Ma infatti contestualmente ci sono stati i più grandi sequestri di beni e capitali di tutti i tempi.Citazione:
Originariamente Scritto da alberace
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Ma infatti contestualmente ci sono stati i più grandi sequestri di beni e capitali di tutti i tempi.Citazione:
Originariamente Scritto da alberace
@rei: pensi che l'energia rinnovabile possa alimentare il fabbisogno energetico del paese? manca la differenza tra questo ed il rinnovabile, e l'unica buona, per ora, è costruire centrali nucleari.
su wired si parla di centrali al torio, costosissime ma infinitamente migliori di quelle al plutonio.
stiamo affogando e bisogna darsi una mossa.
Suddenly, THE DRAMAAA :o. I Romagnoli ci andrebbero a nozze. Agli emiliani immagino freghi un tubo :asd:
Venendo alle domande importanti... Imola dove la metteranno (entrambe ne farebbero volentieri a meno :asd:)?? E Il capoluogo regionale della romagna sarà Forlì o Cesena? Guardate che qua scorrerà del sangue!!
In realtà il vero marone sarà la Sanità, come al solito :bua:
Pare che anche la Germania si sia accorta che le rinnovabili stanno in piedi solo grazie ai sussidi e stia tornando ai nukes.Citazione:
Originariamente Scritto da alberace
A Forlì il discorso della Romagna indipendente (che gira da decenni, per inciso) è conosciuto come "irredentismo al sangiovese", così, per avere una misura di quanto viene preso seriamente. :asd:
E' una di quelle robe con cui si ravviva l'atmosfera da bar nelle sere in cui mancano i quattro vecchi al marafone, o non c'è una partita in televisione.
:rotfl:
Te scherzi Vitor ma c'è gente anche ventenne che salta in piedi e lo canta a squarciagola quando si sente quell'inno :asd:
I Romagnoli sono patriottici :P (o meglio, so caciaroni :asd:)
Dite un po', ma lì a voi vi farebbe piacere essere magari sotto il governo degli odiati Cesenati? :asd:Citazione:
Originariamente Scritto da golem101
I Cesenati son dei bravi giuggioloni.
Il dramma sarebbe essere sotto il giogo dei Faentini, una prospettiva troppo orrenda anche solo per essere presa in considerazione. :asd:
Faenza è l'unica città che riconosci passandoci vicino non dai cartelli stradali ma dal peculiare "profumo" :rotfl:
ma cazzo, siete peggio dei toscani :rotfl:
Non è vero. Se si fa una corsa al nucleare si ottiene una corsa ad accaparrarsi la materia prima, l'uranio. Dunque, l'uranio lo dobbiamo importare, proprio come il gas. Per cui in che modo avresti diminuito la dipendenza energetica da altri paesi?Citazione:
Originariamente Scritto da alberace
E poi: le centrali al torio sono un bel sogno per adesso, e comunque se vuoi impostare una risoluzione del problema da qui a 50 anni, mettiamoci a parlare di torio.
erano urbani.Citazione:
Originariamente Scritto da Chiwaz
http://www.corriere.it/Primo_Piano/C...5/vigili.shtml
ah, dal 2006 ad oggi ne hanno beccati solo 2 (di extranegri, intendo )
Sì, ma senza la c :arrow: h. Noi si ha la s scivolosa. :asd:Citazione:
Originariamente Scritto da Vitor
No sul serio: le rivalità campanilistiche ci sono, radicatissime (e infatti mi sfugge il discorso "qui la realtà dei comuni non c'è stata" dell'articolo riportato, vista la sanguinosa storia di signorie e stirpi varie fra il 1100 e il 1400), ma da qui a parlare di scissione ce ne passa parecchia.
Non sto nemmeno a parlare della questione "terre pontificie" riguardo Forlì, che mi vien da ridere.
Piuttosto il discorso delle differenti realtà economiche andrebbe accoppiato ad una disastrosa gestione centralizzata della regione... :sisi:
Bronson dice che non è vero, Chiwaz lo appoggia, quindi ce lo stiamo inventando.
Si, ma il Sangiovese e' molto piu' leggero del Chianti. :tsk:Citazione:
Originariamente Scritto da Vitor
Ad un motoraduno nel senese motomatto si attacco' alla bottiglia ( Chianti, l'avevo portato io, cristo nove bottiglie in due sere, in quattro ...) pensando di bere il vino delle sue parti.
Dopo una bottiglia e mezzo si accorse che .... :asd:
ho una curiosità :cheers:
avete visto la serie tivì boris? succede che una storia dell'aMMore tra due pupini finisce perchè
Spoiler:
ecco, l'altra sera un amico mi raccontava che parlando con altri amichetti nostri è venuto fuori che due concordavano: non starebbero mai con una che SPOILER
ora, uno è stato subito mandato a fare in cuBo perchè è stato per tipo due anni con una creazionista di cl che ora si taglia gli avambracci e si fa bombare da quelli che le offrono la cocaina salvo poi confessarsi la domenica (storia vera), l'altro è più hardcore quindi potrebbe essere, è sposato con una americana ma è una un po' hippie quindi immagino sia venuto a patti con la sua coscienza.
io lo trovo molto grave, come si fa a dare priorità a una cosa del genere piuttosto che valutare prima se è automunita, se è disponibile al sesso orale, se è ricattabile, se ha le emorroidi, se ha un reddito utile o se si lava i denti mattina e sera?
è sbagliato!
State ad una bottiglia a testa e poco più a sera, niente di che :snob:Citazione:
Originariamente Scritto da Recidivo Visual
Perche' sei abituato al sangiovese giust'appunto.Citazione:
Originariamente Scritto da Rei Ayanami
Prova il chianti ....
In before Aglianico (meglio se Taurasi),Citazione:
Originariamente Scritto da Recidivo Visual
e se non sapete cosa è andate via :|
i Toscani si salvano per il brunello se no non ci sarebbe storia per nessuno. :asd:
calma, non esageriamo :asd:
mi secca turbare quest'atmosfera piacevole, quindi questa notizia (vecchia) la metto sotto spoiler.
d'altra parte, il 25 aprile è passato in maniera tranquilla :look:
Spoiler:
:uhm:Citazione:
ibra ottica - Confronto da Vodafone a Prysmian. I dubbi di Telecom
Un piano da 1,4 miliardi
per la banda larga lombarda
Consulto con i gestori, l’ipotesi dell’addio ai cavi di rame
Fibra ottica - Confronto da Vodafone a Prysmian. I dubbi di Telecom
Un piano da 1,4 miliardi
per la banda larga lombarda
Consulto con i gestori, l’ipotesi dell’addio ai cavi di rame
MILANO — Procedono le prove di banda larga federalista al Nord. Nei piani alti del Pirellone lo staff del governatore fresco di rielezione, Roberto Formigoni, il consulente per il progetto di cablatura con la fibra ottica del territorio lombardo, Stefano Pileri, e gli esperti della società Between, hanno già tenuto, a porte chiuse, i primi due incontri: il primo con i manifatturieri del settore come Prismyan e Sirti e gli operatori alternativi, capitanati da Vodafone, Fastweb e Tiscali. Il secondo, a tu per tu, con i soli manager di Telecom Italia. Scelta tattica, certo. Che però sembra preconizzare la difficile convivenza da separati in casa che si prospetta nel primo tentativo di "società per la rete". Al centro degli incontri il corposo studio di 107 pagine preparato dal professore della Bocconi, Francesco Sacco, da Salvatore Lombardo di Invitalia e dagli ingegneri di Technovo, al quale ha lavorato anche l’ex responsabile rete per la Regione, Raffaele Tiscar. Dentro c’è già tutto: dai costi (da 1,09 a 1,429 miliardi nella sua versione evoluta), alle fee che dovranno pagare gli operatori fino al business plan che parla di una posizione finanziaria netta positiva dal 10˚ anno. L’Ente— come viene chiamata nel documento la società—avrà una dotazione di 300 milioni e sarà finanziata dalla FinLombarda per poi convergere verosimilmente verso un modello pubblico-privato. Insomma, l’annuncio fatto da Formigoni pochi giorni prima delle regionali del 28 marzo scorso, per posare 47 mila chilometri di vera banda larga da 20 megabit al secondo—in pratica un motore da Formula Uno per il web — non era solo una «sparata» elettorale.
Sul piano "Lombardia digitale", che sembra promettere di riuscire a livello federale dove fallì il consigliere dell’allora premier Romano Prodi, Angelo Rovati, si lavora a tamburo battente. Tra le persone chiamate a dare un giudizio informale ci sarebbe anche Francesco Caio. La molla politica del progetto è forte: l’orizzonte temporale fornito da Formigoni per la broadband ai cittadini lombardi, il 2015, ricorda troppo da vicino la data dell’Expo per essere casuale. Senza contare che il modello—a differenza di quello milanese di Fastweb che partì con Aem nel capitale — non prevede l’ingresso delle municipalizzate nell’equity della società, ma anzi la messa in concorrenza dei comuni per aggiudicarsi la cablatura da spendere poi come moneta elettorale con i propri concittadini. L’algoritmo del fare politica del territorio ha dunque digerito, almeno al Nord, l’accesso a Internet come tema prioritario.
Eppure, all’ombra dei due incontri, sono già emerse le prime frizioni che potrebbero rallentare il progetto: per come è stato presentato nella sua versione più «evoluta» è chiaro che in gioco c’è il rischio di estinzione del vecchio e consunto rame in mezza Lombardia. Un tema che gela il sangue nelle vene di Telecom Italia. Per adesso sembra che tutti, anche l’ex monopolista, si siano mostrati «interessati» al progetto. Ma la partita a scacchi è alle prime mosse.
Agli operatori non sarebbero stati chiesti finanziamenti «diretti» ma l’impegno a spostare massicciamente sulla nuova nervatura digitale la maggior parte dei servizi. Il punto fondamentale è che il modello annunciato è quello del fibre to the home, cioè del cavo che non si ferma all’edificio ma che proprio come il vecchio filo telefonico della scomparsa Sip dovrà raggiungere tutti i pianerottoli anche se il cliente non chiederà l’allaccio. L’unbundling fatto per la fibra ottica con la possibilità per ogni operatore di viaggiare fino al cliente finale, ultimo miglio compreso, veicolando a questo punto anche il traffico voce. Proprio questo scenario avanzato, però, rischia di mandare in soffitta in qualche anno il 50% del rame lombardo con l’erosione del potere di controllo della rete da parte di Telecom. Il pericolo è che dalla fibra germini un avatar della società della rete richiesta dall’Agcom. Il piano valuta anche una rete senza lo sviluppo verticale negli edifici ma sottolinea che questo restringerebbe l’accesso di tutti.
Le bocce sono ferme. Tra le questioni da risolvere c’è anche l’esclusione di Milano, che rimarrebbe un fortino Fastweb. Su tutti grava il dilemma di Lyddington, paesino inglese che si è tassato per avere la banda larga. Ma sul costo finale dell’accesso al Web veloce in Lombardia c’è già l’ipoteca dell’affitto della rete da parte degli operatori: fee di zona da 100 mila euro, una tantum più 14-16 euro di canone mensile base. Costi che si scaricheranno sulle connessioni.
Massimo Sideri
Fantascienza?
Potrebbe andare a lavorare per Don Giorgio :asd: