06/11/2012 - SFIDA DECISIVA CONTRO IL NORDSJAELLAND
Manovre d’attacco in casa Juventus http://www.lastampa.it/rw/Pub/p3/201...y--330x185.jpg Nicklas Bendtner, 24 anni, è arrivato il 31 agosto
Domani in Champions League: Vucinic infortunato, i bianconeri puntano su Bendtner
Da ultimo arrivato a prima opzione. E Giovinco può diventare il dodicesimo uomo
MASSIMILIANO NEROZZI
TORINO
La Juve dovrà trovare dei gol danesi, nel senso di Nicklas Bendtner, e non di Nordsjaelland, nemico di Champions, domani allo Juventus Stadium. Essere o essere, sarà notte senza dilemmi: i bianconeri devono soltanto vincere, altrimenti quasi scontato l’addio all’Europa che conta. Dunque, banalmente, servono gol, lo scopo del gioco. Compito per il quale vengono solitamente assunti gli attaccanti: alla Juve le mansioni sono meno rigide che in altri posti, se tra la scorsa stagione e
questa le reti prodotte dalle punte bianconere sono ben al di sotto della metà del fatturato totale. Però, il loro lavoro armava i piedi di formidabili centrocampisti. Ha funzionato alla grande l’anno scorso, il dubbio è che la cooperativa del gol possa non bastare, quando si alza il livello degli avversari. Come ti capita quasi sempre in Champions League.
Senza gente della razza Van Persie, Antonio Conte non può che continuare ad affinare il gioco e miscelare gli attaccanti a disposizione: per domani sera i principali indiziati paiono Bendtner e Quagliarella. Anche perché Vucinic è ai box, ancora dolorante per la botta presa al polpaccio contro l’Inter. Giovinco è invece ammaccato nell’animo, tra l’astinenza da gol e l’indigestione da critiche: «Per voi conta solo che io segni», si sfogò a Yerevan, dopo una partita con l’Italia. In effetti, facendo la punta, segnare o
meno fa spesso la differenza. Le qualità del giocatore non si discutono, e il depliant è stato ampiamente mostrato a Parma, la scommessa è di farlo valere anche sul ring dei pesi massimi. Detto bruscamente, con l’Inter non è riuscito a tirare in porta.
Anche per questo, negli scontri pesanti, la Juve sta riflettendo di utilizzare Giovinco da dodicesimo uomo, da innestare a partita avviata, quando i difensori hanno meno fisico e i centimetri di sorveglianza si fanno metri: in quelle situazioni, ha di certo dribbling e piedi per stendere qualsiasi nemico. Levato Messi e i pochi altri delle sua genia, a volte è davvero questione di fisico: così i bianconeri sono pronti a lanciare Bendtner. Nell’ultima settimana, il danese ha scalato il ranking, dov’era partito in ultima fila: titolare contro Catania e Bologna, è stato il primo cambio nella sfida all’Inter, quando Vucinic è andato ko.
Toccherebbe a lui dare una mano, anzi una testa, per sabotare difese sigillate negli ultimi venti metri, come potrebbe capitare domani sera. A patto che la Juve modifichi lievemente il suo modo d’attaccare, nonostante Bendtner abbia comunque piedi discreti per uno della sua volumetria. Non pare invece questione di telaio, se è vero che con il 4-3-3 che qualcuno invoca, la Juve ha avuto la stessa media punti del 3-5-2 (2,37). Bendtner è uno che sa sfruttare i palloni alti e, soprattutto, sa dove spedirli. E senza essere bomber feroce, ha comunque cifre di chi può far gol: 46 in 155 gare con l’Arsenal, 21 in 53 con la Danimarca. Meglio lasciar perdere i
top player, però, ha ribadito ieri l’ad Beppe Marotta: «In Italia, nessuno può spendere 30-40 milioni».