17/04/2012 - RETROSCENA
Juve-Roma si gioca domenica sera
La Lega fa felici Sky e i tifosi 
L'allenamento della Juve al centro di Vinovo
I recuperi slittano al 25 aprile.
Beretta: «L'ostruzione di Inter e Napoli ci ha esposti a una
figuraccia» LAURA BANDINELLI
milano
Il potere delle tv e una valanga di mail inferocite dei tifosi hanno convinto i presidenti di serie A ad optare per il rinvio della trentatreesima giornata di campionato a mercoledì 25 aprile. Juventus-Roma si giocherà quindi domenica alle 20,45, come da calendario originario, e avrà il massimo della visibilità, come ha chiesto con fermezza Sky.
Il presidente Maurizio Beretta, assalito dal tornado dell’indignazione per come è stata gestita la vicenda dalla Lega, piuttosto piccato ha affermato: «Portare all’esterno l’immagine di un confronto acceso non ha giovato. E’ stata una piccola tempesta in una tazza di tè. In un’oretta scarsa abbiamo risolto la situazione».
Peccato che neppure stavolta ci sia stata l’unanimità. Il Consiglio di Lega, presieduto fisicamente soltanto da Beretta, Galliani e Paolillo (con quattro consiglieri in teleconferenza, orfani di un inferocito Ghirardi) ha sterzato in maniera netta, dopo aver sentito le ragioni delle pay tv. Zamparini, però, ha continuato la sua battaglia e non ha ceduto di un millimetro, mentre Pozzo ha mandato una mail con cui optava per lo slittamento, poi ha preso un aereo e si è scollegato dal mondo. Risultato finale: 5 favorevoli, due contrari (Palermo e Udinese) e un astenuto. L’Inter, che aveva osteggiato lo slittamento in nome di un regolamento che peraltro non è chiarissimo, alla fine ha vinto la sua battaglia, ma non si è risparmiata le critiche di Beretta.
Galliani quasi rassegnato ha ammesso: «La Lega in questo momento non ha una bella immagine, ma io non ho partecipato a nessuna lite». La battaglia che stanno portando avanti l’Inter e il Napoli per costringere Beretta a dare le dimissioni, si dice nella Lega stessa, ha esposto la serie A ad una figuraccia che tutti avrebbero evitato volentieri. Anche lo stesso Moratti, costretto a giustificare qualcosa che neppure lui ben conosceva: «Il problema è un po’ la Lega, nel senso che qualsiasi cosa diventa un problemone. Ma facciano quello che è giusto fare, non credo sia proprio il caso di fare la minima polemica in questomomento».
La fine della contesa è coincisa con la pubblicazione delle gare da recuperare, programmate in modo tale da non creare problemi alla Champions League. Si comincerà a recuperare il turno saltato nello scorso weekend martedì 21 aprile alle 18,30 con Atalanta-Chievo e Cagliari-Catania e si riprenderà il 25 aprile alle 12,30 con Novara Lazio. Alle 15 sono in programma cinque incontri e due alle 18. Per il gran finale: Cesena-Juventus e Milan-Genoa. Con la chicca della contemporaneità, per disinnescare qualsiasi tipo di polemica tra Conte e Allegri.
Per questo weekend resta in programma la 34ª giornata, l’unica variazione riguarda gli anticipi del sabato con due aggiunte: Chievo-Udinese e Napoli-Novara. Beretta, all’uscita della Lega, si è affrettato ad inserire la parola trasparenza in quasi tutti i concetti, respingendo ogni critica: «La Lega ha fatto assolutamente quello che doveva fare: ieri doveva essere la giornata del silenzio e del rispetto, oggi quella delle decisioni. In un’ora scarsa abbiamo deciso guardando alle esigenze dei tifosi e delle tv, con una valutazione serena nelle sedi opportune». Poi, per dimostrare che nella sua sede non si litiga e basta, ha annunciato un’iniziativa conseguente al dramma di Morosini: «Stiamo pensando di formare un’équipe di specialisti per capire dove possiamo migliorare sul tema della prevenzione e del pronto soccorso. Porteremo in Assemblea la nostra proposta».