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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
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Originariamente Scritto da
MIK0
Però con questo ragionamento è come prendere in ostaggio il mercato e dire, fai come diciamo noi oppure vai in malora. Un sistema sbagliato e scorretto non può essere mantenuto solo perché fa comodo.
Inoltre mi citi il cinema, che pure sta soffrendo, e dubito che campino solo sulle vie alternative. Gli introiti pubblicitari sono il motivo per cui spesso buoni prodotti spariscono perché non rendono abbastanza. Io inizierei a cambiare come vengono spesi i soldi, ad esempio non pretendere di vendere milioni di copie solo per ripagare la pubblicità che si è portata via un terzo delle spese totali.
Il deteriorarmente non è determinante, nel momento in cui io me ne separo. La copia dovrebbe essere intesa come sempre utilizzabile e senza scadenza, ma trasferibile. Se produci qualcosa da cui mi separo così facilmente, tanto da impattare le vendite a prezzi rilevanti, probabilmente il problema è un altro.
Ma io ragiono da consumatore: mi conviene (ipoteticamente) ottenere la liberta' di rivendere l'usato se questo significa una contrazione del mercato, con minor numero di produzioni e/o offerte e prezzi meno aggressivi?
Ma tanto so gia' la tua risposta :)
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
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Originariamente Scritto da
Kemper Boyd
Ma io ragiono da consumatore: mi conviene (ipoteticamente) ottenere la liberta' di rivendere l'usato se questo significa una contrazione del mercato, con minor numero di produzioni e/o offerte e prezzi meno aggressivi?
Ma tanto so gia' la tua risposta :)
Vero, sei un consumatore. Purtroppo in quasi tutti i campi di mercato il consumatore se la piglia in quel posto da decenni e nessuno si lamenta.
Ora facciamo la rivoltà con Steam e sull'usato? Io non scenderei in strada per così poco (per un servizio che per ora mi coccola dopotutto), ma per cose ben più gravi, su cui nessuna corte si è mai mossa...
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
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MIK0
Io non ne faccio una questione di vantaggi, ma di libertà di scegliere come usare ciò su cui si è speso.
Non vedo perché chi l'ha prodotto ci debba guadagnare più volte, è come pagare più volte una tassa.
Mettiamola così:
Se tu lunedì vai al cinema, com'è che non puoi rivendere il biglietto a me il martedì per vedere lo stesso spettacolo, e io a mia volta il mercoledì a mio cugino? eppure anche quella è un opera digitale che può essere riprodotta un numero infinito di volte...
Ribatterai 'eh, ma che c'entra, quello è un biglietto valido per una persona per un solo spettacolo!' il che però non è molto diverso da una licenza software valida per una persona e un numero di "spettacoli" illimitati.
Se su uno è perfettamente accettabile che possa essere stampigliato sopra un bel NON CEDIBILE perchè sull'altro diventa un crimine efferato?
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Originariamente Scritto da
MIK0
GOG. Già funziona sulla fiducia, perché le copie drm free sono tranquillamente trasferibili.
No che non lo sono; sono "tranquillamente piratabili", che è diverso.
Un conto è andare sulla fiducia, un conto è essere obbligati per legge a prendersela pure in saccoccia: se non altro adesso se io voglio passarti i giochi del mio account GOG non sono legalmente autorizzato a guadagnarci pure dei soldi sopra... pensi seriamente che GOG, così com'è ora, possa possa funzionare con un modello del genere?
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Originariamente Scritto da
MIK0
Chiavi registrabili e Humble bundle.
Giò ora danno chavi steam. Andranno quindi gestite da steam. Da li dovranno essere sganciate per poterle ridistribuire. Loro sono intermediari.
No che non sono intermediari, al contrario... la transazione l'hai fatta direttamente con loro, i soldi non li ha presi mica Steam; quella nasce come chiave secondaria di comodo (non è garantito ci sia al 100%), a che titolo dovrebbe essere cedibile quella licenza lì e non l'altra trattata direttamente da HB?!
E di nuovo, la chiave Steam non è legata nè all'acquirente originario nè al venditore originario, quindi si ritroverebbero con la costrizione di far vendere a te qualcosa di cui non sanno nemmeno se avevi licenza in prima battuta.
Ripeto: la fate troppo facile, una cosa del genere cambierebbe drasticamente il modo in cui funzionano certe cose, e non sono del tutto sicuro sarebbe in meglio...
Per inciso, la famosa sentenza da cui nasce tutta questa discussione e di cui il consumatore finale si batte fiero il petto, non è stata fatta per lui, e non è detto che si applichi a lui: Ha solo dato ragione alle modalità di esercizio di una azienza simil-Gamestop che tratta, e lucra, sulla compravendita di licenze software professionali. Meditate...
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
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Originariamente Scritto da
LarsenB
Per inciso, la famosa sentenza da cui nasce tutta questa discussione e di cui il consumatore finale si batte fiero il petto, non è stata fatta per lui, e non è detto che si applichi a lui: Ha solo dato ragione alle modalità di esercizio di una azienza simil-Gamestop che tratta, e lucra, sulla compravendita di licenze software professionali. Meditate...
This, e condivido il resto del post :sisi:
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
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Kemper Boyd
Ma io ragiono da consumatore: mi conviene (ipoteticamente) ottenere la liberta' di rivendere l'usato se questo significa una contrazione del mercato, con minor numero di produzioni e/o offerte e prezzi meno aggressivi?
Ma tanto so gia' la tua risposta :)
Dipende quanto ti interessa la tua libertà ed eventualmente quella di chi verrà dopo di te e barattarla per un futuro incerto.
Ma tanto so gia' la tua risposta :)
Inoltre chi dice che l'usato porterà a quello, se non la paura che viene messa da qualcuno? Magari tornerà semplicemente ad un nuovo stato delle cose, regolamentato diversamente.
Sì parla che vengono prodotti tanti giochi fotocopia, magari si tornerà a rischiare perché non ci sarà più una disparità tra chi rischia e chi vive di rendita. Quindi produzioni migliori e innovative.
I prezzi non per forza dovranno essere più aggressivi, perché non è detto che ci saranno più costi e meno vendite e magari si riorganizzerà lavoro e spese che ora chiaramente sono fuori luogo e non ad interesse di prodotto e consumatore.
Nel momento in cui non basta più convincere qualcuno a comprare che il tuo lavoro è finito, forse le cose potrebbero prendere una piega migliore.
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Originariamente Scritto da
Glorfindel75
Vero, sei un consumatore. Purtroppo in quasi tutti i campi di mercato il consumatore se la piglia in quel posto da decenni e nessuno si lamenta.
Ora facciamo la rivoltà con Steam e sull'usato? Io non scenderei in strada per così poco (per un servizio che per ora mi coccola dopotutto), ma per cose ben più gravi, su cui nessuna corte si è mai mossa...
Senza scendere in strada, non si può semplicemente farsi sentire quando serve? Non si escludono le due cose.
Non è la rivolta con steam. Si mettono a posto leggi sbagliate (o mancanti) e poi steam si adeguerà come sempre. Siam lì a prendere sempre in giro Game che sarà pieno di soldi, dobbiamo piangerci addosso se gliene si lascia qualcuno in meno?
Citazione:
Originariamente Scritto da
LarsenB
Mettiamola così:
Se tu lunedì vai al cinema, com'è che non puoi rivendere il biglietto a me il martedì per vedere lo stesso spettacolo, e io a mia volta il mercoledì a mio cugino? eppure anche quella è un opera digitale che può essere riprodotta un numero infinito di volte...
Ribatterai 'eh, ma che c'entra, quello è un biglietto valido per una persona per un solo spettacolo!' il che però non è molto diverso da una licenza software valida per una persona e un numero di "spettacoli" illimitati.
Se su uno è perfettamente accettabile che possa essere stampigliato sopra un bel NON CEDIBILE perchè sull'altro diventa un crimine efferato?
Non centra ma non per quel motivo.
Il biglietto è per una singola proiezione. Proiezione che deve avvenire e per farlo occorre qualcuno. E porta via un posto. Costa nel momento in cui avviene.
Un prodotto acquistato ed eseguito da chi lo possiede, richiede solo lui per andare. Non ha mai avuto limiti temporali. Non porta via la possibilità a qualcuno. Non costa più.
Poi vabbe, io sarei per il biglietto del cinema che vada a contribuire alla spesa per l'eventuale dvd/bluray che a sua volta dovrebbe dare diritto alla fruizione di qualunque edizione futura del titolo, con eventuale aggiunta in caso di ulteriore lavoro (gratis le riedizioni, mini spesa per versioni migliorate). Si dovrebbe pagare solo il lavoro e non tutte le volte da capo anche quello che è venuto via gratis.
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Originariamente Scritto da
LarsenB
No che non lo sono; sono "tranquillamente piratabili", che è diverso.
Un conto è andare sulla fiducia, un conto è essere obbligati per legge a prendersela pure in saccoccia: se non altro adesso se io voglio passarti i giochi del mio account GOG non sono legalmente autorizzato a guadagnarci pure dei soldi sopra... pensi seriamente che GOG, così com'è ora, possa possa funzionare con un modello del genere?
In teora non doveva funzionare neanche quel modello, ed invece. Così come le protezioni dovrebbero migliorare le vendite, salvo essere smentiti, ed invece stavano contribuendo ad ammazzare il mercato (e nessuno dall'alto le ha vietate anche se era nell'interesse di tutti).
Qual'è il problema nel poterci guadagnare su soldi? Uno si separa da qualcosa che ha pagato e se nel farlo mette in crisi il mercato di origine forse significa che o i prezzi o l'offerta del primo sono sbagliati. E questo vale con qualunque prodotto, anche fisico e usurabile. O va bene solo se rimane una cosa ristretta, quindi non per il motivo ma per l'entità?
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Originariamente Scritto da
LarsenB
No che non sono intermediari, al contrario... la transazione l'hai fatta direttamente con loro, i soldi non li ha presi mica Steam; quella nasce come chiave secondaria di comodo (non è garantito ci sia al 100%), a che titolo dovrebbe essere cedibile quella licenza lì e non l'altra trattata direttamente da HB?!
E di nuovo, la chiave Steam non è legata nè all'acquirente originario nè al venditore originario, quindi si ritroverebbero con la costrizione di far vendere a te qualcosa di cui non sanno nemmeno se avevi licenza in prima battuta.
Ripeto: la fate troppo facile, una cosa del genere cambierebbe drasticamente il modo in cui funzionano certe cose, e non sono del tutto sicuro sarebbe in meglio...
Per inciso, la famosa sentenza da cui nasce tutta questa discussione e di cui il consumatore finale si batte fiero il petto, non è stata fatta per lui, e non è detto che si applichi a lui: Ha solo dato ragione alle modalità di esercizio di una azienza simil-Gamestop che tratta, e lucra, sulla compravendita di licenze software professionali. Meditate...
Se la licenza esiste si deve poter passare. Da dove arriva è ininfluente, ritorna semplicemente allo stato originale. Se vuoi garanzie si torna al discorso drm.
Gamestop non è sbagliato perché vende usato, è sbagliato per le politiche che ha. L'usato te lo potevi vendere da solo.
La pigrizia ha fatto accettare ciò che non avremmo fatto scambiandoci le cose da persona a persona. E anche nello stato attuale, danneggia il consumatore, non lo sviluppatore e non più di quanto lo avrebbe fatto il singolo.
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Cambiate topic voi e i vostri wot
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
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Originariamente Scritto da
MIK0
Se la licenza esiste si deve poter passare. Da dove arriva è ininfluente, ritorna semplicemente allo stato originale. Se vuoi garanzie si torna al discorso drm.
Gamestop non è sbagliato perché vende usato, è sbagliato per le politiche che ha. L'usato te lo potevi vendere da solo.
La pigrizia ha fatto accettare ciò che non avremmo fatto scambiandoci le cose da persona a persona. E anche nello stato attuale, danneggia il consumatore, non lo sviluppatore e non più di quanto lo avrebbe fatto il singolo.
La licenza allo stato originale è del legittimo proprietario del software... quindi di chi lo immette sul mercato.
Per un software attivo attualmente sul mercato, la licenza serve per avere introiti a chi la vende, non a chi la "acquista".
Ripeto: una cosa è parlare di rivendita di license "usate" per prodotti non più supportati o attivi (vedi il software professionale che viene migliorato con versioni successive o tutti quei software che vanno in base alla legislazione del momento, come quelli ingegneristici: in questo caso alla casa madre in effetti frega ben poco se tu la rivendi... ma chi la compra? Uno di poche pretese sicuramente), un'altra è per prodotti attivi in termini di entrate economiche. E nel DD la tua licenza ti rende competitor (senza averne diritto) di chi detiene il diritto sul software (non è tuo).
Gamestop non sbaglia politica (e qui mi becco gli insulti): per avere un negozio che permetta di fare legalmente compravendita di usato, ci impiega risorse, per cui lei decide il mercato che vorrebbe.
Il problema è la gente che alimenta quel mercato, non Gamestop. E se Gamestop ha successo... amen. Colpa nostra. Inutile lamentarsi è come andare per strada a gridare ad alta voce "CAPRE, SIETE TUTTE CAPRE". Tu lo fai, o no?
Ricordiamoci che il VG non è un bene essenziale: se la politica adottata da Gamestop è sbagliata, lo dovremmo tutti vedere. E comunque non frega nessuno quella catena: tu accetti di stare al gioco loro o di non parteciparvi.
Il carburante è un bene essenziale: lì c'è qualcosa di marcio invece.
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
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Originariamente Scritto da
Glorfindel75
La licenza allo stato originale è del legittimo proprietario del software... quindi di chi lo immette sul mercato.
Per un software attivo attualmente sul mercato, la licenza serve per avere introiti a chi la vende, non a chi la "acquista".
Ripeto: una cosa è parlare di rivendita di license "usate" per prodotti non più supportati o attivi (vedi il software professionale che viene migliorato con versioni successive o tutti quei software che vanno in base alla legislazione del momento, come quelli ingegneristici: in questo caso alla casa madre in effetti frega ben poco se tu la rivendi... ma chi la compra? Uno di poche pretese sicuramente), un'altra è per prodotti attivi in termini di entrate economiche. E nel DD la tua licenza ti rende competitor (senza averne diritto) di chi detiene il diritto sul software (non è tuo).
Una volta che la licenza è in giro, non prendono più soldi in ogni caso. Tu consumatore che non la usi, ci perdi. Sei l'ultimo anello della catena e rimani con tutti i costi a tuo carico. Se hai un'attività e vuoi chiuderla, l'acquisto che hai fatto delle licenze assume valore zero. Cedi la licenza, e compensi. Se dovessero vendere una licenza nuova ogni volta, ci sarebbero licenze pagate e non utilizzate su cui loro ottengono un guadagno che non meritano. Magari diventi competitor, ma vuoi eliminare la concorrenza tramite la legge? Magari è tempo che anche il consumismo digitale finisca, si vedono i benefici portati da quello fisico.
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Originariamente Scritto da
Glorfindel75
Gamestop non sbaglia politica (e qui mi becco gli insulti): per avere un negozio che permetta di fare legalmente compravendita di usato, ci impiega risorse, per cui lei decide il mercato che vorrebbe.
Il problema è la gente che alimenta quel mercato, non Gamestop. E se Gamestop ha successo... amen. Colpa nostra. Inutile lamentarsi è come andare per strada a gridare ad alta voce "CAPRE, SIETE TUTTE CAPRE". Tu lo fai, o no?
Il problema è il publisher e chi decide il prezzo di vendita. Che spinge molti a fare i salti mortali anche per cinque euro.
Non si avrebbe un mercato dell'usato così attivo se non ci fossero prezzi di vendita spropositati e titoli che puoi riportare in una settimana senza niente che ti faccia desiderare di volerli tenere. Non ci si può lamentare che abbiano concorrenza in questo modo e limitare la cessione del proprio acquisto come già avviene è l'unica disonestà che vedo.
E volendo vedere così viene reimmesso nel mercato molto più di quello che avverrebbe altrimenti, perché senza usato, non si acquisterebbe comunque nulla finché i prezzi non cambiano.
Citazione:
Originariamente Scritto da
Glorfindel75
Ricordiamoci che il VG non è un bene essenziale: se la politica adottata da Gamestop è sbagliata, lo dovremmo tutti vedere. E comunque non frega nessuno quella catena: tu accetti di stare al gioco loro o di non parteciparvi.
Il carburante è un bene essenziale: lì c'è qualcosa di marcio invece.
Per il carburante puoi fare lo stesso discorso, perché magari è essenziale, ma non tanto come si vorrebbe far credere. Solo che si è deciso che è più conveniente questa strada e che pochi abbiano potere decisionale.
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
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MIK0
Una volta che la licenza è in giro, non prendono più soldi in ogni caso.
Assolutamente non vero. O meglio, è vero che su quella licenza non prendono più soldi (in effetti lo scopo è proprio quello), ma così facendo non prendono soldi nemmeno da potenziali altre licenze che venderebbero. Sei proprio tu che diventi competitore sul mercato. Se voglio fare il competirore, apro baracca e burattini e faccio un mio prodotto...
Nel caso in esame addirittura il competitore diventa... il tuo bacino acquirenti... completamente incontrollabile, in barba a qualunque regola di mercato.
Se io la rivendo, chi la compra da me non comprerebbe una seconda licenza dal detentore del software.
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Comunque, sperando di non andare oltre nella discussione (che secondo me un pò di bene al topic fa, visto che durante i saldi era proprio un mortorio...), il vero problema di oggi non è l'usato.
Ma i sistemi DRM draconici come GFWL e similari... e qui sì che i consumatori dovrebbero smuoversi in massa ed andare dalla corte dei diritti umani (nemmeno dei consumatori)...
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
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Originariamente Scritto da
Glorfindel75
Assolutamente non vero. O meglio, è vero che su quella licenza non prendono più soldi (in effetti lo scopo è proprio quello), ma così facendo non prendono soldi nemmeno da potenziali altre licenze che venderebbero. Sei proprio tu che diventi competitore sul mercato. Se voglio fare il competirore, apro baracca e burattini e faccio un mio prodotto...
Nel caso in esame addirittura il competitore diventa... il tuo bacino acquirenti... completamente incontrollabile, in barba a qualunque regola di mercato.
Se io la rivendo, chi la compra da me non comprerebbe una seconda licenza dal detentore del software.
Se io la rivendo, non ho più la licenza, e avrei pagato per niente il detentore del software.
Se la rivendo dopo 1 giorno, al 90% del prezzo, che danno può fare al detentore del software? Io non l'ho usato, loro i miei soldi li han ricevuti.
Se la rivendo in un tempo breve, diciamo un anno, forse non l'ho usata così tanto, non gli ho fatto fare una vita lunga. Perché non dovrei rientrare di una parte della mia spesa?
Se la rivendo in un tempo lungo, diciamo 5 anni, se i detentori del software non se ne sono usciti con qualcosa di meglio (ovverro non han lavorato per questi 5 anni) e gli faccio concorrenza, di chi è la colpa?
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Citazione:
Originariamente Scritto da
Glorfindel75
Comunque, sperando di non andare oltre nella discussione (che secondo me un pò di bene al topic fa, visto che durante i saldi era proprio un mortorio...), il vero problema di oggi non è l'usato.
Ma i sistemi DRM draconici come GFWL e similari... e qui sì che i consumatori dovrebbero smuoversi in massa ed andare dalla corte dei diritti umani (nemmeno dei consumatori)...
Sicuro. Però vi rientra anche steam (che inizia ad avere pochi problemi dagli ultimi anni).
Eliminiamo tutti i drm e poi si gioca ad armi pari.
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
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Originariamente Scritto da
MIK0
Sicuro. Però vi rientra anche steam (che inizia ad avere pochi problemi dagli ultimi anni).
Eliminiamo tutti i drm e poi si gioca ad armi pari.
Secondo me il problema attuale di Steam è la sovrapposizione con altri sistemi di DRM per alcuni giochi.
In realtà Steam non è un DRM vero e proprio, ma agli utenti basta anche solo la sua presenza per sentirsi tranquilli che nessuno ti ostacoli per una attivazione. Perchè funziona. Metterne sopra altri è inutile e deleterio. In effetti sui loro furum c'è in continuazione gente che invita a boicottare quel tipo di giochi.
In effetti da un certo punto di vista io mi trovo d'accordo con loro: è un segnale forte che può dare la comunità.
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
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Originariamente Scritto da
MIK0
Se io la rivendo, non ho più la licenza, e avrei pagato per niente il detentore del software.
Se la rivendo dopo 1 giorno, al 90% del prezzo, che danno può fare al detentore del software? Io non l'ho usato, loro i miei soldi li han ricevuti.
Se la rivendo in un tempo breve, diciamo un anno, forse non l'ho usata così tanto, non gli ho fatto fare una vita lunga. Perché non dovrei rientrare di una parte della mia spesa?
Se la rivendo in un tempo lungo, diciamo 5 anni, se i detentori del software non se ne sono usciti con qualcosa di meglio (ovverro non han lavorato per questi 5 anni) e gli faccio concorrenza, di chi è la colpa?
Loro hanno ricevuto i soldi da te, che tu poi ci giochi o meno a loro non interessa.
Se lo rivendi ad un altro utente al 90% di sconto, l'utente lo compra da te, e non dal proprietario legittimo: come vedi in giro ci sono due persone che hanno comprato un solo gioco, invece di due.
Indipendentemete dal fatto che si giochi.
Che poi la seconda persona dice all'amico: aspetta che lo finisco (ci metto 3 giorni) e poi te lo vendo al 50%...
Ed è la seconda copia che non porta soldi al proprietario legittimo.
E così via.
Moltiplica per potenziali milioni di utenti...
E la cosa paradossale è che questo scambio non avviene su un usato, ma sullo stesso file presente sui server di Steam! Con gente che occupa anche banda a sbafo...
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
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Originariamente Scritto da
Glorfindel75
Secondo me il problema attuale di Steam è la sovrapposizione con altri sistemi di DRM per alcuni giochi.
In realtà Steam non è un DRM vero e proprio, ma agli utenti basta anche solo la sua presenza per sentirsi tranquilli che nessuno ti ostacoli per una attivazione. Perchè funziona. Metterne sopra altri è inutile e deleterio. In effetti sui loro furum c'è in continuazione gente che invita a boicottare quel tipo di giochi.
In effetti da un certo punto di vista io mi trovo d'accordo con loro: è un segnale forte che può dare la comunità.
Il drm doppio è una pessima cosa. Però nessuno ha fatto niente. Gli sviluppatori. Valve. Tutti colpevoli. Ad esempio non esistono leggi che impongano di scrivere più in grande e più visibile, i difetti del proprio prodotto ovunque, soprattutto nelle pubblicità. L'unico modo per non farsi cattiva pubblicità sarebbe eliminare gli elementi negativi. Un win-win. Vorrei vedere una pubblicità di un titolo con scritto "Now with 33% more drm".
Il problema è che steam è diventata una vetrina per tutto e quindi tutti ci vogliono vendere a qualunque costo. Anche se hanno il loro client (ubisoft). Io i titoli ubisoft col drm extra li lascio lì, fortunatamente non sfornano titoli decenti da anni (a parte Anno che volevo giocarlo).
Quindi il doppio drm ci sta che sia da togliere. Ma già che siamo perché non togliere anche il primo? Mi sentirei altrettanto sicuro se non ci fosse e può solo funzionare meglio.
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
È abbastanza inconfutabile, e documentabile.
Ammetto che mi sono scassato il cazzo e non ho letto tutto, ma quello che di ci non è vero.
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
Steam esiste perché ha forzato la fidelizzazione in ogni maniera possibile immaginabile. Prima di diventare decente, era un'orrida accozzaglia di software imposto sugli utenti con pratiche decisamente disoneste. Han potuto migliorarsi perché sono riusciti a crearsi una situazione di semi monopolio.
STEAM non ha forzato la fidelizzazione in ogni maniera possibile immaginabile.
L'unico modo per avere STEAM sul proprio PC è comprare un gioco STEAMWORKS (che sono esplosi solo negli ultimissimi anni) o andare sul loro sito e scaricarlo.
Niente pubblicità online, in TV, su riviste o via email, niente installazione a tradimento quando aggiorni flash player o quando installi altri programmi, (Chrome) e soprattutto, nessun obbligo di utilizzare il negozio, la comunità, o qualsiasi altra sezione del client STEAM che non sia la libreria dei giochi.
È ormai una piattaforme stabile da molti anni, era "un'accozzaglia di software" anni fa, quando ancora i titoli STEAMWORKS erano pochissimi e non è stato assolutamente imposto agli utenti con pratiche disoneste.
Hanno potuto migliorarsi, perchè hanno continuato ad aggiornare ed ampliare i loro servizi negli anni. Se nessun altro ha investito soldi e risorse in questo campo in passato, non puoi farne una colpa a STEAM.
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Citazione:
Originariamente Scritto da
Glorfindel75
Loro hanno ricevuto i soldi da te, che tu poi ci giochi o meno a loro non interessa.
Se lo rivendi ad un altro utente al 90% di sconto, l'utente lo compra da te, e non dal proprietario legittimo: come vedi in giro ci sono due persone che hanno comprato un solo gioco, invece di due. <- Una non lo possiede più
Indipendentemete dal fatto che si giochi. -> Copia illegittima, far soldi senza merito
Che poi la seconda persona dice all'amico: aspetta che lo finisco (ci metto 3 giorni) e poi te lo vendo al 50%... <- Le cose sono due, o costava troppo prima o rientra nel mercato troppo presto, la colpa è anche del legittimo proprietario.
Ed è la seconda copia che non porta soldi al proprietario legittimo. <- che non gli spetta
E così via.
Moltiplica per potenziali milioni di utenti...
E la cosa paradossale è che questo scambio non avviene su un usato, ma sullo stesso file presente sui server di Steam! Con gente che occupa anche banda a sbafo... <- banda che era già allocata per quella licenza, che non si è moltiplicata
Ho commentato nel quote.
Non vedo differenza, a parte l'ultimo punto, con un prodotto fisico.
Se compro una sedia. Posso sedermici. Posso farci sedere un amico. Ma non insieme. Posso rivenderla oggi, domani, o fra 10 anni al prezzo che voglio e a sua volta può essere rivenduta da altri e nessuno stolto pretenderebbe di prendere soldi due volte per un lavoro che non ha fatto.
Questo in attesa che si torni alla sanità e al possesso del prodotto piuttosto che della licenza.
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Citazione:
Originariamente Scritto da
Matt_Baker91
Ammetto che mi sono scassato il cazzo e non ho letto tutto, ma quello che di ci non è vero.
Complimenti. Soprattutto perché commenti una cosa dichiari di non aver letto. In questi casi sarebbe più lecito che non avendo voglia di leggere non se ne abbia nemmeno per rispondere, se non altro sarebbe più rispettoso.
Chi giocava prima dell'avvento di steam e ha visto l'evoluzione della cosa può confermare. Non sei utente di steam da molto, vero. Altrimenti non potresti dire ciò che hai detto.
Se però entriamo nel campo della fede, me ne tiro fuori per tempo.
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Ma perchè dici "non gli spetta" al proprietario legittimo?
Lui ha prodotto: i soldi spettano a lui. Al massimo se tu vendi la tua licenza, dovresti dare la percentuale al publisher...
Non possiamo farci sempre padroni di cose altrui in questo mondo, ogni tanto bisogna accettare di essere solo dei clienti di un servizio, e non poi assumere pretese di proprietà o di come deve funzionare un mercato per parere personale.
Guarda che così in questa bella Italia, molta gente si è sistemata con il culo di altri... a me non piace questo tipo di considerazione.
E sai perchè? Perchè immagino di essere io il proprietario del gioco: se stanno due persone che si scambiano tra loro l'UNICA COPIA CHE HO VENDUTO, e vedo che uno dei due intasca soldi, IO MI INCAZZO NON POCO. Che diritto ne hai tu? Perchè l'altro non compra il prodotto da me? Io ci perdo un cliente così, perchè l'altro si fa il suo business (gioca e poi ammortizza... intanto ha giocato).
Posso capire che mi si critichi perchè ho una assistenza clienti scadente, un DRM che impedisce di giocare, che ho un gioco pieno di bug... qui sì, la critica è d'obbligo e se non vengo incontro al cliente è giusto che IO SPARISCA DAL MERCATO.
Ma se lavoro bene, io sto sul mercato per lucro, non per fare fare la pacchia a chi non ha passato nemmeno un secondo a sbattare sul codice del mio gioco o a promuoverlo... dall'altra parte ci sono famiglie che devono mangiare.
Chi vende un gioco può solo aspettarsi due cose: se fa bene rimane sul mercato, altrimenti esce. Se fa bene gli spetta tutto. Se fa male paga le conseguenze delle sue scelte, e lo decide il consumatore. Punto, finisce qui.
PS: cisono beni e beni e non sono tutti uguali. Sulla sedia hai ragione, ma con un gioco in DD non vedo proprio analogie.
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Chiudete sta roba :facepalm:
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
Complimenti. Soprattutto perché commenti una cosa dichiari di non aver letto. In questi casi sarebbe più lecito che non avendo voglia di leggere non se ne abbia nemmeno per rispondere, se non altro sarebbe più rispettoso.
Chi giocava prima dell'avvento di steam e ha visto l'evoluzione della cosa può confermare. Non sei utente di steam da molto, vero. Altrimenti non potresti dire ciò che hai detto.
Se però entriamo nel campo della fede, me ne tiro fuori per tempo.
Ma complimenti a te invece.
Ho risposto a ciò che ho quotato e non sapendo come controbattere mi rispondi così?
Ciao, continua pure la TUA guerra di fede.
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Citazione:
Originariamente Scritto da
Redhearth
Chiudete sta roba :facepalm:
http://www.gamesvillage.it/forum/ima...ilies/pogo.gif
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Citazione:
Originariamente Scritto da
Glorfindel75
Ma perchè dici "non gli spetta" al proprietario legittimo?
Lui ha prodotto: i soldi spettano a lui. Al massimo se tu vendi la tua licenza, dovresti dare la percentuale al publisher...
Non possiamo farci sempre padroni di cose altrui in questo mondo, ogni tanto bisogna accettare di essere solo dei clienti di un servizio, e non poi assumere pretese di proprietà o di come deve funzionare un mercato per parere personale.
Guarda che così in questa bella Italia, molta gente si è sistemata con il culo di altri... a me non piace questo tipo di considerazione.
E sai perchè? Perchè immagino di essere io il proprietario del gioco: se stanno due persone che si scambiano tra loro l'UNICA COPIA CHE HO VENDUTO, e vedo che uno dei due intasca soldi, IO MI INCAZZO NON POCO. Che diritto ne hai tu? Perchè l'altro non compra il prodotto da me? Io ci perdo un cliente così, perchè l'altro si fa il suo business (gioca e poi ammortizza... intanto ha giocato).
Posso capire che mi si critichi perchè ho una assistenza clienti scadente, un DRM che impedisce di giocare, che ho un gioco pieno di bug... qui sì, la critica è d'obbligo e se non vengo incontro al cliente è giusto che IO SPARISCA DAL MERCATO.
Ma se lavoro bene, io sto sul mercato per lucro, non per fare fare la pacchia a chi non ha passato nemmeno un secondo a sbattare sul codice del mio gioco o a promuoverlo... dall'altra parte ci sono famiglie che devono mangiare.
Chi vende un gioco può solo aspettarsi due cose: se fa bene rimane sul mercato, altrimenti esce. Se fa bene gli spetta tutto. Se fa male paga le conseguenze delle sue scelte, e lo decide il consumatore. Punto, finisce qui.
PS: cisono beni e beni e non sono tutti uguali. Sulla sedia hai ragione, ma con un gioco in DD non vedo proprio analogie.
Il ragionamento è chiaro, proprio per quello portavo l'esempio della sedia. L'unica cosa non analoga è il suo deterioramento, ma la modalità di utilizzo è quella. Con lo stesso ragionamento puoi arrabbiarti se vedi due che si scambiano la sedia, o magari una coppia dove lei seduta sulle gambe di lui. Come osano costoro usare la mia sedia in due, io che ci ho lavorato e speso soldi per farla. La prossima la faccio in un materiale scadenze, più piccola e fragile, tanto quando l'ho venduta l'ho venduta. Anche se si rompe. Anche se non si usa.
A me sembra che alla fine ci si arrabbi per quello che si vorrebbe, non tanto per quello che ci spetta.
Se hai lavorato bene chi ha venduto il tuo precedente prodotto potrebbe reinvestirli ancora su di te. O magari non lo avrebbe rivenduto affatto.
Col ragionamento che fai nemmeno tra 20 anni si potrebbe rivendere i propri acquisti.
Citazione:
Originariamente Scritto da
Matt_Baker91
Ma complimenti a te invece.
Ho risposto a ciò che ho quotato e non sapendo come controbattere mi rispondi così?
Ciao, continua pure la TUA guerra di fede.
Veramente ho controbattuto. Ho detto chiaramente che non così e che chiunque c'era prima dell'avvento di steam sa come è andata. Non farmi andare a cercare articoli e news dell'epoca, anche se forse si trova scritto qualche articolo riassuntivo.
Mi sembrava normale però far notare che hai commentato senza leggere.
Questo comunque mi sembra appropriato http://kotaku.com/we-didnt-always-love-steam-799667147
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
Dipende quanto ti interessa la tua libertà ed eventualmente quella di chi verrà dopo di te e barattarla per un futuro incerto.
Il fatto e' anche il "tuo" futuro e' incerto, almeno io non sono convinto che porterebbe *solo* benefici.
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
Non centra ma non per quel motivo.
Il biglietto è per una singola proiezione. Proiezione che deve avvenire e per farlo occorre qualcuno. E porta via un posto. Costa nel momento in cui avviene.
Un prodotto acquistato ed eseguito da chi lo possiede, richiede solo lui per andare. Non ha mai avuto limiti temporali. Non porta via la possibilità a qualcuno. Non costa più.
Beh un gioco digitale deve essere scaricato, quindi qualcuno deve mantenere il servizio che garantisce il download e magari anche gli aggiornamenti. Praticamente illimitate proiezioni su richiesta.
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
Il ragionamento è chiaro, proprio per quello portavo l'esempio della sedia. L'unica cosa non analoga è il suo deterioramento, ma la modalità di utilizzo è quella. Con lo stesso ragionamento puoi arrabbiarti se vedi due che si scambiano la sedia, o magari una coppia dove lei seduta sulle gambe di lui. Come osano costoro usare la mia sedia in due, io che ci ho lavorato e speso soldi per farla. La prossima la faccio in un materiale scadenze, più piccola e fragile, tanto quando l'ho venduta l'ho venduta. Anche se si rompe. Anche se non si usa.
A me sembra che alla fine ci si arrabbi per quello che si vorrebbe, non tanto per quello che ci spetta.
Se hai lavorato bene chi ha venduto il tuo precedente prodotto potrebbe reinvestirli ancora su di te. O magari non lo avrebbe rivenduto affatto.
Col ragionamento che fai nemmeno tra 20 anni si potrebbe rivendere i propri acquisti.
Anche qui il discorso della sedia non mi convince: io compro un gioco su Steam e ci gioca la mia ragazza, magari insieme, lei seduta sulle mie gambe con lo stesso mio pad, mentre io gioco con la tastiera.
Non solo non vedo nulla di male, ma i giochi multiplayer sullo stesso PC esistono... il produttore non si sognerà mai di incavolarsi.
Per la sedia: io la vendo, dopo che l'ho venduta ha perso valore, SUBITO. Non è più quella di prima, perchè POTENZIALMENTE IO L'HO USURATA (qui conta il concetto!). Tu stesso compreresti una sedia usata, anche se sembra nuova, allo stesso prezzo del nuovo?
Chi ti ha venduto la sedia non ci pensa di quello che tu ne farai (in effetti la vendita dell'usato NON E' ILLEGALE, ANZI E' PERMESSA), perchè POI A TE SERVE UN'ALTRA SEDIA. E la compri. Un VG che rivendi NON LO RICOMPRI!
Vedi il mercato delle auto e di come si svalutano velocemente: i valori riportati su Quattroruote sono valutazioni di macchine TENUTE PERFETTAMENTE. Se la rivendi non ti sogni di usare quei prezzi: solo i fessi ci cascano e la comprano.
Un gioco in DD non si deteriora per definizione.
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Citazione:
Originariamente Scritto da
Kemper Boyd
Il fatto e' anche il "tuo" futuro e' incerto, almeno io non sono convinto che porterebbe *solo* benefici.
Appunto. Il futuro lo hai comunque incerto, ma in uno hai delle libertà che nell'altro hai gettato. E sono libertà non solo tue.
Citazione:
Originariamente Scritto da
Kemper Boyd
Beh un gioco digitale deve essere scaricato, quindi qualcuno deve mantenere il servizio che garantisce il download e magari anche gli aggiornamenti. Praticamente illimitate proiezioni su richiesta.
Che comunque sono legate alla licenze e sarebbero dovute essere comunque garantite. O facciamo come le flat che non sono flat tranne che nella pubblicità?
Inoltre ci sono servizi che non offrono download illimitati, e che dovrebbero permettere anche loro di riaccedere al bene.
Citazione:
Originariamente Scritto da
Glorfindel75
Anche qui il discorso della sedia non mi convince: io compro un gioco su Steam e ci gioca la mia ragazza, magari insieme, lei seduta sulle mie gambe con lo stesso mio pad, mentre io gioco con la tastiera.
Non solo non vedo nulla di male, ma i giochi multiplayer sullo stesso PC esistono... il produttore non si sognerà mai di incavolarsi.
Ci giochi con la tua ragazza, già non va bene. E magari un giorno qualcuno avrà da ridire. E dovrai dargli ragione visto che abbiamo voluto trascurare ciò che dovrebbero essere i diritti di utilizzo di un acquisto. E quindi saremo ancora qui a parlarne.
Citazione:
Originariamente Scritto da
Glorfindel75
Per la sedia: io la vendo, dopo che l'ho venduta ha perso valore, SUBITO. Non è più quella di prima, perchè POTENZIALMENTE IO L'HO USURATA (qui conta il concetto!). Tu stesso compreresti una sedia usata, anche se sembra nuova, allo stesso prezzo del nuovo?
Già è sbagliato che la sedia perda valore nel momento che la si vende. Il valore non dovrebbe essere deciso da quell'atto.
Per un gioco legato ad un account è ancora peggio: nel momento in cui è venduto il suo valore va a ZERO. Non ci si fa più niente.
Allo stesso prezzo del nuovo nessuno comprerebbe una copia usata, alle stesse condizioni.
Ma se hai un amico e gliela vendi così, senza andare in negozio a prenderla, e soprattutto per non sprecarla, non è poi così insensato, anzi.
Per il gioco, c'è la comodità o meno di dove acquistare.
Ma in entrambi i casi non venderai mai allo stesso prezzo, ma ad una frazione dello stesso. E se questa compete con il nuovo i motivi possono essere molti. Ad esempio è rientrato nel mercato troppo presto, segno che non ha convinto il consumatore a tenerselo.
Citazione:
Originariamente Scritto da
Glorfindel75
Chi ti ha venduto la sedia non ci pensa di quello che tu ne farai (in effetti la vendita dell'usato NON E' ILLEGALE, ANZI E' PERMESSA), perchè POI A TE SERVE UN'ALTRA SEDIA. E la compri. Un VG che rivendi NON LO RICOMPRI!
Vedi il mercato delle auto e di come si svalutano velocemente: i valori riportati su Quattroruote sono valutazioni di macchine TENUTE PERFETTAMENTE. Se la rivendi non ti sogni di usare quei prezzi: solo i fessi ci cascano e la comprano.
I soldi dell'usato sui giochi in genere vengono rispesi nello stesso mercato. Esattamente come la sedia (sempre che l'abbia rivenduta volendo sedermici ancora, magari ho preso un divano).
A chi ti vende la sedia interessa vendere la sedia, sia che tu la utilizzi (e che quindi si meriti i tuoi soldi) che no. Ed ovviamente vuole vendere il più possibile. Gli dai fastidio tu che rivendi la sedia. Gli danno fastidio altri produttori di sedie. Gli danno fastidio esperti che dicono che fa male sedersi. E chi suggerisce modi diversi di sedersi che non richiedano una sedia.
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
Veramente ho controbattuto. Ho detto chiaramente che non così e che chiunque c'era prima dell'avvento di steam sa come è andata. Non farmi andare a cercare articoli e news dell'epoca, anche se forse si trova scritto qualche articolo riassuntivo.
Mi sembrava normale però far notare che hai commentato senza leggere.
Questo comunque mi sembra appropriato
http://kotaku.com/we-didnt-always-love-steam-799667147
Io ho ragione e tu hai torto, è così che controbatti?
HO LETTO CIO' CHE HAI SCRITTO NEL PUNTO CHE HO QUOTATO, e lo puoi capire anche tu, se invece di bollarmi come fanatico, leggi la mia risposta.
Ciò che hai scritto tu in quel punto è falso.
Questo è falso:
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
Steam esiste perché ha forzato la fidelizzazione in ogni maniera possibile immaginabile. Prima di diventare decente, era un'orrida accozzaglia di software imposto sugli utenti con pratiche decisamente disoneste. Han potuto migliorarsi perché sono riusciti a crearsi una situazione di semi monopolio.
Questo non è argomentare:
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
È abbastanza inconfutabile, e documentabile.
Questo è insultare:
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
Complimenti. Soprattutto perché commenti una cosa dichiari di non aver letto. In questi casi sarebbe più lecito che non avendo voglia di leggere non se ne abbia nemmeno per rispondere, se non altro sarebbe più rispettoso.
Chi giocava prima dell'avvento di steam e ha visto l'evoluzione della cosa può confermare. Non sei utente di steam da molto, vero. Altrimenti non potresti dire ciò che hai detto.
Se però entriamo nel campo della fede, me ne tiro fuori per tempo.
Questo sei tu che ti arrampichi sugli specchi:
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
Veramente ho controbattuto. Ho detto chiaramente che non così e che chiunque c'era prima dell'avvento di steam sa come è andata. Non farmi andare a cercare articoli e news dell'epoca, anche se forse si trova scritto qualche articolo riassuntivo.
Mi sembrava normale però far notare che hai commentato senza leggere.
Questo comunque mi sembra appropriato
http://kotaku.com/we-didnt-always-love-steam-799667147
PS:il video non ha niente a che fare con ciò che stiamo "discutendo".
In definitiva, non hai argomentato assolutamente nulla, su quanto ho scritto inizialmente:
Citazione:
Originariamente Scritto da
Matt_Baker91
STEAM non ha forzato la fidelizzazione in ogni maniera possibile immaginabile.
L'unico modo per avere STEAM sul proprio PC è comprare un gioco STEAMWORKS (che sono esplosi solo negli ultimissimi anni) o andare sul loro sito e scaricarlo.
Niente pubblicità online, in TV, su riviste o via email, niente installazione a tradimento quando aggiorni flash player o quando installi altri programmi, (Chrome) e soprattutto, nessun obbligo di utilizzare il negozio, la comunità, o qualsiasi altra sezione del client STEAM che non sia la libreria dei giochi.
È ormai una piattaforme stabile da molti anni, era "un'accozzaglia di software" anni fa, quando ancora i titoli STEAMWORKS erano pochissimi e non è stato assolutamente imposto agli utenti con pratiche disoneste.
Hanno potuto migliorarsi, perchè hanno continuato ad aggiornare ed ampliare i loro servizi negli anni. Se nessun altro ha investito soldi e risorse in questo campo in passato, non puoi farne una colpa a STEAM.
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Ma qui una volta non si parlava di offerte?
Carte e licenze non sono offerte quindi andate a fare i wot altrove magari, tanto i mod devono essere in vacanza...
Inviato dal mio Galaxy Nexus con Tapatalk 2
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
Ci giochi con la tua ragazza, già non va bene. E magari un giorno qualcuno avrà da ridire. E dovrai dargli ragione visto che abbiamo voluto trascurare ciò che dovrebbero essere i diritti di utilizzo di un acquisto. E quindi saremo ancora qui a parlarne.
Non succederà mai, perchè questo è un falso problema. "Prestare" o "utilizzare con" non è lo stesso di rivendere. Segue dopo...
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
Già è sbagliato che la sedia perda valore nel momento che la si vende. Il valore non dovrebbe essere deciso da quell'atto.
Per un gioco legato ad un account è ancora peggio: nel momento in cui è venduto il suo valore va a ZERO. Non ci si fa più niente.
Allo stesso prezzo del nuovo nessuno comprerebbe una copia usata, alle stesse condizioni.
Ma se hai un amico e gliela vendi così, senza andare in negozio a prenderla, e soprattutto per non sprecarla, non è poi così insensato, anzi.
Per il gioco, c'è la comodità o meno di dove acquistare.
Ma in entrambi i casi non venderai mai allo stesso prezzo, ma ad una frazione dello stesso. E se questa compete con il nuovo i motivi possono essere molti. Ad esempio è rientrato nel mercato troppo presto, segno che non ha convinto il consumatore a tenerselo.
Puoi fartene un pensiero personale, ma non è così. Non lo dico io: basta vedere i mercati di qualsiasi bene.
Appena acquisti un bene e te lo porti a casa (a meno che non apri la sua confezione o non lo riporti indietro per un motivo ed attuando un diritto di recesso... e guarda caso l'intermediario è chi te lo ha venduto) perde di valore. Anche la sedia. Se per te non dovrebbe essere così, va bene. Nella realtà NON E' COSI'.
Per un gioco non è peggio, non può esserlo: il valore NON PUO' ANDARE A ZERO, PERCHE' E' LO STESSO FILE CHE QUALCUN ALTRO STA PAGANDO, AD ESEMPIO, 49 EURO. Non cambia nulla: è proprio nuovo, tale e quale: tu non l'hai minimamente intaccato di valore.
Se lo vendi è perchè TU non te ne fai più nulla: chi lo compra ne gode DA ZERO come se lo avesse acquistato a prezzo pieno sullo store. Solo che NON LO HA COMPRATO DALLO STORE. Nella transazione i soldi la casa madre non solo non li vede, ma Steam deve pure pagare al tuo amico la banda passante per usufruirne dei contenuti... Ne guadagnano solo gli utenti. Che mercato è quello in cui guadagna solo una parte? Anche chi vende deve essere tutelato. In questo caso Steam ed il produttore.
E' un discorso pericoloso quello che fai: non solo dipingi un mondo difficile (così com'è, senza ulteriori modifiche), ma volendolo rischieresti solo di inimicarsi chi vende. E domani lui deciderà di affittare i suoi giochi e non più vendere licenze. Tu allora non comprerai più.
Ma stai sicuro che tanti altri continueranno a farlo. E malediranno proprio chi ha rovinato il sistema in virtù della lotta paladina per liberare dallo schiavismo il consumatore (non voglio più essere schiavo, VOGLIO TUTTO IO, NE HO DIRITTO! No, non hai diritti, rispondo io, se non nel contratto: vendo un servizio / ne usufruisco)
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
I soldi dell'usato sui giochi in genere vengono rispesi nello stesso mercato. Esattamente come la sedia (sempre che l'abbia rivenduta volendo sedermici ancora, magari ho preso un divano).
A chi ti vende la sedia interessa vendere la sedia, sia che tu la utilizzi (e che quindi si meriti i tuoi soldi) che no. Ed ovviamente vuole vendere il più possibile. Gli dai fastidio tu che rivendi la sedia. Gli danno fastidio altri produttori di sedie. Gli danno fastidio esperti che dicono che fa male sedersi. E chi suggerisce modi diversi di sedersi che non richiedano una sedia.
Nemmeno, i soldi dell'usato girano AL DI' FUORI DEL MERCATO, in un submercato parallelo che non è dimostrabile alimenti il mercato principale (di certo non lo amplifica positivamente).
Il VG non è un bene fondamentale: i ricavi dell'usato possono spostarsi altrove, in un altro mercato, se non ho voglia di spendere soldi in altri VG.
Ai fatti, depauperi il mercato: su 100, magari 70 ci rientrano per altri acquisti, ma 30 escono. Stabilire un 100% di ricircolo è utopia.
Una sedia NO: a me la sedia SERVE. Prima o poi la ricompro, anzi magari compro il modello più comodo che costa di più...
Come dire: girano 1 milione di copie piratate di Assassin's Creed, e la Ubisoft si lamenta che mancan 1 milione di copie vendute: non è dimostrabile. Quella gente, piuttosto che uscire tutti quei soldi, comprerebbe beni di altro tipo... mangiare?
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Volevo scrivere un chiarimento nel post precedente ma ho aspettato. Non credevo in una risposta così feroce.
Permettimi di chiarire.
Del tuo intervento mi ha infastidito l'arroganza con cui sommariamente dici "non avevo voglia di leggere, ma ho voglia di dirti che hai torto perché sì". Vedo che è una cosa che da fastidio anche a te, quindi ti prego di capire. E magari riusciamo discutere tranquillamente senza esasperare situazioni che senza un monitor di mezzo sarebbero sicuramente più pacate (oppure mi prenderei un pugno in faccia, non so :asd:)
Questa frase.
Steam esiste perché ha forzato la fidelizzazione in ogni maniera possibile immaginabile. Prima di diventare decente, era un'orrida accozzaglia di software imposto sugli utenti con pratiche decisamente disoneste. Han potuto migliorarsi perché sono riusciti a crearsi una situazione di semi monopolio.
Non è falsa. È ciò che è avvenuto. Non ho mai negato cosa sia ora steam, ma non è il caso di dimenticarsi di cosa era e di come gli è stato permesso di diventare ciò che è.
Come vuoi che te lo argomenti se non andando a cercare materiale che ne parli, se non appellandomi a chi ha visto la trafila iniziale di steam?
Tu in che modo hai mostrato che non era vero se non dicendo "non è vero"?
È abbastanza inconfutabile, e documentabile.
Ovviamente non voleva essere un'argomentazione. Era constatare lo stato delle cose. Ho detto che è documentabile, non che sia comodo farlo. Ed anche a farlo, leggeresti?
Complimenti. Soprattutto perché commenti una cosa dichiari di non aver letto. In questi casi sarebbe più lecito che non avendo voglia di leggere non se ne abbia nemmeno per rispondere, se non altro sarebbe più rispettoso.
Chi giocava prima dell'avvento di steam e ha visto l'evoluzione della cosa può confermare. Non sei utente di steam da molto, vero. Altrimenti non potresti dire ciò che hai detto.
Se però entriamo nel campo della fede, me ne tiro fuori per tempo.
Non è insultare. Semmai è insultare, o mancare di rispetto, permettersi di denigrare l'opinione altrui, trovarla irrilevante al punto da non leggerla, e pensare di aver diritto di commentare in modo negativo.
Se è per il discorso della fede, mi era sembrato solo che la tua opposizione fosse per partito preso, ma in effetti potevo decisamente risparmiarmela. Se è per quello me ne scuso.
Veramente ho controbattuto. Ho detto chiaramente che non così e che chiunque c'era prima dell'avvento di steam sa come è andata. Non farmi andare a cercare articoli e news dell'epoca, anche se forse si trova scritto qualche articolo riassuntivo.
Mi sembrava normale però far notare che hai commentato senza leggere.
Questo comunque mi sembra appropriato http://kotaku.com/we-didnt-always-love-steam-799667147
Qui non mi arrampico sugli specchi. Volevo evitarmi di stilare la lista (che completa non ricordo neanche io) delle motivazioni. Pensando che fosse cosa nota.
Il video non era relativo in senso stretto, ma parla di cose attinenti. No, non argomenta le mie affermazioni (beh brevemente in un punto, ma non importa).
STEAM non ha forzato la fidelizzazione in ogni maniera possibile immaginabile.
L'unico modo per avere STEAM sul proprio PC è comprare un gioco STEAMWORKS (che sono esplosi solo negli ultimissimi anni) o andare sul loro sito e scaricarlo.
Niente pubblicità online, in TV, su riviste o via email, niente installazione a tradimento quando aggiorni flash player o quando installi altri programmi, (Chrome) e soprattutto, nessun obbligo di utilizzare il negozio, la comunità, o qualsiasi altra sezione del client STEAM che non sia la libreria dei giochi.
È ormai una piattaforme stabile da molti anni, era "un'accozzaglia di software" anni fa, quando ancora i titoli STEAMWORKS erano pochissimi e non è stato assolutamente imposto agli utenti con pratiche disoneste.
Hanno potuto migliorarsi, perchè hanno continuato ad aggiornare ed ampliare i loro servizi negli anni. Se nessun altro ha investito soldi e risorse in questo campo in passato, non puoi farne una colpa a STEAM.
Partendo da counterstrike e HL2, ci sono stati altri titoli a richiedere l'attivazione via steam, in un'epoca in cui sicuramente era una scelta impopolare. Fatto sui giusti titoli era un modo per crearsi un bacino di utenza su cui poi esercitare la propria capacità persuasiva, esponendo a pubblicità e offerte. Steam va installato per giocare a questi titoli e quindi si deve avere accesso al negozio. Negozio su cui ci sono altri prodotti e offerte. Questo prima di steamworks che è poi un modo per formalizzare e industrializzare un processo che lega gli acquirenti ad un'unica piattaforma anche se l'acquisto avviene altrove. Stardock ci voleva provare e puntava a fare una cosa simile ma con un giorno la possibilità di slegare il prodotto dal negozio e semmai averlo legato allo sviluppatore. Non sapremo mai se ci sarebbero riusciti, ma le cose sono andate in un'altra direzione.
Ogni negozio che prevede account e accesso autenticato di fatto prende in ostaggio gli acquisti degli utenti che non posso cambiare da un giorno all'altro. Rimanendo su una piattaforma poi si genere il meccanismo che fa preferire fare tutti gli acquisti in un unico punto, creando un circolo vizioso.
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
sì però mobbastaveramente però aprite un topic a parte perchè ogni volta che apro questo topic mi aspetto qualche succosa offerta non una serie di WoT terrificanti e noiosi come una pozzanghera
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Citazione:
Originariamente Scritto da
mav.erick
sì però mobbastaveramente però aprite un topic a parte perchè ogni volta che apro questo topic mi aspetto qualche succosa offerta non una serie di WoT terrificanti e noiosi come una pozzanghera
Spiderweb Pack scontato all'80% su GOG :asd:
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Citazione:
Originariamente Scritto da
mav.erick
sì però mobbastaveramente però aprite un topic a parte perchè ogni volta che apro questo topic mi aspetto qualche succosa offerta non una serie di WoT terrificanti e noiosi come una pozzanghera
Le offerte le trovi nel thread dei Wall of text :asd:
No, comunque basta così per ora.
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
In effetti le offerte erano codificate nei post di sopra: a voi scoprire la chiave per decifrarle :sisi:
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Non è mia intenzione essere arrogante o altro, ma se mi si risponde con un "sì perché sì", chiaramente mi da fastidio.:)
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
Volevo scrivere un chiarimento nel post precedente ma ho aspettato. Non credevo in una risposta così feroce.
Ho usato i tuoi stessi toni.
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
Permettimi di chiarire.
Del tuo intervento mi ha infastidito l'arroganza con cui sommariamente dici "non avevo voglia di leggere, ma ho voglia di dirti che hai torto perché sì".
Che non è ciò che ho scritto, ho scritto che non ho continuato a leggere, e infatti ho quotato solo la parte iniziale.
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
Vedo che è una cosa che da fastidio anche a te, quindi ti prego di capire. E magari riusciamo discutere tranquillamente senza esasperare situazioni che senza un monitor di mezzo sarebbero sicuramente più pacate (oppure mi prenderei un pugno in faccia, non so :asd:)
Non è assolutamente la stessa cosa, tu non hai risposto nel modo più assoluto, a meno che questo non sia soddisfacente per te:
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
È abbastanza inconfutabile, e documentabile.
Mentre io ho argomentato la mia risposta.
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
Questa frase.
Steam esiste perché ha forzato la fidelizzazione in ogni maniera possibile immaginabile. Prima di diventare decente, era un'orrida accozzaglia di software imposto sugli utenti con pratiche decisamente disoneste. Han potuto migliorarsi perché sono riusciti a crearsi una situazione di semi monopolio.
Non è falsa. È ciò che è avvenuto. Non ho mai negato cosa sia ora steam, ma non è il caso di dimenticarsi di cosa era e di come gli è stato permesso di diventare ciò che è.
Come vuoi che te lo argomenti se non andando a cercare materiale che ne parli, se non appellandomi a chi ha visto la trafila iniziale di steam?
Tu in che modo hai mostrato che non era vero se non dicendo "non è vero"?
Definisci queste tue affermazioni.
Perché, ancora una volta, tutto ciò non è vero.
In che modo hanno forzato una fidelizzazione in ogni maniera possibile e immaginabile?
In che modo si sono imposti sugli utenti con pratiche decisamente disoneste?
Inoltre, il semi monopolio, se lo sono costruito investendo sul loro servizio, se gli altri non hanno investito altrettanto, è una colpa di Valve?
Non hai portato nessun materiale che ne parli, se non un video che dice essenzialmente:"la competizione è una buona cosa, ora gli altri negozi sono "bruttini" come lo era STEAM un tempo, ma se gli diamo fiducia, comprando anche da loro, potranno crescere come ha fatto STEAM".
Cosa mi dimostra questo video?
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
È abbastanza inconfutabile, e documentabile.
Ovviamente non voleva essere un'argomentazione. Era constatare lo stato delle cose. Ho detto che è documentabile, non che sia comodo farlo. Ed anche a farlo, leggeresti?
Prima inviti alla calma e poi lanci le frecciatine?
Se ancora non ti è chiaro, ho risposto a ciò che ho letto, non ho continuato a leggere sulla gestione dell'usato e su qualsiasi altra cosa abbiate continuato a discutere ed infatti non ho parlato in nessun modo di ciò.
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
Complimenti. Soprattutto perché commenti una cosa dichiari di non aver letto. In questi casi sarebbe più lecito che non avendo voglia di leggere non se ne abbia nemmeno per rispondere, se non altro sarebbe più rispettoso.
Chi giocava prima dell'avvento di steam e ha visto l'evoluzione della cosa può confermare. Non sei utente di steam da molto, vero. Altrimenti non potresti dire ciò che hai detto.
Se però entriamo nel campo della fede, me ne tiro fuori per tempo.
Non è insultare. Semmai è insultare, o mancare di rispetto, permettersi di denigrare l'opinione altrui, trovarla irrilevante al punto da non leggerla, e pensare di aver diritto di commentare in modo negativo.
Se è per il discorso della fede, mi era sembrato solo che la tua opposizione fosse per partito preso, ma in effetti potevo decisamente risparmiarmela. Se è per quello me ne scuso.
Che è ciò che hai fatto tu, a questo punto credo non ci sia bisogno di ripetere che ho letto ciò a cui ho risposo e non ho commentato in modo negativo ciò che non ho letto.
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
Veramente ho controbattuto. Ho detto chiaramente che non così e che chiunque c'era prima dell'avvento di steam sa come è andata. Non farmi andare a cercare articoli e news dell'epoca, anche se forse si trova scritto qualche articolo riassuntivo.
Mi sembrava normale però far notare che hai commentato senza leggere.?
:specchiriflesso:
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
Questo comunque mi sembra appropriato
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
http://kotaku.com/we-didnt-always-love-steam-799667147
Qui non mi arrampico sugli specchi. Volevo evitarmi di stilare la lista (che completa non ricordo neanche io) delle motivazioni. Pensando che fosse cosa nota.
Il video non era relativo in senso stretto, ma parla di cose attinenti. No, non argomenta le mie affermazioni (beh brevemente in un punto, ma non importa).
Il video non ha alcun legame su ciò che stiamo discutendo, come ti ho scritto poco sopra.
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
STEAM non ha forzato la fidelizzazione in ogni maniera possibile immaginabile.
L'unico modo per avere STEAM sul proprio PC è comprare un gioco STEAMWORKS (che sono esplosi solo negli ultimissimi anni) o andare sul loro sito e scaricarlo.
Niente pubblicità online, in TV, su riviste o via email, niente installazione a tradimento quando aggiorni flash player o quando installi altri programmi, (Chrome) e soprattutto, nessun obbligo di utilizzare il negozio, la comunità, o qualsiasi altra sezione del client STEAM che non sia la libreria dei giochi.
È ormai una piattaforme stabile da molti anni, era "un'accozzaglia di software" anni fa, quando ancora i titoli STEAMWORKS erano pochissimi e non è stato assolutamente imposto agli utenti con pratiche disoneste.
Hanno potuto migliorarsi, perchè hanno continuato ad aggiornare ed ampliare i loro servizi negli anni. Se nessun altro ha investito soldi e risorse in questo campo in passato, non puoi farne una colpa a STEAM.
Partendo da counterstrike e HL2, ci sono stati altri titoli a richiedere l'attivazione via steam, in un'epoca in cui sicuramente era una scelta impopolare. Fatto sui giusti titoli era un modo per crearsi un bacino di utenza su cui poi esercitare la propria capacità persuasiva, esponendo a pubblicità e offerte. Steam va installato per giocare a questi titoli e quindi si deve avere accesso al negozio. Negozio su cui ci sono altri prodotti e offerte. Questo prima di steamworks che è poi un modo per formalizzare e industrializzare un processo che lega gli acquirenti ad un'unica piattaforma anche se l'acquisto avviene altrove. Stardock ci voleva provare e puntava a fare una cosa simile ma con un giorno la possibilità di slegare il prodotto dal negozio e semmai averlo legato allo sviluppatore. Non sapremo mai se ci sarebbero riusciti, ma le cose sono andate in un'altra direzione.
Ogni negozio che prevede account e accesso autenticato di fatto prende in ostaggio gli acquisti degli utenti che non posso cambiare da un giorno all'altro. Rimanendo su una piattaforma poi si genere il meccanismo che fa preferire fare tutti gli acquisti in un unico punto, creando un circolo vizioso.
Fino a pochi anni fa, i titoli a richiedere STEAM erano pochissimi, c'era la possibilità di far partire STEAM offline, la possibilità di far partire il client direttamente sulla finestra dei giochi e la possibilità di non ricevere le notifiche sugli sconti.
Se la persone hanno deciso di guardare le offerte del negozio, di tenere STEAM sempre aperto, anche quando non si gioca per controllare le offerte, di comprare solo su STEAM, lo hanno fatto di loro spontanea volontà, STEAM non lo ha imposto e soprattutto non ha agito per imporlo in ogni maniera immaginabile e/o disonesta.
La situazione di Stardock o di altri non cambia ciò che è stato il comportamento di STEAM.
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Citazione:
Originariamente Scritto da
Matt_Baker91
Non è mia intenzione essere arrogante o altro, ma se mi si risponde con un "sì perché sì", chiaramente mi da fastidio.:)
Ho usato i tuoi stessi toni.
Mi sa che ci troviamo in una situazione uovo-gallina ed entrambi abbiamo frainteso e risposto di conseguenza.
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
E va bene, finiamola qua.:alesisi:
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Citazione:
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mav.erick
sì però mobbastaveramente però aprite un topic a parte perchè ogni volta che apro questo topic mi aspetto qualche succosa offerta non una serie di WoT terrificanti e noiosi come una pozzanghera
Ma se ora alcuni utenti venissero bannati per flame (ad esempio) dovrebbero scontare una pena? :fag:
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Re: Digital Delivery: gli affari della settimana
Citazione:
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MIK0
Non è falsa. È ciò che è avvenuto.
E' falsa. Ti invito a soffermarti su "decisamente disoneste", che ha un significato ben preciso in italiano... i tuoi messaggi li ho letti da cima a fondo, e non ti ho visto spiegare niente di tutto cio'
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
Non ho mai negato cosa sia ora steam, ma non è il caso di dimenticarsi di cosa era e di come gli è stato permesso di diventare ciò che è.
Come vuoi che te lo argomenti se non andando a cercare materiale che ne parli, se non appellandomi a chi ha visto la trafila iniziale di steam?
Io Steam ce l'ho da quando è stato integrato nel multiplayer del primo HL con una patch (intendo proprio il primo eh!) ed era, a livello software, una merda... però, di nuovo, "decisamente disoneste" non so perchè non mi suona familiare. Argomentami pure...
Citazione:
Originariamente Scritto da
MIK0
È abbastanza inconfutabile, e documentabile.
Ovviamente non voleva essere un'argomentazione. Era constatare lo stato delle cose. Ho detto che è documentabile, non che sia comodo farlo. Ed anche a farlo, leggeresti?
Comodo cosi, vero?
Ancora una volta, prendiamo "decisamente disoneste" e arricchiamo con un bel "inconfutabile e documentabile"... io leggo tutto, promesso: dunque, sentiamo?!