nessuna delle due mi prende, così come prima impressione :nono:
l'unica america che mi ha fatto piacere conoscere è quella di friday night lights :snob:
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nessuna delle due mi prende, così come prima impressione :nono:
l'unica america che mi ha fatto piacere conoscere è quella di friday night lights :snob:
Domenica alle 12.30
I Sopranos??
vista una puntata e non è male, però cerco roba meno "violenta" :asd:
Adesso arriverà uorf a cazziarvi :fag:
Ibou Ba addetto alle creste:alesisi:
Citazione:
Paolo Maldini sarà il nuovo responsabile dell'area tecnica e l'ex capitano rossonero sarà coadiuvato da alcuni suoi collaboratori (Ibou Ba, Carbone e Lorenzini). Al fianco di Maldini, come amministratore delegato con ruolo istituzionale, potrebbe arrivare Demetrio Albertini. Il nuovo direttore amministrativo e finanziario dovrebbe essere, invece, Claudio Fenucci. Il ruolo di direttore sportivo esecutivo dovrebbe essere ricoperto da Sean Sogliano, coadiuvato da 3 collaboratori (Di Brogni, Genni e Calvetti). A un altro ex milanista, Oliver Bierhoff, sarebbe affidato l'incarico di nuovo 'ministro degli esteri'. E la panchina? L'addio di Massimiliano Allegri a fine stagione è ormai certo: il grande favorito per raccogliere la sua eredità è Clarence Seedorf. con Prandelli possibile outsider nel caso in cui Albertini dovesse effettivamente tornare in rossonero. Mangia e Inzaghi, invece, sono soluzioni pensate più per un eventuale cambio in corsa in questa stagione che in prospettiva futura.
"Il grande favorito per raccogliere la sua eredità è Clarence Seedorf" ciò che esce dalla porta rientra dalla finestra :rotfl:
Poli-Bonera-Silvestre-Ema :alesisi:
disponibile Elsha :alesisi:
The Wire è il non plus ultra se vuoi una storia iper realistica a sfondo socio-politico-poliziesca della realtà USA (Baltimora per la precisione).
Ti consiglio comunque una serie molto radical-chic come piace a noi :smug:
The Hour: Anni 60 nella redazione della BBC, periodo di spie, crisi politiche ecc. Sono pochi episodi e va via che è un piacere. Tra l'altro uno degli attori, Dominic West, è protagonista anche in The Wire.
P.s. Sto recuperando Alias, che non avevo mai visto, ed è awesome per ora (sono solo alla 1x07) :o
Forza Milan.
Tante belle serie quelle consigliate, per staccare il cervello e farsi una vagonata di risate mi sento di consigliare Misfits.
E poi c'è Rubicon, che è meravigliosa.
Ora come ora sto recuperando The Fall, caccia ad un serial kller in quel di Belfast
Galliani sbatte la porta e divorzia da Barbara
Franco Ordine
Ha retto l'onda d'urto per oltre tre settimane. Masticando amaro, opponendo un orgoglioso rifiuto a ogni richiesta di riapertura del dialogo con la figlia del capo, riscuotendo solidarietà eccellenti, da Marina a PierSilvio, da Fedele Confalonieri a Paolo Berlusconi.
Nelle ore più bollenti, seguite al pari col Genoa e alla contestazione degli ultrà, ha provato e riprovato, attraverso messaggi e colloqui telefonici, a «farsi liberare dal presidente Berlusconi», ma inutilmente.
Ha atteso un successo, in qualche modo clamoroso, a Glasgow in Champions, e non una sconfitta (contro la Fiorentina), per rintuzzare colpo su colpo le gravissime accuse provenienti dalla nota di Barbara Berlusconi. E ieri mattina ha vuotato il sacco annunciando in modo pubblico l'intenzione, «con o senza accordo sulla liquidazione», di voler lasciare il Milan entro la fine del 2013. Due le date messe a disposizione della proprietà: «o subito dopo la sfida con l'Ajax», snodo decisivo per la qualificazione in Champions, «o più probabilmente dopo il derby del 22 dicembre», il suo ultimo derby. «Abbandonare la nave prima sarebbe sembrato un atto ostile contro la squadra per cui tiferò per tutta la vita» è l'ultima carezza spedita a Milanello.
Lo strappo di Adriano Galliani, da ieri alle 12.05, dopo 27 anni e 10 mesi di cento trionfi e qualche sconfitta, di gestione spesso invidiata e portata ad esempio, di onorificenze (primo dirigente italiano inserito nella Hall of Hame della federcalcio) e incarichi (presidente della Lega) è diventato insanabile. «Lascio per giusta causa, dopo il grave danno alla mia reputazione» la prima frase dedicata alla vicenda dietro cui in molti hanno inteso l'intenzione di chiudere non proprio pacificamente il rapporto d'amicizia e d'intesa umana e professionale con il gruppo. La decisione è stata comunicata a Bruno Ermolli, incaricato di gestire l'addio del manager dal Milan, concordando anche la cifra della liquidazione, stimata tra i 30 e 50 milioni secondo calcoli non molto lontani dalla realtà. Una rottura pubblica e definitiva con Barbara, nessuna rottura invece con Silvio Berlusconi, «il mio affetto per il presidente è immutato e immutabile» testimoniato, secondo taluni osservatori presenti alla serata della Fondazione Milan, anche da un dettaglio. Nel discorso, a braccio, di Galliani, Silvio Berlusconi è stato citato più volte come ideatore e motore della nobile iniziativa; nell'intervento di Barbara, letto con evidente emozione, molte citazioni auliche, nessun richiamo alla figura fondamentale del papà.
Perché il manager brianzolo è passato dal silenzio assordante e da una promessa di reggere il bastone del comando fino ad aprile, a una accelerazione così clamorosa? La riposta è articolata in quattro punti: 1) perché, presente Confalonieri, l'impegno di Galliani ad Arcore è stato generico e non vincolato a una data. 2) perché ha raccolto presso squadra, giocatori e dipendenti del club segnali che testimoniano il disorientamento dinanzi alle voci di svolta nella guida. 3) perché non c'è stata una sola frase pubblica spesa dal presidente Berlusconi per lenire le ferite. 4) perché la visita di Barbara Berlusconi, lunedì mattina a Milanello prima di Glasgow, ha sancito di fatto la frattura tra proprietà e manager attuale.
Nel frattempo, nei nuovi uffici rossoneri di via Aldo Rossi, Antonio Marchese, esponente del cda, e Elisabetta Ubertini, delega ai progetti speciali, divisione guidata da Barbara Berlusconi, lo staff della figlia del presidente (completato da Massimo Zennaro, addetto stampa) hanno accentuato la loro presenza. «Sono d'accordo con il ricambio generazionale ma fatto con eleganza, non in questo modo» il chiarimento di fondo di Galliani che ha dato risposte secche alle altre critiche ricevute con la famosa nota. «Si è detto che il Milan spende male e non ha una rete di osservatori come Roma e Fiorentina ma la Roma negli ultimi 5 anni è andata in Champions una volta e la Fiorentina mai. Il Milan ha da due anni il bilancio in pareggio, altre società hanno montagne di debiti (qui il riferimento è anche all'Inter che ha perso 280 milioni di euro negli ultimi tre esercizi, ndr)», la prima. «Molti grandi presidenti, anche dall'estero, mi chiamano e non capiscono cosa stia succedendo. Io sono andato a Madrid, per prendere Kakà a costo zero, e senza appuntamento mi hanno aperto gli uffici del Real di domenica. Sono andato nel 2010 a Barcellona per prendere Ibrahimovic e il presidente Rosell è tornato apposta dalle ferie con la famiglia», la seconda.
Nessun progetto, nessun futuro: «Per adesso non accetto nulla da nessuno, quando si è offesi bisogna avere la forza e l'intelligenza di far passare un po' di tempo, occorre essere lucidi nel prendere le decisioni». Né da Arcore, né dallo staff di Barbara Berlusconi sono arrivate dichiarazioni. Solo no comment. Per oggi, vigilia del viaggio a Catania, è previsto un intervento di Silvio Berlusconi. Anche perché il Milan, al di là di quel che rappresenta per milioni di tifosi e per il suo patron, nel borsino Fininvest è stimato 700 milioni. E non può essere lasciato andare alla deriva.
Ma se davvero gli dobbiam pagare 50 milioni significa che ci bruciamo in un istante il budget di 3 mercati?
Eh sì.
Citazione:
Parametri zero con ingaggi alti: lo scacco matto di Barbara a Galliani
30.11.2013 11:40 di Salvatore Trovato articolo letto 1228 volte
Ripercorrendo l’ascesa in rossonero di Adriano Galliani, il giornalista Paolo Condò, dalle pagine de La Gazzetta dello Sport, ha parlato anche degli anni "poveri" del Milan, con l’amministratore delegato costretto a fare i conti con budget sempre più ridotti. Una situazione che, con ogni probabilità, ne ha segnato il destino: "Malgrado i fondi non più faraonici - scrive Condò - Galliani realizza nei primi anni del nuovo secolo il suo capolavoro assoluto, perché assemblare gente come Nesta e Pirlo, Dida e Cafu, Seedorf e Shevchenko, Kakà e Inzaghi, senza poter esagerare con il portafogli è certamente l’impresa della sua vita. Dal 2007 in poi, però, i tagli si sono accentuati e - cosa mai vista prima - il Milan ha cominciato a vendere i suoi gioielli. Galliani sostiene di aver fatto bene anche in questo regime, e dallo scudetto di Allegri alle qualificazioni in Champions non gli si può dare torto; però la strategia di convincere i giocatori di altri club ad arrivare a fine contratto per poi venire gratis al Milan ha inevitabilmente rovinato il rapporto tra il valore della rosa e il monte ingaggi. Se un difensore che vale dieci milioni viene preso a zero, ma per farlo gli garantisci un ingaggio di quattro milioni per cinque anni mentre ne meriterebbe al massimo due, il risparmio non esiste. Il Milan si è riempito in pochi anni di situazioni del genere, costringendosi a sacrificare Ibrahimovic e Thiago Silva per pagare gli ingaggi mostruosi (per la loro capacità) di Flamini e di altri miracolati. Barbara ha avuto buon gioco nell’attaccare su questo fronte, e lo scacco si è rivelato matto in poche mosse".
:rullezza:
Fa ridere vedervi parlare di serie. Siete carini :timido:
Wolf dovresti essere contento e orgoglioso del fatto che continuiamo a spargere il verbo di 'The Wire' anche a chi non 'sa' :snob: