Comunque ragazzi, io sono ancora convinto che il videogiocare, al pari di vedere un film o di leggere un libro, sia un'esperienza che ti arricchisce in diversi modi.
Per esempio: stò giocando a Gray Matter e nel calderone ci hanno messo, a parte delle interessanti riflessioni sulla perdita e conseguente ossessione al ricongiungimento incondizionato (Frankenstein di Mary Shelley), un sacco di note e paragrafi parziali che spaziano dallo studio delle reazioni motorie correlate agli stimoli cerebrali, alla possibilità che alcune energie permangano, sottoforma di eventi psicocinetici, anche molto tempo dopo la loro effettiva esistenza.
Tutta roba molto interessante ihmo, che sicuramente si può anche trovare con un click in rete, ma che "infilata" dentro un contesto di questo tipo, la rende molto più abbordabile e diretta.
O vogliamo parlare di Zelda e dei suoi riferimenti al divino, allo spazio tempo o anche solo alla diversità e conseguente emarginazione?
Insomma, videogiocare è anche arricchimento culturale, sicuramente mai perdita di tempo...