Radio![]()
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uff. tornato ora da corsa + affondi + lavoro al sacco. cosa mi sono perso (a parte la vita) ?
Praticamente il sunto è qualcosa tipo: "e allora se vogliamo manifestare facciamolo, poi però portiamo due milioni di persone in piazza ad assaltare la Procura di Milano".
Ovviamente Donadi "il Presidente del Consiglio vuole un golpe armato", la Finocchiaro: "attentato all'indipendenza tra i poteri dello Stato" ecc ecc![]()
Un po' come gli 'mmerigani che chiamano xerox qualsiasi documento fotocopiato o qualsiasi fotocopiatrice/stampante, indipendentemente dalla marca.Allora, stanno testando violentemente la mia pazienza.
Ora sti qui usavano il termine Dallas per identificare qualcosa.
Caxxo e', caxxo non e'.
Caxxo e', caxxo non e'.
Caxxo e', caxxo non e'.
Caxxo e', caxxo non e'.
E avanti di questo passo, ovviamente a domanda col caxxo che rispondono, allora leggi i documenti ( in francese ) e spera di trovare un contesto dove lo spieghi.
E sticaxxi.
Ecco ora ho trovato che per Dallas intendono l'EEPROM.
Solo che chiamano il chip o la memoria prendendo un particolare costruttore.
http://www.maxim-ic.com/company/dallas/
Ovvero i chip della maxim.
Sto scoppiando.
( e' il piu' grosso cliente che abbiamo, lo devo trattare con i guanti ).
I megaottetti!!
Excusatio non petita?![]()
'azzo ha scritto?
parafrasando,
Ah, se avete tempo qui ( http://www.zerohedge.com/news/last-t...g-growth-story ) sono linkate le 6 parti del documentario The Last Train Home, che merita un casino.
" "Every spring, China's cities are plunged into chaos as 130 million migrant workers travel back to their home villages for the New Year's holiday. This mass exodus is the world's largest human migration, an epic spectacle that exposes a nation tragically caught between its rural past and industrial future.
Last Train Home examines one fractured family to shed light on the human cost of China's ascendance as an economic superpower"
che è un pugile professionista?![]()
visto, e fa venire i brividi, nonchè farti pensare assaiAh, se avete tempo qui ( http://www.zerohedge.com/news/last-t...g-growth-story ) sono linkate le 6 parti del documentario The Last Train Home, che merita un casino.
" "Every spring, China's cities are plunged into chaos as 130 million migrant workers travel back to their home villages for the New Year's holiday. This mass exodus is the world's largest human migration, an epic spectacle that exposes a nation tragically caught between its rural past and industrial future.
Last Train Home examines one fractured family to shed light on the human cost of China's ascendance as an economic superpower"![]()
la famosa chiave dallas.Allora, stanno testando violentemente la mia pazienza.
Ora sti qui usavano il termine Dallas per identificare qualcosa.
Caxxo e', caxxo non e'.
Caxxo e', caxxo non e'.
Caxxo e', caxxo non e'.
Caxxo e', caxxo non e'.
E avanti di questo passo, ovviamente a domanda col caxxo che rispondono, allora leggi i documenti ( in francese ) e spera di trovare un contesto dove lo spieghi.
E sticaxxi.
Ecco ora ho trovato che per Dallas intendono l'EEPROM.
Solo che chiamano il chip o la memoria prendendo un particolare costruttore.
http://www.maxim-ic.com/company/dallas/
Ovvero i chip della maxim.
Sto scoppiando.
( e' il piu' grosso cliente che abbiamo, lo devo trattare con i guanti ).
la prossima volta chiedi direttamente in titanic![]()
Scusate voi che ci capite mi spiegate questa cosa:
Elezioni Molise 2006 il centrosinistra prende il 45,98% dei voti.
Elezioni Molise 2011 il centrosinistra prende il 46,15% dei voti.
Apro quel troiaio che è Repubblica e leggo: "Determinante, come già accaduto in Piemonte, il consenso ottenuto dal Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, che ha sottratto preferenze soprattutto al centrosinistra."
interpreto male i dati io o è un giornale ridicolo il loro?![]()
Se chiedi a me, ti direi la seconda![]()
Colazione al sacco![]()
Soldi pubbliciLA STORIA
La «volofobia» curata dalla Asl
A Palermo, l'unico corso dedicato a chi ha paura dell'aereo. Psicoterapia, realtà virtuale e prove pratiche
Dal nostro inviato Ruggiero Corcella
I «pazienti» scendono dall'aereo MILANO - Prima il training autogeno per rilassarsi. Poi il visore che proietta nella «realtà» di un volo virtuale. Allacciata alla poltrona del simulatore con pedana vibrante e casse stereo per gli effetti speciali, Francesca Florio, insegnante di 41 anni di Licata, comincia a sudare e a sbuffare. Ci troviamo a Palermo, nella stanza del Laboratorio per i disturbi psicosomatici, al primo piano di un palazzo in via Roma, sede del Servizio di psicologia dell'Azienda sanitaria provinciale 6. Francesca segue con un po' di apprensione le istruzioni sul decollo (virtuale) impartite da Maria Teresa Triscari, la psicologa che dirige il Laboratorio. «Come va Francesca?». «Bene, ormai non posso scendere...». «Da uno a 10?». «Due». Con il visore, si gira verso il finestrino disegnato dal computer e guarda scorrere la pista. Un volo di pochi minuti, accompagnato da qualche scossone della pedana quando Viviana Urso, che con Valerio D'Angelo e altre due colleghe fa parte del team di psicologi del Laboratorio, impartisce dalla tastiera l'ordine «perturbazione».
Fino a dieci anni fa, Francesca volava davvero. Poi l'ansia aveva cominciato a scavare, era diventata panico davanti ai suoi figli e di aerei non ne aveva più voluto sapere. L'anno scorso ha visto in televisione un servizio sul corso «Paura di volare? No problem!», si è iscritta e a maggio ha iniziato. Assieme a Eva Benzi, 32 anni, assistente di gestione del personale, Giovanni Scarcione, 46 anni, agente di commercio, e Maria Rosa Brancato, di 52, l'unica a non avere mai volato, Francesca sta affrontando la fase conclusiva della terapia. Con altri due gruppi di cinque pazienti, si sottoporranno alla «demo» in aeroporto, che prevede una simulazione di partenza su un aereo fermo in pista con i motori accesi e la visita a sala radar e torre di controllo. Poi, il battesimo del volo da Palermo a Roma e ritorno. Sempre accompagnati dalla responsabile del corso. «All'inizio ero un po' scettica, perché avevo una paura folle - racconta Francesca -. Adesso però posso dire che il corso è stato anche superiore alle aspettative».
Maria Teresa Triscari annuisce soddisfatta. È stata lei, cinque anni fa, a creare l'unico corso «pubblico» in Italia sulla paura di volare, in collaborazione con Wind Jet, Gesap Aeroporto di Palermo ed Enav, l'Ente nazionale di assistenza al volo. Anche Alitalia e Lufthansa offrono corsi, a pagamento, che si svolgono in un fine settimana e di solito non c'è un controllo dei partecipanti a distanza di tempo. Il programma di Palermo invece comprende 10 sedute, ha un ticket di 100 euro e rientra in un progetto scientifico con follow up dei pazienti dopo 6 mesi. Tanto che il ministero della Salute ha riconosciuto Palermo come Centro di riferimento nazionale per questo disturbo multifattoriale. «Gli altri corsi seguono un metodo che si chiama flooding , cioè un lavoro di impatto - spiega Triscari -. Anche i loro risultati sono molto buoni. Noi però facciamo una cosa diversa, una psicoterapia, lavorando sulla patologia e sul retroterra della persona. Inoltre, i dati sul follow up ci confermano se i pazienti hanno superato o no la paura». Il Laboratorio dell'Asp 6 ha stipulato anche un protocollo di ricerca scientifica con la Valk Foundation di Leida (nata nel 1987 da università di Leida, compagnia aerea Klm e aeroporto Schipol di Amsterdam), il centro olandese che fatto scuola in Europa specializzato nel trattamento della paura di volare, con le università di Leida e di Palermo. Assieme a Lucas Van Gerwen, direttore di Valk Foundation e autorità in campo internazionale sulla volofobia, la psicologa ha scritto il libro che prende il nome dal corso (edizioni Idelson-Gnocchi).
In cinque anni, al corso si sono iscritte 700 persone. Da una ricerca su 540 di loro, il 99% è risultato «guarito». Gli iscritti sono quasi tutti siciliani, anche se la fobia del volo non è certo un'esclusiva dell'isola. Secondo le statistiche, un italiano su due ha paura di volare e un terzo di questo 50% si rifiuta di prendere l'aereo. Evitare di prendere l'aereo provoca come effetto seri problemi professionali e conseguenze sociali, così il 20% di chi vola affronta la paura assumendo alcol o sedativi. Giovanni Scarcione che ha volato l'ultima volta a Medjugorje otto anni fa racconta: «Mi sono bloccato in Croazia nel "finger", il tubo che collega il terminal all'aereo. E dire che volavo due volte alla settimana a Firenze, per lavoro. Ora ci vado in macchina o in treno». Nel giorno della «demo» all'aeroporto Falcone e Borsellino, si respira un certo comprensibile nervosismo.
«Ho fatto un corso diverso cinque anni fa - spiega un altro paziente, Mauro Faraci, 45 anni, agente di commercio -. Ma non avevo mai preso un aereo. Era andata bene. Per un anno ho volato. Poi l'ansia mi ha bloccato». Il comandante Dario Catalisano, responsabile della sicurezza di Wind Jet, accoglie i tre gruppi con un sorriso rassicurante. Spiega il programma, li guida attraverso il metal detector dell'ingresso per il personale e poi in pullman fino all'aereo. Affrontano la scaletta in silenzio, poi sotto lo sguardo gentile dell'equipaggio, entrano e si siedono. «Come vi sentite?», butta lì Maria Teresa Triscari. Volti pallidi, labbra serrate. Ansia. Mal di stomaco. In cinque si alzano e cominciano a passeggiare in fondo al corridoio. Quando il portellone si chiude, uno sbotta: «È un trappolone!». I motori salgono di giri. Ma è solo scena. Serve a misurare le reazioni. Poi partono domande a raffica. L'aereo può ribaltarsi? Può restare fermo in volo? E se si spegne il motore? Può staccarsi un'ala? Se succede qualcosa, il comandante deve dire la verità? Dario Catalisano ha una risposta per tutti. «Volare è sicuro», garantisce snocciolando dati. La tensione cala. Convinti? Sì, insomma. L'aereo di Wind Jet deve ripartire. Si scende, per fortuna. Sulla scaletta torna il sorriso. Al battesimo del volo, qualche settimana dopo, uno solo dei partecipanti al corso non riuscirà a salire.
Ruggiero Corcella
18 ottobre 2011 10:51
poi vabbè, capisco anche che stando su un'isola...
Bhe', posso pero' dirti che conosco un botto di persone che hanno la fobia del volo, ha tanti crea anche problemi, commerciali, tecnici etc.. dato che impatta sul lavoro e la carriera. Non la vedo poi cosi' tanto uno spreco onestamente
e' la stessa cosa che scrive il corriere, partendo dall'assunto (per me sbagliato) che i voti del movimento 5 stelle siano voti "sottratti" al centrosinistra.Scusate voi che ci capite mi spiegate questa cosa:
Elezioni Molise 2006 il centrosinistra prende il 45,98% dei voti.
Elezioni Molise 2011 il centrosinistra prende il 46,15% dei voti.
Apro quel troiaio che è Repubblica e leggo: "Determinante, come già accaduto in Piemonte, il consenso ottenuto dal Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, che ha sottratto preferenze soprattutto al centrosinistra."
interpreto male i dati io o è un giornale ridicolo il loro?![]()