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  1. #1
    Il Nonno
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    Predefinito richiesta incentivo all'esodo

    ciao ragazzi, ho bisogno di un consiglio.
    ho 30 anni e lavoro come project manager in una grossa azienda del settore credito (sono ingegnere delle tlc, ma nell'ambito lavorativo non ho mai sfruttato la mia laurea, quindi è praticamente poco più che un pezzo di carta).

    ho un'anzianità lavorativa complessiva di circa tre anni e mezzo, ed un'anzianità presso questa azienda di circa due e mezzo. sono assunto a tempo indeterminato con un CCNL Credito con ral di circa 29k.

    l'azienda è abbastanza in crisi e pare che sia in atto un piano di incentivo all'esodo per i più anziani, anche se formalmente non è stato ancora comunicato nulla, se non che dovranno essere effettuati tagli al personale di circa il 15% spalmati su tutte le sedi europee (ma principalmente all'estero).

    ora, so che è una pazzia, ma io di sto lavoro e di sto posto non ne posso più. oltre al fatto che ho un rapporto a distanza con una ragazza che vive a berlino e quindi l'idea di andare lì mi stuzzica parecchio.
    vorrei approfittare di questo momento di crisi per richiedere un incentivo al licenziamento volontario, ma sono giovane e costo poco quindi di sicuro non verrò contattato per una proposta simile.
    nel caso, sarebbe una brutta mossa (o quantomeno malvista) quella di richiedere formalmente un contributo economico per levarmi dalle balle?
    a chi va fatta? all'hr? in che forma? è il caso che aspetti la comunicazione ufficiale (se mai ci sarà) e poi propormi?

    considerando la mia condizione precedentemente descritta, quanto potrei chiedere/aspettarmi come cifra accettabile? in caso, dovrei accettarla come unico pagamento o dovrei richiedere un pagamento dilazionato nel tempo per non incorrere a tassazioni in caso di superamento di una certa soglia?

    c'è altro che dovrei sapere/considerare?

    grazie mille

  2. #2
    PinHead81
    ospite

    Predefinito Re: richiesta incentivo all'esodo

    Più tardi ti rispondo con calma la situazione è comunque delicata e te ne sei reso ben conto da solo, l'azienda è sì in crisi ma proporti per levarti dalle balle e contestualmente chiedere qualcosa è un processo opinabile da molti.

  3. #3
    PinHead81
    ospite

    Predefinito Re: richiesta incentivo all'esodo

    Citazione Originariamente Scritto da FuSeRz Visualizza Messaggio
    nel caso, sarebbe una brutta mossa (o quantomeno malvista) quella di richiedere formalmente un contributo economico per levarmi dalle balle?
    Brutta no, malvista probabilmente sì; sappi fin da ora che se non dovesse venire accettata potresti poi essere bersaglio di un'eventuale licenziamento collettivi per ristrutturazione aziendale.
    a chi va fatta? all'hr? in che forma? è il caso che aspetti la comunicazione ufficiale (se mai ci sarà) e poi propormi?
    Ormai sai già che verrà varata la cosa quindi aspettarlo è inutile, meglio mettere le mani avanti e sondare il terreno. Va fatta al direttore del personale E al tuo capo, fare altrimenti sarebbe sleale; la formula a livello "morale" devi giostrartela tu, la dicitura richiesta di incentivo all'esodo (per nuove avventure crescita professionale blablabla) è corretta e varia, di poco, in virtù degli esistenti rapporti con datore di lavoro e interlocutori.
    considerando la mia condizione precedentemente descritta, quanto potrei chiedere/aspettarmi come cifra accettabile?
    Non aspettarti una cifra superiore alle 12 mensilità...in caso di licenziamento illeggittimo, causa, ecc con la legge Fornero ne avresti diritto a 12-24; nel caso in oggetto direi un 8-12 mensilità variabili a seconda di come te la giochi e della situazione.
    in caso, dovrei accettarla come unico pagamento o dovrei richiedere un pagamento dilazionato nel tempo per non incorrere a tassazioni in caso di superamento di una certa soglia?
    Le modalità di pagamento le decide l'azienda ma solitamente è un'unica botta. Qui apriamo però un altro discorso, allacciato anche a quanto sotto (cosa sapere, ecc); l'incentivo all'esodo in quanto tale è una retribuzione e va tassata, ergo quanto ti proporranno è un lordo. L'alternativa è sistemare le cose in "altro modo" ma non prendiamola nemmeno in considerazione, dato che un fuori busta o nero mi pare da escludere. Devi però ricordare (IMPORTANTE) che se cerchi di mandare in porto la cosa NON DEVI RASSEGNARE LE DIMISSIONI O FIRMARE NIENTE, nemmeno scrivere nella tua richiesta qualcosa che possa sembrare propedeutica alle dimissioni; l'esodo è un istituto differente dalle dimissioni e se scegliessi le seconde non avresti diritto ad ASPI/Mobilità...deve essere una risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, correttamente ratificata.

    c'è altro che dovrei sapere/considerare?

    grazie mille
    Risposto nel testo, sono una pippa nel quote segmentato

  4. #4
    Il Nonno
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    Predefinito Re: richiesta incentivo all'esodo

    grazie mille per le risposte pinhead

    onestamente di ritorsioni non ho molta paura, anche perché la mia intenzione è lasciare comunque l'azienda, solo mi sarebbe piaciuto farlo riuscendo a strappare un incentivo. certo, di fare l'infame non mi va, sia per carattere che per i buoni rapporti che ho con il mio capo, quindi vorrei fare una cosa (per quanto possibile) elegante e pulita.

    che la cosa verrà varata non è sicuro. di sicuro c'è che l'azienda ha comunicato una ristrutturazione aziendale con taglio del personale, ma (quasi) completamente sulle sedi estere. in italia all'inizio ci avevano detto che non sarebbe andato via nessuno, poi si è parlato del 15%, ma è tutto ancora molto nebuloso (io so qualcosa perché sono nel team di progetto del piano di ristrutturazione). considera anche che, almeno nelle sedi italiane, la percentuale di consulenti è rilevante (direi il 30-40 percento), quindi la mia paura è che agiscano su quelli non proponendo a noi dipendenti alcun incentivo all'esodo (che io invece anelo). vero anche che c'è il paradosso per cui molti dei consulenti hanno un knowhow tale da poter essere difficilmente segati via/rimpiazzati, quindi who knows..

    tecnicamente la miglior cosa sarebbe aspettare il momento giusto ed agire, ma io, per motivi personali, ho una certa fretta di concludere la cosa (idealmente vorrei essere libero per gennaio/febbraio 2015), quindi stavo cercando un modo di "dare una spintarella" al tutto, anche a costo di perderci qualche soldo.

    un'alternativa che stavo anche considerando era quella di richiedere un'aspettativa. che tu sappia, uno nella mia posizione è nelle condizioni di richiederla? io ho letto sul ccnl che si può richiedere di max 1 anno, max in due tranches, non retribuita, ma colleghi parlano anche di aspettative pagate al 30 percento..
    solo che ho letto che durante l'aspettativa non si può firmare un altro contratto. la mia idea era quella di andare a lavorare all'estero (germania), non so se anche contratti fuori dal territorio nazionale rientrano nella cosa..

  5. #5
    PinHead81
    ospite

    Predefinito Re: richiesta incentivo all'esodo

    Uhm...ma che tipologia di contratto hai? Cioè, che CCNL?
    Posso risponderti in generale: l'aspettativa
    a) NON è retribuita, tranne accordi personali (ma non si capisce perché un'azienda debba concedertela retribuita seppur parzialmente...quella in pratica è cassa integrazione, con la differenza che paga l'azienda e non l'INPS )
    b) la durata massima è 12 mesi totali durante tutto il rapporto di lavoro, eventualmente frazionabili
    c) l'aspettativa, per legge, non prevede la possibilità di instaurare un altro rapporto di lavoro. Ti cito testualmente il legalese “Nessuna norma contrattuale consente, (o potrebbe consentire) al dipendente di poter instaurare un secondo rapporto di lavoro o lo svolgimento comunque, di altra attività di lavoro autonomo, anche di natura libero professionale, durante la fruizione di periodi di aspettativa senza diritto alla retribuzione previsti dall’art. 11 del CCNL del 14.9.2000".

    Devi però anche considerare che il massimo che potrebbero "farti" è licenziarti per giusta causa alla scoperta che hai firmato un nuovo contratto...dato che la tua mira è andartene, poco cambierebbe. Valuta tu...una risoluzione consensuale prevede comunque l'indennità di disoccupazione e, per futuri lavori, suona meglio di un licenziamento per giusta causa (sebbene non è che te lo scrivano sulla fedina penale, dipende da quanto possa indagare una azienda seconda). Vale anche per aziende estere.

  6. #6
    Il Nonno
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    Predefinito Re: richiesta incentivo all'esodo

    sono assunto con ccnl credito, 13 mensilità più premio produzione (che dal prossimo anno mi sa tanto che sarà zero ) e buoni pasto da 5,29.

    sicuro che in caso si infranga la regola del non lavoro durante l'aspettativa, il massimo sarebbe il licenziamento? non è che mi ritrovo a dover pagare multe o peggio cause infinite?
    e soprattutto, come fanno a sapere che ho firmato un contratto con un'azienda all'estero?

  7. #7
    PinHead81
    ospite

    Predefinito Re: richiesta incentivo all'esodo

    Allora...mi rimangio in parte quanto detto sopra

    1 - Intanto ti dico che , il massimo sarebbe il licenziamento ma già questo è estremo. Non aspettarti altra tipologia di causa, multe o penali A MENO CHE non sia vero e dimostrabile che, ad esempio, tu divulghi tecnologie aziendali, ricicli brevetti, rompi NDA o simile durante il periodo di aspettativa lavorando con un'altra azienda...ma questo vale in generale e non solo per aspettativa e lavori ulteriori.

    2 - Onestamente non so se/come l'azienda potrebbe arrivare a saperlo. Che sia possibile risalire all'occupazione è realistico, dato che comunque al tuo CF viene associato un impiego ma non so quali siano le modalità con le quali i privati possano accedere a tali informazioni (es. Equitalia ovviamente può farlo). Però per me prima o poi si scopre tra social network, Linkedin, colleghi, ecc specialmente in un mondo come quello della consulenza e di impieghi di un dato livello.

    2 - Mi sono studiato meglio il quadro normativo e in pratica, durante l'aspettativa, è "come" se tu fossi ancora dipendente dell'azienda. Questo non significa in tutto e per tutto che non puoi svolgere altra attività ma, come accade con i normali lavori, le seconde occupazioni devono rispettare i seguenti vincoli:
    :
    • la temporaneità e l’occasionalità dell’incarico. Sono, quindi, autorizzabili le attività non di lavoro subordinato esercitate sporadicamente ed occasionalmente, anche se eseguite periodicamente e retribuite, qualora per l’aspetto quantitativo e per la mancanza di abitualità, non diano luogo ad interferenze con l’impiego;
    • il non conflitto con gli interessi dell’amministrazione e con il principio del buon andamento della pubblica amministrazione;
    • la compatibilità dell’impegno lavorativo derivante dall’incarico con l’attività lavorativa di servizio cui il dipendente è addetto tale da non pregiudicarne il regolare svolgimento.
    Come scritto sopra, il tutto è sempre subordinato all'approvazione da parte del primo datore di lavoro. Per quieto vivere, quando si intraprende una seconda occupazione, è sempre meglio avvertire anche nel caso in cui si ha la certezza che quanto sopra sia verificabile; io lavoro come impiegato e mi occupo di logistica/HACCP e, come libero professionista, faccio il consulente in questo ambito per n aziende nessuna delle quali opera, nemmeno lontanamente, nello stesso campo della mia (ma sono facilitato perché ce ne sono solo due ).
    Ultima modifica di PinHead81; 30-08-14 alle 07:43:30

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