Che teasing :rabbia:
Ricordo quanto mi facevano impressione le morti del pupazzetto di Infernal Runner, su C64.Soprattutto quando gli scoppiava la testa.
io ricordo gli istinti omicidi che mi provocava il cane di duck hunt![]()
a me la grafica al tempo degli 8 bit, dei 16, dei 32 ha fatto sempre cagare, diciamoci la verità, solo ultimanente inizia ad essere come vorrei
cosa cavolo poteva sembrarmi il top pong?!![]()
E' perchè non hai i nostalgiagoggles, non sei abbastanza cool quindi![]()
comunque è sempre bene far conoscere la storia alle nuove generazioni (e si divertono pure)
![]()
Un figlio costretto a posare, facendo finta di apprezzare, per l'orgolio del vecchio padre.
ma che posare, li tira fuori lui e ci gioca da solo, e a DK è pure bravino
mandaci poi una foto di quando la tua gioca con Giulia gira la moda![]()
C'ho un torrone per il film in cg di capitan Harlock che è 'na crema.
Chiamatemi capitan Hardcock.
dan, da quando sei tgm stuff?![]()
è sempre stato la 'mazza' di tgm!![]()
quello che dici è corretto, ma non ho voglia di parlarne, però un "pezzo" scritto in quel modo fa a cazzotti con il significato più profondo di essere un giornalista, questo è sufficiente a bypassare qualsiasi altra considerazione e da non rendere la cosa nemmeno meritevole di essere considerata in nessuno dei suoi aspetti, per lo meno con questo tipo di interlocutore.Ho visto il tuo video sull'articolo di Cazzullo. Grasse risate, certo, ma non credi che tanto l'articolo quanto la sua totale ostracizzazione non centrino il problema, e cioè che i videogiochi, come la TV, i porno, le armi o la propaganda, possano far male se utilizzati senza precauzioni?
Senza acredine, eh, solo per capire il tuo/vostro punto di vista...
tutto fa effetto, tv libri, fumetti, giochi
senza educazione, e purtroppo a volte non basta neppure quello, dipende anche da una predisposizione personale ad assorbire
mi hanno raccontato che una bimba ha riportato a casa che due amiche della scuola elementare chiacchierando dicevano che è normale per due amiche leccarsi le parte intime (ovviamente usavano altre parole, ma vado sul chiaro per comodità), non ho idea di dove lo abbiano imparato, ma senza educazione tutto può portare a comportamenti sbagliati
poi oh c'è il caso opposto di uno che è portato a capire perfettamente cosa è bene e cosa è male cosa è reale e cosa è finzione, ma è uno su un milione
Andro per caritò non farlo giocare con il virtual boy, però
io sono innamorato del virtual boy, ma fa sanguinare gli uochi
S, è pacifico.quello che dici è corretto, ma non ho voglia di parlarne, però un "pezzo" scritto in quel modo fa a cazzotti con il significato più profondo di essere un giornalista, questo è sufficiente a bypassare qualsiasi altra considerazione e da non rendere la cosa nemmeno meritevole di essere considerata in nessuno dei suoi aspetti, per lo meno con questo tipo di interlocutore.![]()
leggete il baskstage della rikkomba su tgm di questo mese![]()
Salve, no niente mi sembrava interessante la cosa.
Il Cinese parla di Pavlov ma l'esempio è sbagliato. Quella del cognitivismo è una storia abbastanza chiusa e sconfutata, non che non sia "vera" ma fa parte di un sistema decisamente piu' complesso. Da un po' di anni a sta parte la maggior parte di psicologi/biologi volendo portare avanti la guerra contro la violenza si basa sul concetto di neuroni specchio, cioè quei neuroni che si attivano non "attivamente" eseguendo un azione ma anche al solo "vederla fare" e portando così avanti la tesi che "guardare della violenza" in pratica stimola delle reazioni chimiche interne uguali sputate a quelle che si attivano a "farla".
Ora, se la scienza non si confuta con le parole, allora dobbiamo ammettere che si, la potenza delle immagini va oltre il classico "Eh ma io da bambino giocavo a Carmageddon ma mica squartavo i cani" che ha rotto il cazzo tanto quanto gli articoli dei mostriciattoli elettronici. Sull'educazione dei figli c'è poco da dire, non è una novità che assorbano come spugne, non è una novità che qualsiasi stimolo esterno possa essere forte nella loro conformazione. Quindi mettendo da parte la scoperta dell'acqua calda il discorso forse piu' interessante non è tanto "Ma i giochi violenti influenzano o meno" quanto "Come i giochi stanno <cambiando> la nostra percezione della violenza". Dico nostra perchè infondo è la generazione piu' adulta e con una storia alle spalle che può cercare di capirne il flusso evolutivo, per un bambino oggi, o ieri, o domani, sarà sempre e solo la base da cui iniziare, mai il punto in cui voltarsi e riflettere.
Ne discutevo altrove qualche giorno fa, il problema della violenza nel videogioco è che viene totalmente desensibilizzata, anzi, glorificata. Call of duty, medal of honor, vai, fai stragi di poveracci armati di rocce e sassi, sono TERRORISTI, ammazzali tutti e diventa un vero eroe, al punto che l'omicidio smette di avere peso. E' un omicidio virtuale, certo, ma possiamo davvero trovare rifugio in questo? E' virtuale, quindi che te ne importa?il discorso forse piu' interessante non è tanto "Ma i giochi violenti influenzano o meno" quanto "Come i giochi stanno <cambiando> la nostra percezione della violenza". Dico nostra perchè infondo è la generazione piu' adulta e con una storia alle spalle che può cercare di capirne il flusso evolutivo, per un bambino oggi, o ieri, o domani, sarà sempre e solo la base da cui iniziare, mai il punto in cui voltarsi e riflettere.
Chiariamoci, avere un serious sam o un painkiller, ammazzare orde di nemici e farlo divertendosi è un po il senso del videogame, è bene, scarica lo stress e diverte, ma per ogni call of duty e duke nukem, ci vuole uno spec ops the line, ci vuole qualcosa che ti ricordi che l'omicidio è una cosa orrenda, anche virtuale, che anche se alla fine non importa perchè non è reale, non va perso il peso della cosa, perchè in fondo ci perdi una fettina di umanità.