intanto Bertolaso c'è andato lo stesso all'Aquila :bua:
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intanto Bertolaso c'è andato lo stesso all'Aquila :bua:
Ma pensiamo per un attimo che lo dicesse qualcuno in USA o in Inghilterra o dove razzo vi pare che non sia Italia. Cosa succederebbe? Secondo me dimissiono con un razzo missile.
assuefazione, insensibilità, pazienza.
sarà stato frainteso
nel frattempo rosy bindi ha fatto la smooth criminal a montecitorio.
con questa faccia.
http://www.cheatengine.org/forum/fil...ace_hd_523.jpg
Adesso non so bene cosa sia successo nel caso specifico, ma un po' di tempo fa stavo leggendo i resoconti stenografici di alcune sedute...
"interrompiamo la seduta. I lavori riprenderanno alle 14.00"
Ripresa dei lavori: ore 15.15. Sistematico...
erano in coda alla buvette e non potevano cominciare se mancava gente...a questo punto urge aprire una buvette privata per ogni parlamentare...
Erano andati a mangiarsi un panino (cit.)
Ho trovato dualismo al concerto dei Muse, per un divertimento bipartisan :sisi:
Dualismo, a che ora sei arrivato a casa? Noi ci abbiamo messo più di un'ora solo per uscire dall'autosilo :chebotta:
(+ incidente in tangenziale con coda, + viabilità come i livelli di Diablo a Cinisello/San Fruttuoso: casuale ---> tagliato dentro Monza).
Non sapeva nemmeno chi fosse.Citazione:
La Schiavone: «Un onore
sedersi accanto a Piersilvio»
«È una persona molto energica: in 7-8 minuti ci ha raccontato un sacco di cose e pure due barzellette»
(Reuters) ROMA - L'emozione di entrare in quelle che ha definito «bellissime stanze» di Palazzo Chigi ha giocato a Francesca Schiavone un piccolo scherzo. Parlando con i cronisti nella sala conferenze stampa dopo l'incontro con il premier Silvio Berlusconi, si lascia andare ad una piccola gaffe: « È stato un grande onore sedersi vicino a Piersilvio...».
LA PASSEGGIATA TRA LE "BELLISSIME STANZE" - La tennista italiana, la prima nella storia a trionfare in un torneo del grande slam, ha "sfilato" per le stanze di Palazzo Chigi, avvolta in un abito firmato Armani e tacchi alti. Accolta da una folta delegazione del governo, la sportiva lombarda si è concessa per qualche foto con il premier e poi per una breve conferenza stampa con Rocco Crimi, sottosegretario allo Sport e Gianni Letta, che la incorona: «Oggi a Palazzo Chigi c'è una sola regina». E così è: tutti in fila per una foto con lei, dai sottosegretari ai funzionari del palazzo. Lei sorride e racconta della passeggiata tra le «bellissime stanze» di Palazzo Chigi e ovviamente del faccia a faccia con Berlusconi. È una persona «molto energica- dice- in 7-8 minuti ci ha raccontato un sacco di cose e pure due barzellette. Ci ha parlato molto di lui e la cosa mi ha molto interessato. È un grande uomo, pieno di ambizioni grandissime, ma non lo scopro certo io. A sentirlo a pelle è molto simpatico, estroverso». Pausa, sorriso, piccolo rossore sulle guance. Prima di aggiungere: «Certo, parla, parla tantissimo...».
Ciao Chiwaz :fag::fag::fag::fag::fag::fag::fag::fag:
Che avete combinato ieri che mi saranno arrivate 20 segnalazioni sul BlackBerry?
Eh ma perché tu hai lasciato la macchina dentro, e dentro è un bordello maledetto.
Io ho lasciato la macchina fuori e sono uscito dal parcheggio in 30 secondi :fag:
a un quarto all'una ero a como.
comunque voglio la giacca di matthew con le lucette. :vojo:
Pensavo che la questione fosse chiusa, evidentemente mi sbagliavo :asd:
Ieri non ho visto niente dalla una in poi.
Miao.Citazione:
Il commissario Panebianco
da Il Fatto Quotidiano, 8 maggio 2010
http://voglioscendere.ilcannocchiale...paese_rgb2.jpg
Ci vuole tanta pazienza, col Pompiere della Sera. Domenica auspicavamo che l’improvvisa aggressività usata contro Di Pietro dal quotidiano più conformista d’Italia segnasse una svolta e l’articolo “Ambiguità e silenzi di Di Pietro” inaugurasse una saga a puntate (“Ambiguità e silenzi di Berlusconi”, “di Casini”, “di Bossi”, “di Bersani”, “di D’Alema” e, perché no, “di Schifani”). Invece no: siamo fermi alla prima puntata. Almeno per i politici. Perché, sommerso dalle repliche e dalle carte di Di Pietro, il Pompiere incendiario ha deciso di aprire un altro fronte, appiccando il fuoco all’opera di un intellettuale che ha il brutto vizio di opporsi al regime berlusconiano: Andrea Camilleri.
Si cura di lui e del suo commissario Montalbano, anch’egli inguaribilmente antiberlusconiano, il professor Angelo Panebianco. Due settimane fa, nel supplemento Sette, il noto intellettuale bolognese scriveva: “Vuoi vedere che Montalbano è un ‘colluso’?”. Colluso con la mafia, s’intende, perché in una puntata della serie tv “intrattiene rapporti telefonici con un vecchio capomafia… e, addirittura, ferma una guerra di mafia convocando i capi cosca in una località segreta e obbligandoli a stipulare un accordo. Non ce n’è abbastanza per attirarsi addosso un ‘concorso esterno in associazione mafiosa’, quel famoso reato che non esiste in nessun codice… e che è stato tuttavia alla base di tutti i processi per mafia a personaggi eccellenti (Andreotti, Contrada, Dell’Utri e altri)?… Montalbano (o Contrada?), quando si muove nelle questioni di mafia, opera anche lui, inevitabilmente, in una zona grigia dove il confine fra legalità e illegalità è sempre incerto”, ma ciò che conta sono “le intenzioni onestissime”. Dieci righe, un’infinità di vaccate.
Andreotti non fu imputato di concorso esterno, ma di partecipazione diretta a Cosa Nostra. Il concorso esterno esiste eccome, nel Codice: come il concorso in omicidio, in rapina, in occultamento di cadavere e così via. L’applicazione del reato concorsuale risale addirittura a metà Ottocento per il concorso esterno in brigantaggio da parte dei non briganti che si mettevano al servizio dei briganti. A definirla per la mafia provvidero Falcone e Borsellino nella celebre ordinanza-sentenza del processo maxi-ter e la confermarono numerose sentenze della Cassazione a sezioni unite.
Montalbano che incontra un vecchio boss e lo induce a fermare una guerra di mafia è roba da concorso esterno? Assolutamente no. Non basta incontrare mafiosi per essere incriminati per quel reato (altrimenti il Parlamento e il governo sarebbero semideserti). Intanto il vecchio boss era a casa sua e non doveva scontare nessuna pena. E poi il concorso esterno scatta quando un esterno alla mafia si mette permanentemente a disposizione della mafia, favorendola e venendone favorito. Dell’Utri è accusato di aver messo prima il Berlusconi imprenditore e poi finanziere nelle mani di Cosa Nostra, ricevendo in cambio favori e potere. Contrada è stato condannato perché avvertiva i mafiosi latitanti dei blitz della polizia (di cui lui stesso faceva parte) e li faceva fuggire, assicurando loro l’impunità in cambio di favori e potere. Altro che intenzioni onestissime.
Queste cose Panebianco, poco esperto in diritto penale (come in tutto il resto dello scibile umano), non le sa. E si adonta perché Camilleri gli risponde per le rime sull’Unità intervistato da Saverio Lodato (che Panebianco chiama “un tal Lodato”, non sapendo ovviamente che Lodato ha scritto per Rizzoli la più completa storia della mafia): Camilleri è un “giustizialista” e quindi “insulta”, “non è un vero signore”, anzi è “cupo, arrogante”, “troppo preso da sé per entrare in sintonia con gli altri” (non lo sfiora l’idea che uno non voglia entrare in sintonia con un tal Panebianco). Tante parole inutili per nascondere che, dietro l’attacco a Camilleri e Montalbano, è partita la campagna per riabilitare Contrada e far assolvere Dell’Utri. Poveretto, come s’offre.
Rei ma alla fine il video su Luttazzi l'hai visto?
Ridicolo, l'ho letto l'articolo di Panebianco, e 1° la descrizione di quei buffoni del Fatto è un po' lontana dalla realtà, e 2° è a sua volta la risposta a un articolo dell'Unità (che a sua volta è una risposta). Forse sono invidiosi perchè lui è in grado di scrivere in italiano corretto e fare ironia in punta di fioretto allo stesso tempo, e loro non sanno nemmeno la differenza fra una mannaia e una mazza? :bua:
Inoltre, sempre a proposito delle stupidaggini de "la sparata quotidiana"
La polemica sul "ah faccio un servizio sulle Ambiguità di Di Pietro e non ci sono servizi critici su nessun altro". E' palesemente falsa, ma di falsità ideologica, dato che basta seguire il giornale in questione per più di 2 giorni per leggerci "speciali" sulle ombre e/o i presunti scheletri nell'armadio di un tot di gente, da Mastella e la moglie di Casini (ai tempi), a Berlusconi infinite volte, a Scaiola di recente, Verdini etc....
Piuttosto, ce lo vedo il Fatto, dopo aver tirato in ballo un personaggio di opposte vedute politiche, a concedergli 2 pagine e rotti nel giro di due giorni per delle controrepliche :rotolul:
Ah, inoltre, dedicato a tutti quelli che perculavano perchè avevo parlato di agenzie di stampa come la Reuters e di campagne ideologiche a mezzo stampa contro Israele in questi termini:
Beh, tiè:
Ce ne sono altre, ma Repubblica pubblica solo queste due.Citazione:
http://www.repubblica.it/images/2010...32686cf9d3.jpg
Le polemiche sul blitz contro la nave turca che portava aiuti a Gaza hanno coinvolto l'agenzia Reuters, al centro di critiche da parte della stampa israeliana per la pubblicazione di due immagini dell'assalto, diffuse in origine dal giornale turco Hurryet, che presentavano un soldato israeliano ferito, steso a terra, circondato da passeggeri. Le foto in questione, rilanciate dalla Reuters e pubblicate sul sito del quotidiano Haaretz, non mostravano due coltelli e una macchia di sangue, evidenti invece negli originali. Il ministro israeliano per l'Informazione, Yuli Edelstein, aveva chiesto spiegazioni alla Reuters. Un portavoce dell'agenzia ha risposto da Londra che "le immagini in questione provenivano da Istanbul e secondo la normale pratica redazionale sono state preparate per la trasmissione, con un procedimento che include anche il taglio dei bordi". "Quando si è accorta che un coltello era stato inavvertitamente tagliato dalle immagini - ha aggiunto il portavoce - Reuters ha sostituito quelle tagliate con quelle originali nel suo intero servizio"
Ah, chiedete mo scusa per l'olocausto :asd:
Ma il fatto usa sempre e solo pseudonimi? Pompiere della Sera?
Non hai idea di quello che scrivi e mostri come al solito la tua ignoranza abissale.
Primo, se parli male di qualcuno con fonti certe tali da reggere a un tribunali, non stai diffamando nessuno, e questo sia che si tratte del fatto o del corriere dei piccoli su gambadilegno.
Secondo, non hai nemmeno idea di quello che dici, dato che gli articoli su Di Pietro sul corriere si limitavano fare un elenco di tutte le polemiche in cui era stato coinvolto l'illustre magistrato nel corso degli anni, includendone anche le posizioni difensive e precisandone gli esiti legali e politici. Evidenziavano poi alcuni punti che, a detta dell'articolista, erano poco chiari in queste posizioni difensive, e Di Pietro ha replicato all'articolista in questi termini. Entrambe le cose si sono svolte in modo molto civile e ben lontane dalla diffamazione o dall'insinuare illeciti
Terzo, mi sembra che le cause per diffamazione di solito non arrivino ai danni del Corriere, che dici? :rotolul:
Perchè pensano di essere più incisivi. D'altronde l'audience è il pubblico che legge l'altro maestro degli pseudonimi, Grillo :asd: