perché potrebbe avere delle qualità?
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Appena visto e quoto forteforte Grisson: il merito principale è aver preso una storia da commedia classica rinnovandola con un'ambientazione che almeno qua da noi si è vista poco (e comunque fotografata di un bene folgorante).
Anche io come Uccio capisco il protagonista, come necessità basta e avanza Latika :sisi:
Però Boyle ha fatto di meglio, sicuramente è sopravvalutatissimo.
E non sono minimamente d'accordo con Doom: i soldi e il successo in chiave berlusconiana non c'entrano niente.
L'ho visto e per i miei gusti hnon era degno di portarsi via tutti gli oscar.
Dopo il primo tempo mi ha dato parecchio noia e sta cosa del flashback continuo con il Gerry Scotti indiano mi ha fatto stare male peggio del Katerina di Button
Non è Gerry Scotti, è Lillo di Lillo e Greg :asd:
Ho letto su repubblica delle dichiarazioni assurde di Rushdie su questo film: secondo lui è un film senza senso perchè non è possibile che due poveracci delle banlieu indiane possano arivare a parlare un inglese perfetto ( :| ) e non è possibile che il protagonista possa vincere in quel modo il programma televisivo.
Come fa un intellettuale a dire cagate sì fragorose?
Che poi è facile parlare e denigrare correndo a vedere il film DOPO aver fatto incetta di oscar...
Votai questo film come vincitore al Totoscar senza averlo visto perchè ero convinto che sarebbe stato pieno di quel terzomondismo da salotto che alla Academy piace sempre tanto. Ora l'ho finalmente visto e posso dire che mi ha sorpreso.
Mi ha sorpreso di molto in negativo. Francamente non riesco a capire come si possa rimanere affascinati e, di più, considerare questo film come una bella storia che ci insegna l'umiltà e come trovare voglia di vivere e di ridere anche nelle avversità. Di fatto l'intera risoluzione del film ha la morale che l'unico modo per essere felici è quello di riuscire ad entrare ed essere accettati in un sistema bacato e superficiale. E che tutti quelli che non ce l'hanno fatta devono solo rimanere incollati, incatenati, schiavizzati a quella unidirezionale pompa di melma chiamata televisione in attesa di qualche altro raro caso che gli faccia sognare che un giorno ce la potranno fare anche loro a passare dalla parte degli oppressori integrati nel sistema.
Non riesco a capire come Boyle dopo quel piccolo gioiello di Sunshine abbia messo la sua incredibile bravura e freschezza tecnica (questo non lo nego: il film è costruito molto bene e merita tutti i premi "tecnici" a lui assegnati) al servizio di questo abominio.
Spoiler:
Ma che state dicendo? Sta qua è una storia d'amore e di amicizia, che sistemi e stutus quo...
Se tu vuoi darci solo una lettura sei liberissimo di farlo, ma se permetti non credo che la tua superficialità debba essere per forza l'unico modo di approcciare il film :)
Per carità, ognuno si può fare i castelli in aria che vuole, qua la storia del programmaa serve solo per attivare il carino meccanismo di sceneggiatura con le domande che riguardano magicamente la vita del protagonista, e la sua vittoria sta nella telefonata finale, non certo nel quiz. La televisione è solo un mezzo, l'unico possibile, per far reincontrare i due, non c'entra niente il sistema, il piegarsi alle regole, la pompa di melma.
In realtà credo che la verità sta in mezzo tra te e Mikk.
Nel senso che non puoi ridurre questo film al solo significato esplicito, ma non si può neanche imporre di cercare un significato implicito profondo sul solo mezzo televisivo.
Credo più semplicemente che Boyle e/o gli sceneggiatori, hanno invece lavorato su un fattore base che è il concetto di ignoranza. Le domande che vengono poste al concorrente sono terribilmente semplici per qualunque ragazzino di età superiore ai 13 anni che vive in un dato ambiente culturale.
Lui invece non risponde in base ad una cultura scolastica, ma in base ad un'esperienza di vita, che fondamentalmente è l'unica cosa su cui possono contare la maggior parte della popolazione indiana. Il film è più che altro un inno ad una speranza di vita migliore, alla possibilità di credere al destino come Karma per dare un senso alle azioni spontanee e spesso incontrolla di quella vita stessa inutile e apparentemente marcia.
Per il resto, la televisione è si un mezzo come dici tu, ma non dal solo punto di vista sentimentale, ma invece dal punto di vista di trasmissione di buoni propositi alle masse. E forse qui, c'è in parte questa idea di falsificazione degli eventi che dice Mikk, ma non credo sia quell'elemento portante che si vuole far credere.
Te l'appoggio sulla questione ignoranza, ma continuo a non essere d'accordo su quella televisione: insomma, c'è la televisione perchè... perchè il quiz passa in televisione, e non per radio, internet o carta stampata :bua:
Concordo che utilizzare quel mezzo significa confondersi col sistema e il concetto stesso di "provarci, tanto non ho niente da perdere" è il risultato di una mente di impostazione ben diversa (per estrazione sociale e quindi cultura ed esperienze di vita) da quella del personaggio di Jamal (o almeno di un personaggio col suo vissuto).
Se ci si ferma alla chiave più superficiale del film, ossia un film che vuole raccontare una storia d'amore, allora le gesta di Jamal assumono un valore quasi "eroico" e il fatto che ci abbia provato fino all'ultima domanda è un fatto non solo scontato, ma direi quasi dovuto, proprio per dare quel senso di "epicità amorosa" (scusate l'espressione) al film, senza contare il fatto che il ragazzo vede nel milione l'unica possibilità di salvare la sua bella.
Quindi vuoi dirmi che qualsiasi libro che intavola una discussione è da cacciare nel cesso, dato che alla fine c'è la televisione solo perchè ci sono programmi televisivi.
La tua visione è fin troppo riduttiva. Potevano usare qualsiasi tipo di quiz, invece utilizzano un programma televisivo che ha una visibilità sull'intero territorio e che ha dalla sua la forza diretta di suggestione dell'immagine rispetto a quella immaginativa della radio.
Dai, non è un capolavoro, ma la sceneggiatura lavora perfettamente sulle corde della trasmissione via etere.
Ma il fatto che lui provi comunque a dare la risposta finale è solo un ulteriore indizio che dei soldi non gliene poteva fregare di meno. Io credo che Boyle abbia voluto innanzitutto realizzare un affresco dell'India, e quello è venuto molto bene, a mio avviso. Non so, io il messaggio del essersi piegato al sistema per uscire dalla condizione di Slumdog non l'ho notato.
Comunque Harry attenzione. Io non dico che Boyle abbia messo volontariamente quei significati in certi livelli di lettura del film, dico che questi sono dei pesanti effetti collaterali che vanno a minare drammaticamente le, pur valide, basi qualitative della sua creazione.
visto ora. piaciuto molto.
pensavo che il presentatore fosse george michael...sono l'unico?
Si, tutti pensavamo fosse Lillo dei latte e suoi derivati :sisi:
io voto per Lillo, lo avevo già fatto notare :asd:
Visto quel film, che schifezza, mi sono rotto le balle durante tutta la visione del film, grazie a Dio l'ho solo noleggiato x(
Scusate quanti oscar ha vinto ? Mah .... :|
esagerato.
No, io gliela appoggio.
Funziona fino a metà nell'ottica di "costruire un'affresco dell'India" come qualcuno ha detto su. Da quandodiventa una roba imbarazzante con dialoghi altrettanto imbarazzanti.Spoiler:
Bah, strana idea del concetto di "imbarazzante".
Sai com'è, è la mania di parlare per iperboli.
Boh, non lo so...
Spoiler:
In generale, la storia d'amore è fatta coi piedi, banale, stucchevole, fondamentalmente insensata, e attaccata a calci alla prima metà del film. E siccome è la storia d'amore che occupa quasi integralmente la seconda metà del film, ne consegue che il suddetto precipita vertiginosamente quando cominciano gli sguardi languidi e le corse verso l'amato/a.
Io, personalmente, l'ho trovato imbarazzante, della serie che ti imbarazzi tu per quello che stai guardando.