la gazzetta
Juve, allarme Pirlo. Scudetto al Napoli?![]()
juventus does not simply hire... ok, taccio
Vedo che continua a esserci molta confusione tra "fatturato" e "possibilità di spesa".se non sbaglio è l'unico colpo del Real però (poi c'è Essien in prestito)
il Real è una squadra che si basa principalmente sull'aspetto mediatico, il colpo ogni anno lo devono fare per forza, anche se non necessario
in ogni caso il Real ha un fatturato da spavento, quindi quei 40 milioni l'anno (e anche più) li può spendere tranquillamente
Il Real s'è inguaiato economicamente continuando a fatturare centinaia di milioni l'anno, una cosa non esclude assolutamente l'altra.
Eh? 60 mln?
Io ne ho contati meno di 35... di che parli?
Anch'io la ricordo, ne parlammo (brevemente) pure qua.
Domani allora Pirlo o Pogba? Ancora non è chiaro.
Da ts :
Contratto di Buffon:la firma sembra imminente,ma occhio al Monaco di Ranieri.
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TORINO, 28 settembre 2012 - Lo scudetto ha alleggerito il peso dell'era precalciopoli e attenuato la nostalgia per molti campioni del passato. David Trezeguet resta un caso a sé. Dalla separazione bianconera sono trascorsi due anni, ma ancora oggi non c'è domenica in cui non venga ricordato. Non passa mercato in cui la speranza non sia quella di trovare un suo erede. Meglio se un clone vero e proprio, visto che il franco-argentino nella storia della Juventus è entrato a suon di gol e titoli: 171 reti, miglior marcatore straniero del club di tutti i tempi.
Lei ci mette del suo per farsi rimpiangere, non ha certo perso il vizio del gol e i filmati delle sue reti col River Plate sono cliccatissimi su youtube.
«E' bellissimo percepire questo affetto, del resto la Juventus rappresenta una parte importante della mia vita. Dieci anni indimenticabili».
La sua previsione si è avverata: a maggio lo scudetto è tornato a Torino. Ora ci aspettiamo un pronostico sul cammino in Champions League.
«Contro il Chelsea la Juve mi ha davvero impressionato. Squadra unita e compatta, manovra organizzata, spirito incredibile: hanno continuato a giocare con tranquillità anche dopo il secondo gol subito. Ero sicuro che alla fine sarebbero riusciti a risollevare l'incontro».
Secondo lei può arrivare in fondo?
«Ho visto una squadra importante e serena: sì, se continua così può arrivare alla fine. Buffon è ancora il portiere più forte, Pirlo e Vucinic sono due fuoriclasse: la spina dorsale è di primo livello. Inoltre Marchisio non mi sorprende, abbiamo giocato insieme: nell'ultimo anno è cresciuto molto. E Vidal quanto è forte? Corre, recupera palloni e vede la porta: sarebbe stato bene anche in una delle nostre Juve vincenti».
Sembra quasi che la serata di Stamford Bridge le abbia procurato un pizzico di nostalgia.
«Un pizzico? No, molta nostalgia...».
Il sentimento è ricambiato dai tifosi, che aspettano di trovare un suo erede.
«Io avevo molta fiducia in Matri, che era partito benissimo. Adesso sinceramente non so nemmeno che fine abbia fatto, in campo non lo vedo più... In effetti un attaccante con le mie caratteristiche in questo momento in squadra non c'è: però bisogna vedere le esigenze di Conte, che tipo di punte desidera. Il gioco della mia Juve era diverso, non c'è dubbio. Ma sono convinto che mi sarei adattato e avrei segnato anche in quella attuale. Il motivo è semplice: se un allenatore ti fa sentire importante, e Conte so che è così, alla fine per forza di cose ti adatti alle sue esigenze».
Per Conte è una stagione particolare: squalificato e lontano dalla panchina.
«Mi spiace che il calcio italiano sia alle prese con un altro scandalo, non è bello il messaggio che giunge all'estero. Con Antonio ho condiviso lo spogliatoio: lo conosco bene e lo rispetto. Difficile quantificare quanto perda la squadra senza Antonio, ma è quadrata e aggressiva: ho l'impressione la sua voce arrivi comunque».
Lei nei tempi bui dell'era Del Neri invocava Mourinho. Ora Conte viene definito lo Special One italiano...
«Accostamento giusto: penso che Antonio possa raggiungere i successi di Mourinho. Sono due vincenti».
Il pareggio contro la Fiorentina ha innescato un allarme Pirlo.
«Confesso che martedì la partita non l'ho vista, ma per me Andrea resta uno dei più forti in assoluto».
Qualcuno sostiene che a 33 anni non può giocare ogni tre giorni. E' d'accordo?
«E' una cosa che può sapere solo Andrea. Di sicuro a questa età, alla nostra età, è fondamentale il desiderio di voler giocare sempre. Sentirsi al centro di tutto è determinante per i campioni».
Boban gli ha consigliato di sacrificare la Nazionale.
«Quello è solo il parere di Boban. E Andrea che deve decidere come comportarsi».
Allo Stadium arriva la Roma. Di Zeman.
«Io Zeman non l'ho conosciuto e non sono informato sulle ultime polemiche. L'unica cosa che mi interessa è che la Juve vinca, sarebbe un altro passo in avanti».
Stupito dal divorzio freddino tra la Juventus e Del Piero?
«Alex aveva in mente altri progetti e nei suoi confronti il rispetto doveva essere maggiore. Detto questo, funziona così: i campioni, anche i migliori, passano, ma il bello è che la Juve resta sempre grande. Non sono riuscito a sentire Del Piero per fargli l'in bocca al lupo, ma gli auguro tutto il bene del mondo. Per me è stato più che un compagno, è stato il partner d'attacco più importante con cui ho giocato. Sono certo che vivrà un'esperienza fantastica».
E Trezeguet è sempre soddisfatto di aver scelto il River?
«Mai dubitato, l'esperienza è notevole: nei primi sei mesi siamo passati dalla B alla A. Adesso siamo in difficoltà, ma anche se sei il River il salto di categoria comporta delle insidie. Ci dobbiamo assestare. Io, personalmente, non ho iniziato male, però mi conoscete: per rendere al massimo ho bisogno dell'aiuto di tutta la squadra. Come ripeto ai miei compagni, la Juve deve essere il nostro modello: è andata in B una stagione, o meglio siamo andati in B. E poi, dopo qualche anno, eccola ancora che vince e domina».
In Sudamerica ha intravisto un potenziale Trezegol?
«L'unico Trezeguet è quello del River Plate...».
Fonte: Tuttosport (articolo a firma di Filippo Cornacchia)
Trezeguet era strepitoso....
Se penso che l'hanno sostituito con gente come Iaquinta (), Amauri (
), Matri (
ma che gli è successo...)
Io direi che lo stipendiuccio che prende a Parigi lo abbia anche aiutato nella scelta...JUVE/CALCIO: Verratti: 'A Torino non credevano in me'
Nella scorsa finestra di mercato Verratti è stato spesso accostato alla Juventus di Conte. Alla fine il giovane talento ha scelto Parigi e oggi, in un'intervista, spiega il motivo. Sembra che l'ex pescarese, nel momento il cui era più vicino ai bianconeri scoprì di non essere propriamente al centro del progetto della squadra torinese. Gli veniva offerto quello che possiamo definire un posto da comprimario, sarebbe stato il sostituto di Pirlo, insomma. La cosa non è piaciuta a Verratti che a quel punto ha scelto chi in lui, e nelle sue doti, credeva veramente: il Paris Saint-Germain.
Ora il centrocampista è una pedina fondamentale per la squadra di Ancelotti e forse la Juventus potrebbe essersi pentita di non aver fatto qualcosa in più.
Tra l'altro cosa pretendeva? Che la juventus panchinasse Pirlo per un 19enne arrivato dritto dritto dalla B?
Poi per carità, ha fatto benissimo ad andare a Parigi: splendida città, squadra competitiva anche in europa, posto da titolare... chi non avrebbe fatto la stessa scelta?
raccontasse poche cazzate,pure se lo mettevamo al centro del progetto e lo voleva il PSG andava lì lo stesso...vedasi Lucas...anche perchè ai 19 anni cosa pretendeva di prendere il posto al miglior regista italiano degli ultimi vent'anni?poteva imparare molto da noi e avere diverse possibilità di giocare e diventare titolare l'anno prossimo
mi sono rotto le palle di questi finti moralismi dite direttamente vado in questa squadra perchè a parità di ruolo guadagno un pacco di soldi in più e bon
Ultima modifica di pippo alzheimer; 28-09-12 alle 10:33:24
Non è che confondo le due cose, è che semplicemente credo che intorno alla situazione del Real ci sia un allarmismo ingiustificato e che i debiti siano tutto sommato sostenibili da parte della società
ma Verratti non era quello che voleva allenarsi assieme a Pirlo?Mica avrà pensato di averlo come personal trainer e sostituto
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Verratti se la sente un pochino troppo calda
Il sentimento è ricambiato dai tifosi, che aspettano di trovare un suo erede.
«Io avevo molta fiducia in Matri, che era partito benissimo. Adesso sinceramente non so nemmeno che fine abbia fatto, in campo non lo vedo più... In effetti un attaccante con le mie caratteristiche in questo momento in squadra non c'è: però bisogna vedere le esigenze di Conte, che tipo di punte desidera. Il gioco della mia Juve era diverso, non c'è dubbio. Ma sono convinto che mi sarei adattato e avrei segnato anche in quella attuale. Il motivo è semplice: se un allenatore ti fa sentire importante, e Conte so che è così, alla fine per forza di cose ti adatti alle sue esigenze».
Grande David.
Comunque lì non c'è manco un virgolettato, eh... non mi stupirei se queste dichiarazioni fossero in buona parte frutto di una interpretazione "giornalistica"...Io direi che lo stipendiuccio che prende a Parigi lo abbia anche aiutato nella scelta...
Tra l'altro cosa pretendeva? Che la juventus panchinasse Pirlo per un 19enne arrivato dritto dritto dalla B?
Poi per carità, ha fatto benissimo ad andare a Parigi: splendida città, squadra competitiva anche in europa, posto da titolare... chi non avrebbe fatto la stessa scelta?
"Sostenibili"?
Se ho ben capito, aumentano di anno in anno perchè il fatturato è sì molto alto... ma le spese sono anche più alte.
E tutto questo nonostante Real e Barça vampirizzino da tempo la Liga (diritti televisivi individuali).
Mah, da quello che ho letto in giro i debiti delle due grandi di Spagna sono talmente grossi che l'unico motivo per cui non sono state obliterate è che hanno ricavi annuali che quasi arrivano a pareggiare il debito assurdo che hanno.
Ora, non so, se con il FPF potranno continuare a fare così.
Anche se credo che eliminare due squadre così grosse, non convenga a nessuno.
ma infatti verratti nn ha parlato male della juve, tutt'altro... quel titolo è fuorviante... le sue parole:
PARIGI, 28 settembre 2012 - È passato dalla Serie B alla Champions League con la leggerezza dei versi della sua canzone preferita di Vasco Rossi. Rime che ha cantato davanti ai suoi nuovi compagni di squadra per entrare formalmente in uno spogliatoio dove brillano star come Zlatan Ibrahimovic che adesso si diverte a mandare in gol con una facilità disarmante. Marco Verratti, il nuovo Pirlo in campo, un ragazzo con la testa sulle spalle fuori, ha detto adieu alla Serie A che non gli dava fiducia e ha conquistato la Francia interpretando il calcio nella sua essenza, in un Psg programmato per scalare i vertici europei.
Ha visto? Il Pescara ha finalmente vinto, anche senza di lei.
«Quella con il Palermo era una partita delicata e pure la prima che ho visto per intero in tv. Punti buoni per il morale, ma devono migliorare il gioco. L’anno scorso abbiamo fatto un bel lavoro, ma la squadra è nuova, con un allenatore nuovo, hanno bisogno di tempo. Anche noi faticammo all’inizio».
Un po’ di numeri: 7, 8, 8, 9, 7. Le dicono qualcosa?
«Il suo numero di telefono?».
Non proprio, sono i voti che le ha dato l’Equipe.
«È stato un inizio sorprendente anche per me. Ma non mi fisso obiettivi, do sempre il massimo. Se vado bene lo devo alla squadra che gira sempre meglio. E poi anche qui c’è un bel clima in spogliatoio. Per fortuna, perché era l’unica cosa che temevo quando ho detto addio all’Italia».
Lei era un predestinato, ma per la Juventus.
«A giugno era quasi fatta. Poi è saltato il prestito di un giocatore al Pescara che chiedeva in compenso una somma che la Juve considerava troppo alta perché venivo dalla B. Così si è fatto avanti il Psg che ha proposto qualcosa di buono al Pescara e un progetto interessante per me».
Cosa significa?
«Alla Juve si parlava di futuro. A Parigi di presente. Potevo rimanere a Pescara: a 19 anni la Serie A è molto. Magari però tra un anno non si sarebbe ripresentata la stessa occasione. Nel calcio devi sapere cogliere l’attimo. Il Psg è destinato a diventare una delle 5 squadre più forti al mondo e gioca in Champions. Non si rifiuta».
Insomma, sarebbe stato più difficile vederla subito in campo alla Juve.
«Inevitabile, c’è Pirlo. Ma io mi sentivo pronto per giocare. Penso che se una squadra ti prende è perché crede in te fin da subito, senza mandarti in prestito. In Italia per me c’erano Juve o Pescara. Al Psg però mi hanno fatto sentire al centro del progetto».
E quando vede Immobile e Insigne titolari?
«Ti viene da pensare che magari anch’io alla Juve... Ma non si ragiona sui "se". E poi ho parlato con Ancelotti, e Leonardo mi voleva davvero».
Prandelli dice: scandaloso lasciare andare via Verratti.
«Forse in Italia per una stessa cifra si tende ad affidarsi a uno con un po’ di esperienza. Sia chiaro, non sono qui per soldi. Ma penso che al Pescara bastava fare un’offerta anche meno importante di quella del Psg per prendermi».
Sempre Prandelli: siamo un sistema vecchio che non sa innovarsi. Ha ragione?
«Il campionato italiano resta tra i migliori, ma qualcosa è cambiato anche per colpa degli scandali. Inevitabile che uno straniero privilegi così altre mete. Anche se penso che tra due o tre anni, magari il Milan avrà di nuovo un Ibra o un Thiago Silva».
Il ragionamento ormai vale anche per i giovani italiani.
«È diverso. Dipende dal progetto. Quello del Psg è migliore di quello di molte grandi di A. E poi il calcio vero si respira anche oltre i nostri confini, non siamo obbligati a rimanere in Italia».
La Ligue 1 però non è ancora considerato un grande campionato.
«Ma il Psg sta innescando un movimento innovativo. E c’è l’Europeo nel 2016».
Non c’è il rischio che i giovani italiani che vanno all’estero, senza passare per la A, non acquisiscano i principi della nostra cultura calcistica?
«No, anzi, se vai all’estero ti arricchisci e al tuo Paese porti un valore aggiunto. Per un ragazzo di 19 anni come me, giocare con grandi campioni e in Champions è il massimo»
Più facile però dire addio quando la Serie A è in declino.
«Ma ci sono segnali positivi: la Juve che gioca con carattere in Europa, il Napoli che si è rinforzato. Spero che la crisi obblighi i club a scommettere di più sui giovani. Proprio il Milan lo sta facendo con El Shaarawy, la Roma con Destro e Lamela. E Prandelli lo fa già da molto prima in Nazionale. Lui sta cambiando il nostro calcio. L’Italia può essere ottimista».
Prandelli l’ha consigliata prima di firmare per il Psg?
«No, ma era al corrente delle motivazioni che mi hanno fatto scegliere questa squadra. Sento molto la sua fiducia. Non tutti hanno il coraggio di convocare un diciannovenne dalla B. Voglio ripagarlo dando sempre il massimo».
In Italia quindi non ci torna?
«Per ora non ci penso proprio. Sto bene qui, poi si vedrà».
Serie B e Ligue 1, sono due mondi molto diversi?
«La Ligue 1 è più tattica e fisica. Ma nel Psg ci sono giocatori che tecnicamente rendono tutto più facile. Basta aprire gli occhi e imparare. È quello che faccio».
Al suo arrivo l’hanno pure fatta cantare.
«È una tradizione. Ho scelto "Alba Chiara" di Vasco Rossi, il mio cantante preferito».
E Ibrahimovic?
«Una canzone in svedese, e ci sa pure fare. Come Thiago Silva che ha cantato in brasiliano».
Più facile mandare in gol Ibrahimovic o Insigne?
«Ibra, ma Insigne, come Immobile, farà di sicuro molta strada».
Si mormora appunto di un interesse del Psg per Insigne. Gliel’ha consigliato lei?
«No, ma so che il Psg osserva con attenzione i giovani in Europa. E se prendono Insigne farebbero un grande affare».
Ibrahimovic di solito striglia i giovani, per lei invece solo elogi.
«È gentilissimo, mi consiglia e ci sentiamo anche fuori dal campo. Con lui è tutto più facile».
Chi l’ha impressionata di più in questo Psg?
«Thiago Silva. Sembra non faccia fatica. Non suda mai. È il più forte al mondo nel suo ruolo».
La paragonano a Pirlo, ma chi è il suo idolo?
«Da sempre Del Piero che seguirò anche al Sydney. Su internet mi riguardo spesso la finale di Champions vinta ai rigori contro l’Ajax perché ero troppo piccolo allora. E poi in quella stagione nacque il famoso gol alla Del Piero».
Anche lei ha un gesto tecnico preferito?
«No, cerco di fare solo ciò che è meglio per la squadra».
Prandelli dice che Verratti può giocare da trequartista.
«Lo facevo anche da piccolo. Da due anni gioco davanti alla difesa e ammetto di sentirmi a mio agio. Ma per la Nazionale gioco ovunque».
Differenze tra la scuola Ancelotti e quella Zeman?
«Con Zeman si correva di più senza palla. Con Ancelotti si lavora di più con il pallone. In comune però c’è l’idea di imporre il gioco, divertendo. Con Ancelotti penso di essere migliorato sia in fase offensiva sia in quella difensiva, ma a Zemandevo tutto, mi ha fatto crescere dentro e fuori il campo. E pure lui, come Ancelotti, ogni tanto mi strigliava. Lo sento ancora spesso».
Il suo debutto in Champions è stato fenomenale.
«Quando ho sentito la musica però pensavo di stare ancora davanti alla tv. Poi non ci pensi più. Il calcio per me è divertimento, anche se non è stata così facile come sembra da fuori».
Ancelotti dice che il Barcellona è favorito. Lei?
«Io sono qui anche per vincere la Champions. Ma dovremo lottare ovunque. Come in campionato, perché tutti vogliono battere il Psg. In Ligue 1 le squadre meno tecniche compensano con l’impatto fisico».
A 19 anni, ingaggio milionario, vita a Parigi. Difficile restare con i piedi per terra?
«So da dove vengo, i soldi non cambiano la mia educazione. I miei amici sono gli stessi di sempre e credo sia importante restare umili. In Lega Pro ho visto gente esaltata per molto meno. Qui anche i grandi campioni sono gente normale».
E la vita parigina com’è?
«Finora ho fatto il turista con la mia ragazza. Parigi è bellissima, ma mi manca tanto la pastasciutta. Ho scoperto però un buon ristorante napoletano, il Posillipo».
Con il francese come va?
«Sirigu mi ha passato la sua applicazione per l'iPhone, ho appena cominciato a studiare. Ci tengo a imparare presto».
Fonte: GdS (articolo a firma di Alessandro Grandesso)
Tutti a mangiare a il Posillipo
Leggendo quest'intervista le considerazioni sono differenti che leggendo quell'estratto.
Era prevedibile.
Intanto Zeman in conferenza stampa lancia l'ennesima frecciatina...ormai i giornalisti gli fanno più domande sulla Juve che sulla sua squadra, e lui ovviamente non perde occasione
Ad ogni modo, mi auguro VIVAMENTE che sabato sera il pubblico non esageri. Va bene sommergerli di fischi e tutto quanto, ma spero che la cosa si fermi lì, evitando gli insulti e le provocazioni. Anche se dubito fortemente..
Chissà che succede se la Roma segna al 90° il gol vittoria, Zeman impazzisce e si mette a correre come Mazzone agitando il pugno sotto la curva degli juventini, in uno stadio senza barriere![]()
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che disse?
Ad ogni modo, mi auguro VIVAMENTE che sabato sera il pubblico non esageri. Va bene sommergerli di fischi e tutto quanto, ma spero che la cosa si fermi lì, evitando gli insulti e le provocazioni. Anche se dubito fortemente..secondo me sarà un coro unico solo su di lui per 90 minuti!
Mi fa paura solo a pensare una scena del genere!Chissà che succede se la Roma segna al 90° il gol vittoria, Zeman impazzisce e si mette a correre come Mazzone agitando il pugno sotto la curva degli juventini, in uno stadio senza barriere![]()
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