personalissimo Rodriguez moment con :
http://www.buzzfocus.com/wp-content/...achete-brd.jpg
Machete
Comprato in Germania e visto in lingua originale ( l'italiano non c'è nel blu-ray ), mi sono fatto un casino di risate, le scene di azione sono fantastiche, questo è il migliore film del regista messicano dopo Sin City poi Danny Trejo è troppo forte :rotfl: