Nell’edizione cartacea odierna la
Gazzetta dello Sport ha fatto luce su quanto è davvero accaduto a Bogliasco martedì pomeriggio, confermando quanto si immaginava: Cassano questa volta ha davvero passato il segno rivolgendo espressioni molto ingiuriose nei confronti di una persona più anziana che è anche il suo datore di lavoro, motivi più che sufficienti per tenere un comportamento rispettoso o quanto meno educato. Gli epiteti del numero 99 sono molto duri, addirittura censurabili, ha mandato più volte a quel paese Garrone, definendolo un
“vecchio di merda” e
“figh’ de bocchin’”. Questa la ricostruzione del dialogo di martedì tra i due:
Garrone: “Vorrei venissi con me a Sestri Levante per il premio «Rete d’argento». Basta che lo ritiri, puoi anche non fermarti a cena”
Cassano: “No. Io a Sestri Levante non ci vengo”
Garrone: “Perché?”
Cassano: “Perché no. Eh sì che io vado a prendere un premio in quella merda di albergo”
Garrone: “Ma chi credi essere?”
Cassano: “Perché alza la voce?”
Garrone: “Non dirmi che sto alzando la voce, con te non l’ho mai fatto e lo sai bene”
A questo punto, da quanto si legge nel documento firmato dal presidente, Cassano abbandona l’ufficio di Garrone sbattendo la porta e imbocca le scale che portano agli spogliatoi urlando. Poco dopo il giocatore inizia a urlare
“Fanculo!” ripetutamente, espressione sentita dallo stesso patron e da una ventina di tifosi che erano in zona. Il barese, secondo la ricostruzione del petroliere, continua a sfogare la sua rabbia negli spogliatoi:
“Ho ascoltato una quantità innumerevole di insulti tra i quali ho percepito di sicuro dei sonori “vaffanculo”, “vecchio di merda”, e “bocchini” vari davanti ad alcuni giocatori, fra i quali Pazzini, Lucchini, Marilungo, Pozzi e Dessena, oltre ad altri tesserati. Parte di questo episodio è stata anche sottoscritta da Giorgio Ajazzone (team manager, n.d.r.) e da Alberto Marangon (responsabile della comunicazione, n.d.r.), i quali riferiscono sia sulla veemenza della reazione sia su alcuni degli specifici insulti”
Il presidente doriano ha poi spiegato le motivazioni dell’
azione intrapresa nei confronti del proprio tesserato, da alcuni giudicata molto dura, ma pienamente legittima secondo il diretto interessato:
“È in gioco la credibilità dell’intero staff dirigenziale e in difetto di una sanzione esemplare tutti i tesserati avrebbero libero diritto di ogni comportamento”. Garrone fa poi sapere che il suo club deciderà in seguito se intraprendere azioni legali contro Cassano per chiedere un risarcimento per i danni di immagine subiti dalla Sampdoria e dai suoi partner e sponsor.